Capitolo 24
Più tardi al Distretto Lauren e Camila stavano sistemando le ultime novità del caso. Lauren era intenta ad attaccare le foto delle loro vittime sulla lavagna e Camila, invece, stava seduta a rovistare dentro lo scatolone che avevano trovato alla Howard D. McMillan Middle School.
"Ripetimi, che cosa sto cercando esattamente?" disse Camila, togliendo dalla scatola vecchi registri, blocchi di fogli e altri documenti.
Lauren prese una calamita e attaccò l'ultima foto, ovvero quella di Harry Dawson. Fece un passo indietro e rimase ad osservare i due volti. La ragazza, Becka, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi mentre gli occhi del fratello, Harry, erano verdi e i capelli leggermente più scuri rispetto alla sorella, un castano chiaro. "Pensavo a un qualcosa tipo un annuario. Lì sono raccolti tutti i nomi e fotografie corrispondenti ai membri della scuola, di un evento o di un progetto." disse Lauren, schiarendosi di poco la voce.
Camila alzò lo sguardo verso la ragazza, allontanando lo scatolone ormai vuoto con un colpo del piede. "Pensi che facessero parte tutti di una classe?" chiese, sistemandosi un gruppo di fogli sulle gambe.
"Penso a una sottospecie di rivolta. Il nostro Killer si è sentito, o sentita, messo da parte per tutto il periodo della scuola e ha deciso di ribellarsi... a qualche anno di distanza," Lauren staccò gli occhi dalla lavagna, incontrando quelli di Camila, che aveva incominciato a ispezionare il blocco di fogli sulle sue gambe. "Vuoi una mano?"
La Detective annuì, facendo poi uno spazio a Lauren in modo tale che si sedesse vicino a lei. "Potrebbe avere senso," mormorò Camila, leggendo velocemente alcune righe del foglio che aveva davanti, per poi accantonarlo da un lato. "Okay, allora, aspetta." disse Camila alzando lo sguardo dai fogli, spostandoseli dalle gambe. "Ally ha confermato che Lucy Cook aveva 24 anni, tutte le nostre altre vittime 28. Sono quattro anni di differenza, non possono essere tutti nella stessa classe,"
Lauren alzò lo sguardo verso la sua collega, ascoltando il suo ragionamento. "Però sappiamo con certezza che Lucy e Dylan Hill si frequentavano e si sono diplomati insieme." continuò, incominciando a mordersi nervosamente l'interno del labbro inferiore.
"Ho un idea, controlliamo l'annuario e vediamo la lista dei diplomati nel 2008, se non troviamo quello che cerchiamo dovremo andare nuovamente nella scuola e cercare gli altri anni," disse Camila con un sospiro, spostando lo sguardo verso la pila di documenti tirati fuori dallo scatolone.
Lauren arricciò di poco le labbra, scuotendo leggermente la testa. "In un anno si diplomano quante.. quattro classi? Saranno in tutto 50/60 persone. Non troveremo mai quello che stiamo cercando. Sappiamo che Lucy e Dylan si sono diplomati nel 2008 ma non è detto che tutte le nostre vittime fossero con loro." Camila si fermò, incominciando ad elaborare le parole della sua collega e a seguire il suo ragionamento. "Quindi dobbiamo solo cercare la classe o il corso che avevano in comune,"
"E credi sia più facile?" le chiese Camila.
"No," rispose onestamente Lauren, accennando una piccola risatina nervosa. "Ma guarda il lato positivo, se non troviamo nulla nel 2008, torneremo nell'archivio della scuola e cercheremo altri anni,"
Camila si alzò leggermente dalla sedia, incominciando a camminare per la stanza. "Ma non ha senso," incominciò, portandosi un indice contro la guancia e incrociando le braccia al petto. "Quando io andavo al liceo non avevo ragazzi più grandi nelle mie classi," la ragazza assottigliò di poco gli occhi, cercando di ricordare quella parte della sua vita.
"Io sì," disse Lauren, seguendo i movimenti della sua collega con lo sguardo. "Facevo parte di un gruppo di Teatro e lì c'erano sia ragazzi più grandi che più piccoli,"
Camila emise un piccolo mugolio, facendo un cenno con la mano. "Ma quello non conta. Ai corsi partecipa chi vuole. Anche il mio corso di Falegnameria era frequentato da ragazzi dell'ultimo anno."
Anche Lauren si alzò dal divano, ma a differenza di Camila rimase ferma. "Ecco, potevano frequentare un corso insieme," il suo tono di voce era sicuro, quasi come fosse tutto logico.
"Va bene, sappiamo dove trovare i ragazzi adesso. E l'assassino? Che facciamo, mettiamo sotto protezione 50/60 persone?" Camila si girò verso la sua collega, gesticolando con le mani ad ogni parola.
Lauren rimase in silenzio, abbassando di poco lo sguardo. "No, certo...-"
"Tra di loro potrebbe esserci il nostro uomo, o potrebbe anche essere un insegnate, un supplente, un bidello. Potrebbe essere chiunque!" Camila si passò il palmo della mano sulla fronte, scuotendo di poco la testa.
"Cam, lo so," incominciò Lauren avvicinandosi lentamente alla Detective. "Ma se ci pensi è già un grande passo avanti. Siamo quasi a...-"
"Detective Cabello," Rayan irruppe nella stanza, guardando dritto negli occhi la ragazza. Camila spostò velocemente lo sguardo, pregando con tutta se stessa che non ci fosse un altro corpo da identificare. "Hanno chiamato dalla Villa, una dipendente ha qualcosa da dirle,"
Entrambe le due Detective sospirarono di sollievo e si prepararono per andare in macchina.
******
Una volta arrivate alla villa, le due rimasero ad aspettare in un'area dell'edificio a dir poco spettacolare. Le pareti erano dipinte di rosa con dei rivestimenti nelle porte in marmo bianco. Ma la cosa che lasciava più senza fiato era il magnifico dipinto sul soffitto. Era raffigurato un cielo di un azzurro nitido e chiaro, con tre Angeli bambini raffigurati nel mentre che spiccavano il volo. Nei lati del dipinto si intravedevano altre figure alate, tre per ogni lato, alcuni bevevano da una fonte d'acqua, altri giocavano con qualcosa che assomigliava ad un pallone. La sala era poi illuminata dalla grande porta che dava sul giardino posteriore della villa.
Lauren ne rimase affascinata e continuò a tenere il collo alzato ad ammirare il dipinto. Camila, invece, non amava tanto l'arte, così dopo averlo osservato per qualche minuto incominciò a camminare per la stanza, fermandosi poi ad osservare il giardino.
Dalla sua posizione, intravedeva un gruppo di alberi, quasi messi a formare un boschetto, affiancato da un immenso prato verde. Camila riusciva a vedere un'orto, quasi davanti a lei e delle distese di erba fiorita, dalle mille sfumature. Dal rosso al bordeaux, dal verde-acqua al blu cobalto.
Una ragazza con la divisa da domestica entrò da una delle porte laterali, schiarendosi la voce per attirare l'attenzione delle due Detective. Camila e Lauren girarono il viso contemporaneamente verso la ragazza, avvicinandosi poi a lei lentamente. "Detective, salve," mormorò incerta, giocherellando con il bordo del grembiule della divisa. "Forse è meglio se ci spostiamo da questa parte," la ragazza indicò il lungo corridoio alle sue spalle, facendo poi segno di seguirla.
Le due Detective si incamminarono dietro di lei, per poi fermarsi dentro ad un'altra stanza, ancora più meravigliosa della precedente,.
La luce entrava da due finestre, una sul tetto, grande e di forma ovale, e una di fronte a loro, che veniva utilizzata come porta-finestra e dava sullo stesso giardino che Camila aveva osservato pochi minuti prima, solo da un'angolazione leggermente diversa. La stanza aveva la forma di un esagono e tutti i lati erano dipinti in modo tale da raffigurare le onde del mare, dove si intravedeva all'orizzonte una piccola isola. Lauren rimase meravigliata da quell'affresco che quasi sembrava una fotografia. Al centro del pavimento invece era raffigurata una bussola, con segnati i punti cardinali, affiancati dal nome del vento che corrispondeva ad ogni punto.
La ragazza si posizionò al centro della stanza e le due Detective vicino a lei. "Mi chiamo Jessica Sanchez, lavoro in questa casa da quindici anni," incominciò la ragazza, guardandosi intorno. "Ero qui quando i due ragazzi sono stati aggrediti,"
Camila sgranò di poco gli occhi. "Lei ha visto chi li ha uccisi?"
Jessica scosse la testa, avvicinandosi di più alla Detective. "No, ho visto solo un uomo strattonarli, portandoli verso dove poi sono stati ritrovati i loro corpi. Sono andata ad avvisare il Signor Deering, ma lui mi ha detto di non dire nulla a nessuno, che non erano affari miei e non avrebbe interrotto il suo evento per nulla al mondo,"
Lauren unì le labbra, picchiettando di poco il piede sul pavimento. "Può descriverci l'uomo che ha visto?"
Ancora una volta la ragazza scosse la testa, riprendendo a giocare quasi nervosamente con il bordo in pizzo del suo grembiule bianco. "L'ho visto di spalle, era vestito bene come tutti gli altri invitati. Il Signor Deering ha chiesto espressamente che gli uomini venissero con uno smoking nero, dice che è più elegante." Jessica fece una pausa, sentendo dei passi arrivare dal corridoio ma fece un piccolo sospiro di sollievo quando vide che era solo un'altra cameriera.
"Qualcun altro oltre lei li ha visti?" chiese Camila, riportando l'attenzione sulla ragazza vicino a lei "Perché non è venuta al Distretto a dirlo?"
"Solo io, quest'area della villa e del giardino erano le uniche che il Signor Deering ci ha detto di chiudere al pubblico, così quando ho visto la porta aperta dal corridoio, mi sono avvicinata a vedere che cosa fosse successo," disse, alzando un braccio a indicare la porta-finestra dalla quale si vedeva il giardino e il punto adesso delimitato dalla Polizia. "Non deve sapere che ve l'ho detto, non voglio essere licenziata."
Lauren gonfiò di poco una guancia, spostando poi di poco l'attenzione al dipinto del mare. "Non si preoccupi Signorina Sanchez, ce ne occuperemo noi adesso."
******
Camila aveva preso I-95 N da S Miami Avenue, proseguendo per Alton Rd e 11th St fino a Pennsylvania Avenue. L'ultima volta ci avevano messo 15 minuti per tornare al Distretto dalla villa, questa volta 20 per via del traffico. Si fermò al semaforo rosso, picchiettando le dita contro il volante. "Ecco, se fossi andato due secondi più veloce saremmo passati con il verde," borbottò Camila prendendosela con l'automobilista davanti a lei, che non la considerò.
"Quindi facciamo la richiesta per il mandato adesso e andiamo a prenderlo o aspettiamo domani?" chiese Lauren, attaccando la schiena contro lo schienale del sedile dell'auto.
Camila arricciò le labbra. "Domani," rispose dopo diversi minuti. "Ma mandiamo l'allerta a tutti gli aeroporti della città, in caso volesse fare qualche scherzo." Lauren annuì, concordando con le parole della sua collega. "Ci credi? Per non fermare il suo evento ha omesso un aggressione che è diventato un omicidio."
Lauren scosse la testa, chiudendo gli occhi e portandosi una mano sul viso. "Per me è una cosa impossibile che non riesco quasi a immaginarla. Puoi avere anche tutti i soldi del mondo, ma non sei autorizzato a fare una cosa del genere!" la ragazza scosse la testa più volte, ancora incredula. "Secondo te facciamo in tempo ad arrivare al Distretto?"
"Se questo scellerato si muove, sì." Camila suonò il clacson quando vide il semaforo diventare verde e la macchina davanti a lei che non partiva. Sentì l'uomo al volante risponderle con un imprecazione e la ragazza sporse il viso fuori dal finestrino. "Sai che sono un poliziotto, sì?"
L'auto sfrecciò nella direzione opposta rispetto a quella di Camila, che con un sorriso soddisfatto riprese a guidare. Lauren rise per tutta la scena alla quale aveva assistito, scuotendo di poco la testa. "Questo lavoro ha i suoi vantaggi," mormorò a bassa voce. "Hai musica in quest'auto?" chiese poco dopo, girando velocemente il viso ad osservare la ragazza.
Camila annuì, indicando il cassetto poco sopra le gambe di Lauren. "Ho portato alcuni CD da casa, devo recuperare ancora quelli che ho nella mia auto," rispose, tenendo lo sguardo verso la strada.
Lauren aprì il cassetto, prendendo i quattro CD che erano dentro. Li studiò attentamente, per poi allargare le labbra in un espressione sorpresa. "Non ci credo! Lo hai tenuto!"
"Cosa?" chiese Camila, rallentando di poco così da poter capire che cosa intendeva la collega, girando leggermente il viso verso di lei e distogliendo per qualche secondo l'attenzione dalla strada.
Lauren teneva in mano un vecchio CD sistemato dentro una pellicola trasparente. Con un pennarello blu si intravedeva la scritta 'Da Lauren'.
Camila accennò un piccolo sorriso imbarazzato, diventando leggermente rossa sulle guance. "Oh, sì. Sì l'ho conservato."
Lauren sfilò velocemente il CD dalla pellicola e si allungò per infilarlo dentro la radio, con un gesto veloce della mano alzò il volume e insieme ascoltarono la prima canzone, nel mentre che i ricordi si facevano largo, nuovamente, nelle loro menti.
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