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Yunho

Quando ci fu illustrato il piano per intero, sapevamo che avremmo dovuto allenarci e prepararci per il giorno in cui tutto sarebbe successo. Seonghwa avrebbe gestito i nostri allenamenti, essendo lui il leader, e per questo motivo ci eravamo divisi in coppie: io ero esperto in combattimento corpo a corpo, mentre San con le armi, quindi a turni saremmo allenati tutti e quattro nei nostri settori. Io e San avremmo fatto da coach agli altri due, e poi l'uno all'altro, così da essere pronti per il grande colpo.

Si trattava di una rapina, quindi la lingua lunga di Wooyoung e la mia mano veloce sarebbero state più che utili a tutta la squadra, mentre gli altri due ci coprivano le spalle, uno dall'interno e uno da fuori. Certo probabilmente hackerare il sistema sarebbe stato molto più facile, ma purtroppo nessuno di noi aveva queste capacità digitali, e su queste cose era sempre meglio non scherzare troppo: non ci voleva nulla, ai giorni d'oggi, a rintracciare un'intera azione e quindi di conseguenza a farci scoprire.

«Allora faremo così, Yunho e Wooyoung intanto vanno sul ring, mentre io e San andiamo a sparare. Facciamo tutta una giornata di allenamenti oggi, e così anche domani e dopodomani, fino a quando non arriverà il giorno prestabilito dal boss.»annunciò Seonghwa non appena fummo tutti riuniti nell'atrio dell'enorme edificio, da dove partivano tutta una serie di corridoi che avrebbe portato ai vari lati del posto in cui vivevamo.

«Ma abbiamo una settimana, non rischiamo di arrivare spompati al giorno della rapina?»chiese San, e infatti non potevo dargli torto, anzi, io in primis avevo pensato alla stessa medesima cosa. Avevamo una settimana per prepararci al meglio, e probabilmente allenarci tutto il giorno tutti i giorni non sarebbe servito a nulla.

«No, ci vorranno circa soltanto quattro giorni ad essere pronti, più uno in cui faremo una simulazione e un sopralluogo per perfezionare il piano.»spiegò il nostro leader e così potemmo capire che avremmo avuto almeno due giorni di pausa prima del fatidico giorno. Ciò mi fece tirare un sospiro di sollievo, e riuscii a vedere la mia stessa espressione anche sui visi degli altri due.

«Beh, allora cosa stiamo aspettando, iniziamo?»disse Wooyoung sorridendo e noi altri annuimmo, tutti adesso coinvolti nei nostri allenamenti. Preparammo un foglio su come potesse essere il modo migliore per allenarci senza stancarci troppo.

Arrivammo alla conclusione che l'allenamento corpo a corpo fosse più faticoso rispetto a quello di armamento, quindi con il primo avremmo dovuto andarci più piano rispetto al secondo. Io avrei dovuto allenare gli altri tre, come anche San avrebbe fatto con noi tre, questo significava che dovevamo avere quattro turni: uno per Seonghwa, uno per Wooyoung, uno per me e uno per lui. Io quindi ero quello che avrebbe sforzato maggiormente, ma poco mi importava, dopotutto lavorare a me era sempre piaciuto.

Iniziai con l'allenamento di Wooyoung, mentre San pensava a Seonghwa, poi noi due ci saremmo scambiati e io avrei pensato al leader mentre l'altro si sarebbe occupato del più piccolo. Infine, per avere una breve pausa, dopo le ore di combattimento, sarebbe stato il mio turno a dedicarmi alle pistole e fucili, mentre infine io avrei pensato al blu per ultimo.

Stabilimmo che ogni turno dovesse durare due ore, e in mezzo ad ognuno ci sarebbe dovuta essere almeno una pausa di un periodo indeterminato: in base al momento, potevamo decidere noi stessi quando prenderla e cosa farne.

Io e Wooyoung ci dirigemmo verso la palestra in cui erano presenti tutti gli attrezzi ma, più importante, il ring. Salutammo tutti i ragazzi e le ragazze che incontrammo e che, non appena capirono eravamo diretti verso il ring, iniziarono a seguirci per accerchiare l'area: non era un segreto il fatto che io fossi conosciuto per le mie skills nel combattimento corpo a corpo, e tutti cercavano sempre di osservare la mia tecnica, per apprenderla anche senza sperimentarla.

«Quindi, vuoi soltanto farmi far cattiva figura davanti a tutti, a quanto ho capito.»borbottò Wooyoung me tre si metteva il nastro attorno alle nocche e si preparava semplicemente a quello che sarebbe venuto a breve, scrocchiando le ossa del collo. Io ridacchiai e feci i suoi stessi movimenti, cercando di sbrigarmi e fare il prima possibile: più avremmo fatto e meglio sarebbe stato per tutti.

«Se ti impegni come quando ti giri una canna allora non farai una brutta figura.»gli risposi di rimando e questa volta fu lui a scoppiare a ridere di conseguenza, preparandosi del tutto e poi mettendosi in posizione di combattimento, cosa che poco dopo feci anche io.

«Touchè.»disse poco prima che si allungasse per tirarmi un pugno che riuscii prontamente a schivare. Così iniziò il nostro allenamento, fatto di pugni e gomitate negli stomaci e sulle schiene, tante volte colpendoci anche il viso.

Iniziai a dargli alcune dritte sulla sua posizione e sulla velocità con cui si muoveva, lui iniziava a prendere esempio e a fare come io gli mostravo. Piano piano la situazione sembrò migliorare fino a quando non riuscì a cogliermi di sorpresa e a buttarmi a terra per più di cinque secondi.

Iniziò a ballare e a scorrazzare attorno al ring quando ciò accadde, urlando dei "ho vinto io!" a ripetizione che mi fecero ridere, ovviamente quando ritrovai il fiato che avevo perso nella mia caduta. Quando fui di nuovo in piedi mi avvicinai per dargli una pacca sulla spalla e fargli i miei complimenti, cosa che lui ringraziò.

Quello fu lo stesso momento in cui ci rendemmo conto che le due ore erano scattate e che Seonghwa anche si trovava nella palestra, in attesa di ricevere il cambio da Wooyoung. Quando vide le nostre condizioni deglutì, sapendo perfettamente che anche lui avrebbe riversato nelle stesse a breve.

La pausa durò poco, mangiai e bevvi qualcosa per riprendermi e mi feci fare un massaggio sulle spalle da parte di Wooyoung, visto che a detta sua me lo doveva. Io ovviamente non mi lamentai e mi lasciai andare alle sue mani esperte...in fare altro, ovviamente.

«Sul ring, andiamo.»spronai poi Seonghwa quando tutto fu pronto e lui fece una smorfia di dolore mentre salutava il più piccolo che adesso si dirigeva verso l'armeria, dove il blu lo stava aspettando. Io e il leader ben presto fummo uno di fronte all'altro, lo aiutai a prepararsi per il combattimento e gli diedi alcune dritte prima ancora di iniziare.

Il problema di Wooyoung era la posizione del suo corpo, quello di Seonghwa era la poca velocità dei movimenti. Oggettivamente parlando era preciso e conciso nei pugni, ma purtroppo spesso mancava il bersaglio e faceva fatica ad evitare i miei attacchi.

Gli feci capire come muoversi per ottenere velocità e dopo più tentativi sembrò aver appreso in pieno quello che avevo cercato di spiegargli fino ad ora. Io ero stanco ormai, mancava ancora un po' alla fine dell'allenamento prima che potessi prendermi una seconda pausa e poi andare a dedicarmi alle armi, con le quali mi trovavo meno pratico purtroppo: avevo sempre preferito le mie mani piuttosto che affidare tutta quella fiducia in uno stupido oggetto.

Forse fu proprio a causa dei miei pensieri che frullavano nella mia testa che anche Seonghwa, con un po' più di sforzo, riuscì a buttarmi a terra. Io mi lasciai schiacciare dal suo corpo, non avendo nessuna voglia di oppormi. Alla fine però lui mi aiutò ad alzarmi e, dopo alcuni minuti di tranquillità annunciai che avrei raggiunto San e Wooyoung e che avrei detto al più piccolo di raggiungere Seonghwa cosicchè loro due continuassero nel frattempo ad allenarsi da soli.

Io rifeci il percorso fino all'atrio e poi presi un altro corridoio. Già da lì potevo sentire i rimbombi dei vari spari e sapevo perfettamente che più mi sarei avvicinato e più quei rumori mi avrebbero dato fastidio ai timpani.

«È già arrivato il momento di cambiare?»domandò San non appena mi vide e io annuii semplicemente, per poi guardare mentre Wooyoung si toglieva delle cuffie e degli occhiali dal viso, che probabilmente sarebbero finiti su di me in pochi minuti.

«Già, tu intanto continua ad allenarti con Seonghwa, mentre io rimango qui.»risposi, riferendomi a quest'ultimo il quale annuì e poi ci lasciò soli. Io mi rivolsi al blu, il quale immediatamente mi rivolse un sorrisetto e poi mi indicò la mia postazione.

«Vediamo come va la tua mira.»scherzò lui e io alzai gli occhi al cielo. Forse la mira era il mio problema, dal momento che raramente mi ritrovavo a dovermi difendere con delle armi, avevo completamente lasciato perdere quella roba, quindi spesso gli altri mi prendevano in giro, anche se ad esempio mancavo il cestino quando buttavo qualcosa.

«Non fare il saputello, ti ricordo che dopo ci vediamo sul ring il e te.»gli dissi io di rimando, e questa volta fu lui a fare un'espressione infastidita, anche se ovviamente per finta. Ci piaceva prenderci in giro su ciò che non sapevamo fare, soprattutto io e San, questo perchè avevamo due attivitá completamente opposte l'uno all'altro.

«Allora, sai come funziona.»affermò poi, passandomi la pistola che poco prima aveva tenuto in mano Wooyoung, e infatti riuscivo ancora a sentire il calore che le sue mani avevano emanato fino a quel momento sul duro e pesante ferro.

L'afferrai e ne controllai il peso e la sua manualità, per abituarmi il più possibile al suo utilizzo. Poi quando fui pronto tesi entrambe le braccia e la puntai verso il bersaglio che avevo ad alcuni metri di distanza, chiudendo un occhio per prendere meglio la mira. San di lato mi diede alcuni consigli sulla posizione e su come dovevo muovere le braccia per avere un miglior tiro, io annuii ad ogni suo suggerimento e poi sfiorai il grilletto col polpastrello.

Chiusi gli occhi ed inspirai prima di sparare. Avevo colpito il bersaglio, ma non dove avevo voluto io, ovvero non al centro. San mi fece cenno di aver fatto bene e mi spronò a fare meglio.

Io mi comportai allo stesso modo quando, finalmente, arrivò l'ultimo turno, e lo aiutai sul combattimento corpo a corpo. In realtà San era anche molto bravo, dopotutto si era allenato nel taekwondo fin da piccolo, perciò non mi stupivo di certo della sua forza e nella sua precisione.

«Bene, il tempo è finito.»la voce di Seonghwa distolse sia la mia attenzione che quella di San e, finalmente, ci lasciammo cadere a terra in un tonfo a causa della stanchezza che entrambi provavamo a fine giornata.

«Era ora, non ce la facevo più.»borbottò lui con la testa poggiata sul pavimento e gli arti spalancati a mo di stella. Io concordai e poi sia il più grande che il più piccolo ci aiutarono a rimetterci in piedi. Finalmente quella giornata era finita, perciò...

«Io faccio la doccia per primo!»esclamò Wooyoung, iniziando subito a correre via verso la nostra stanza. Noi altri sospirammo ma lo lasciammo andare, anche perché non tutti riuscivamo a comparare con l'energia di Wooyoung, quindi ci avrebbe anche fatto comodo una breve pausa.

Ora le nostre giornate avrebbero continuato ad essere così fino al giorno della rapina.

Purtroppo non so quando continuerò questa storia, al momento sto affrontando il mio blocco dello scrittore. Spero mi passi in fretta, e di riuscire a tornare attiva il prima possibile!💗

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