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Pancakes

Thor stava dormendo beatamente (e rumorosamente) nel letto di Jane. Parte destra. I suoi capelli dorati andavano ad occupare l'intero cuscino, mentre con un braccio cingeva le spalle della fidanzata; lei, dal canto suo, contemplava ogni suo minimo particolare nel silenzio della stanza. Jane trovava questo momento romantico e personale, una pausa dalla frenesia di tutti i giorni. Il mondo sembrava scomparso, esistevano soltanto Thor e lei, lei e Thor.

E Darcy.

-JAAAAAANEEEE!!!! SVEGLIATIIIIII È LUNEDÌ!-
-Shhhhhh!!!- rispose l'altra stizzita, cambiando quella posa leggermente imbarazzante -Non vedi che Thor sta dormendo?! Che c'è?-
-Alzati o farai tardi al lavoro!-
-Ma tu sei fuori! È il 22 giugno, sono in ferie!!-

Darcy si sedette sul bordo del letto: -Lo so benissimo, questa è un'esercitazione per quando le tue care ferie finiranno...comunque, vado a fare colazione.-
Jane le rivolse parole irripetibili, prima di buttarla fuori dalla stanza e tornare ad ammirare il suo amato dio del tuono.

La sua stramba assistente rimase qualche secondo a fissare la porta che le era stata appena sbattuta in faccia. Poi, con una smorfia di disappunto, si diresse verso l'angolo cottura per prepararsi la colazione.
-Già in piedi, umana? Ne sono sorpreso.-
La profonda voce di Loki la colse alla sprovvista: Darcy emise un piccolo grido, voltandosi verso di lui.
-Dì, fai sempre così? Saluti la gente spaventandola?-
-Non era mia intenzione. Ma ti giuro che la tua reazione è stata a dir poco esilarante.-
-Ah sì? Non mi pare che tu abbia riso...-
-So gestire la gioia molto bene.-
-Spero tu sappia gestire anche una piattata di pancakes, perché visto che sei sveglio devi aiutarmi con la colazione.-

Nonostante le proteste del dio, una decina di minuti dopo quattro piatti pieni di frittelle dolci erano schierati sul tavolo nel salotto.
-Hai visto? Non è stato difficile!-
- Mh. Diciamo che, tralasciando la farina che mi hai rovesciato addosso e il succo d'acero che mi sono ritrovato spalmato sul viso, no. Non è stato difficile.-
L'ultima risposta data dal dio avrebbe dovuto essere acida, ma un guizzo nei suoi occhi lo tradì; quella Midgardiana lo divertiva.
E nemmeno poco.
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