ASRIEL
"Truth non è male dopotutto".
Disse Thomas mentre guardava il cielo spoglio dalle nuvole.
"Secondo me poteva trovare di meglio".
Sentenziò Willis mentre espelleva dalla bocca il fumo dell'ennesimo sigaro.
"Chi è questo Enrico?"
Chiese Max alla guida dei due.
"Quello là".
L'uomo con il sigaro indicò un uomo castano di spalle, nella mano destra stringeva una pistola, parlava con due uomini che indossavano il suo stesso gilet con su scritto: S.T.A.R.S.
Il primo era un ragazzo castano, dall'aspetto si deduceva che fosse giovane sulla ventina forse, il secondo era un uomo afroamericano, calvo e con un pò di barba sotto il labbro.
"Enrico".
Quando Willis lo chiamò l'uomo si voltò e rivelò un pizzetto marrone.
"Willis, Thomas...quello nuovo".
"Max".
Ribattè il ragazzo.
"Perché siete qui?"
"Le cose stanno così...".
Willis spiegò tutto ad Enrico.
"E perché io?"
Chiese il castano mentre incrociava le braccia.
"Semplice questo ragazzo ha ricevuto un arduo compito reclutare una squadra per scoprire il traditore, ma visto che come hai detto tu è nuovo non conosce molta gente, tranne chi ha tentato di ucciderlo, ho scelto io i membri".
Willis si indicò mentre sorrideva.
"E perché dovrei partecipare?"
"Perché l'ha chiesto Alex".
Si intromise Thomas.
"Ha chiesto di creare una squadra, non ha mai detto che io dovevo farne parte".
I tre iniziarono a discutere senza trovare una soluzione.
"Cominciamo bene".
Sussurrò il giovane mentre chiudeva gli occhi.
"NOME: ENRICO MARINI.
PROVENIENZA: UNIVERSO DELL'ORRORE.
NOME IN CODICE: LEADER B.
Enrico era il leader del Team Bravo della S.T.A.R.S. non sappiamo nulla su di lui fino a quando tutto il Team venne inviato sui Monti Arklay per risolvere dei casi di omicidio sospetti.
Fu l'inferno.
Enrico si separò subito dai suoi colleghi e si ritrovò in dei tunnel sotterranei sotto la villa nella quale il Team si era rifugiato, qui verrà ucciso da "Team Alpha".
"Tu...traditore".
FINE FILE".
"BASTA!"
Una voce femminile familiare attirò l'attenzione del giovane.
Toriel urlava contro un uomo capra con una capelli e barba gialli-oro e con in mano una lancia.
"Sai benissimo perché Asriel non può uscire dall'accampamento pensi che lo faccia per gioco?! C'è la sua vita in ballo!"
Qualcuno urtò Max, il giovane chinò il capo.
Era un bambino con l'aspetto di una capra, il suo pelo era bianco come quello di Toriel...piangeva.
Il ragazzo non era ingenuo aveva capito che Toriel e l'uomo capra fossero i suoi genitori, prese in braccio il bambino e si avvicinò ai due.
"Se davvero tenete a vostro figlio dovreste evitare di discutere così davanti a lui".
Toriel sospirò e afferrò il piccolo.
"Grazie Max".
Disse prima di andarsene mentre stringeva a sé il bambino.
"Chi ti credi di essere?"
Tuonò l'uomo capra.
"Colui a cui tuo figlio si è stretto, dovrebbe esserti chiaro che se un figlio preferisce un estraneo ai genitori qualcosa non va".
Detto ciò Max si allontanò.
Enrico fissò la scena.
"Come si chiama la squadra?"
"Truth".
Rispose Thomas.
"Ci sto".
CIAO A TUTTI, spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.
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