CAPITOLO XI.
- Odio non potermi allenare quando voglio!- si lamentó Shoyo, continuando a camminare avanti e indietro per il corridoio: si era svegliato la mattina presto per andare ad allenarsi, ma aveva scoperto di non potersi mettere a usare il campo da solo e senza permesso...
- Non è che se cammini in questo modo qualcosa migliora- borbottó Tobio; anche lui si era svegliato per lo stesso motivo, ed era rimasto piuttosto sorpreso di trovare Hinata lì... E che avesse avuto il suo stesso pensiero.
- Ho bisogno di scaricarmi, ho troppe energie!- sbuffò il più basso - devo fare qualcosa o impazzirò! Ho bisogno di un campo per allenarmi o...- prima che potesse finire la frase, vide il muro alle sue spalle aprirsi e si voltò di scatto.
- Che hai fatto?- chiese Tobio, raggiungendolo.
- Niente- mormoró Shoyo, avvicinandosi leggermente al muro, seguito dal moro.
Sbirciarono nella stanza e sbarrarono gli occhi: quello... Sembrava un mini campo da Quidditch, non grande come uno vero, ma abbastanza per due persone per allenarsi.
- Non sarà...- mormorò Shoyo.
- La stanza delle necessità... Non pensavo esistesse davvero- sussurrò Tobio; invece...
Si scambiarono uno sguardo, e senza esitazione corsero dentro la stanza; il muro si richiuse alle loro spalle, ma i due lo ignorarono e presero ognuno una delle scope posate sul pavimento.
- Sentì, Bakageyama... Come mai puoi vedere i Thestral?- chiese Shoyo. Il moro si irrigidì.
- Perché ti interessa?- chiese.
- Bè, se è una cosa grave... Non mi sembra tu abbia tanti amici, magari non ne hai neanche mai parlato con nessuno, però mi farebbe piacere saperlo- affermò il ragazzo.
Kageyama rimase in silenzio: in effetti, non ne aveva mai parlato con nessuno ma...
- Neanche noi siamo amici- affermò.
- Antipatico! Siamo compagni di classe e di squadra, cosa dovremmo essere se non amici? Odiarci?- sbuffò Shoyo - guarda che ormai è un mese che ci conosciamo!-.
- E in due settimane di Quidditch non sei migliorato per niente, per cui vedi di muoverti- ribattè Tobio.
- Antipatico- borbottó Shoyo - e va bene, alleniamoci!-.
- Adesso è tardi Bokè, abbiamo lezione!-.
- Oh, vero... Guarda che anche tu stavi prendendo la scopa!-.
- Tsk, è solo un dettaglio... meglio non dire a nessuno di questa stanza, potrebbero occuparcela. Veniamo qui domattina- affermò Tobio.
Hinata sorrise.
- Certo!- esclamò, lasciando giù la scopa.
Uscirono entrambi dalla stanza e si diressero verso la loro prima lezione della giornata: Incantesimi, con il professor Ikkei Ukai.
Riuscirono ad arrivare poco prima di lui e si sedettero velocemente al loro posto; ormai avevano iniziato a sedersi vicini quasi senza accorgersene... Lo avevano fatto mentre parlavano di Quidditch e poi gli era venuto naturale.
- Buongiorno a tutti. C'è qualche domanda su ciò che abbiamo fatto la scorsa volta, prima di iniziare?- chiese il professore, osservando i ragazzi davanti a lui.
Lev alzò la mano, quasi facendo venire un infarto a Yachi, seduta di fianco a lui. Non aveva avuto molta scelta, visto che ovviamente Yamaguchi e Tsukishima si erano messi vicini, così come Inuoka e Shibayama e Kindaichi e Kunimi, e Koganegawa aveva occupato il posto di fianco a Goshiki.
Non era un grande problema per lei, anche perché spesso durante le pause Hinata o Yamaguchi andavano tranquillamente a parlarle, e poi così poteva aumentare le sue capacità comunicative ma... Quel ragazzo era un gigante, a volte quando si muoveva le faceva venire gli infarti!
- Professore! Non c'entra con la lezione ma... Ho scoperto che Bokuto e Akashi sono degli Animagus! Ci può insegnare l'incantesimo?- esclamò.
L'uomo lo fissò per un attimo, poi scoppiò a ridere.
- Certo che non ti risparmi con le richieste eh?- commentò - e va bene, vi darò una piccola spiegazione accelerata su come diventare Animagus, ma è un percorso lungo e difficile quindi valutate molto bene- affermò, schiarendosi appena la voce.
- Per diventare un Animagus, innanzitutto dovete tenere in bocca una foglia di mandragola per un mese intero, da un giorno di luna piena a quello successivo. Se la foglia viene rimossa o inghiottita, bisogna ricominciare da capo. Alla successiva luna piena visibile, che dev'essere ben visibile o dovrete rincominciare, dovete sputare la foglia in una fiala, che deve venire colpita dai raggi della luna; a essa bisogna aggiungere uno dei propri capelli, un cucchiaino d'argento di rugiada rimasta in un luogo che non ha visto la luce del sole e non è stato calpestato da piedi umani per sette giorni, e la crisalide di una falena falco testa di morte. La miscela deve essere messa in un luogo tranquillo e buio e non deve essere disturbata in alcun modo. Dopodiché, dovete attendere una tempesta di fulmini, e durante questo periodo d'attesa all'alba e al tramonto di tutti i giorni deve pronunciare l'incantesimo "Amato Animo Animato Animagus", tenendo la punta della bacchetta sopra il cuore. Quando arriverá un temporale, dovete recarvi in un luogo ampio e sicuro, recitare l'incantesimo un'ultima volta e poi bere la pozione Animagus. A quel punto, se avrete eseguito tutto giusto diventerete Animagus... Altrimenti, vivrete per sempre con un ibrido tra umano e animale- dichiarò Ikkei.
Per un attimo calò il silenzio: era molto più complicato di quanto molti si aspettassero...
- E Bokuto è riuscito a fare tutto questo...?- mormorò Tadashi, sorpreso: quel ragazzo sembrava non avere la concentrazione neanche per seguire una lezione...
- Ci sarà un motivo se lo ha fatto anche Akashi- borbottó Kei.
- Già, è parecchio complicato e anche pericoloso, bisognerebbe sempre farlo aiutati da qualcuno di esperto... Come il sottoscritto- affermò l'uomo.
- Lei è un Animagus?!- chiese Shoyo, sorpreso.
Invece di rispondere, sotto gli occhi sorpresi degli studenti l'uomo si trasformò in un corvo. Volò per un attimo sopra le loro teste, dopodiché tornò alla cattedra e si ritrasformò.
- Non sono l'unico nella scuola, anche se pochi scelgono di diventare Animagus, visto quanto ci vuole. Se volete sapere qualcosa in più, vi consiglio di seguire attentamente le lezioni di Trasfigurazione: non è la stessa cosa, ma di sicuro può aiutarvi a fare chiarezza su alcuni punti. Ci sono altre domande?- chiese, guardando i ragazzi, che scossero la testa.
- Bene: allora possiamo iniziare- affermò Ikkei.
- Per iniziare, direi di testare la vostra capacità nei vari rami della Trasfigurazione: nelle scorse settimane abbiamo fatto un ripasso dei fondamenti, quindi adesso faremo un piccolo esame per vedere come siete messi-.
- Oh no...-. Ennoshita alzò gli occhi al cielo e si voltò verso Nishinoya, Tanaka, Yamamoto e Terushima, che sembravano terrorizzati dalla notizia.
- Perché quelle facce? Se siete andati bene per due settimane, non è che improvvisamente non sapete più fare le cose- commentò.
- Sai che vado in panico davanti agli esami!- esclamò Ryunosuke.
- Mi sento come se avessi appena dimenticato tutto!- dichiarò Yu.
- Io non ho mai saputo niente! La mia testa è vuota!- si lamentó Taketora.
- Devo scappare in bagno- mormorò Yuji.
- Siete veramente impossibili- sbuffò Kenma.
- Perché non fate così?- Keiji si voltò verso di loro - datevi delle ricompense se andate bene. Con Bokuto-san funziona, ogni volta che supera un esame lo porto in un posto che gli piace-.
I quattro ragazzi si scambiarono uno sguardo: non era per niente una brutta idea...
- Però non saprei cosa...- mormorò Yu.
- Potresti avere un appuntamento con Asahi- affermò Ryunosuke con un sorriso.
- Per quello dovrebbe essere d'accordo pure lui- rise il più basso - non posso certo decidere io!-.
- Vero... Ennoshita, che ricompense avremo?- chiese Ryunosuke, voltandosi verso il ragazzo.
- Perché devo saperlo io...?- mormorò il ragazzo.
- Perché noi non abbiamo abbastanza tempo per decidere!- esclamò lui.
Ennoshita alzò gli occhi al cielo: ma in effetti, potevano uscire dal castello solo in alcune occasioni, non c'era molto che potessero fare...
- Che ne dici se Ennoshita ti insegnasse un incantesimo che vuoi tu?- propose Hisashi - con quelli ti diverti no?-.
- Oh, vero!- esclamò il ragazzo.
Ennoshita si voltò di scatto verso l'amico, che gli rivolse un sorriso complice: lo aveva fatto apposta...
- Io potrei chiedere ad Asahi-san!- esclamò Yu con un sorriso.
- E io a Mika! Ottima soluzione!- dichiarò Yuji.
- E io?- si lamentó Taketora.
- E se andassimo a fare dei tiri a Quidditch tutti insieme per divertirci?- propose Ryunosuke.
- Oh, ottima idea!- dichiarò il ragazzo con un sorriso.
- Perfetto! Allora siamo d'accordo: supereremo questo esame!- dichiarò Yu con un sorriso.
- Si!- esclamarono gli altri, anche loro sorridendo.
- Certo che quel gruppo è assurdo...- mormorò Kenjiro.
- Tu non hai alcun desiderio da esprimere? Potresti ottenere una notte di passione con Semi- commentò Taichi, e il ragazzo si voltò di scatto verso di lui.
- Come lo sai?!-.
- Bè, vi siete baciati l'altro giorno prima di venire agli allenamenti... Se non volevi che si sapesse dovevi essere più discreto- affermò il ragazzo, divertito.
Shirabu non rispose: non è che non voleva, semplicemente preferiva non avere rotture... Ma ormai lo sapeva tutta la squadra.
- Bè, almeno sapete di dover stare lontani da lui- affermò, facendo ridere l'amico.
- Agli ordini-.
- Vuoi anche tu un premio per i test? Li odi parecchio- commentò Shigeru, guardando Kyotani.
- Tsk, non capisco perché devono basarsi su quelli, non possono solo sapere che sono bravo?- borbottó il ragazzo.
- No se non lo dimostri- fece notare Shigeru, e Kyotani sbuffò.
- Allora... Se lo passo...- distolse lo sguardo - uscirai con me?-. Yahaba sbatte per un paio di volte le palpebre, prima di sbarrare gli occhi.
- Dici davvero?!-.
- Puoi anche rifiutare, troverò qualcos'altro: andrò a prendere in giro Oikawa- affermò il ragazzo.
- No... Non serve- mormorò Shigeru; era ancora sorpreso, però....
- Passa l'esame- disse solamente. Il ragazzo lo fissò per un attimo, poi annuì: lo avrebbe passato, a ogni costo.
- Certo che sono tutti piuttosto motivati- commentò Kenji.
Aone annuì.
- Bè, quando metti loro davanti un obiettivo è normale- affermò il castano, spostando lo sguardo su Watari, che aveva appena finito il suo esame, e stava lasciando lo spazio ai prossimi.
Si stavano avvicinando i tre dell'Inarizaki...
Aone gli posò una mano sulla spalla.
- No, ancora non mi convincono- affermò il castano; erano troppo sicuri di sé, e il biondo stava decisamente organizzando qualcosa, lo vedeva nel suo sguardo...
- Siete passati- affermò Makoto.
- Naturalmente- dichiarò Atsumu, prima di allontanarsi con gli altri due ragazzi.
- Poi ti chiedi perché la gente ti odi- commentò Rintarou.
- Nessuno mi può odiare, io sono fantastico- affermò Atsumu.
- Per questo quel ragazzo moro non ti degna di uno sguardo?- fece notare Osamu.
- Hey! Lo farà- sbuffò Atsumu.
- Certo...- commentarono i due ragazzi in coro.
- Che ne dici, come premio ce ne stiamo un pomeriggio senza di lui?- propose il moro.
- Più che volentieri- affermò Osamu.
- Siete davvero antipatici- si lamentó Atsumu, poi sorrise - ma non preoccupatevi: ho anche io un po' di cose da fare-.
- Ci sono molte cose da fare in questo corso, come sapete bene- dichiaró Keishin, posando le mani sulla cattedra - tutte le materie che insegniamo sono importanti, ma Difesa contro le Arti Oscure è qualcosa che vi servirà nelle situazioni più pericolose, se vi troverete ad affrontarle-.
Era leggermente innervosito: in teoria quella materia avrebbe dovuto insegnarla Whasijio, anche perché lui aveva già Volo, ma visto che il preside era parecchio impegnato spesso lasciava quelle questioni a lui... Peccato che dovesse seguire per forza il programma del maggiore.
- Per questo, dato che siete al terzo anno, ritengo che sia il momento di insegnarvi uno degli incantesimi più forti: l'Expecto Patronum- affermò.
Wakatoshi sentì Tendou irrigidirsi leggermente di fianco a lui, ma il ragazzo cercò di rimanere tranquillo.
- Naturalmente, non partiremo subito da qualcosa di così complicato: proprio come nella leggenda, ci alleneremo prima utilizzando Riddikulus. Qualcuno ricorda come viene usato?- chiese.
Kuroo alzò la mano e il professore gli diede la parola con un cenno del capo.
- Contro i Mollicci: loro si trasformano nella tua più grande paura, ma con Riddikulus si può riuscire a renderla qualcosa di divertente- affermò Tetsuro.
- Esattamente: per questa volta, seguiremo esattamente quel processo- dichiarò Keishin - tuttavia, obbligare all'improvviso dei ragazzi ad affrontare le loro paure ed esporle alla classe non è il mio stile. Impareremo l'Incanto Patronum al ritorno dalle vacanze estive: fino a quel momento, siete liberi di venire da me quando volete per esercitarvi con Riddikulus nel mio studio, e continueremo con le nostre lezioni. Qualcuno ha domande?-.
Oikawa alzò la mano.
- Per caso, verranno insegnate le Maledizioni Senza Perdono?- chiese.
- Naturalmente no: in fondo, sono maledizioni che non possono essere utilizzate, quello che sapete è già abbastanza- affermò Keishin.
- Capisco, volevo solo esserne sicuro- dichiarò Toru, abbassando la mano.
Ukai lo guardò per un attimo, prima di tornare agli altri ragazzi.
- Molto bene: possiamo iniziare la lezione di oggi-.
...
- Dici che posso trasformarla in corvo?- chiese Shoyo, osservando la pallina nera che aveva in mano.
- Mh? Bè, se usi Avifors dovresti riuscire- commentò Hitoka, seduta nel giardino insieme al ragazzo; avevano un pochino di tempo libero, anche se non abbastanza per gli allenamenti, e visto che Kageyama era andato a parlare con Suga, Hinata aveva deciso di passare un po' di tempo con l'amica.
- Voglio provare!- dichiarò Shoyo con un sorriso. Era rimasto molto colpito dalla possibilità di diventare Animagus, ma ovviamente giocando a Quidditch anche solo la prima parte sarebbe stata difficile...
Però, poteva approfittarne per allenarsi nella Trasfigurazione.
Posò la pallina davanti a lui.
- Vuoi che ti faccia rivedere il gesto?- gli chiese Hitoka.
- Si grazie, non sono molto bravo con la memoria- rise Shoyo.
- È così, guarda- la bionda mosse la bacchetta, senza pronunciare l'incantesimo, in modo che il ragazzo potesse memorizzarlo.
- Ho capito, grazie mille!- esclamò Shoyo, voltandosi verso la pallina; fece un respiro profondo, prima di muovefe la bacchetta.
- Avifors!-. Sotto i suoi occhi, la pallina si trasformò in un piccolo corvo.
- Evviva!- esclamò.
- Che carino- disse Hitoka con un sorriso.
- Vero?!- Shoyo osservò l'uccellino, che dopo essersi guardato per un attimo intorno spiccò un lieve volo.
- Cavolo, sta scappando!- esclamò Hitoka.
- Lo riporto qui!- Shoyo si alzò velocemente e iniziò a seguire il corvo, che stava volando sotto il portico, per poi entrare in uno dei corridoi interni di Hogwarts.
Hinata continuò a seguirlo: per fortuna volava lento... Avrebbe potuto provare a richiamarlo su Accio, ma visto che era diventato un animale non sapeva se avrebbe funzionato, e non voleva rischiare di fargli male.
Lo vide atterrare poco dopo e fece un sorriso, ma sbarró gli occhi nel vedere una volpe avvicinarsi a lui.
Scattò in avanti e si affrettò a prendere il piccolo corvo tra le mani, sperando di riuscire a trovare un modo per allontanare la volpe senza problemi.
- Oh, ma guarda, non pensavo ci fossero altri animali in zona-. Hinata alzò lo sguardo e vide Miya Atsumu avvicinarsi, un sorriso divertito in volto.
- Ciao! Anche tu ti alleni per le trasfigurazioni?- chiese.
- Trasfigurazioni?- Atsumu spostò lo sguardo sul corvo - capisco... No, lei è la mia volpe, l'ho fatta arrivare da casa mia per una visitina- allungò la bacchetta, puntandola contro la volpe, che sparí.
- Oh- mormorò Shoyo, sorpreso.
- Sono cose che imparerai con il tempo. Tu sei Hinata Shoyo vero? Ho saputo che sei appassionato di Quidditch- commentò il maggiore.
- Esatto!- esclamò Shoyo - e finalmente sto riuscendo a giocare!-. Certo, con Kageyama che lo insultava continuamente perché non riusciva a stare in equilibrio sulla scopa, ma era un dettaglio...
- Mi fa piacere vedere così tanta passione. Spero che tiferai per me allora, durante il torneo- dichiarò Atsumu.
- Mh? Io tiferò per la mia squadra- rispose Shoyo, confuso - insomma, noi vinceremo, quindi...-.
- Sei davvero sicuro di vincere? In fondo, la Karasuno prima non è che fosse la squadra più forte di tutte, siete stati battuti da un po' di squadre qui- fece notare il biondo.
- Ma adesso ci sono io-. Atsumu avrebbe voluto ribattere, ma dallo sguardo sicuro di Hinata... Ci credeva davvero.
- Bè, anche Bakageyama è bravo in modo irritante- borbottó Shoyo - e pure Tsukishima... Oh, Yamaguchi sta migliorando molto! A proposito, devo andare a dire a Bakageyama del corvo! Ci vediamo!- esclamò, voltandosi per allontanarsi e lasciando per un attimo il biondo confuso.
- Non ha mai giocato, è contro squadre più forti... Ma spera di vincere eh?- mormorò Atsumu - e gioca con Tobio Kageyama... Ne vedremo di sicuro delle belle-.
- Non mi aspettavo volessi vedermi, Kageyama- commentò Koushi; era rimasto sorpreso dal fatto che il ragazzo fosse andato a chiamarlo...
- Si, io...- Tobio fece un respiro profondo, cercando di capire come formulare la frase - ecco, in campo può starci solamente un Cercatore. E...- si bloccò.
Non sapeva bene come dirlo: gli avevano sempre detto tutti che era un prodigio, e lui stesso sapeva di essere bravo, ma quel ragazzo era stato in squadra per anni, ed era anche stato molto gentile con lui anche prima che sapesse che sarebbero stati insieme, per cui voleva fargli sapere che non voleva rubargli il posto nella squadra. Però, comunque, non avrebbe di certo rinunciato a giocare.
- Non ce n'è bisogno, Kageyama- lo interruppe il maggiore - sei molto bravo, ma non temere, non sarò da meno: mi impegnerò anche io al massimo per la squadra e ci affronteremo ad armi pari. Chiunque giocherà, l'importante è che l'altro sappia che fa comunque parte della squadra- affermò.
La presenza di Kageyama era in un certo senso minacciosa, ma lui conosceva i suoi compagni, aveva vissuto in quella squadra per anni e stava costruendo un buon rapporto anche con i nuovi arrivati.
Anche se avesse giocato di meno, non avrebbero certo smesso di aiutarli.
Kageyama annuì.
- Sono felice che abbiano chiarito, Sugawara-senpai- dichiarò.
- Oh, suona davvero bene!- esclamò il maggiore con una piccola risata, prima di posargli una mano sulla spalla - sei una brava persona Kageyama, vedrai che ti ambienterai molto più di quanto credi- affermò, prima di voltarsi per allontanarsi.
Kageyama rimase per un attimo immobile, sorpreso: non si sentiva dire di essere una brava persona da anni...
- Bakageyama!-. Si voltò, vedendo Hinata andargli incontro con un piccolo corvo tra le mani.
- E quello dove lo hai preso?- borbottó.
- L'ho trasfigurato! Sto diventando bravo vero?!- esclamò il ragazzo.
- Tsk, bravo è tutto dire- borbottò Tobio - anche perché, sai come farlo tornare normale?-.
Hinata sbarró gli occhi.
- Bè, chiederò a Yachi- affermò - avevo pensato di tenerlo così, ma se Atsumu continuerà a fare venire qui la sua volte potrebbe essere un problema...-.
Kageyama aggrottò la fronte.
- Atsumu?-. Il ragazzo annuì.
- L'ho incontrato poco fa- dichiarò.
Kageyama per un attimo non rispose: Atsumu... Non gli piaceva, per qualche motivo, aveva qualcosa di strano; era molto bravo come Cercatore, ma aveva anche qualcosa di inquietante... E aveva notato che persino Oikawa era in guardia contro di lui, e la cosa non gli piaceva.
Oikawa sapeva essere un vero stronzo, ma era uno dei maghi più in gamba che avesse mai incontrato.
- Bakageyama? Mi accompagni da Yachi?- gli chiese Shoyo.
- Tsk, solo perché sennò ti perdi- borbottó Tobio, iniziando a camminare.
- Io non mi perdo! Com'è andata con Suga?-.
- Bene- mormorò il moro.
- Suga!-. Il ragazzo alzò lo sguardo e fece un piccolo sorriso, dirigendosi verso Daichi.
- Ciao; non ti avevo lasciato con un po' più di gente?- commentò.
- Asahi ed Ennoshita sono stati rapiti da Nishinoya e Tanaka, e poco prima Kinnoshita e Narita sono andati a fare un giro, per cui sono rimasto qui da solo- affermò Daichi - andata bene con Kageyama? Aveva bisogno di qualcosa?-.
- Solo una chiacchierata tra Cercatori- affermò Koushi con un sorriso - e non fare quella faccia, sto bene. Non sono semplice da spaventare-.
Daichi lo fissò per un attimo, poi annuì: sapeva bene che Suga non era per niente debole, ma se avesse iniziato a sentirsi di troppo sarebbe stato un problema... Doveva evitare in tutti i modi possibili che accadesse.
- Andiamo verso la prossima lezione?- chiese; Sugawara annuì e lo seguì verso l'interno della struttura.
- A proposito, sai che Kuroo mi ha detto che Yaku è stato preso di mira?- disse Daichi.
- Da Lev vero?- rise Koushi - bè, sarà una storia interessante...
- Lev. Ti vuoi. Per favore. Togliere dalla mia strada?- sbuffò Yaku, fissando il minore di fronte a lui.
- Ma volevo farti vedere gli incantesimi che ho imparato!- esclamò Lev - ci vorrà un attimo!-.
- Ho lezione Lev, e anche tu- fece notare Yaku - e poi, perché ci tieni tanto a farmeli vedere?-.
- Perché voglio mostrarti che sono bravo, Yaku-san! Così non mi penserai più solo come un bambino!-.
- Per quello ci vorrà molto di più- borbottó Yaku, poi sospirò: era anche vero che Lev stava cercando di fare del suo meglio... Forse avrebbe dovuto dargli più credito...
- Facciamo così: tra gli allenamenti e la cena, ci prendiamo un momento per noi e mi fai vedere gli incantesimi, va bene?- propose; gli occhi di Lev si illuminarono.
- Va bene Yaku-san! Grazie mille! Sei fantastico!- esclamò, sorridendo, e il maggiore arrossì appena.
Lev lo osservò per un attimo.
- Sei davvero tenero quando arrossisci sai?- commentò.
- E piantala- borbottó Yaku, distogliendo lo sguardo - vai a lezione ora-.
- Agli ordini! A dopo Yaku-san, buona lezione!- esclamò Lev, prima di allontanarsi.
Yaku lo fissò per un attimo: quel ragazzo era davvero particolare ma... Di sicuro, non si poteva dire che non fosse una brava persona.
Anche se non capiva come mai fosse fissato in quel modo con lui... Non è che...
Scosse la testa: si stava lasciando influenzare troppo dai suoi amici, era solo un suo kohai in fondo, e contando come fosse fatto in un certo senso il suo comportamento era anche normale.
Riprese a camminare verso la sua aula: in fondo, era curioso di vedere quali incantesimi avesse imparato...
🏐🏐🏐
Le cose iniziano a muoversi!
E si, ovviamente Atsumu non ha idea del mio odio pressante verso di lui, ma avrà delle belle sorprese nelle mie storie...
Comunque, stanza delle necessità sbloccata e nuove ship che stanno per realizzarsi; chissà cosa accadrà d'ora in poi...
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