CAPITOLO I.
Mancava una settimana all'inizio della scuola in Giappone; e mentre i ragazzi babbani si stavano preparando a godersi gli ultimi giorni di vacanza, i giovani maghi erano già in stazione, pronti per partire per il loro nuovo anno.
In particolare, alcuni di loro erano parecchio emozionati...
- Non sto più nella pelle!- esclamò Shoyo, saltellando sulla panchina del binario 9 e 3/4, lanciando continue occhiate all'orologio: ancora pochi minuti e il treno sarebbe finalmente arrivato...
I babbani che conoscevano la leggenda pensavano esistesse solo un binario 9 e 3/4 a Londra, ma in realtà c'era in quasi tutte le stazioni, in modo da permettere a tutti quanti di arrivare a Hogwarts in totale comodità, senza doversi per forza recare a Londra... Situazione comoda, visto che lui viveva in Giappone.
- Ricordati che questa settimana non ti servirà solo per conoscere i tuoi nuovi compagni, ma dovrai anche andare a comprare tutto il materiale necessario: non perderti via, e cerca di non iniziare male l'anno- si raccomandò sua madre.
- Non preoccuparti mamma, me ne ricordo perfettamente! Andrò con i miei nuovi amici!- dichiarò Shoyo; fino a quel momento non aveva avuto amici maghi... I suoi due compagni delle medie, Koji e Izumi, avevano antenati maghi, quindi poteva parlare con loro, ma non avevano ereditato la magia, per cui non erano coinvolti come lui.
Adesso invece... Non solo sarebbe andato in una scuola per maghi, ma era anche uno dei fortunati selezionati che sarebbero finiti a Hogwarts! Poco più di una cinquantina di persone avevano avuto quell'onore, e lui non intendeva sprecare l'occasione.
- Buona fortuna fratellone!- esclamò Natsu con un sorriso.
- Grazie mille!- il ragazzo la abbracciò - ti scriverò spesso!- dichiarò, mentre sentiva il rumore di un treno in lontananza.
- Bene, io vado!- esclamò, afferrando la sua valigia - a presto!-.
- A presto Shoyo, facci sapere quando arrivi- si raccomandò sua madre, mentre il treno si fermava alle spalle del ragazzo.
- Certo!- esclamò lui, prima di voltarsi e dirigersi verso la porta del treno: non stava più nella pelle per l'emozione...
Davanti alla porta, c'era una barriera magica con una scritta galleggiante:
PRONUNCIA IL TUO NOME
- Hinata Shoyo- dichiarò il ragazzo, emozionato.
La scritta cambiò.
PRIMO ANNO DA QUELLA PARTE <----
La barriera sparì e il ragazzo la superò, dirigendosi verso la parte indicatagli dalla freccia.
L'Hogwarts Express era quasi esattamente come veniva descritto nei libri: tutti quegli scomparti lo facevano sentire come se fosse salito su un treno di prima classe...
- Proviamo ad aprirne uno!- esclamò, posando la mano su uno degli scomparti e aprendolo.
Dentro, c'erano tre ragazzi dai capelli mori, e tutti e tre lo guardarono con aria truce quando entrò. Due erano seduti vicini, e uno dei due smise subito di guardarlo, poco interessato: il terzo invece, seduto di fronte a loro, parlò.
- Sparisci, è già occupata- affermò.
Hinata lo guardò male.
- Antipatico, siamo tutti del primo anno: dovremmo andare d'accordo!- esclamò.
- Non ci tengo. Sparisci-.
- Tsk, spero tu finisca in Serpeverde- sbuffò Shoyo, uscendo dalla carrozza.
- Ma guarda un po', pare che Oikawa non sia l'unico a pensare che finirai in Serpeverde, Kageyama- commentò Yutaro, fissando il ragazzo di fronte a lui.
- Taci- ringhiò Tobio - pensa a voi piuttosto, non siete tanto meglio di me-.
- Per noi non è un problema dove finiamo- affermò Akira con uno sbadiglio - sei tu che sei terrorizzato-.
- Tsk- Tobio si voltò verso il finestrino, deciso a ignorare Kindaichi e Kunimi per il resto del viaggio.
Serrò appena le labbra: lui aveva talento e decisione, questo non lo rendeva una brutta persona; non sarebbe andata come diceva Oikawa... Non sarebbe finito tra i cattivi, non sarebbe finito abbandonato da tutti, per nessun motivo.
- Tsk, pare che nella carrozza di fianco ci siano già problemi- sbuffò Kei - spero non facciano casino durante tutto il viaggio, o lì faccio tacere per sempre-.
- Tu potresti farlo Tsukki!- esclamò Tadashi, seduto di fronte a lui, con un sorriso - in fondo, sai già degli incantesimi, e grazie alla vecchia bacchetta di tuo fratello puoi anche lanciarli!-.
- Non serve che mi aduli, lo so- affermò Kei, afferrando le sue cuffie, una cosa babbana da cui non si sarebbe mai separato - adesso voglio riposare-.
- Va bene Tsukki!- esclamò Tadashi con un sorriso, spostando lo sguardo fuori dal finestrino; era più che emozionato per essere stato scelto per quella scuola... Finalmente, anche lui avrebbe avuto l'occasione di imparare qualcosa di nuovo e mostrare quanto valesse! Non vedeva l'ora, magari si sarebbe anche fatto dei nuovi amici...
Hinata intanto aveva raggiunto una carrozza più grande delle precedenti; aprendola, trovò un clima decisamente più tranquillo nonostante dentro ci fossero sei persone, e non potè fare a meno di sorridere, soprattutto visto che cinque di loro si erano sistemati tutti vicini per poter parlare.
- Oh, ne è arrivato un altro!- uno di loro, un ragazzo dai capelli chiari e gli occhi verdi, alzò lo sguardo su Hinata e sorrise.
- Buongiorno a tutti!- esclamò Shoyo, avvicinandosi a loro - mi chiamo Hinata Shoyo, sono del primo anno come voi!-.
- Piacere! Io sono Haiba Lev!- si presentò il ragazzo.
- Io sono Kanji Kokanegawa!- esclamò un ragazzo dai capelli biondi di fianco a lui.
- Io mi chiamo So Inuoka!- dichiaró un ragazzo castano, seduto dall'altro lato rispetto a Kokanegawa.
- Io sono Yuki Shibayama- mormorò timidamente il moro di fianco a lui.
- Piacere!- Shoyo si voltò verso una ragazza dai capelli biondi rimasta in silenzio - e tu?- le chiese, e lei sussulto appena.
- Io... Sono Hitoka Yachi- mormorò, imbarazzata: era l'unica ragazza del primo anno... Sarebbe morta d'imbarazzo...
- Oh, piacere! Lascio giù la valigia e arrivo!- dichiarò Shoyo, voltandosi verso le cappelliere.
- Aspetta, ti dò una mano!-. Lev si alzò e il ragazzo sbarró gli occhi.
- Ma quanto sei alto?!- esclamò, facendolo ridere.
- Molto più di te!- dichiarò Lev, sistemando la valigia del ragazzo sul portabagagli.
Hinata lo guardò male.
- Scommetto che io so volare molto più in alto di te!- dichiarò.
- La vedremo!-.
- Potete stare zitti?!- l'ultimo ospite della carrozza si voltò verso di loro, lanciandogli un'occhiataccia - mi state disturbando-.
- Antipatico! Dai, unisciti a noi!- esclamò Kanji.
- No grazie- il moro si voltò nuovamente - preferisco riposare. Avremo un periodo impegnativo d'ora in poi, e sappiate che io sarò più bravo di tutti voi!-.
- Non di me di sicuro!- esclamarono Shoyo e Lev insieme.
- Tsk: per vostra informazione, io, Tsutomu Goshiki, sono andato a una scuola preparatoria e non mi farò battere da voi pivelli!-.
- Oh, davvero?! A che scuola?!- chiese So.
- La Shiratorizawa: non avete speranze contro di me- affermò Tstutomu.
- Wow, è molto famosa!- esclamò Yuki. Il ragazzo sorrise.
- Esattamente! E alcuni miei senpai saranno a questa scuola, quindi vedete di comportarvi bene- si raccomandò.
- È vero, quelli del secondo e del terzo anno hanno già frequentato delle scuole di magia...- mormorò Yachi; loro erano gli unici a non sapere ancora usare incantesimi...
- Chissà come dev'essere bello, poter dire a tutti i tuoi compagni che stai per cambiare scuola perché sei stato selezionato per Hogwarts!- esclamò Shoyo.
- Ma perché ho dovuto cambiare scuola?- borbottó Kenma, salendo sul treno. Tutti gli avevano detto che era un grande onore essere scelti per Hogwarts, ma lui avrebbe volentieri rifiutato se non ci fossero andati i suoi pochi amici...
Sospirò e tirò fuori la bacchetta e un pezzo di carta; lo picchiettò leggermente.
- Revelio- mormorò, e una scritta iniziò a comparire su esso: SECONDA CARROZZA.
Ritirò il tutto e riprese a camminare, dirigendosi verso la seconda carrozza; la aprì, un po' timoroso, ma rilasciò un sospiro di sollievo nel trovarci dentro un ragazzo dai capelli mori, che si voltò verso di lui.
- Ciao, Kenma- gli disse.
- Ciao Akashi- mormorò il ragazzo, entrando nella carrozza - meno male che ti ho trovato, questa divisione per anni mi sta già dando sui nervi... Perché già sul treno?!- borbottó, lasciandosi cadere su uno dei sedili.
- Non ne ho idea: Bokuto-san era piuttosto in crisi, fortuna che c'è Kuroo con lui o non avrei saputo come fare- rispose il corvino.
- Immagino che per te sia stata dura- mormorò Kenma; ma anche lui aveva storto il naso al pensiero di dover affrontare il viaggio senza Kuroo... Faceva praticamente tutto con lui, tranne le lezioni, visto che avevano un anno di differenza, ma ci era abituato da quando erano piccoli.
- Almeno ci siamo trovati nella carrozza- mormorò Keiji; Kenma annuì: sperava si rivelasse un viaggio tranquillo...
- Pare che non sarà un viaggio molto tranquillo- sbuffò Kenji; Aone, seduto di fronte a lui, annuì.
Futakuchi aveva voluto prendere una carrozza doppia, ma si erano trovati comunque troppo vicini a quella principale.
Aone inclinò appena il capo.
- Lo so, dovremo sopportare di peggio a scuola- borbottò il castano; poi un sorriso furbo comparve sulle sue labbra - ma non preoccuparti, mostreremo a tutti chi comanda...-.
- Sono parecchio tentato di andare a prenderli a sberle- sbuffò Kenjiro, innervosito: ma quanta gente ci poteva essere per fare un casino simile...?
- E dire che ci ritenevamo fortunati ad avere trovato una carrozza da due...- mormorò Taichi.
- Già-. Shirabu rimase per un attimo in silenzio.
- Mi sembrano dei bambini- borbottó - non vedo l'ora di arrivare-.
- Alcuni ce li troveremo anche in squadra- sospirò il ragazzo di fronte a lui - speriamo che non ci siano troppi altri casinisti...-.
In effetti, nella carrozza principale si erano radunati un bel po' di casinisti... Nishinoya Yu e Tanaka Ryunosuke, già compagni alle medie, non avevano esitato a ribeccarsi sul treno, tirando dietro il loro vecchio amico Yamamoto nella loro gioia.
Attirato dal casino, anche Yuji Terushima si era unito alla festa presentandosi ai tre, aumentando il casino del gruppo e creando malcontento negli altri presenti nella carrozza.
- Io li uccido- sbuffò Kentaro.
- Certo, fatti espellere prima ancora di entrare- borbottó Shigeru, seduto di fianco a lui.
- Per ucciderli ne varrà la pena-.
- Smettila, Oikawa ti ha detto di fare il bravo-.
- Non ascolto Oikawa-.
- Ma Iwaizumi sí, quindi indirettamente lo ascolti: stai buono-. Kyotani assottigliò lo sguardo.
- Senti tu...-.
- Dai ragazzi- lì interruppe Shinji - cerchiamo di non litigare!-.
- Sei fin troppo paziente, Watari- sospirò Shigeru - ma in effetti sono parecchio fastidiosi...-.
- Ci scusiamo per loro-. Yahaba e Watari si voltarono verso i tre ragazzi seduti sui sedili di fianco a loro.
- Nishinoya e Tanaka sono sempre stati un po' esaltati, sono emozionati per il viaggio- dichiarò Chikara - non sappiamo bene come contenerli nemmeno noi-.
- Non penso neanche sia possibile- mormorò Hisashi.
- Già... Ennoshita ci ha provato, ma sono delle vere furie- commentò Kazuhito.
- Se ci avete avuto a che fare a lungo, mi dispiace per voi- mormorò Shigeru.
- Ma no, in fondo sono bravi ragazzi- Chikara si voltò verso di loro - vero?!-.
Nishinoya e Tanaka si immobilizzarono all'improvviso.
- Ecco... Faremo conoscenza da seduti- dichiarò il secondo, e i quattro si spostarono sui sedili.
- Almeno ti ascoltano- commentò Shinji.
- Ogni tanto- sospirò Chikara; sperava non accadessero altri casini...
Non fece in tempo a pensarlo che la porta della carrozza si aprì e comparvero tre ragazzi: due erano palesemente gemelli, si distinguevano solo perché uno aveva i capelli biondi e l'altro grigi, mentre il terzo era un ragazzo moro dall'aria svogliata.
- Ecco qui chi sta disturbando il nostro viaggio- commentò Atsumu.
- Eh?! Che volete voi?!- sbuffò Taketora, guardandoli male.
- Possibilmente che stiate zitti- borbottó Osamu - altrimenti questo qui si esalta e viene a vantarsi della sua superiorità. Com'è successo-.
- Avremmo dovuto stordirlo come avevo consigliato- dichiarò Rintarou.
- Hey! Voi dovreste essere dalla mia parte!- sbuffò Atsumu, guardandoli male - questi qui devono sapere chi siamo!-.
- A che serve? Sappiamo di essere più bravi di loro, non dobbiamo mica metterci in mostra: non fare il bambino-.
- Di chi è che sareste più bravi?!- sbuffò Yu, e i tre si voltarono nuovamente verso di loro.
- Di voi, ovviamente- Atsumu fece un sorriso - mettetevelo in testa, anche se siamo tutti del secondo anno noi vi siamo infinitamente superiori-.
- Ma sentiti un po'! Non ci conosci neanche: ti faremo mangiare la polvere- affermò Yuji.
- Ne dubito proprio: siamo più bravi anche di quelli del terzo anno, e ve lo dimostreremo presto; godetevi la vostra unica settimana a Hogwarts- salutò Atsumu, prima di uscire dalla stanza con Osamu e Suna, lasciandosi dietro una scia di rabbia.
- Ok, ho trovato qualcun altro che voglio uccidere- ringhiò Kentaro.
- Speriamo che Kyotani non uccida nessuno- commentò Issei, osservando gli altri tre nella carrozza insieme a lui; Makki, seduto al suo fianco, e Iwaizumi, di fronte al ragazzo, stavano giocando a carte, mentre Oikawa guardava fuori dal finestrino, e pareva assorto nei suoi pensieri.
- Nah, vedrai che farà il bravo! C'è Yahaba a tenerlo d'occhio, sai che quando vuole sa fare paura- dichiarò Takahiro.
- In ogni caso, prima o poi quel ragazzo dovrà imparare a cavarsela- Hajime lanciò un'occhiata a Oikawa, ancora in silenzio - tu non ti esprimi?-.
- Mh? Non penso che Kyotani sarà un problema, sapete che una volta capito come farlo sfogare ci vuole poco a calmarlo- dichiarò Toru, voltandosi verso di loro con un sorriso.
- A cosa pensavi allora? Qualche piano malefico?- gli chiese Takahiro.
- Makki caro, tu sopravvaluti la mia cattiveria! Pensavo solo a come essere il migliore anche qui!- dichiarò Toru, voltandosi verso di loro, e uno scappellotto gli arrivò dritto sulla testa.
- Ahia! Iwa-chan!- si lamentó, guardando male il moro.
- Almeno la smetti subito di fare l'idiota- affermò lui.
- Guarda che ero serio! Avremo molti modi di competere con tutti gli altri: la nostra squadra deve riuscire ad arrivare alla vittoria!- esclamò Toru.
Iwaizumi lo guardò nuovamente male.
- Chi ti assicura che saremo nella stessa squadra?-.
- Oh Iwa-chan- un sorriso comparve sul volto di Oikawa - qualcuno è mai riuscito a separarci?-.
- No, ed è irritante- borbottó Hajime, guadagnandosi un'occhiataccia dal castano; ma qualcosa gli diceva... Che non sarebbero stati separati neanche quella volta.
- Non separarti da me Bro! Potrei morire!- si lamentó Koutaro.
- Devo andare a chiedere ai professori di segnarti al secondo anno per la tua età mentale?- commentò Tetsuro, mentre continuava a camminare verso la carrozza principale.
- Si! Così posso viaggiare con Aghashi!- esclamò il maggiore, sorridendo felice.
- Sai che si tratta solo del viaggio vero?- fece notare Yaku - non puoi resistere qualche ora senza stare con lui?-.
Bokuto abbassò appena la testa.
- Mi sarebbe piaciuto stare in viaggio con lui, visto che probabilmente finiremo in due case diverse... Sapete, lui è molto intelligente! Io invece no! Quindi non penso che saremo insieme-.
- E sei più in crisi per il viaggio di due ore che per diverse casate per tre anni...?- chiese Yaku, confuso; grazie all'amicizia di Bokuto e Kuroo aveva già incontrato quel ragazzo, ma ancora non riusciva a comprenderlo alla perfezione... Anzi, praticamente per nulla...
- Naturale!- dichiarò Koutaro - Aghashi, anche se ha un anno meno di me, veniva sempre a spiegarmi le cose durante gli intervalli, quindi so come gestire classi diverse! Ma volevo divertirmi in viaggio con lui!- si lamentó.
- Guarda che anche io sarei voluto stare con Kenma, anche perché temo mi ammazzerà per averlo lasciato solo per tutto il viaggio... Ma non facciamo noi le regole- dichiarò Tetsuro.
- Due idioti innamorati- borbottó Yaku.
- Non siamo innamorati- risposero i due in coro.
- Si, certo... Vi conviene dirglielo, qui conosceranno molte altre persone, non sapete cosa potrebbe accadere- affermò il più basso.
- Cosa dovremmo dire?- chiese Koutaro, leggermente confuso.
- Niente Bro, lascia stare. Oh, ecco la carrozza principale-.
- A proposito Bokuto, tu che casata pensi di essere, visto che sai che non sarai Corvonero?- chiese Yaku.
- La migliore!-.
- Che quale sarebbe...?-.
- Quella in cui finirò io-.
Yaku alzò gli occhi al cielo mentre Kuroo apriva la porta della carrozza principale, dove c'erano già un po' di persone.
Individuò chi cercava e fece un piccolo ghigno, dirigendosi verso i tre ragazzi che stavano parlando tranquillamente tra di loro.
- Ma guarda un po', ci sono in giro dei piccoli corvetti!- commentò.
- Hey Hey Hey! Ciao!- esclamò Koutaro.
- Vi conveniva nascondervi- sospirò Yaku, mentre Daichi, Suga e Asahi si voltavano verso di loro.
- Ciao! Come state?- chiese loro Koushi con un sorriso.
- Dovevate per forza venire a romperci?- borbottó Daichi.
- Ti brucia ancora la sconfitta dell'ultima volta?!- commentò Tetsuro.
- Quest'anno andrà diversamente-.
- Perderete meno?-.
- Kuroo, piantala- sbuffò Yaku.
- Oh guardate, sta arrivando Moniwa- fece notare Asahi, mentre osservavano il ragazzo dai capelli neri entrare nella carrozza e guardarsi leggermente intorno, sperando che interrompesse quella sfida.
- Moniwa- Koushi alzò la mano, attirando l'attenzione del ragazzo, che con un sorriso timido si diresse verso di loro.
- Ciao ragazzi- salutò.
- Ciao- rispose Asahi.
- Pronto per un viaggio rilassante senza Futakuchi?- gli chiese Koushi con un sorriso.
- Prontissimo- sospirò il ragazzo; fortuna che c'era Aone con il suo kohai, aveva sempre paura di cosa potesse fare...
- Accomodati pure, ti abbiamo tenuto il posto- affermò Daichi, indicando il posto libero di fronte a Suga e di fianco ad Asahi.
- Grazie mille- mormorò lui.
- Allora noi ci mettiamo qui di fianco a voi!- esclamò Koutaro.
- Così possiamo chiacchierare delle partite no?- commentò Tetsuro, voltandosi per sistemare le valigie; ma mentre lo faceva, qualcuno gli andò addosso.
- Hey, stai più attento!-.
- Tsk, avevo sentito odore di un gattaccio...-. Kuroo si voltò e assottigliò lo sguardo.
- Daisho. Non volevo crederci che fossi stato ammesso anche tu- sbuffò.
- Tsk, per tua informazione, sono molto più bravo di te! E adesso spostati, devo portare da bere a Mika-.
- Ah ecco, ti hanno portato qui come seguito per lei...-.
- Taci! Mika si sta facendo delle amiche, per cui vedi di non rovinarle il viaggio!- sbuffò Suguro, voltandosi verso alcuni sedili poco distanti, dove si erano accomodate tre ragazze.
- Così il tuo fidanzato è un tipo particolare?- chiese Hana con un piccolo sorriso.
- Puoi dirlo forte, è così fissato con il Quidditch che più volte ho rischiato di lasciarlo perché non lo sopportavo più- sospirò Mika - ma in fondo, si impegna sempre tanto anche per la nostra relazione... E voi? Non avete nessuno?-.
- No, sono troppo impegnata a curare Terushima- affermò Hana - e tu Kyoko?-.
La ragazza scosse la testa.
- Preferisco concentrarmi sullo studio- affermò - mi piace il Quidditch, ma non sono molto brava a giocare, preferisco fare da manager alla mia squadra-.
- Sono molto fortunati ad avere una ragazza seria e diligente come te!- dichiarò Mika con un sorriso.
- Spero che riusciremo ad andare d'accordo, non penso saremo molte ragazze dobbiamo supportarci a vicenda- dichiarò Hana, sorridendo anche lei.
- Hai proprio ragione, Misaki-chan- affermò Kyoko; sperava che andasse tutto bene...
- Dici che andrà bene lasciare Atsumu girare per la carrozza del secondo anno? Forse avremmo dovuto dirgli di fare il bravo- commentò Aran, osservando il ragazzo nella carrozza insieme a lui.
- Non avremmo potuto comunque impedirglielo- affermò Shinsuke - sai com'è fatto, vorrà affermare la sua superiorità. Ma per adesso è meglio lasciarlo fare: si renderà presto conto da solo che questa scuola è diversa da quella in cui andavamo- dichiarò Shinsuke.
Il moro annuì; sperava che avesse ragione...
- Oh, avevi ragione Semi-Semi! In queste carrozze si può ordinare il cibo!- esclamò Satori, guardandosi intorno - e sembrano parecchio eleganti!-.
- Non pensare solo a mangiare- sospirò Eita - stiamo per andare a una scuola prestigiosa in fondo-.
- Hai proprio ragione! Voi non siete emozionati?!- esclamò Satori, voltandosi verso Ushijima e Reon, ma il primo stava leggendo una rivista e il secondo stava controllando la lista dei materiali che gli sarebbero serviti da comprare.
- Sai che loro non manifestano così le loro emozioni- affermò Eita.
- Uff, avrei voluto passare il viaggio con Goshiki, lui di sicuro sarebbe stato emozionato- si lamentó Satori - vorrà dire che farò in modo di emozionare anche voi!-.
- Tu riesci a fare emozionare tutti, Tendou- fece notare Wakatoshi - ma forse è meglio che risparmi le energie per la scuola-.
- Non preoccuparti! Ne ho a sufficienza!- dichiarò il ragazzo con un sorriso: non vedeva l'ora di arrivare...
Il viaggio proseguì tranquillamente, e più o meno a metà pomeriggio il treno si fermò; al contrario di quanti molti si aspettavano però, non giunsero a Hogsmeade, bensì a una stazione costruita da poco non molto lontana dal castello, in modo che per gli studenti fosse più semplice raggiungerlo.
Scesero tutti quanti, e i ragazzi del secondo anno che conoscevano qualcuno del terzo si riunirono ai loro amici.
- Hanno fatto i bravi?- chiese Daichi a Ennoshita, osservando Nishinoya e Tanaka, che erano corsi a raccontare ad Asahi e Suga del loro viaggio; Moniwa intanto si era allontanato per raggiungere Futakuchi e Aone.
- Diciamo che poteva andare peggio... Abbiamo avuto vari incontri- Chikara lanciò un'occhiata ai gemelli Miya, che insieme a Suna avevano raggiunto Kita e Aran, e poi a Kyotani, che con Yahaba e Watari era andato da Oikawa, Iwaizumi, Matsukawa e Hanamaki.
Loro erano stati raggiunti da Kindaichi e Kunimi, mentre Kageyama era rimasto leggermente in disparte.
Anche Goshiki si era riunito ai suoi senpai, mentre gli altri del primo anno erano rimasti tra di loro; esclusi Tsukishima e Yamaguchi ovviamente, che stavano cercando di evitare il casino.
- Aghahsi!- esclamò Koutaro, quasi saltando ad abbracciare il ragazzo.
- Ciao, Bokuto-san; è andato bene il viaggio?- gli chiese Keiji.
- Volevo passarlo con te- si lamentó il maggiore.
- Non preoccuparti, cercheremo di passare del tempo insieme- affermò il moro.
- Tu gattino non mi salti addosso?- commentò Tetsuro con un sorriso.
- Tsk, sono già abbastanza nervoso- borbottò il biondo - e non ho neanche dovuto passare il viaggio con Yamamoto...-.
- Hey!- esclamò il ragazzo, raggiungendoli, dopo aver salutato i suoi amici e Terushima, che era andato da Misaki.
- Sei irritante- borbottó Kenma.
- Non iniziate- sospirò Yaku.
- C'è troppa gente che fa casino qui- borbottó Kenjiro, mentre insieme a Taichi raggiungeva Ushijima, Tendou, Semi e Reon.
- Ti ci dovrai abituare, dobbiamo conviverci per un po'- dichiarò Eita.
- Senpai!- esclamò Tsutomu con un sorriso, correndo verso di loro.
- Ecco qui il mio primino preferito!- Satori gli andò incontro con un sorriso - non vedo l'ora di farti tanti scherzi! Stai attento eh!-.
- Me ne ricorderò, Senpai!-.
Sentirono dei rumori e si voltarono, notando alcune carrozze che stavano andando verso di loro.
Il silenzio calò nel gruppo: grazie a quelle carrozza avrebbero raggiunto Hogwarts... E la loro nuova vita.
🏐🏐🏐
Ecco qui il primo capitolo della nuova storia! Si, come sempre non sono riuscita a lasciare indietro nessuno ma... Spero comunque che questa nuova avventura che ho ideato per loro vi possa piacere!
Per adesso, i nostri protagonisti (chi più chi meno), stanno per arrivare tutti a Hogwarts... Chissà come andrà d'ora in poi...
Prossimo capitolo tra due giorni!
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