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THE SHORT-TIMERS

Dedicato a
                     "Penny"
John C. Pennington, Caporale
Fotografo di prima linea, prima divisione dei Marines.
Kia, 9 Giugno 1968.

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LO SPIRITO DELLA BAIONETTA

"Penso che il Vietnam sia quello che abbiamo ottenuto noi al posto di un'infanzia felice."
Michael Herr, "Dispatches".











Di Marines ne servono, pochi ma buoni.
La recluta dice di chiamarsi Leonard Pratt.
Il sergente Gerheim squadra lo smilzo contadinotto e lo soprannomina subito "Palla Di Lardo."
Pensiamo forse che cerchi di essere divertente. Nessuno di noi ride.
È l'alba. Marines in verde. Tre sergenti istruttori urlanti. "IN RIGA. IN RIGA. NON MUOVERSI. NON FIATARE."
Edifici in mattoni rossi. Salici ricoperti di muschio Spagnolo. Lunghe file irregolari di civili sudaticci in piedi in fila sulle impronte gialle disegnate sull'asfalto.
Parris Island, Carolina del sud. Centro di Reclutamento e Addestramento Marines, una scuola di otto settimane per falsi duri e pazzi furiosi, costruita su un isola paludosa, simmetrica ma sinistra, come un campo di concentramento suburbano.
Il sergente Gerheim sputacchia. "Ascoltate, mandria di pecoroni. A voi idioti conviene che iniziate a darvi l'atteggiamento da Marines. Non illudetevi neanche per un secondo di essere davvero dei Marines. Per ora ne avete solo la divisa. Dico bene? E scusate tanto!"

Un texano basso e smilzo con gli occhiali montati in tartaruga che gli altri hanno già battezzato "Cowboy" dice "Sei proprio tu, John Wayne? E io chi sarei?" 

Cowboy si toglie il suo Stetson* grigio perla e se lo sventola sulla faccia sudata per farsi aria.

*Stetson: marca di cappelli. Viene anche utilizzato come termine generico per indicare i cappelli da mandriano, tipici delle zone più climaticamente inospitali degli Stati Uniti (generalmente California, stati montuosi e ex stati della Confederazione Sudista), del quale questa azienda ha fatto il suo "marchio di fabbrica". (NDT)

Io scoppio a ridere.

Anni di lezioni di teatro al liceo mi hanno reso un grande imitatore. Gli faccio un'imitazione perfetta di John Wayne e gli faccio "Ho come la sensazione che odierò questo film!"

Cowboy ride. Si sbatte il cappello sulla coscia. Anche il sergente Gerheim ride. L'anziano sergente sembra un piccolo orco immondo in kaki immacolato. Mi punta l'indice in mezzo agli occhi e mi dice "Tu. Sì, proprio tu. Soldato Joker. Tu mi piaci. Vieni a casa che ti faccio scopare mia sorella." Fa un mezzo sorriso e improvvisamente la sua faccia torna seria. "Brutta faccia di merda. Io ti metto sotto, ti faccio un culo così. Tu non riderai. Tu non piangerai. Qui si riga dritto e basta. Ti faccio vedere io."

Leonard Pratt accenna un sorriso. 

Il sergente Gerheim si punta i pugni sui fianchi. 

"Se voi signorine uscirete da quest'isola e se terminerete l'addestramento, sarete un'arma. Sarete dispensatori di morte e pregherete per combattere. Ma fino a quel giorno, siete uno sputo. La più bassa forma di vita che ci sia nel globo. Non siete neanche fottuti esseri umani. Siete solo masse informi di materia organica anfibia comunemente detta merda."

Leonard sghignazza.

"Il soldato Palla di Lardo mi trova divertente. Pensa che Parris Island sia divertente tanto quanto una ferita in putrefazione."

La faccia del contadinotto è congelata in una permanente espressione di provinciale innocenza.

"Voi idioti qui dentro non vi divertirete. Non vi piacerà stare dritti in riga e non vi piacerà curare le vostre stesse ferite e non vi piacerà dire "signore" tutte le volte a gente che non vi piace. Insomma, qui dentro sono cazzi amari. Vi muoverete solo al mio comando. Un buon dieci percento di voi non sopravvivrà. Un buon dieci percento di voi diserterà o cercherà di ammazzarsi o semplicemente andrà fuori di testa. Questo è. I miei ordini sono quelli di scacciare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per servire nel mio beneamato corpo. Diventerete dei grugni*. I grugni non battono mai la fiacca.

*Grugni: nello slang dell'USMC negli anni '60, "grugni" erano definiti i soldati di fanteria che combattevano in prima linea e che compivano le operazioni sul campo. Contrapposti agli "Imboscati", che verranno citati più avanti. (NDT)

I miei soldati imparano a vivere senza tregua. Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi. Però più mi odierete, più imparerete. Ho ragione, mandria di pecoroni?"

Alcuni di noi borbottano. "Sì. Ehm...Sì, signore."

"Non vi sento, signorine."

"Signorsì, signore."

"Ancora non vi sento, signorine. RISPONDETE COME SE LE AVESSE DAVVERO, LE PALLE!"

"SIGNORSI', SIGNORE."

"Quanto mi fate incazzare. Rompete le righe. Seduti, sul marciapiede, forza."

Ci sediamo sul marciapiede rovente.

"Non avete motivazione. Mi sentite, idioti? Sentite, ve la darò io. E non avete esprit-de-corp, ve lo darò io. E non avete tradizioni, ve le darò io. E vi insegnerò anche ad esserne degni."

Il sergente Gerheim si atteggia, impettito come uno scovolo, mani sui fianchi. "IN PIEDI, IN PIEDI!"

Ci alziamo, sudando, ginocchia doloranti, mani sudice.

Il sergente Gerheim si rivolge ai suoi tre sergenti istruttori novellini: "Che branco di pecoroni." Poi si rivolge a noi. "Voi, stupidi sacchi di merda, siete troppo lenti. Seduti."

Giù.

Su.

Giù.

Su.

"SEDUTI."

Giù.

Il sergente Gerheim cammina sopra i nostri corpi, schiacciando dita, calciando costole con la punta dello stivale. 

"Gesù Cristo, voi idioti ansimate come vostra madre la prima volta che il vostro vecchio le l'ha infilato."

Fa male.

"IN PIEDI, IN PIEDI!"

Su. I muscoli fanno male. 

Leonard Pratt è ancora spaparanzato sull'asfalto rovente. Il sergente Gerheim gli balla intorno, incombe su di lui, si sistema il suo cappello in stile Smokey The Bear* sulla testa, mettendo in mostra una parte di testa pelata.

*Smokey The Bear: mascotte della campagna pubblicitaria della Guardia Forestale. Detiene il primato come mascotte pubblicitaria più longeva della storia degli Stati Uniti. (NDT)

"Avanti, lavativo, animo!"

Leonard si mette su un ginocchio, esita, poi si mette in piedi, ansimando. Sorride. 

Il sergente Gerheim gli molla un pugno sul pomo d'Adamo, molto forte. Il grosso pugno del sergente arriva anche sul suo petto. Poi sullo stomaco. Leonard si piega in due dal male. "TACCHI UNITI. STAI SULL'ATTENTI." Il sergente Gerheim gli molla un ceffone di dorso sulla faccia.

Sangue.

Leonard fa un mezzo sorriso, unendo i tacchi. Le labbra di Leonard sono tumefatte, rosa e viola, bocca piena di sangue, ma Leonard si limita a fare spallucce e a sorridere, come se il sergente maggiore Gerheim gli avesse appena fatto un regalo di compleanno.

Per le prime quattro settimane di addestramento Leonard non la smette di sogghignare, sebbene riceva più botte di quante ne tocchino a noialtri. Le botte, scopriamo, fanno parte della routine quotidiana della vita a Parris Island. E non si tratta di quella stronzata da "Li-picchio-perché-gli-voglio-bene" che i civili hanno sempre visto in montature Hollywoodiane tipo "The D.I." di Jack Webb o "Iwo Jima" con John Wayne. Il sergente Gerheim e i suoi tre scagnozzi sergenti novellini somministrano pestaggi senza pietà, colpendo faccia, petto, stomaco e schiena. A mani nude o con gli stivali - ci prendono a calci nel culo, nei reni,  nelle costole, in qualsiasi punto dove il livido non sia visibile. Ma persino far sputare l'anima a pugni non serve ad educare Leonard come educa le altre reclute del plotone d'addestramento 3092. Al liceo, in psicologia, insegnano che pure ai pesci, pure agli scarafaggi, perfino ai protozoi unicellulari puoi fare il lavaggio del cervello. Ma non Leonard.

Leonard ci prova più degli altri.

Non riesce a fare nulla nel verso giusto.

Durante la giornata, Leonard inciampa e cade, ma non si lamenta mai. 

La notte, il plotone dorme in letti a castello di metallo, Leonard piange. Gli chiedo sottovoce di stare zitto. Lui tace. 

Nessuna recluta ha il permesso di stare sola.

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