21. One, Two, Three
«Uno strano tipo è venuto da me a lasciarmi una valigetta per te, ha una serratura, ha detto che la combinazione è una data che tu conosci» disse Eastin mentre salivamo le scalinate che portavano a casa sua.
«Quel maledetto mi perseguita a mesi» mormorai a denti stretti.
I corridoi di quella abitazione erano ampi, i quadri appesi sembravamo sempre più costosi così come ogni sorta di decorazione che vi era, dai tappeti ai lampadari.
«Chi diavolo è? Io non l'ho mai visto prima, da come mi ha parlato sembrava ancora più antico di me» mormorò la Contessa.
«Ti tieni in forma però ... » mi avvicinai a lei prima che potesse aprire la porta della camera e la baciai sulle labbra.
Sorrise mestamente e poi mi invitò a entrare.
Era davvero molto particolare il modo in cui era diversa durante il sesso, nella quotidianità era molto raffinata e misurata nelle parole e nei gesti.
Era se come calasse un sipario su se stessa e si liberasse qualcosa dentro di lei, conoscevo questo modo di essere, mi ci vedevo. Facevamo scattare meccanismi diversi, ma eravamo molto simili.
«Penso si sapere a chi chiedere per cercare di scoprire qualcosa su questo tale. La Società voleva già che andassi da lui per cercare di capire cosa fare in questa guerra sovrannaturale» mormorò la Contessa mentre si liberava dei tacchi e di alcuni gioielli.
La sua stanza era molto spaziosa e dai soffitti alti: era divisa in due dagli ampi scalini che portavano a un grande letto a baldacchino, sicuramente era di fattura pregiata e molto antica.
La parte da notte era arredata come se fossimo nel XVI secolo: lo scrittoio, il separè per cambiarsi abito, uno specchio enorme e il mobilio antiquato.
«Da chi dovremmo andare?» chiesi mentre avevo notato la valigetta di cui mi aveva parlato, posta su un tavolino di vetro di fronte a una sfarzosa poltrona bianca.
«Un mio vecchio amico. Intendo molto vecchio» precisò Eastin.
Ero colpito a quanto potessero antichi in realtà i vampiri, specialmente quelli sopravissuti alle epurazioni degli Angeli.
Era obbligatorio vincere quella guerra, perché anche io nel 3500 potrei essere un Antico: dovevo solo sopravvivere.
«Mandano te da questo tale perché sei l'unica che lo conosce?» domandai alzando un sopracciglio e lasciando perdere la valigetta.
«La serratura è magica, non puoi spaccare il lucchetto. Devi sapere la data che intendeva il nostro uomo misterioso»
«Hai evitato la mia domanda su quel vecchiaccio?»
«Sei per caso geloso?»
«Ma ti pare? Alla tua età è normale che tu abbia un passato»
Mi ritrovai un tagliacarte piantato nel petto e serrai i denti dal dolore.
«Ma che cazzo ...» mormorai togliendo via l'arma improvvisata dal mio corpo.
«Maleducato. Non ti permettere mai più» ringhiò la vampira, i suoi occhi divennero rossi e le venature sotto di essi si colorarono di vermiglio.
«Sei bella anche con la faccia da demonio, sai?»
«Adulatore.»
Si calmò e poi recuperò alcune cose e poi sparì dietro il separè mentre io la guardavo.
«Andiamo, non puoi cambiarti davanti a me? Ci siamo già visti nudi»
«Sei un vile cafone zappaterra.»
«Ero nella nobiltà fiorentina nel 1870» replicai stizzito
«Infatti, per la mia gente eravate contadini di quarta categoria.»
«Discriminazioni tra nobili?»
«Apri quella valigetta, sono curiosa.»
«Prima parliamo di quello tizio.»
«Xavier? Ci sarebbe tanto da dire su di lui. La cosa più importante è quella che è sopravvissuto a tutte le epurazioni»
Persi l'interesse che avevo sulla valigetta e portai l'attenzione su Eastin che era appena uscita dal separè.
«Quanti cazzo di anni ha?»
« Creo sia in gira dai tempi delle civiltà precolombiane, prima degli Aztechi più o meno ...»
Rimasi sbalordito, questo tipo era sulla Terra da oltre cinquemila anni?
«Quindi è il vampiro più antico in circolazione?»
«Da quello che sa la Bloodmoon Society è cosi.»
«Tu come lo conosci?»
Eastin rimase in silenzio per un po'.
Qualcuno bussò alla porta.
«Contessa, due membri che si dicono affiliati alla Società l'attendono al piano di sotto» disse una delle assistenti della vampira.
«Chi sono?»
«Markoos e Faith dicono di chiamarsi.»
Rimasi un po' interdetto quando la Contessa mi fissò curiosa.
«Va bene falli entrare» sbuffò infine, invitandomi ad accomodarmi su uno dei divanetti insieme a lei, aspettando gli altri due.
«Potevi avvisarci! Sei sparito e non ci hai dato tue notizie» esordì Faith piuttosto agguerrita.
Markoos era piuttosto silenzioso e contemplativo invece.
«Tu sei la sua ex fidanzata tossica?» chiese la Contessa con un sorriso smagliante.
Markoos trattene una risatina, m fulminato dalla bionda con uno sguardo si ricompose.
«La sua sire più che altro» ribatté sardonica.
«Tuttavia, parlando di cose serie, uno degli Antichi della ottava dinastia è lui, è un po' il sire di tutti noi» parlò monotona Eastin e fissò Markoos.
«Mi lusingate Contessa. Devo ancora metabolizzare il fatto che non sono stato uno dei primi vampiri sulla faccia della Terra come ho creduto per secoli. Essere di una generazione così giovane mi duole» sentenziò molto impostato l'ibrido.
«Non è proprio un vampiro, quindi non so se effettivamente va trattato da tale» lo provocai sorridendo mestamente.
«Stai zitta principessa, sto parlando con una vera Contessa»
«Vecchio cascamorto porco ... » brontolò Faith.
«Principessa è abbastanza inquietante come nomignolo ... » commentò interdetta Eastin.
«Una cosa su cui siamo d'accordo, può essere un punto di partenza» disse la mia ex .
«State insieme?» chiese la Contessa e li indicò.
«Più o meno ... » rispose Markoos con un sorriso perfido.
«Voi due avete cercato di ammazzarvi però» guardò me e l'ibrido.
«L'ho ucciso» mostrai tutti i denti soddisfatto.
«Io ho fatto fuori te!» ribatté Faith.
«Non ci sto capendo molto: eravate nemici mortali e ora la tua ex sta con il tuo vecchio arcinemico che però ora è un tuo alleato?»
Eastin era molto confusa.
«Il suo vecchio migliore amico vuole ucciderci tutti e sterminare la nostra razza e quindi ora è il suo nemico giurato. Io do una mano perché l'ho ammazzato e quindi ora è diventato un invasato.» provò a spiegare Markoos.
« Sapevo a grandi linee tutta la storia, ma non mi immaginavo che una cosa del genere fosse possibile, sembra un romanzo urban fantasy»
«Abbiamo anche fatto una cosa a tre» puntualizzò Faith raggiante.
Chiusi gli occhi e respirai a fondo preparandomi al peggio.
« Che sollievo, così è più facile spiegarti di Xavier» affermò Eastin completamente rilassata.
Tutti e tre rimanemmo interdetti.
«Io, Luis e Xavier stavamo insieme. Tutti e tre ... »
«Cioè anche loro due?» domandò malizioso Markoos.
«Sì, esattamente.»
Rimasi un po' spiazzato.
«Questi due non hanno voluto» sbuffò Faith alzando le spalle.
«Prenditela con lui, io ho fatto esperienze di tutti i tipi» si difese Markoos.
«Quindi questo Xavier era innamorato di te e del tuo epic love?» domandai curioso.
«Luis ha lasciato entrambi. Quindi non aveva più senso stare insieme se mancava lui, in teoria era tutto iniziato come e lui. Xavier è arrivato dopo »
«Che cosa romantica!» asserì Faith con una strana faccia sognante.
Io, Markoos e Eastin la guardammo confusi.
«Ti ringrazio» disse comunque con tono molto dolce la Contessa.
Quella situazione stava diventando davvero strana.
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