Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 25

Flashback

Camila si alzò dal banco, abbracciando i due libri e incamminandosi per uscire dalla stanza. Dopo la corsa di prima mattina aveva ancora le gambe indolenzite, i suoi muscoli si stavano abituando a tutte quelle settimane di allenamenti.

La nuova missione delle reclute consisteva nel compilare, in due giorni, un profilo psicologico dei propri compagni e questo aveva creato scontri e li aveva messi gli uni contro gli altri già dai primi momenti.

Camila aveva avuto il compito di indagare sulla vita del suo collega Clayton Grant. Da quello che aveva osservato, Clayton era un ragazzo abitudinario, quasi meccanico. Le sue tabelle di marcia erano organizzate per orario e con diversi livelli di importanza. I suoi libri erano disposti nella libreria in ordine crescente e alfabetico e tutti i suoi vestiti nell'armadio erano sistemati in ordine di colore, nonostante in Accademia prevalentemente si usavano tute mimetiche e maglie grigie.

All'ora di pranzo, Camila lo aveva visto sbraitare contro Jenna Mcgee, una ragazza alta, bionda e con una corporatura che era il doppio della sua, perchè lo aveva colpito con il gomito per sbaglio nel mentre che passava, facendogli così mescolare alcuni cibi nel vassoio. Non era la prima volta che dava di matto, la prima volta che lo aveva visto urlare era stato quando in classe, il secondo giorno di lezione, qualcuno gli aveva chiesto in prestito una matita e restituita con la mina della punta leggermente sbeccata.

'Clayton è un personaggio ambiguo', aveva concluso Camila, scrivendo nei suoi appunti che più tardi, quella sera, avrebbe consegnato all'insegnante. 'Mentalmente instabile e con manie di protagonismo ma volontà di star solo. Non lo ritengo adatto a far parte della squadra del'FBI.'

Camila camminò per il corridoio, raggiungendo, finalmente, la sua camera da letto. Quando aprì la porta leggermente socchiusa, trovò Lauren seduta dietro la sua parte di scrivania, che compilava probabilmente gli appunti da consegnare. "Ehi," mormorò la ragazza, non alzando lo sguardo verso Camila che aveva appoggiato i libri sul suo letto.

"Ehi," rispose Camila, sedendosi nell'angolo del letto. Fece un respiro profondo per poi sistemarsi i capelli in una coda abbozzata. "Non immaginerai mai chi mi hanno affidato. Il caso ha voluto che io dovessi esaminare il profilo psicologico di Clayton Grant, ci mancava solo questa," disse, accennando una risata.

"Il pazzo urlatore," disse Lauren ridacchiando e continuò poi a scrivere. "Spero tu abbia scritto che non è idoneo."

Camila si alzò in piedi, decisa a cambiarsi e afferrò una maglia dal cassetto. Dato che erano tutte grigie, ci mise poco a sceglierla. Alle parole della sua compagna di stanza sbucò di poco dal muro che le divideva, così da poterla guardare. "Ovvio che l'ho scritto," mormorò per poi tornare nella sua parte della stanza e si incominciò a sfilare la maglietta. "A te chi hanno assegnato?" chiese.

"Te," rispose velocemente Lauren, per poi finire di scrivere e chiudere la penna.

Ci fu un leggero silenzio per qualche secondo, poi Camila realizzò la risposta della ragazza e afferrò la maglietta pulita, infilandola con velocità. "Cosa?!" esclamò quasi incredula, ritornando a guardare la ragazza.

Lauren alzò lo sguardo per incontrare quello di Camila. "Mi hanno assegnato te, il tuo profilo psicologico."

Camila si avvicinò alla ragazza, allungando le braccia verso il suo foglio. "Fammi vedere," mormorò. Il suo tono di voce era un misto tra un ordine e una preghiera.

"No," rispose fermamente Lauren, chiudendo il foglio in una busta. "Non ho scritto nulla di male. Lo scoprirai,"

"Ma si parla di me ehi! Non puoi non dirmi nulla!" si lamentò Camila, cercando ancora di afferrare la busta tra le mani di Lauren.

Lauren sbuffò, tenendo salda la presa della busta e allontanando la ragazza con un braccio. Camila si stancò e si allontanò, rimanendo comunque nella parte della stanza di Lauren con un piccolo broncio sulle labbra. "Non fare così," disse Lauren roteando gli occhi. "Se io fossi stata il tuo profilo psicologico, mi avresti fatto vedere?"

"Beh....no. Ma forse, ecco...beh, forse..-" balbettò Camila.

"Niente ma né forse. Non lo avresti fatto."

Camila alzò le mani in segno di resa, restando in silenzio per qualche secondo. "Che cosa hai scoperto?" chiese, sapendo che la ragazza aveva indagato su di lei, come lei aveva fatto con Clayton Grant e come tutte le altre reclute stavano facendo con i loro casi.

"Che hai dei gusti musicali terribili," ridacchiò Lauren, guardando il viso della ragazza.

Camila sgranò gli occhi, facendo qualche piccolo passo in avanti. "Ma che c'entra con il mio profilo psicologico?!" disse, alzando di poco il tono della voce.

Lauren non rispose, ma si limitò ad alzare le spalle e si alzò dalla sedia, preparandosi a consegnare la sua busta e quella di Camila all'insegnante.

Camila sbuffò, mugolando frustrata e decise di chiudere lì quella conversazione, dirigendosi in bagno per fare una doccia.

Quando finì e uscì dal bagno, Lauren non era più in stanza. Camila si appoggiò contro la parete della camera da letto pensando a quello che adesso Lauren sapeva di lei. La sua famiglia? La sua vita privata? I suoi amici? I suoi studi?

Non che avesse qualcosa da nascondere, ma non le piaceva chi indagava su di lei.

L'attenzione di Camila si spostò su un CD appoggiato sul suo letto, con una scritta in blu sulla parte bassa. 'Da Lauren'. La ragazza lo prese velocemente e lo infilò nel suo computer, notando così che era un CD musicale.

Accenno una piccola risata che terminò in un sorriso per il gesto della sua compagna di stanza e scosse la testa. Lauren davvero le aveva fatto un CD perché i suoi gusti musicali facevano schifo?

Premette su 'play' e incominciò ad ascoltare la prima canzone.

The 1975 - Somebody Else

So I heard you found somebody else
And at first I thought it was a lie
I took all my things that make sounds
The rest I can do without

I don't want your body
But I hate to think about you with somebody else
Our love has gone cold
You're intertwining your soul with somebody else

I'm looking through you while you're looking through your phone
And then leaving with somebody else
No, I don't want your body
But I'm picturing your body with somebody else

Come on baby
This ain't the last time that I'll see your face
Come on baby
You said you'd find someone to take my place

Oh I just don't believe that you have got it in you cause
We are just gonna keep "doin' it" and everytime
I start to believe in anything you're saying
I'm reminded that I should be getting over it

I don't want your body
But I hate to think about you with somebody else
Our love has gone cold
You're intertwining your soul with somebody else

I'm looking through you while you're looking through your phone
And then leaving with somebody else
No, I don't want your body
But I'm picturing your body with somebody else

Get someone you love?
Get someone you need?
Fuck that
Get money
I can't give you my soul
Cause we're never alone

I don't want your body
But I hate to think about you with somebody else
Our love has gone cold
You're intertwining your soul with somebody else

I'm looking through you while you're looking through your phone
And then leaving with somebody else No, I don't want your body
But I'm picturing your body with somebody else

Fine Flashback

******

Lauren rimase seduta nella sedia dietro la sua scrivania, scannerizzando la foto di William Deering così da poterla inviare a tutti gli aeroporti e pattuglie di servizio. La ragazza continuava a pensare al perché l'uomo non avesse interrotto la mostra per andare a controllare la situazione e non se ne fosse occupato minimamente. Era un complice? Era d'accordo con l'assassino? Lo conosceva? Nessuna persona sana di mente ignorerebbe un avviso del genere.

Una volta al Distretto, Camila si era ritirata nell'ufficio del Capitano Lopez per avere da lui il mandato di arresto per William Deering. Di solito con personaggi così importati non era esattamente facile, perché arrestarlo avrebbe sollevato un polverone. E quello che Camila voleva evitare era proprio aggiungere carne al fuoco.

Dinah era andata via dal Distretto poco dopo che le due ragazze erano arrivate e con lei erano andati via parecchi Agenti. Praticamente erano rimaste solo Camila e Lauren e ancora la Detective non usciva dall'ufficio di Lopez.

Lauren alzò lo sguardo, fissando le tendine abbassate della finestra dell'ufficio. Non riusciva a intravedere nemmeno l'ombra dei due. Con un piccolo sospiro spense il computer, sistemando tutta la sua roba dentro la borsa e infilò il telefono nella tasca della giacca. Aveva detto a Camila che l'avrebbe aspettata, ma era stanca e tutto quello che voleva fare era andare a casa.

Improvvisamente il suo telefono incominciò a squillare e Lauren lo tolse velocemente dalla tasca, portandoselo all'orecchio. "Detective Jauregui,"

"Laur, sono Keana," rispose la ragazza.

Lauren e Keana si erano conosciute a Los Angeles. Per un primo periodo Keana era un Agente e lavorava sul campo con Lauren, poi aveva deciso di trasferirsi e occuparsi dei profughi e dei rifugiati. Le due avevano incominciato a vedersi sempre meno ma parlavano spesso al telefono. Quando poi Lauren era stata trasferita a Miami, avevano smesso di sentirsi.

"Ehi! Come stai?" chiese Lauren, accennando un piccolo sorriso mentre si risedeva lentamente sulla sedia, tenendo il telefono contro l'orecchio. "Dimmi tutto."

"Tutto bene, tu? Ti ho chiamata per avvisarti che Cammie Gonzales è stata dimessa dall'ospedale qualche ora fa e adesso si trova al sicuro in un centro fuori città. Conosco chi lo gestisce e mi ha assicurato che va tutto bene,"

"Sto bene anche io," Lauren fece una pausa, attorcigliandosi una ciocca di capelli tra le dita e ascoltò con attenzione le parole della ragazza. "Bene perfetto, sono felice che sia al sicuro. Grazie per l'aiuto."

Keana accennò una risata dall'altra parte del telefono. "Non ringraziarmi. Com'è Miami? Bella come la descrivevi?"

"Stupenda come la ricordavo," rispose Lauren, ridacchiando sonoramente. "Casa è sempre casa," continuò per poi fare una piccola pausa. Tra le due cadde un silenzio imbarazzante che durò diversi secondi fino a quando Lauren non decise di spezzare la tensione. "Emm, devo andare adesso. Sto per tornare a casa e... devo andare.." mormorò.

"Sì, devo andare anche io. È stato bello parlare con te, ancora. Buona serata."

Le due ragazze si salutarono e Lauren chiuse la chiamata, rimanendo per qualche secondo a fissare lo schermo del telefono diventare nero.

La Detective afferrò la sua borsa da terra con decisione e si alzò nuovamente dalla sedia, ma il rumore della porta dell'ufficio di Lopez e la voce di Camila che si congedava la fermarono, nuovamente. Lauren rimase in piedi vicino alla scrivania, aspettando che spuntasse Camila da dietro la porta.

"Lo abbiamo," disse Camila alzando il foglio del mandato verso Lauren. "Abbiamo il mandato di arresto per William Deering e non sai quanto mi è costato," la ragazza accennò una piccola risata, appoggiando il foglio sulla scrivania.

"Questa voglio proprio sentirla," rise Lauren, portandosi la borsa su una spalla e osservando Camila prendere le sue cose.

La ragazza afferrò la giacca, tenendola sul braccio per poi spostare il viso da un lato, accennando un piccolo sorriso. "Ti va se andiamo a cena insieme? Possiamo ordinare qualcosa e stiamo a casa mia, non ho molta voglia di stare in giro," Camila guardò Lauren con un mezzo sorriso sulle labbra, incominciando a dirigersi lentamente verso la porta.

Lauren pensò al perché voleva andarsene poco prima. Era stanca e voleva andarsene a casa... Era stanca e...

Una serata tra amiche non avrebbe di certo fatto male.

Annuì in risposta alla domanda della sua collega, avvicinandosi a lei e insieme si avviarono verso l'ascensore.

"Ordiniamo cibo cinese?" chiese Camila una volta che l'ascensore arrivò al piano e le due ragazze entrarono dentro.

Lauren allungò la mano per premere il pulsante, per poi accennare una risata alle parole della ragazza. Si girò verso Camila, il suo viso era contornato da un sorriso smagliante. Sul suo sopracciglio c'era ancora il segno, ormai meno evidente, del brutto incidente, ma Camila lo stava nascondendo molto bene. "Ordiniamo cibo cinese!" esclamò Lauren, suscitando le risate della sua collega.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro