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I NEMICI

Max e Connor proseguirono per circa un'ora, l'Assassino era furtivo, veloce, ma sopratutto attento.

Non lo era solo dove passava, ma lo era anche su dove fosse appena passato, e su dove sarebbe dovuto passare.

"Chi sono i nostri nemici?"

Chiese il ragazzo moro.

"Alex ti ha dato un taccuino con sopra scritti tutti gli Universi, ti basta dividere ogni singolo Universo a metà, una metà siamo noi, l'altra è il nemico".

Rispose schietto il ragazzo incappucciato.

"Per qesto si chiama Guerra Universale?"

Chiese Max.

"Esatto".

Rispose Connor senza cambiare il suo tono, e senza nemmeno guardare il ragazzo alle sue spalle.

Poco dopo il ragazzo riccio sbattè la faccia contro la schiena dell'Assassino.

"Fai più attenzione".

Disse Connor leggermente scocciato.

Fu allora che Max notò un uomo che dava le spalle ai due, il ragazzo lo riconobbe subito.

Era Edward.

Max stava per andare da lui, ma l'Assassino lo prese e lo buttò a terra per poi tappargli la bocca.

"Non è mio nonno".

Disse.

Quando l'uomo misterioso si voltò, Max capì che il suo amico aveva ragione.

Indossava le stesse vesti di Edward, ma era moro e con dei baffi dello stesso colore.

"Resta qui".

Dopo aver parlato l'incappucciato salì sull'albero più vicino e sparì in mezzo al fogliame.

Circa dieci secondi dopo atterrò dietro al moro e strinse il suo collo con il braccio destro.

"Ciao Duncan come stai?"

Chiese Connor.

"Levati indiano".

Rispose Duncan, mentre invano cercava di liberarsi dalla presa dell'Assassino.

"Dov'è l'incontro?"

Chiese Connor.

"Non lo saprai mai da me".

"E' A EST, A CIRCA DIECI MINUTI DA QUI!"

Duncan urlava terrorizzato, mentre Connor grazie al suo dardo a corda lo teneva a testa in giù, se l'Assassino avesse lasciato l'arma, Duncan sarebbe finito dritto nel burrone sotto di lui.

Era stato facile farlo parlare, serviva solo chiederlo nel momento giusto.

"Grazie, ciao Duncan".

Connor e Max si voltarono e si diressero verso est.

"Mi lasciate qui?"

Chiese il moro ancora terrorizzato.

I due non gli diedero risposta.

Max invece chiuse gli occhi.

NOME: Duncan Wapole.

PROVENIENZA: Universo Storico.

ANNO DI MORTE: 1715.

NOME IN CODICE: Lama usurata.

"C'è molto poco da dire su di lui:

1715: Duncan tradì gli Assassini per passare dalla parte di "Croce Cubana", sfortunatamente durante il viaggio, che avrebbe dovuto portarlo da quest'ultimo, la sua nave venne affondata da un vascello pirata.

Wapole sopravvisse, ma sull'isola vicino incontrò un pirata superstite, Edward Kenway, il quale dopo un inseguimento (iniziato perché Edward aveva cercato di derubarlo), lo uccise e sottrasse le sue vesti".

"Dannati pirati..".

Max riaprì gli occhi, ora era chiaro il perché avesse le stessu vesti di Edward.

Dopo dieci minuti, finalmente arrivarono.

Riuniti in cerchio, intorno ad un tavolo completamente rotondo, venticinque individui coperti da un manto nero conversavano.

"Chi sono?"

Chiese Max.

"I generali delle fazioni nemiche".

Rispose il ragazzo incappucciato.

Indicò uno di loro, dal cappuccio usciva un orecchio verde da coniglio.

"Springtrap, generale dell'Universo del Mistero".

Indicò quello al suo fianco, dal cappuccio uscivano due corma.

"Zalgo, generale dell'Universo del Terrore".

Il terzo teneva in mano una spada nera.

"Hades, generale dell'Universo Cosmico".

Il quarto sembrava finora quello più normale di tutti.

"Flavio, generale dell'Universo Storico".

Il quinto sembrava molto in carne.

"Marshall D. Teach, generale dell'Universo Pirata".

Il sesto portava un enorme martello.

"Shao Khan, generale dell'Universo Violento".

Il settimo sembrava molto robusto a giudicare dai muscoli, i quali si potevano vedere da sopra il manto.

"Hehiachi Mishima, generale dell'Universo della Lotta".

L'ottavo, come il quarto, sembrava normale.

"Vladimir Makarov, generale dell'Universo della Guerra".

Il nono portava un machete nel fodero.

"Hoyt Volker, generale dell'Universo Crudele".

Il decimo aveva degli occhiali da sole posti sul tavolo.

"Albert Wesker, generale dell'Universo dell'Orrore".

L'undicesimo teneva uno strano bastone in mano.

"Legione, generale dell'Universo Cupo".

Il dodicesimo invece, stringeva uno scettro.

"Zarok, generale dell'Universo Cavalleresco".

Il tredicesimo stringeva un bastone raffigurante un cobra.

"Zevran, generale dell'Universo dell'Avventura".

Il quattordicesimo, portava spada e scudo, una spada e uno scudo già visti.

"Loghain Mac Tir, generale dell'Universo Corrotto".

Era proprio lui.

Il quindicesimo aveva una lunga barba bianca.

"Zeus, generale dell'Universo Mitologico".

Il sedicesimo non era presente, il suo posto era vuoto.

"Lì dovrebbe esserci Crocker, generale dell'Universo Ladro, sarà in ritardo".

Il diciasettesimo sembrava ridere senza sosta.

"Joker, generale dell'Universo del Crimine".

Il diciottesimo aveva una lunga coda bianca.

"Freezer, generale dell'Universo della Distruzione".

Il diciannovesimo portava sulla schiena un oggetto, sembrava un enorme ventaglio.

"Madara Uchiha, generale dell'Universo della Guerriglia".

Il ventesimo fumava un sigaro.

"Don Salieri, generale dell'Universo Mafioso".

Il ventunesimo sembrava fluttuare.

"Walrider, generale dell'Universo della Sopravvivenza".

Il ventiduesimo portava un enorme guanto dorato, sul quale sembrava mancassero sei piccoli oggetti.

"Thanos, generale dell'Universo Eroico".

Il ventitreesimo sembrava normale, ma aveva dei leggeri tic.

"Lex Luthor, generale dell'Universo dell'Eroismo".

Il ventiquattresimo sembrava senza il braccio destro.

"Acnologia, generale dell'Universo Magico".

Il venticinquesimo aveva due pistole da Far West messe sul tavolo.

"Dutch Van der Linde, Generale dell'Universo Fuorilegge".

E infine il ventiseiesimo portava solo il cappuccio, la veste nera sembrava incorporata nel suo aspetto.

"Gaster, generale dell'Universo Sotterraneo". 

Max chiuse gli occhi, il Database non funzionava.

Com'era possibile?

Ci mise poco a capirlo, ma era tutto troppo sospetto.

"Perché sono coperti?"

Chiese Max.

"Per non farsi scoprire".

Rispose l'Assassino.

"O vedere".

Aggiunse il giovane moro.

Connor lo guardò confuso.

"Per non farsi vedere, da qualcuno che possiede un Database e che è in grado di sapere tutto su di loro, basta solo avere il nome e sapere il loro aspetto".

Disse Max.

"Sanno che siamo qui".

Disse Connor.

"Esatto".

Una voce rauca, fece voltare entrambi.

CIAO A TUTTI, si accettano scommesse:), spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.

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