3. Quella notte a Chicago
Chris si trattenne per qualche minuto a parlare con Randhal, per poi congedarsi.
Mi passò di fianco e io incrociai lo sguardo con il suo, non mi disse nulla e mi superò come se niente fosse.
Lui si era scordato di me, ma io non di lui.
Mi aveva costretto a fare qualcosa che non avrei mai voluto fare, ma necessaria per abbandonare Chicago negli anni sessanta.
Prima che potessi rifugiarmi nei ricordi riguardanti altri affari dell'epoca, venni invitato da Seline a proseguire quel tour nel fantastico QG della Bloodmoon Society.
Salimmo di diversi piani con un ascensore moderno e poco dopo fummo in un grande ufficio.
Di fronte a noi vi era un uomo seduto davanti a una scrivania ampia e di legno massiccio.
L'elegante sedia di pelle sulla quale era adagiato sembrava comodissima così come parevano le due poltrone poste dalla nostra parte.
Diversi quadri tappezzavano le pareti rivestiste da una carta da parati color porpora con delle strisce verticali arancioni.
Tre gradini separavano la parte rialzata della stanza rispetto a quella inferiore dove vi erano dei divanetti e un tavolino di vetro.
Una grande libreria piena di volumi antichi spiccava dietro l'uomo, rendendo ancora più regale l'atmosfera in quell'ambiente riccamente decorato.
Vi erano anche piccole sculture a mezzo busto che sostituivano quelle che in altri uffici potevano essere piante.
«Lui è Lucius, uno dei membri del Dominus, il gruppo ristretto che comanda la Società» ci disse con reverenza l'Antico, indicando il suo superiore con un breve inchino.
Questi vampiri tenevano molto alla scala gerarchica.
Chris sembrava rispettoso nei confronti di Randhal e lui stesso sembrava troppo leccaculo con questo tizio.
Facendo due calcoli, il non-morto latin lover aveva più di mille anni, quindi mi chiedevo questo Lucius da quanto tempo camminasse sulla terra, a quante epurazioni degli Angeli fosse sopravvissuto.
Il vampiro appariva come un uomo sulla quarantina, dai capelli neri e ordinati, il viso era perfettamente rasato e dai lineamenti molto duri e spigolosi.
I suoi occhi erano pozzi scuri e dannatamente seri.
Anche da seduto si intravedeva un fisico statuario, le spalle e il torace erano ampi, anche se fasciati alla perfezione dal completo grigio che indossava, accompagnato da una camicia bianca e una cravatta dalle fantasie che richiamavo il colore del suo abito classico.
«Seline, grazie per aver risposto alla convocazione e per aver portato il tuo collaboratore, sappiamo che siete coinvolti con Angeli e Demoni. Avete lottato contro queste pericolose fazioni e ne siete usciti indenni, ho apprezzato questa vostra dote nel vendere cara la pelle» parlò con voce seria e rilassata.
Il suo accento ricordava la mia terra d'origine in qualche modo, ma in una maniera che mi pareva molto strana.
Decisi di accomodarmi in silenzio dopo che Lucius ci aveva indicato di sederci con un lento gesto della mano.
«Se ci volevi qui è perché vuoi che la Società resista ancora una volta alle pulizie etniche degli Angeli, ma senza allearti con la malvagità assoluta dei Demoni. Abbiamo superato altre volte questa crisi, ci riusciremo nuovamente» rispose la cacciatrice imitando i miei movimenti e mettendosi comoda.
«Il tuo amico ha violato leggi ed equilibri importanti. Tuttavia è uno di noi, discende da una stirpe importante per la sua generazione. Personalmente, l'ambizione e il desiderio di realizzare l'impossibile sono qualità che apprezzo in un vampiro. Tutta la storia del voler resuscitare qualcuno è notevole. Sono stato sorpreso che nessuno lo abbia reclutato per far parte della nostra Società prima d'ora»
Non avevo mai visto quello sciupa femmine millenario cosi sottomesso, la cosa mi dava un senso di soddisfazione.
«Chris non lo ha ritenuto idoneo, e sinceramente neanch'io visti i problemi che avrebbe potuto portare alla Società. Sapendo la sua storia con Markoos...» rispose servile l'Antico.
«Sconfiggere una minaccia così grande senza l'aiuto della Società gli ha sicuramente fatto meritare un'acuta osservazione da parte nostra. Quel tale ha avuto un'idea geniale, ma nel corso della storia sovrannaturale nessuno è riuscito a creare una vera razza ibrida. Ed è stato meglio così per mantenere l'equilibrio naturale delle cose» sentenziò Lucius solenne e austero.
«Mi ha anche aiutato con Cole. Quel demone era davvero fuori controllo e se non l'avessimo fermato avrebbe potuto creare problemi a umani e vampiri.» prese parola Seline, trovandosi a suo agio a chiacchierare con qualcuno come il vampiro che avevo di fronte.
«Il tuo modo di salvaguardare tutte le razze in egual misura è lodevole, sei la creatura più complessa che io abbia mai incontrato, cacciatrice» ribatté il vampiro.
«Chris ha preso la decisione giusta nel 1961, mi prendo io le responsabilità delle sue azioni. Era troppo pericoloso reclutare Henry all'epoca, ha fatto bene a fargli lasciare la città in quel modo» aggiunse Randhal, alzando finalmente lo sguardo.
«Sono dispiaciuto che il tuo unico vero contato con la Bloodmoon Society sia stato spiacevole, le cose sarebbero potute andare diversamente.»
Chicago
Dicembre, 1961
La brezza notturna mi inebriava i sensi e riaprii gli occhi solo quando sentii le scarpe col tacco della donna che aspettavo picchiettare sul pavimento grezzo del porto.
Cindy indossava un cappotto lungo bianco, scarpe eleganti dello stesso colore e uno dei suoi soliti cappelli particolari, anche quello di colore chiaro.
«Spero non sia successo nulla di grave, tutta questa segretezza è preoccupante»
Sospirai e mi avvicinai tenendo le mani nelle tasche del lungo impermeabile nero.
Non sentivo freddo o caldo, ma mi piaceva rispettare le stagioni e le mode, mi dava un senso di normalità che sentivo di aver bisogno di avere.
«Riguarda Rob, credo io debba parlarti di lui. Cindy, sei una persona a cui mi sono affezionato da quando siamo qui, e credo sia il momento che tu apra gli occhi su alcune cose» le dissi, con un nodo in gola.
Non potevo dire al mio amico che Chris ci aveva intimato di andarcene o ci saremmo messi nei guai, dovevo trovare un modo per cui volesse andarsene con me da Chicago.
Non avevo mai provato un tale senso di impotenza, quel tizio mi aveva dimostrato una forza che non avevo mai visto in un vampiro, aveva più di trecento anni ed era fuori dalla nostra portata.
Non volevo fare quello che stavo facendo, ma era la soluzione più pratica; Rob non doveva affrontare Chris e neanche Cindy dato che lavorava per lui dagli anni '20.
«Ti ascolto: mi sembri turbato e non ti ho mai visto così, Henry» rispose, agitata, guardandosi intorno.
Il mare scuro e le barche ancorate che ondeggiavano erano gli unici nostri testimoni in quella fredda notte senza luna. La salsedine mi invase e chiusi gli occhi pensieroso per poi scuotere la testa.
«Non sto facendo una cosa corretta, ma ci sono limiti che anche un amico non può superare» mormorai, cercando di essere il più convincente possibile, posandole una mano sulla spalla.
«Sembra che questa cosa ti stia costando molto, apprezzo la tua onestà, ma sono preoccupata. Cos' è successo?» chiese Cindy, ansiosa.
«Rob, vedi... lui si diverte a fare questo gioco con le donne. Le seduce e poi le abbandona. L'ho sempre coperto, ma tu mi sembri davvero una persona che queste cose non le merita. Ti consiglio di troncare con lui, trova una scusa. Avevamo in programma di andarcene, ma sicuramente non te lo ha detto» le comunicai con aria afflitta; mentre cercavo di guardare la confusa linea dell'orizzonte tra il cielo e il mare.
«Non so cosa dire, ma forse è meglio sapere le cose prima di fare certi errori idioti. Sono sicuro che hai agito in buona fede e lo apprezzo. Chris sarà anche più contento, non vede di buon occhio questa relazione. Avevo già i miei dubbi, ora ho la conferma che forse è meglio che separiamo le nostre strade, vi vorrò sempre bene, ma forse è meglio per tutti se decidete di partire» sentenziò la vampira, con aria risoluta.
Mi aspettavo una reazione più melodrammatica, invece Cindy aveva reagito con calma, in modo analitico e senza lasciarsi prendere dalle emozioni.
«Non dirgli che ti ho parlato, ho fatto tutto questo perché sei una donna valida e non volevo vederti vittima di un subdolo gioco.» conclusi, infine, sospirando e guardando una barca ancorata che veniva cullata dalle onde.
Mi serviva una scusa per partite da Chicago e speravo che Cindy riuscisse a fare in modo che Rob volesse cambiare area. Uno scontro con Chris era fuori discussione: quel tipo non mi convinceva e sicuramente non volevo che io e Rob facessimo una brutta fine.
Mi congedai e camminai per lasciare il porto, pensando a quello che avevo fatto.
Non avrei potuto far scoprire a Rob che avevo ucciso due persone negli ultimi mesi, Chris gli avrebbe detto tutto se non avessi fatto in modo che andassimo via da Chicago.
«Questa volta apprezzo quello che hai fatto!» affermò una voce femminile alle mie spalle.
Lauren fece capolino dalle ombre con indosso una versione moderna della sua mantella blu scuro, la prima volta che l'avevo conosciuta nel 1876.
Non la vedevamo da un paio di anni ed ero sorpreso che fosse lì.
«Mi sembra strano che tu lo dica: fare qualcosa contro Rob ti irrita, solitamente» affermai, andandole vicino e fissando i suoi occhi cerulei.
«Chris e la sua gente non vanno bene per voi due. Speriamo che quella vampira faccia il suo dovere, se Rob avrà dubbi ci penserò io a farlo desistere» mi consolò la bionda con una pacca sulla spalla.
Ci appoggiammo ad una ringhiera poco più avanti e osservammo il mare, in silenzio.
«Qualcosa in quel tipo e nei suoi affari non mi convince, tu sai qualcosa?» chiesi alla mia ex mentore, con aria torva.
«Sì, ma non ti dirò perché Chris è da evitare. Ascoltami e vattene con Rob, hai già un brutto presentimento di tuo, lascia perdere» mi zittì Lauren.
«Solo tu ti avvicini a quella forza che ho percepito in lui ...» le confessai, terrorizzato.
«Non ho mai fatto sul serio quando ti ho preso a schiaffi l'educazione. O quando ho messo in riga la tua amichetta, quindi è per quello che Chris ti sarà sembrato così potente. Lui ha fatto sul serio» sentenziò lei, infine, staccandosi dalla ringhiera.
«Grazie della dritta. Per questa ti ascolterò senza fare domande, forse è meglio così» conclusi, mentre lei mi salutava alzando una mano, per poi sparire nell'oscurità.
Lei faceva sempre così; era sempre la vampira misteriosa con la mantella blu che ti dava consigli preziosi e poi scompariva nella notte.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro