15. il ritorno di Markoos
Seline mi scosse dal mio torpore, mi asciugai le lacrime con la manica del giubbotto di pelle e poi mi voltai verso la cacciatrice.
«Faith era con Markoos, è in pericolo o è sua complice» pensai ad alta voce.
«Giuly non è morta da molto, se era con Steve forse lui è riuscito a scappare e può dirci se Faith è coinvolta» Seline indicò la scritta sul muro che citava il vampiro.
Il telefono di Faith non dava segni di vita.
«Occupati di Giuly, pulisci questo posto. Magari fatti aiutare dal nostro autista, non possiamo di certo chiamare la polizia» ragionai mentre provavo a capire la mia prossima mossa.
Sobbalzai quando lo smartphone squillò e comparve il nome di Steve sul display.
«Henry! Oh mio dio, è successa una cosa terribile... Giuly... Io ... sono scappato» mormorò, isterico e in preda al panico.
«Sono con lei, so tutto. Dimmi dove sei, dobbiamo metterti al sicuro; conos-» risposi con tono grave, ma lui mi interruppe.
«Ho paura che mi stiano seguendo! Proverò a seminarli, vediamoci al faro. Forse Markoos non penserà mai a un posto dove siamo stati con lui» disse con voce tremolante.
«Credo sia azzardato, ma possiamo provarci. Ho una nuova arma che può uccidere anche lui: se ci scoprirà, combatteremo.»
«Fai in fretta, da solo non posso farcela. Vendicheremo Giuly» e attaccò.
«Vengo con te!» affermò Seline.
«Occupati prima di Giuly. Se seguono la macchina della Bloodmoon Society siamo spacciati, dividerci è la cosa migliore.»
Seline si oppose, ma poco dopo io uscii dalla porta sul retro mentre lei stava facendo da specchietto per le allodole, come avevo programmato.
Non avrei permesso a Markoos di uccidere ancora una volta un mio amico, avevo paura che Faith fosse sua prigioniera o che fosse dalla sua parte.
Quel pensiero mi tormentava.
Era stato rischioso rubare un'auto usando la mia faccia da vampiro per spaventarne l'autista, ma avevo preoccupazioni maggiori rispetto all'essere individuato dalla polizia.
Il faro abbandonato non era tanto distante e lo raggiunsi velocemente mentre pensavo alle possibili motivazioni di Markoos.
In cuor mio sapevo che prima o poi si sarebbe vendicato, ma avevo lasciato il beneficio del dubbio a lui come avevo fatto con Nik. Mi ero sbagliato.
In tutto questo Rob era il mio peggior nemico, più andavo avanti e più volevo tornare indietro, prima dell'inizio di quella storia.
Mi mancavano i crimini sovrannaturali irrisolti, la nostra agenzia com'era una volta.
Smontai a un isolato dal faro e lasciai l'auto in un vicolo.
Usai la mia velocità sovrannaturale per fare gli ultimi passi nel buio della notte, sferzato da una piacevole brezza.
Il faro abbandonato era rimasto immutato nel corso dei decenni; ogni volta che vi tornavo era sempre uguale, in perfetto contrasto con la mia non-vita.
Tutto era silenzioso e il rumore del mare che s'infrangeva sugli scogli era l'unico suono che si sentiva.
La luna illuminava il maestoso faro silenzioso e io mi avvicinai con cautela, il cuore che mi batteva in gola. Non c'era nessuno all'esterno della costruzione abbandonata così ne varcai la soglia.
Trovai Steve seduto sugli scalini distrutti, con le mani tra i capelli e un'espressione sconsolata sul viso.
«Steve! Cazzo... cos'è successo, amico?» gli chiesi guardandomi intorno, per poi sedermi sui talloni e mettermi davanti a lui,
Gli posai una mano sulla spalla e lui alzò lo sguardo pieno di lacrime.
«Ho perso anche questa volta qualcuno. Secoli fa Elaine, poi Ashely e ora Giuly» mormorò, sofferente.
«Markoos la pagherà per questo.»
«Sono d'accordo, lo farà amaramente» sentii dire a qualcuno alle mie spalle.
Sobbalzai, mi voltai di scatto e riconobbi subito Nik, serio e imperscrutabile nel suo classico completo nero.
«Steve, hai fatto bene a chiamare anche lui, Faith potrebbe essere in pericolo. Se quel bastardo la rap-»
«Non sono qui solo per lei; è Markoos che la deve pagare» ringhiò Nik.
«Dobbiamo stare calmi, so che noi siamo in tre, ma lui è molto potente» affermai, passando lo sguardo da Nik a Steve.
«Cosa facciamo se Faith è sua complice?» domandò il mio vecchio nemico.
Rimasi in silenzio e posai le mani sui fianchi non volendo pensare a quell'eventualità.
Mentre ero assorto nei miei pensieri avvertii una fitta acuta nella schiena e sentii una pugnalata improvvisa tra le scapole. Ero stato trafitto da qualcosa di legno visto il dolore lancinante, riconoscevo quella sensazione sul mio corpo.
«Mi hai portato via Ashley, mi hai fatto uccidere Giuly. Sei tu che dovrai pagare» bisbigliò Steve al mio orecchio.
Spalancai gli occhi e ricevetti un'altra ferita al fianco.
Nik mi guardò con un disprezzo che non aveva nei miei riguardi da quasi due secoli.
«Che diavolo...» mormorai, mentre la punta di legno mi trafiggeva ancora una volta.
«Markoos è tornato per colpa tua e ora Faith è con lui. Tu ci hai rovinato la vita» mi ringhiò il vampiro davanti a me, calciandomi con forza sul viso e iniziando a farmi sanguinare copiosamente anche dal naso e dalla bocca.
Iniziò un vero e proprio assalto da parte dei due con pestoni, calci e pugni che si abbatterono sul mio corpo senza pietà.
«A te non importa della vita degli altri, di come la condizioni negativamente» mi aggredì Steve.
«Rovini e distruggi tutto quello che tocchi» ringhiò Nick.
Ogni parola era scandagliata da botte sempre più forti.
«Io... mi fidavo di voi...» tossii sangue e poggiai la guancia sul cemento gelido.
«Sei un cancro che deve essere debellato» disse ancora Steve.
«Un parassita che non merita di vivere» sputò Nik con disprezzo.
Perché incolpavano me delle loro disgrazie?
Ero sempre stato disposto ad aiutarli e ora mi avevano voltato le spalle.
«Mio padre mi ha detto anche di Teresa. Di quello che quella carogna che chiamavi genitore le ha fatto. Se solo tu non ti fossi messo in mezzo tra me e Teresa, forse lei sarebbe ancora viva. Hai dovuto anche rovinare la mia relazione con Faith, vero? L'hai spinta tu tra le braccia di quell'ibrido.»
«Tuo padre... è morto. Non può averti detto nulla» sussurrai a fatica e ricevetti un altro calcio in faccia.
«Hai rovinato la vita ad Ashley, trasformandola! Se ha mollato tutto ed è scappata a New York è perché le hai detto tu di farlo. Per proteggere quella tizia umana.» Steve mi alzò con forza e mi tenne in ginocchio, stringendomi il mento con una mano e i capelli con l'altra in modo che potessi guardare Nik, a cui aveva passato un paletto di legno ben forgiato.
Era con quello che mi aveva pugnalato più volte, le schegge erano ancora nel mio corpo e facevano un male infernale.
Ma il dolore per quel tradimento infido era ancora più forte.
«Mio padre è tornato sotto forma di spirito, mi ha parlato e mi ha fatto capire che il mio destino è quello di eliminarti, non di esserti amico o alleato» mi colpì ancora sul viso e poi i due mi trascinarono per le scale fino a raggiungere l'apice del faro.
A ogni gradino sbattevo le tempie sulle dure scale diroccate e il pavimento si colorava del mio sangue.
Mi spogliarono del giubbotto e smontarono il meccanismo di Alex al mio braccio, estraendo la Lama Mistica datomi dal misterioso individuo diverso tempo prima.
«Abbiamo finito di combattere per te, di stare in mezzo ai tuoi casini. Tu sei il male peggiore di tutti, quello da estirpare. Smetterai di rovinare le nostre vite e quelle degli altri che ti circondano» ringhiò Steve, sollevandomi ancora una volta vicino alla finestra dalla quale mi aveva gettato Rob molti decenni prima.
«Perché vi siete alleati con Markoos?» chiesi e il solo parlare mi procurò un dolore lancinante alla bocca martoriata.
«Tutte le risposte che ti abbiamo dato fin ad adesso non ti sono bastate? Per quanto quel tale mi disgusti, è sicuramente meglio di te» ringhiò Nik, alzando in aria la Lama Mistica.
«Meriti di morire e sparire per sempre. Faremo un favore all'umanità e anche alla comunità sovrannaturale» sussurrò Steve nel mio orecchio.
Chiusi gli occhi e pochi istanti dopo finii con la faccia pesta sul pavimento sporco e granitico.
Steve e Nik erano finiti scagliati a diversi metri da me e qualcuno si frapponeva tra noi.
«Mi hai sottovalutato, Principessa, se pensavi che fosse finita qui» parlò quella sagoma sfocata.
Era Markoos e vicino a lui c'era Faith.
L'ibrido mi alzò da terra tenendomi dalla maglia zuppa di sangue e mi fissò con un ghigno divertito e quegli occhi verdi trasformati dal vampirismo unico che lo contraddistingueva.
«Il peggio deve ancora venire...» ghignò con perfidia, snudando le zanne lupesche.
Faith venne verso di noi e lui mi lanciò tra le sue grinfie.
«Il peggio per voi due.» Markoos si girò furibondo verso Steve e Nik mentre Faith mi sorreggeva, preoccupata.
Cosa diavolo stava succedendo?
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