12. Un nuovo nemico
Smontai dal veicolo e controllai la funzionalità della mia lama, nel mentre anche Seline guardava con attenzione il suo equipaggiamento.
Eastin, poco dopo, ci diede il via con un messaggio sul mio smartphone.
Col favore delle tenebre, io e Seline percorremmo il tratto di strada che ci separava dalla proprietà che dovevamo prendere d'assalto.
Era una fabbrica di seta, probabilmente posseduta da uno di quelli che "ospitava" un Angelo.
Il posto era deserto, visto l'ora tarda, e sicuramente era una buona copertura di facciata per gli affari degli Angeli.
Io e la cacciatrice cercammo di muoverci in modo rapido e silenzioso tra le varie casse disseminate quel luogo e per entrambi scavalcare il cancello non era stato un problema.
Arrivammo a quello che poteva essere un grande magazzino e udimmo delle voci.
Cercammo di varcare la soglia senza essere visti, ma qualcuno sembrò rivolgersi direttamente a noi.
«Come vi avevo anticipato, avremmo degli ospiti, ma meglio così! Il mio discorso avrà molto più senso ora!»
Un uomo si stava rivolgendo a un gruppo di persone che stavano davanti a lui.
Era vestito di bianco e gesticolava animatamente.
Era spalleggiato da altri due "gelatai" e i suoi ascoltatori invece erano vari: alcuni sembravano dei teppisti, altri delle persone comuni e altri ancora invece indossavano completi eleganti.
Erano una decina.
La presenza di Randhal avrebbe aiutato se solo non avessimo avuto quel battibecco.
«Non nascondetevi come dei ratti, suvvia! Fatevi vedere, i miei nuovi amici hanno bisogno di prove a sostegno di quello che voglio spiegare loro.» affermò ancora l'uomo girato di spalle.
Notai i capelli scuri e la corporatura dalle spalle piuttosto ampie.
«Henry, amico mio! So che sarai sicuramente felice di vedermi! Peccato che non sarà una rimpatriata piacevole.»
Uscii dal mio nascondiglio per guardare in faccia l'oratore, la sua voce era troppo famigliare.
In maniera molto disturbante.
Seline mi fiancheggiò tempestivamente.
Rimasi paralizzato sul posto.
«Ti sono mancato?» domandò ancora il tale.
Incrociai il suo sguardo e la gola mi si seccò improvvisamente, non riuscivo a parlare.
Era Rob.
«Sapete, io e quella bestia assetata di sangue una volta eravamo amici. Io ero come lui, sì, ero un vampiro. Ma non mi comportavo come un animale, quella è sempre stata una sua prerogativa. Per colpa sua sono morto giovane nel 1876. E quando sono morto una seconda volta come vampiro, sempre a causa sua, sono stato salvato dagli Angeli che mi hanno dato la possibilità di rinascere ed essere qui ora di fronte a voi. Vi sentirete liberi dalla maledizione del vampirismo ve lo assicuro.
Aiutate gli Angeli a sterminare i vostri simili e verrete salvati.»
Quelle parole mi annichilirono e lacrime di fuoco sgorgarono dai miei occhi.
Mi sentivo mortificato, il peso sul mio cuore si fece devastante, tremavo come una foglia e quelle parole erano coltellate roventi nel mio stomaco che sembrava volermi divorare e logorare dall'interno.
Ero come pietrificato, Seline si mise davanti a me e puntò la sua arma contro Rob e i vampiri alle sue spalle.
«Sei di una razza ancora più schifosa dei vampiri e degli Angeli; sei un codardo che non si assume la responsabilità dei propri fallimenti. Credo sia facile dare sempre la colpa agli altri della nostra sorte. Se qualcuno ti ha trasformato è perché non hai avuto la forza di lottare. Se sei morto da vampiro è perché credevi che fosse giusto salvare il tuo amico. Sei un voltafaccia ed è una categoria che mi irrita parecchio, e chi mi irrita solitamente fa una brutta fine. Henry ha dato tutto se stesso per riportarti indietro e tu lo ripaghi così? Diventando un chierichetto degli Angeli?» sentenziò Seline, agguerrita.
Strinsi i pugni lungo i fianchi e chinai il capo scuotendo la testa.
«Non ti combatterò, Rob. No, mai» mormorai, alzando lo sguardo fiero anche se con le lacrime che appannavano la visione distorta del mio vecchio amico.
«Non ti ucciderò senza che tu reagisca. Non potrò dimostrarti di essere migliore di te, altrimenti» ribatté lui.
«Fate fuori la cacciatrice sexy, magari così quel mollusco ritroverà lo spirito combattivo» ordinò Rob.
I due Angeli al fianco di Seline saettarono verso di lei.
Osservai lo scontro, ma fu rapido e terminò subito: Seline schivo una pugnalata, calciò lo stomaco dell'avversario, gli rotolo sulla schiena e arrivò di fronte al secondo Angelo infilzandolo al petto. Fece lo stesso qualche istante dopo con quello ferito, portando distrattamente la sua lama mistica alle spalle senza guardare la traiettoria del colpo, ma sicura della sua efficacia.
«Non male! Beh ragazzi, che aspettate? Se volete salvarvi dalla purificazione che faremo, vi conviene stendere la signorina» affermò con uno strano tono sadico il mio vecchio amico.
«Ti stanno controllando con la magia! Questa persona non sei tu!» ringhiai, mentre vedevo Seline in difficoltà.
«Questo è quello che vorresti tu! Hai detto di odiarmi, dovresti essere più che contento di potermi fermare no?» incalzò Rob, venendo più vicino.
«Possiamo sistemare le cose, farci aiutare da quei vampiri! Fermare quegli invasati degli Angeli!»
La risposta fu un montante che mi fece finire contro alcune casse.
«Ci siamo scontrati in tante occasioni, non dovrebbe essere un problema affrontarci ancora una volta, no?» mi provocò ancora Rob.
Non potevo credere che gli fosse stato fatto completamente il lavaggio dal cervello, anche se l'influenza di Estamael su di lui si percepiva anche nel Purgatorio.
«Non ci siamo mai colpiti con vero odio, magari con rabbia e frustrazione, ma non ci siamo mai odiati, per questo non ti combatterò, non voglio odiarti come tu stai detestando me» gli risposi, dopo aver ricevuto un calcio sul viso mentre mi rialzavo.
Un altro gancio mi stese per la terza volta mentre la testa ormai mi pulsava e le ferite iniziavano a sanguinare copiose.
«Hai una forza diversa, non sei più un vampiro, ma non sei umano...» sputai a terra del sangue dopo aver incassato l'ennesimo colpo.
«Il potere della Luce scorre in me e sconfiggerò le tenebre e ogni creatura che proviene da esse.»
Sentivo gridare Seline, ma non sapevo cosa le stesse accadendo visto che lo scontro con Rob mi aveva portato a essere stato pestato, inerme.
Avrei schivato i colpi di Rob e avrei protetto la cacciatrice, il mio piano poteva funzionare.
Cercai di saettare via e schivai un suo calcio.
Seline era trattenuta da due vampiri contro al muro mentre un terzo si stava prodigando per morderla.
Altri nemici giacevano a terra morti, ma la superiorità numerica aveva avuto la meglio.
Rob fu davanti a me in pochi attimi, si era come materializzato da alcune particelle luminose, non era la velocità da vampiro.
La magia angelica gli stava concedendo degli strani poteri e la cosa mi spaventava.
La sua mano perforò parte del mio costato, ma era lontana dal cuore sentivo una strana energia bruciarmi entro.
«Non ti ucciderò qui e adesso, ma la prossima volta dovrai combattere. Ti ricorderai di come ho fatto ammazzare la tua amichetta e mi darai la caccia» Rob sussurrò nel mio orecchio, ma prima che potessi rispondere una forza misteriosa lo spostò via di me facendolo sbalzare contro il muro.
«Non ti ho insegnato a colpire qualcuno che non reagisce, non ti ho insegnato a odiare chi amavi. E non ti ho insegnato a usare mezzi disdicevoli per compiere quello che reputi sia giusto» una voce femminile riecheggiò nell'aria.
Seline smise di gridare.
Rob ci mise un po' di tempo per riprendersi e una donna bionda si ergeva di fronte a me porgendomi una mano.
Era Lauren.
Sapevo benissimo di non averla uccisa dopo il rituale, ma mi aspettavo che me la facesse pagare per quello che le avevo fatto a Miami non che mi aiutasse.
«Sono qui per salvare lui, non per perdonare te. Non ti avrei mai permesso di morire come un coglione senza aver pagato per il tuo tradimento nei miei confronti» affermò stizzita, mentre mi aiutava ad alzarmi.
«Non ti sei scocciata di voler redimere quel rifiuto? Va eliminato, non aiutato» ringhiò Rob nella nostra direzione.
«Sono qui per far ragionare te, sei tu che sei diventato immondizia angelica» tuonò la bionda, fissando il suo vecchio allievo.
I due iniziarono a lottare, ma io volevo aiutare Seline, era stata azzannata da un vampiro con un completo elegante, mentre una donna e un uomo di colore la tenevano con forza contro la parete.
Fui subito alle spalle del tale ben vestito e gli perforai la schiena con la mano, sfondandogli la cassa toracica. Sentii il calore del sangue sui palmi mentre le dita stringevano il cuore pulsante.
Tirai con prepotenza strappandogli l'organo, per poi farglielo scivolare al lato.
L'uomo e la donna mollarono Seline che cadde a terra con una ferita sanguinante e vistosa sul collo.
Sentivo Lauren e Rob lottare alle mie spalle, ma dovevo far fuori quei due per aiutare la cacciatrice.
Parai una mano che si era fiondata sul mio torace, probabilmente per staccarmi il cuore, tirai verso di me l'uomo e gli piantai una ginocchiata nello stomaco; abbassai la testa per evitare di venire decapitato dalla donna con un fendente della mano e le afferrai la nuca, facendogliela sbattere due volte contro delle casse nelle vicinanze.
Il vampiro, che era finito in ginocchio dopo la ginocchiata, si liberò dalla mia presa sul polso alzandomi di peso e facendomi impattare contro al pavimento.
Estrasse un paletto dalla sua giacca di jeans e tentò un affondo al mio cuore, rotolai di lato e gli piantai un calcio sulla faccia che lo fece indietreggiare.
Con un colpo di reni mi alzai in piedi, ma la vampira fu subito su di me, parai con gli avambracci due colpi, deviando il suo polso.
Aveva una bella forza, poteva sicuramente decapitarmi a mani nude, era anche più antica di me.
Una sua ginocchiata sul torso già ferito mi fece ringhiare di dolore, così mi diede altre due ginocchiate lì, costringendomi a carponi.
Un colpo del suo compagno mi fece rotolare più in là fino ad arrivare a Seline.
Le gattonai vicino per vedere se stesse bene e le poggiai l'orecchio sul cuore.
Ciò che sentii mi fece raggelare il sangue nelle vene.
Il rumore del suo battito era devastante come un tamburo che mi trapanava i timpani, non avevo mai sentito nulla di simile.
«Lasciala stare, ormai è morta, ma tanto farai la stessa fine» sentenziò la vampira sprezzante.
«Salutaci quella puttana» rincarò la dose l'amico.
«Siete voi che siete morti, figli di puttana» sibilai e poi agii velocemente.
Afferrai la lama che giaceva vicino a Seline e la lanciai contro l'uomo, poi colsi l'attimo di distrazione della donna per far scattare il meccanismo di Alex e colpirla con la mia arma speciale.
Infine estrassi la lama mistica dal corpo del vampiro e la usai per decapitarlo brutalmente.
Il corpo della donna che avevo infilzato divenne cenere.
L'arma magica dello Sconosciuto era sempre più sorprendente.
Tutto sembrò fermarsi intorno a me per qualche istante; ogni scontro era cessato, restavano solo i cadaveri e Seline ferita.
Ero contento che fosse viva, ma c'era molto su di lei che volevo scoprire.
Avevo avuto paura di perderla, non era mai successo perché lei era tosta e sapeva cavarsela.
Seline era importante per me, non avrei permesso a nessuno di farle del male, nemmeno a Rob.
«Non finisce qui; me la pagherete, luridi succhiasangue» urlò il mio ex amico, per poi sparire velocemente dalla nostra vista.
Presi in braccio Seline e guardai Lauren, anche lei era conciata piuttosto male.
Ero stranito dal fatto che Rob l'avesse messa così tanto in difficoltà.
«Che cazzo ti guardi? Vi ho insegnato tutto io: posso ancora farvi il culo quando voglio, ragazzini.»
Avevo davvero paura di dover fare i conti con lei.
Tuttavia la cosa che più mi terrorizzava era che avevo un nuovo nemico e che non volevo ucciderlo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro