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Capitolo 11

Dentro ci trovò esattamente quello che si aspettava; il corpo di Bruce Parker.

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Nel frattempo che il corpo veniva portato via, Dinah, Camila e Lauren controllavano ogni centimetro della casa alla ricerca di prove. La scientifica non aveva trovato altre impronte se non quelle della vittima.

Non c'era nulla. Nulla che potesse sembrare sospetto. Nulla che attirasse la loro attenzione. Nulla, come sempre.

"E adesso?" chiese Lauren, avvicinandosi a Camila, la quale stava per uscire dalla casa.

Camila si girò verso di lei, alzando leggermente le spalle. "E adesso interrogheremo la famiglia e tutto quelli che lo conoscevano." rispose velocemente, per poi uscire.

Sia Dinah che Lauren rimasero comunque ad esaminare la casa. La Detective più grande aveva incominciato ad osservare le foto attaccate alla parete. Non sembrava avesse dei figli, neppure una ragazza, ma c'erano molte foto di lui da piccolo: Dinah ne staccò qualcuna dalla parete, osservandola più da vicino. Sospirò rumorosamente, sperando che non fosse un altro grande buco nell'acqua.

Ad interrompere i suoi pensieri fu Lauren che le si avvicinò, appoggiando una mano sulla sua spalla. "A che pensi?" le chiese, piegando di poco la testa da un lato.

"Penso che dovremmo tornare al distretto. Non troveremo nulla qui," rispose velocemente Dinah, mettendo a posto quello che aveva tra le mani.

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Camila arricciò il naso, tenendo lo sguardo sul monitor del computer. Tutte le piste che sceglieva la stavano portando fuori strada. Sentiva di tralasciare qualcosa, di dimenticare. Si era fatta uno scema al computer uguale a quello sulla lavagna, così da poter lavorarci anche a casa, ma tutto quello che vedeva erano nomi e frasi di una canzone.

Con un sospiro rumoroso la ragazza chiuse gli occhi.

"Ho controllato la sua fedina penale," incominciò Dinah, risvegliando Camila dalla sua trance. "Non c'è nulla di che. Furto d'auto e altre condanne che sono cadute poi," la ragazza sistemò il fascicolo sotto gli occhi del Detective, così che potesse leggere ed esaminarlo.

Camila abbassò di poco lo sguardo, stringendosi nelle spalle. "Penso dovremmo cambiare strategia," annunciò, leggermente incerta.

Lauren, che stava esaminando le foto fatte nell'appartamento di Bruce, alzò lo sguardo a quelle parole e si avvicinò alla scrivania della ragazza. "In che senso?" disse.

"Penso che dovremmo provare ad anticiparlo e non stargli dietro. Non dobbiamo raccogliere le sue briciole, dobbiamo catturarlo. Se seguire le sue mosse non ci porta da lui allora dobbiamo anticiparle," fece una pausa, alternando lo sguardo da Dinah a Lauren. "So che sembra impossibile, ma dobbiamo cercare che cosa accomuna le nostre vittime e che cosa potrebbe aver sbagliato nel suo piano. C'è sempre una falla nel sistema." Camila incitò le due ragazze ad affiancarsi dietro di lei, cercando nel computer il testo intero della canzone che il killer era solito lasciare vicino alle sue vittime.

"Did someone break your heart inside? You're in ruins," disse Dinah ad alta voce. "Si ma questo che significa? Che dobbiamo cercare una persona con il cuore spezzato?"

"Non lo so," mormorò Camila. "Ma sappiamo che questa sarà sicuramente la frase che userà. Quindi pensiamoci bene,"

"Potrebbe essere qualcuno che ha spezzato il cuore della vittima," disse Lauren.

Camila arricciò il naso. "Per dire questo dovremmo supporre che Bruce fosse stato amico del nostro assassino, e chi ucciderebbe mai un amico, per vendicarsi poi di chi gli ha spezzato il cuore?" chiese la ragazza osservando Lauren, che in risposta si strinse nelle spalle. "Ritengo che la 'persona con il cuore spezzato' potrebbe essere proprio il nostro assassino, ma non voglio un'altro cadavere per doverlo scoprire, va bene?"

Le due ragazze annuirono. "A questo punto, dovremmo interrogare la ragazza di Bruce, ammesso che ne abbia una, e i suoi amici."

"Sì, va bene," disse Camila alzandosi dalla sedia. "Vedete che cosa riuscite a trovare sulla sua famiglia e fatemi sapere. D'ora in poi, massima attenzione ad ogni singola parola che pronunciano gli interrogati."

"Ho già qualcosa sulla famiglia, in realtà." disse Dinah, spostandosi dalla scrivania di Camila per aprire un file sul monitor poco distante da loro. "Bruce Parker, 28, aspirante meccanico, i suoi genitori sono morti quando aveva 10 anni ed è stato affidato alla zia. Non ha fratelli né sorelle e oltre alla sua fedina penale, non c'é scritto altro,"

Camila piegò leggermente la testa da un lato. "Come sono morti i genitori?"

"Incidente stradale, non è specificato." rispose Dinah, controllando meglio il monitor.

Sia Lauren che Camila incrociarono le braccia contro il petto, tenendo uno sguardo pensieroso sul viso. "Direi di dividerci. Dinah e Normani a parlare con la zia, io e Lauren facciamo un salto da Ally e poi all'officina dove lavorava Bruce."

Improvvisamente gli occhi di Lauren si spalancarono e il suo viso si illuminò. "Aspettate un'attimo," disse e si precipitò verso la sua scrivania per prendere una foto. "Non ci avevo fatto caso, pensavo fosse la sorella visto che si assomigliano parecchio, ma visto che Dinah ha appena detto che non ne ha, penso che questa sia la ragazza." la ragazza allungò a Camila una fotografia che ritraeva Bruce e una ragazza, sorridenti davanti alla telecamera.

"Ottimo!" disse Camila analizzando la foto. "Fanne una copia, così Dinah la mostrerà alla zia. Dobbiamo andare adesso."

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"Hai la foto?" chiese Camila, guidando verso dove lavorava la loro vittima.

Lauren annuì in risposta, rovistando nella borsa per prenderla. "Che cosa intendeva prima Dinah con quel discorso?"

La ragazza, prima che le due Detective uscissero, le aveva ammonite riguardo gli uomini che lavorano nelle officine. Camila ridacchiò sentendo le parole di Lauren. "Hai mai fatto un interrogatorio in un officina?" alla risposta negativa della sua collega continuò, "Beh, gli uomini che ci lavorano di solito sono appena usciti dalla prigione o ne hanno combinata qualcuna. Alla vista di una bella ragazza sbavano, ma quando scoprono che è uno sbirro scappano." Camila piegò di poco la testa da un lato, guardando Lauren per qualche secondo prima di ritornare a fissare la strada. "Perciò non badare ai quello che dicono e occhio alle fughe, ma negli inseguimenti vedo che sei parecchio brava,"

"Grazie," ridacchiò Lauren arricciando il naso. "In effetti, le rare volte che ho portato la macchina dal meccanico ho sempre ignorato i commenti e le battutine, quindi penso di farcela,"

Camila fece un piccolo cenno con il capo, sorridendo poi. "Ottimo,"

"Pensi che Dinah e Normani scopriranno qualcosa?" chiese Lauren dopo qualche minuto di silenzio tra le due.

Camila rilasciò un rumoroso sospiro, stropicciandosi il viso con una mano, staccandola velocemente dal volante. "Lo spero, onestamente. Questo caso è più duro del previsto."

Quando arrivarono nell'officina, Camila e Lauren ignorarono i fischi che alcuni ragazzi fecero quando entrambe uscirono dall'auto. Assicurandosi di averla chiusa, Camila mosse qualche passo all'interno dell'officina, verso quello che sembrava un ufficio.

"Ehi bellezza, posso portarti a fare un giro su quell'auto?" disse qualcuno alle loro spalle.

"Che indecisione, con me potete venire entrambe,"

Lauren rise, trovando ridicoli i commenti. Se quello era il massimo, ignorarli sarebbe stato più facile del previsto.

"Signorine, posso aiutarvi?" davanti alle due Detective si presentò un uomo vestito con la classica tuta da meccanico sporca e malandata. Teneva in una mano una chiave inglese e nell'altra uno straccio pieno di grasso d'auto. Inutile dire che le sue braccia erano tutte tatuate.

Camila si schiarì la voce e tirò fuori il distintivo. "Detective Cabello e Jauregui, lei è il capo di questo posto?" al gesto e alle parole della ragazza, il gruppetto fuori dei ragazzi si dileguò, senza emettere tanti suoni o rumori.

L'uomo fece per stringerle la mano, ma quando si rese conto delle condizioni di essa si scusò e provò a pulirsi. "Mi chiamo Xavior Lee, e sì, sono il capo dell'officina. In cosa posso esservi utile? È tutto in regola qui, sono un po' in ritardo con i pagamenti ma ho tutto sotto controllo,"

Lauren incrociò le braccia sotto al seno, incominciando a dare un occhiata all'officina nel frattempo che Camila riprendeva a parlare. "No, Signor Lee, non siamo qui per l'officina. Siamo del 14° Distretto, sezione omicidi. Può confermare che Bruce Parker lavorava qui?"

Il viso dell'uomo assunse un espressione confusa alle parole della ragazza. "Bruce?" chiese. "Certo, lavora qui tutti i weekend. Non potevo assumerlo come meccanico così ci siamo accordati per un lavoro di fine-settimana, ma perché, è successo qualcosa?"

Camila e Lauren si scambiarono uno sguardo. "Bruce è stato trovato morto in casa sua," disse Lauren, osservando l'espressione del meccanico.

"Da quanto non lo vede?" chiese Camila.

"Esattamente da Domenica, è venuto a lavoro regolarmente. Era un po' agitato, ma quando gli ho chiesto spiegazioni mi ha risposto dicendo che aveva dormito male. Bruce non mentiva mai, anzi era l'unico pulito qui dentro, così gli ho creduto." raccontò il meccanico.

Lauren annuì di poco con la testa, annotando tutto quanto. "Sa per caso se aveva qualche problema con qualcuno? Con la ragazza o magari con qualche cliente arrabbiato?"

Xavior scosse la testa. "Ha portato spesso la ragazza qui, anzi, più che altro lei veniva a prenderlo. Non penso avessero dei problemi, sembravano una coppia molto felice e come le ho detto, Bruce era l'unico pulito qui dentro,"

Infilando la mano velocemente nella tasca della borsa, Lauren tirò fuori la fotografia della ragazza. "È lei?" chiese, avvicinando la foto al meccanico.

Per osservarla meglio, Xavior la prese, avvicinandosela al viso, lasciandoci così una piccola chiazza di grasso per macchine. "Sì," disse dopo un attento studio. "È lei."

"Sa dirci come si chiama e dove possiamo trovarla?" chiese Camila, riprendendo la foto.

"Bruce non ha mai parlato di un indirizzo né di un cognome, ma il suo nome è Rosalyn," rispose il meccanico, accennando un piccolo sorriso.

Il telefono di Camila vibrò nella sua tasca. Quando distolse lo sguardo, vide che Lauren stava facendo la stessa cosa con il suo telefono e non fu sorpresa nel vedere che il messaggio era da parte di Dinah. Probabilmente lo aveva inviato ad entrambe.

'Novità. Ci vediamo al distretto al più presto,'

Lauren e Camila si scambiarono ancora un veloce sguardo, capendo che era importante e dovevano muoversi.

"Perfetto, va bene così." disse Camila accennando un sorriso e ringraziando il meccanico. "Potremo avere ancora bisogno di lei, perciò non lasci la città," entrambe incominciarono a incamminarsi verso l'auto.

Il meccanico rimase a guardarle andare via e prima che potessero salire in auto disse. "Se ha bisogno di un meccanico, sa dove trovarmi."

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