16. Lacrime intrappolate
Ero parecchio confuso e anche rintronato per le botte che avevo preso, mi sembrava che Markoos mi avesse salvato.
Ero convinto che lui e Faith avessero ammazzato Giuly e poi si fossero divertiti lasciandomi quei messaggi macabri.
«Un tuo amico dall'aldilà ci ha avvertito che eri in pericolo e che eri tornato a Miami. Ringrazia quel fantasma se siamo qui. Quei due hanno architettato tutto per dare la colpa a Markoos e tenderti una trappola» parlò la vampira bionda mentre mi poggiava al muro crepato alle nostre spalle.
«Ora abbiamo l'arma giusta per poterti ammazzare. Ti pentirai di non essere rimasto morto e di aver plagiato lei» ringhiò Nik sventolando la Lama Mistica e indicando Faith.
«Odio il fatto di aver contribuito alla tua resurrezione, ma questa è l'occasione di rimettere le cose a posto» sibilò Steve.
«Fermatevi, non c'è motivo di ammazzarci tra noi, ci sono nemici peggiori...» provai a spigare, parlare mi fece tossire.
Stavo lentamente guarendo, ma le schegge del paletto nel mio corpo stavano rallentando molto il processo.
«Dici gli Angeli? Sai, Rob non mi è mai piaciuto, ma questa volta aveva ragione. Mi ha fatto rivedere mio padre e grazie a questa cosa ho realizzato quando fosse assurdo essere diventato un tuo alleato» affermò Nik, ridendo con amarezza.
«Avete finito di chiacchierare inutilmente? Perché ora vi ammazzerò. Nessuno deve osare fingersi me. Perché vi assicuro che io sono molto peggio di quello che voi potrete mai immaginare» mormorò con voce gelida l'ibrido.
«Non fai più tanta paura ora che abbiamo qualcosa per ucciderti. Quando avrò finito con te andrò a New York e farò fuori quella patetica umana che ha fatto il lavaggio del cervello ad Ashley e la riavrò al mio fianco com'era una volta. Prima che tu rovinassi le nostre vite» tuonò Steve con odio, indicandomi dopo essersi rivolto a Markoos.
Provai a alzarmi per impedire quella follia, ma mi si annebbiò la vista e crollai in ginocchio.
Sentii rumori di lotta, ma non capii bene cosa stesse succedendo.
«Hanno la Lama e un paletto, lui è disarmato; devo aiutarlo» mi disse Faith mentre io ero stordito per il dolore lancinante di quelle maledette schegge in buona parte del corpo.
Sentivo pezzi del muro che si crepavano e rumori di colpi forti e devastanti, seguiti da urla e ringhi.
Mi alzai a fatica usando la parete come appoggio e notai Steve che teneva dalle braccia Markoos mentre gli era alle spalle.
L'ibrido era ferito gravemente al fianco.
Faith era con il viso a terra e cercava di rialzarsi, mentre Nik alzava la Lama per pugnalare il mezzo licantropo, egli però lo allontanò con un calcio.
Il mio antico rivale tornò alla carica, ma fu fermato da Faith che gli bloccò il braccio, con il dorso della mano lui la colpì sul viso e poi la calciò con forza sul fianco.
Markoos intanto aveva subìto una pugnalata al collo da Steve che ancora lo stava tenendo fermo, ma quella mossa permise all'ibrido di liberarsi.
Il vampiro ex mago era riuscito a estrarre il paletto dalla carne del nemico in tempo, ma con quello non avrebbe potuto fermare Markoos.
«Mi chiedo cosa succederà se ti infilzo con questo gioiellino. Forse la smetterai di tormentarmi e mi lascerai finalmente libero. Ti cancellerò dall'esistenza» sentenziò Nik, rigirandosi la Lama Mistica tra le mani.
Faith venne presa dal collo e sbattuta al muro, mentre Markoos lottava con un solo braccio contro Steve.
A quante pareva l'arma magica feriva in maniera molto grave qualsiasi essere sovrannaturale, anche un potente ibrido come lui.
Scattai rapido verso Nik, ignorai il dolore e lo voltai poggiandogli una mano sulla spalla, appena il suo viso fu davanti al mio serrai un pugno e lo feci saettare contro il suo zigomo.
Il vampiro barcollò contro al muro vicino a Faith e tentò una reazione.
Parai con l'avambraccio un colpo e caricai un potente destro sulla sua mandibola.
Bastò un suo calcio al ventre per farmi crollare carponi e senza possibilità di reagire.
«Prima ucciderò te, allora...» ringhiò con odio.
Quando si staccò dal muro rimase bloccato con la bocca spalancata mentre veniva verso di me, che ormai ero barcollante e incapace di difendermi.
La piccola mano di Faith era dentro la cassa toracica di Nik, che aveva mollato la presa sulla Lama Mistica.
La vampira ringhiò e rafforzò la pressione sul cuore del nostro vecchio amico.
«Sono io che mi libererò di te una volta per tutte. Ti volevo bene. Ma a te non bastava mai, hai reso la mia vita e quella degli altri un inferno. Eravamo solo dei ragazzi, eravamo fragili ed eravamo umani. Hai rovinato la nostra adolescenza spensierata. Hai distrutto la nostra normalità. Ora che abbiamo vissuto per quasi due secoli ho capito davvero di cosa ci hai privati e non ti perdonerò mai.»
«No. Ti prego. Mi... dispiace...» rantolò Nik, mentre un rivolo di sangue gli colava dalla bocca.
Faith mi fissò negli occhi e Nik cercò il mio sguardo.
Nei suoi occhi smeraldini potevo vedere ogni singola goccia del suo pianto.
«La razza più schifosa su questa terra non sono i gli umani, i vampiri, i licantropi, le streghe, gli Angeli o i Demoni. Ma sono i traditori e tu sei uno di quelli» mormorai con disprezzo a quello che era stato per decenni la mia nemesi, da vivo e da morto.
Non fu facile pensare al nostro strano legame, anche io ero tormentato dall'idea che potesse morire, lo era anche la vampira che entrambi avevamo amato.
Faith tirò con forza la mano verso di sé e tra le sue dita vidi il cuore di Nik.
Il mio vecchio rivale si accasciò lungo la parete con un'espressione di sofferenza che difficilmente avrei scordato.
Faith stava piangendo mentre faceva scivolare l'organo vitale via alla sua presa.
Era sconvolta di quello che aveva fatto, ma era inevitabile.
Indietreggiò di un passo e trovò la parete mentre singhiozzava senza emettere nessun suono, le emozioni l'avevano sopraffatta.
Anche io ero in ginocchio e senza parole dopo aver visto quella scena; era una delle sensazioni più strane e angoscianti che avessi mai provato nella mia vita.
Ero sollevato? Ero dispiaciuto?
Stavo godendo alla vista del mio nemico storico morto, o in realtà soffrivo per la perdita di quello che era stato il mio primo grande amico.
Il mondo era una grande nuvola grigia e camminavo su di esso da talmente tanto tempo che ormai ero parte di quel fumo grigio, avevo abbandonato il nero e il bianco da davvero troppi decenni.
«Cosa ne facciamo di questo sacco di merda?» chiese Markoos lanciando verso di noi Steve inerme e pesto.
Faith si staccò dal muro e fissò Nik senza dare peso alle parole di Markoos. Poco dopo si allontanò singhiozzando e non rispose, lasciandomi con l'ibrido e quella decisione da prendere sul destino di Steve.
«Non doveva finire così» sussurrai più a me stesso che al vampiro, che mi guardava livido e sconfitto dopo la lotta con Markoos.
Questa lotta era stata un disastro per tutti, eravamo feriti non solo nel corpo, ma anche nello spirito.
«Non c'era altra soluzione, dovevamo vendicarci di te una volta per tutte» sputò Steve con furia.
«Questo tizio mi ha letteralmente ammazzato anni fa, ma io continuo a salvargli il culo da dopo che una serie di eventi ci ha fatto stare dalla stessa parte. La vendetta è inutile, porta solo alla sconfitta e io ho vissuto per secoli con l'idea di annientare le razze dei vampiri e dei licantropi. Ma indovina un po': ora sto lottando per la libertà di tutta la comunità sovrannaturale perché gli Angeli vogliono fare la loro grande epurazione. Le cose si evolvono e cambiano di continuo» disse Markoos con voce seria e cupa.
«Non so di cosa volevate vendicarvi a dire il vero. Se in qualche modo gli eventi che ho innescato ti hanno ferito mi dispiace, ma non avrei mai fatto nulla di proposito per tradire i miei amici» risposi mettendo in piedi Steve, alzandolo dal colletto dello spolverino di pelle.
Il biondo barcollò e mi fissò in cagnesco.
«Pagherai per ogni errore e cosa riprovevole che hai fatto nella tua vita. Sono sicuro che ci penserà Rob, è più giusto che se ne occupi lui» sentenziò beffardo il vampiro.
Raccolsi il paletto di legno che era rimasto al suolo dopo lo scontro.
«Hai minacciato di fare del male a Sharon e di rovinare la felicità di Ashley. Tu non puoi vivere. Non ti permetterò di distruggere il lieto fine di chi se lo merita. Tu non lo meritavi perché hai tradito chi ti voleva bene e hai agito in maniera egoistica mettendo te stesso di fronte alle scelte degli altri. Muori in pace e che tu possa trovare la tua strada e la tua redenzione nel Paralello.» gli sussurrai nell'orecchio mentre spingevo la punta del paletto di legno nel suo cuore.
Steve guardo l'arma conficcata nel suo sterno e mentre due lacrime mi scendevano sul viso calciai il suo petto con forza facendolo volare giù dalla finestra rotta da dove Rob mi aveva lanciato tanti anni prima.
Non cercai di vedere il suo cadavere finire nel mare nero e scuro.
Mi ero giustificato per avere ucciso Steve, ma era un'altra persona a cui volevo bene che aveva perso la propria strada.
Rob aveva giudicato me nello stesso modo?
Dovevo essere fermato come io avevo fatto con Simon e con Steve?
«Io lo avrei ucciso con la Lama Mistica, lo hai salvato lo stesso a modo tuo» affermò Markoos, restituendomi l'arma magica.
«Davvero me la stai ridando?»
«Mi fido di te, principessa. Strano che tu non l'abbia ancora capito. Vai da Faith. Lei ha bisogno di te. Immagino che sia sconvolta per quello che ha dovuto fare. Lei non è come noi, questa cosa la segnerà. Io ripulisco quello schifo» e indicò il cadavere di Nik.
Osservai il mio vecchio rivale, il nostro burrascoso rapporto era finito così dopo quasi due secoli.
Avrei preferito che le cose fossero andate in modo diverso, ma forse il destino esisteva e noi non potevamo fare nulla per fermarlo.
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