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INVEL*


* ATTENZIONE : Storia a raiting rosso *


CITTA'DI MAGNOLIA alla L.V. " Recording studios "

Hey splendore, pronta per stasera? - Certo caro Lyon, Juvia è prontissima! - Esclamò la ragazza rivolgendosi al suo agente con un meraviglioso sorriso stampato sulle belle labbra rosee. Il suo nome per intero era Juvia Locksar. Occhi dalle sfumature color zaffiro, profondi e sognanti, contornati da lunghe ciglia scure che risaltavano come disegnate da una matita, su un viso dall'incarnato di porcellana e lunghi capelli tinti di uno spettacolare colore azzurro cielo, lievemente mossi come le onde di un mare quieto.

POV'S JUVIA

- Sai Ju-Ju, ancora non riesco a capacitarmi, di come tu faccia a parlare in terza persona e a cantare invece normalmente... per me questa cosa rappresenta un vero mistero – Juvia pensa che un po' di mistero non guasti mai nel mondo dello spettacolo! - Questo è vero, stai mietendo un successo dopo l'altro e i fan ti adorano, non ringrazierò mai Meredy abbastanza per averti presentato a me quella sera... sei davvero incantevole, lo sai? - Lyon si avvicinò a me sornione, allungando nel contempo una mano per accarezzarmi la guancia con due dita – Il caro Lyon dovrebbe ricordare che Meredy oltre ad essere la sua ragazza, è anche la migliore amica di Juvia – Gli scostai la mano infastidita – E quindi pensa che il loro rapporto debba mantenersi su di una linea esclusivamente professionale! - Andiamo Ju-Ju lo sai che tra me e Merdy è più che altro una questione fisica, lei ha la sua vita e io la mia, è stata lei a dire chiaramente che per ora non vuole impegnarsi più di tanto. Con te invece sarebbe diverso, tu mi fai impazzire! - Certo come no! - Lo allontanai malamente, facendo apparire sulla sua bella faccia una finta espressione delusa – Il caro Lyon usa la stessa frase con tutte o la cambia a seconda della della situazione? Fisico o non fisico state insieme da sei mesi e questo a Juvia basta e avanza. Perciò da oggi in poi il caro Lyon è pregato di fare solo il lavoro che gli compete e cioè l'agente di Juvia! - Certo che sei proprio una stronza senza cuore Ju-Ju, non ti importa neanche un po' di ferirmi? Non vedi che questa tua indifferenza non fa altro che alimentare la mia tenacia... pensaci... ma ora basta però, passiamo a cose più serie, come appunto il mio lavoro nel tutelarti – L'atteggiamento dell'albino passò improvvisamente dal civettuolo a professionale in meno di un secondo. Che diamine pensai. Non ostante fosse già impegnato continuava a provarci con me e poi all'improvviso Puff! Sembrava non farci più caso, d'accordo che era il mio manager, ma a volte mi inquietava, sapeva essere tremendamente lunatico e bipolare – E' arrivata un'altra di quelle lettere – Esclamò porgendomi un foglio – Ed è molto simile a quella della settimana scorsa.

" Amore mio, oggi ti ho osservata mentre facevi jogging e il mio cuore ha avuto un fremito... vorrei tanto che tu fossi solo mia "

- Non è più il caso di scherzare, i fan possono diventare molto pericolosi se vanno troppo in fissa per i loro beniamini, specialmente se tali fan sono psicologicamente instabili. Per cui ho deciso che da domani in poi, tu andrai in giro con una guardia del corpo, non voglio che ti capiti qualcosa! - Ma Lyon! Juvia non vuole per nessuna ragione sentirsi controllata nei suoi movimenti lei è giovane e le piace divertirsi, non vuole limitazioni di alcun tipo! - Non mi interessa, su questo non transigo e ho già contattato l'agenzia. Domani mi manderanno un loro uomo, che tra l'altro conosco molto bene. Lui è mio... è un mio vecchio amico di università,era a psicologia con me, poi lui ha deciso di specializzarsi in criminologia ed è stato anche nell'esercito. Alla fine si è messo in proprio, prima come detective privato e successivamente come body-guard, ma so che collabora spesso con la polizia di Magnolia, dove ha un paio di amici abbastanza influenti. Non ti negherò, che più di una volta mi ha anche tolto dai guai! - Terminò guardandosi le belle mani curate. Dio! Quanto era narcisista!!! - Uff!!!... E' va bene, ma sappilo Juvia non ne è per niente contenta – Vedrai che ti troverai bene, è un tipo di poche parole, non ti accorgerai neanche della sua presenza... ma ora pensiamo al concerto, per stasera saremo io e Meredy a tenerti d'occhio.

***

- JUVIA!JUVIA!JUVIA! - GRAZIE-GRAZIE MIEI CARI SOSTENITORI, JUVIA VI AMA TUTTI E' VORREBBE AVERE BRACCIA ENORMI PER STRINGERE TUTTI VOI, E SI RACCOMANDA GLI ELEMENT FOUR VI ASPETTANO NUMEROSI TRA UN MESE, AL TEATRO GRANDE DI MAGNOLIA, NON MANCATE!!! - Dalla platea si alzò un nuovo grido di ovazioni e inchinandomi un'ultima volta, mi congedai lanciando loro un bacio con la punta delle dita.

- Juvia sei stata strepitosa – Mi assalì Meredy appena dietro le quinte del palco – Questo vestito poi... sei così sexi – Mi abbracciò di slancio, stampandomi un bacio sulla guancia – Juvia ti ringrazia, se non fosse stato per Meredy, ora lei e i ragazzi sarebbero ancora a suonare nei locali la sera e lei è così felice di averti sempre a fianco! - Lo sai che sono la tua fan numero uno, non potrei mai perdermi un tuo concerto, tu sei la mia migliore amica, staremo per sempre insieme io e te e grazie a Lyon, ho sempre i posti migliori così posso anche approfittarne per tenerti d'occhio. Forza, ora togliti quella roba di dosso, intanto io chiamo un taxi, si va a festeggiare! - Hem...Meredy. Juvia non sa se sia il caso, oggi il caro Lyon ha detto che lei non deve più uscire senza scorta... sai per via di quelle lettere – Beh! Non ha tutti i torti, vuol dire che sarà per un'altra volta allora – Mmmh!... Sai che ti dice Juvia invece? Chi se ne frega, andiamo lo stesso! Questa potrebbe essere la sua ultima sera di libertà e lei non ha intenzione di sprecarla – Così dicendo alzai il cinque a Meredy, che lo batté sorridendomi complice – Sei una pazza incosciente, ma hai ragione andiamo a divertirci, poi non sei senza scorta ci sono io con te e nella borsetta ho lo spray al peperoncino – Sorrise mostrandomi una bomboletta di sostanza urticante – Che cosa aspettano ad andare allora loro due? La notte è ancora giovane!

***

Il locale si chiamava " Alvarez" ci ero già stata un paio di volte con la band. Il proprietario, August, appena ci vide ci riservò i posti migliori sulla pedana rialzata, proprio di fronte al piccolo palco dove un gruppo agli esordi si stava esibendo in quel momento – Allora Meredy, Juvia è curiosa di sapere come vanno le cose tra te e Lyon – Le domandai mentre con una cannuccia mescolavo il mio cocktail alcolico di un bellissimo colore azzurro – Cosa vuoi sapere di preciso... a letto è un dio – Ridacchiò maliziosa – Ma per il resto non riesco proprio a fidarmi di lui, fa troppo il dongiovanni con tutte le ragazze che incontra e scommetto che ci ha provato anche con te – Mi chiese inclinando la testa fissandomi da sopra l'orlo del bicchiere pieno di liquido rosso fuoco – No... certo che no e poi Juvia lo rimetterebbe subito al posto suo, lei tiene troppo alla sua amicizia , ma ho saputo, che Lyon ti vede un po' troppo fredda nei suoi confronti. Meredy forse dovrebbe aprirsi di più con lui – Lo so... ma non è facile, ho avuto molte delusioni e ho paura di soffrire, se poi anche lui mi lasciasse – Oh Maredy! Juvia non voleva farti rattristare e se quello stronzo di un albino proverà a ferire la sua amica, lei gli strapperà dalla testa quei suoi stupidi capelli gelatinati a cui tiene tanto, così imparerà un po' di modestia! - Mi scaldai scattando in piedi e mostrandole il pugno – Accidenti Juvia, a volte fai davvero paura... dovresti vedere la faccia che hai adesso – Ridacchiò divertita – Almeno Meredy un ragazzo c'è l'ha! - Esclamai poi sconsolata accasciandomi di nuovo sulla sedia – Se Juvia continuerà a pensare solo al lavoro, finirà per rimanere zitella a vita! - Per favore Juvia, hai già troppi idioti che ti ronzano attorno e rimanendo single ti stai solo evitando un sacco di rogne, francamente sesso a parte non è che ti stai perdendo chissà cosa... ma ora basta parlare degli uomini, fanculo gli uomini – Propose un brindisi sollevando il bicchiere – Ubriachiamoci e godiamo di questa bella musica – Siii! - Sollevai il mio cocktail per farlo scontrare con il suo – Godiamoci la musica!!!

I ragazzi che si stavano esibendo erano piuttosto bravi. Il loro nome era " Spriggan dodici " e il loro leader si faceva chiamare " generale Invel " - Davvero niente male – Pensai tra me e me, mentre lo osservavo meglio. Si muoveva sicuro sul palco e la sua voce roca stava facendo andare un po' troppo su di giri le ragazzine accalcate sotto la pedana. E mentre le ultime note della loro canzone risuonavano ancora nella sala, il suo sguardo di ghiaccio si posò su di me e si accese di interesse... sicuramente mi aveva riconosciuta, infatti subito dopo si portò il microfono alle labbra e mi invitò a raggiungerlo – Mia bellissima sirena della musica – Se ne uscì platealmente attirando l'attenzione di tutti su di me – Per me sarebbe un vero onore duettare con te! - Perchè no? - Gli sorrisi alzandomi dal mio posto – Juvia non delude mai i suoi fan – Juvia sei sicura di quello che fai? Così non ti esponi troppo? - Mi bloccò Meredy trattenendomi per un polso – Se lo viene a sapere Lyon, andrà su tutte le furie – Tranquilla amica mia, Juvia è sicura che non le accadrà nulla.

Con poche falcate sicure raggiunsi la pedana e sorridendo afferrai la mano che Invel mi stava galantemente tendendo, poi insieme raggiungemmo il centro del palco dove ci esibimmo in uno dei miei primi successi ( Vedi Bring me to life degli Evanescence ). Il pubblico impazzì letteralmente e alla fine August, dopo avermi ringraziato abbondantemente per la pubblicità gratis fatta al suo locale, mi assicurò le consumazioni gratis e un posto in prima fila per me e la mia band nel caso avessimo voluto tornare li. Invel a quel punto si chinò a baciarmi la guancia e si offrì di riaccompagnarci a casa alla fine della serata. - Visto? Meredy si è preoccupata inutilmente – Le dissi una volta ritornata al nostro tavolo – Si d'accordo ma non penso che dovremo farci accompagnare da lui, lo conosciamo appena e non sappiamo se sia affidabile prima ad esempio l'ho visto farsi una canna. E se fosse un drogato o roba del genere, potrebbe addirittura essere il maniaco ci hai pensato a questo? - Meredy è davvero assurda!!! – Sorrisi delle sue paure esagerate – Juvia non crede che sia l'unico che si fa uno spinello per rilassarsi, guarda Toto ad esempio, lui lo fa praticamente da sempre ma questo non vuol dire che sia un tossico ne tanto meno un maniaco, e poi... Invel è così carino!!! - Mi portai le mani sulle guance con aria sognante – JUVIAAA!!! - Spalancò gli occhi scioccata – Sei incredibile!

Finita la sua serata, Invel mantenne la promessa e ci diede un passaggio fino a casa. Lasciammo Meredy fuori al suo condominio, dove da poco si era trasferita e La sua figura rimase testardamente ferma sul marciapiede a scrutarci con cipiglio contrariato fino a che non sparimmo dalla sua visuale. Arrivati davanti al cancello della mia villetta nuova di pacca, Invel inchiodò dolcemente la BMW grigia di sua proprietà proprio di fronte al mio cancello, poi si girò a fissarmi e con disinvoltura si chinò verso il mio viso, facendo scorrere dapprima la lingua sul mio labbro superiore per chiedere l'accesso alla mia bocca, che io dopo un attimo di esitazione gli concessi. Infondo era quello che avevo sperato no? La mia mano all'inizio timida, finì per posarsi dietro alla sua nuca dove sfilai il laccetto che teneva legati i suoi lunghi capelli azzurro chiaro per affondarci le dita dentro e notando che probabilmente quando si esibiva portava le lenti a contatto, poiché ora indossava un paio di occhiali in metallo, che gli davano un'aria da intellettuale che io trovavo adorabile. Comunque tolsi anche quelli appoggiandoli sul cruscotto mentre lui con un movimento agile lasciava il sedile del guidatore per raggiungermi sul mio, dove si sistemò tra le mie gambe dopo aver abbassato la leva del ribaltabile. Le mie mani intanto abbandonarono la sua nuca per insinuarsi sotto la camicia, accarezzando i suoi addominali ben delineati mentre dalle sue labbra usciva un gemito di approvazione e fu a quel punto il suo atteggiamento cambiò facendosi decisamente più irruento spaventandomi anche un po'. Fose davvero stavo esagerando pensai sentendo le sue mani risalire lungo le cosce fino a sollevarmi la gonna di pelle fino all'inguine. Meredy aveva ragione, che cazzo stavo combinando? Non sapevo niente di lui e la situazione stava andando ben oltre le mie aspettative e forse l'eccesso di alcol assieme alla stanchezza del concerto mi avevano tolto la facoltà di pensare lucidamente, per non parlare dell'esemplare di bel ragazzo che in quel momento stava cercando di infilarsi all'interno della mia biancheria intima. Ma io non volevo semplicemente scopare cazzo!... Non subito almeno, se avessi voluto quello, di certo non mi sarei fatta sbattere sopra il sedile della sua auto. Avevo una casa adesso e avevo ventiquattro anni e ormai ero più orientata verso una storia un po' più lunga di una botta e via, per non parlare del fatto che davvero poteva essere un malintenzionato. Le sue labbra intanto cercarono di nuovo le mie, che invece di ricambiarlo, girai il viso dall'altro lato e gli puntai le mani sul petto per spingerlo via con decisione – P-per favore basta così, l-lei non vuole andare oltre! - Lo pregai, sperando che quelle parole bastassero a farlo desistere dal continuare, altrimenti sarei stata nei guai. Per mia fortuna invece funzionò e lui si allontanò di poco per scrutarmi interrogativo – J-Juvia è davvero mortificata! - Balbettai imbarazzata mordendomi il labbro inferiore – Lei sa di aver dato ad Invel una cattiva prima impressione, ma Juvia gli assicura che non è il tipo di ragazza che si concede al primo appuntamento... le piaci è vero ma non si sente ancora pronta per questo - Accidenti! - Si tirò ancora più indietro fino a ritornare al suo posto, mentre si passava una mano tra i capelli quasi a darsi un contegno – Scusa se ti ho spaventata, non era mia intenzione aggredirti a quel modo, davvero vorrei conoscerti meglio e spero mi concederai una seconda possibilità per uscire con te? - Certo! - Sorrisi – Juvia quello può anche concedertelo! – A quel punto, sorridendomi a sua volta, si allungò verso il vano portaoggetti, da dove prelevò una Parker d'oro, poi mi afferrò saldamente la mano sinistra e dopo averci posato le labbra sopra succhiò fino a lasciare un segno rossastro perfettamente circolare, dove al suo interno scrisse quello che probabilmente era il suo numero di telefono – Ecco! Ora sai come rintracciarmi! - Ancora una volta le mie labbra si piegarono in un sorriso e prima di congedarmi da lui, gli lasciai un leggero bacio sulla guancia, poi scesi dalla sua auto senza più voltarmi. Ero già davanti al cancello con le chiavi infilate nella toppa, quando la sua voce mi richiamò – Juvia!... Non vorrei sembrarti un arrampicatore sociale ma, mi chiedevo se tu ecco... potessi fare il nome della mia band al tuo agente – Oh! - Sussurrai dapprima pensierosa – Va bene! - Gli concessi poi – Juvia lo farà! Ma non credere che sia per il bel faccino che hai, lei lo farà solo perché tu e i tuoi amici siete stati davvero bravi - E vaiii!!! - Esultò felice – Se davvero farai questo per me, ti assicuro che dopo potrai fare di me quello che vorrai... anche legarmi un collare con tanto di guinzaglio attorno al collo... la sai una cosa Juvia? - Sussurrò con voce roca – Sarebbe davvero facile per me innamorarmi perdutamente di te! – A tale confessione ridacchiai arrossendo leggermente – Juvia è rimasta piacevolmente colpita dalle tue parole – Gli dissi però – Ma le parole sono vento caro il mio Invel, Dimostraglielo con i fatti e Juvia allora si che ti concederà una chance – Non ti deluderò vedrai! - Affermò con sicurezza lanciandomi uno sguardo intriso di promesse, poi mise in moto la macchina e cacciando un braccio fuori dal finestrino mi lasciò un ultimo saluto mentre le gomme della sua macchina stridevano sui ciottoli del vialetto non ancora asfaltato.

***

Velocemente rientrai in casa e dopo aver chiuso a chiave, andai direttamente al piano di sopra per fare prima una doccia veloce e poi filare subito a letto. La testa mi girava ancora un po' a causa dell'alcool, ma il getto d'acqua calda eliminò del tutto quella spiacevole sensazione e dopo aver lavato i denti e messo il pigiama mi gettai tra le coperte sospirando, si era fatto tardissimo e l'indomani avrei dovuto recarmi presto alla sala incisioni, per provare un nuovo pezzo con la mia band... la mia " band "... pensai soddisfatta. Io e i miei cari amici di sempre avevamo lasciato Oak-Town pieni di sogni e speranze e appartenendo alla media borghesia, all'inizio avevamo dovuto arrangiarci a fare doppi lavori e a sgobbare come muli per poterci permette tutto quello che ci serviva per comprare gli strumenti e continuare allo stesso tempo gli studi. Non avevamo mai avuto troppi soldi a nostra disposizione ne tanto meno santi in paradiso, almeno non fino a che Meredy ci aveva presentati al suo fidanzato, Lyon Vastia, guarda caso uno dei manager musicali più in vista li a Magnolia e proprio grazie a lei eravamo finalmente riusciti a farci notare e ora la nostra strada sembrava procedere tutta in discesa. Dopo anni di studio, privazioni e sacrifici, io, Aria, Toto e il piccolo Gajeel stavamo finalmente cavalcando l'onda del successo e a noi si era giunto anche un quinto elemento Sol, un genio della batteria, anche se a dirla tutta non è che lo adorassi anzi... lo trovavo un po' viscido, ma era indiscutibilmente bravo nel suo mestiere e aveva contribuito a dare un'ulteriore spinta al nostro gruppo.

Quella sera però mi ero lasciata trascinare dalle mie emozioni, sentendo il bisogno irrefrenabile di concedermi uno svago, ero pur sempre una donna ed era da un bel po' che non mi concedevo il lusso di avere un compagno, non che ne avessi avuti chissà quanti in passato, anzi, in campo amoroso ero una vera e propria frana. Avevo perso la verginità al terzo anno di liceo, con un cretino patentato di nome Loky, il capitano della squadra di pallacanestro della nostra scuola. Da parte mia ero sempre stata un tipo insicuro e di conseguenza mi ero fatta facilmente abbindolare dai suoi modi galanti, finendo per fidanzarmi con lui qualche mese prima della fine dell'anno scolastico. Poi mi aveva convinto a "farlo" tirando in ballo la scusa che alla mia età, le altre ragazze avevano già molta più esperienza di me e che io probabilmente non lo amavo abbastanza da concedergli il mio corpo. Quando poi aveva ottenuto ciò che voleva, si era precipitato a vantarsi con i suoi amici della sua ennesima e ardua conquista, facendo così in modo che in meno di una settimana le mie prestazioni fossero sulla bocca di tutti gli studenti maschi. Ma purtroppo per lui, la voce arrivò anche alle orecchie di Gajeel, che inevitabilmente lo pestò a sangue nel corridoio della scuola, venendo di conseguenza espulso e perdendo per colpa mia l'anno scolastico.

Da quella volta diventai molto più cauta e imparai a diffidare dalle belle parole dette dagli uomini in certe situazioni, decidendo di concentrarmi solo ed esclusivamente sullo studio e sulle mie lezioni di canto. Non mi serviva altro, mi bastava avere la mia adorata musica e l'amicizia dei ragazzi del gruppo. Eravamo cresciuti nella stessa città e loro tre, erano sempre stati il mio punto di riferimento. In seguito nella mia vita ci furono si o no solo un paio di storie degne di nota, ma le avevo lasciate da parte per rincorrere i miei sogni. Ora invece sentivo la necessità di avere qualcuno al mio fianco, anche solo per passare dei momenti di tranquillità o per poter condividere le mie passioni, che mi facesse compagnia, pensai sentendomi improvvisamente sola in quel grande letto. Prima non c'era stato il tempo materiale per dedicarmi a certe cose, ma ora che le cose stavano decollando era giunto il momento di regalare anche qualcosa al mio lato sentimentale e Invel mi era sembrato la persona adatta. Facevamo parte dello stesso ambiente e forse tra noi avrebbe potuto nascere qualcosa di speciale, certo non mi illudevo di trovare subito il grande amore quello no, ma come inizio prometteva abbastanza bene, certo, c'era sempre la possibilità che si dimostrasse uno stronzo approfittatore come tutti gli altri, ma nel profondo del mio cuore c'era ancora presente una piccola e innocente Juvia, che continuava a sognare il suo bel principe azzurro... Continua...

§ La tana di Lestoargento §

Ciao a tutti, innanzitutto ci terrei a precisare che sono molto fiera di questa storia, essa significa moltissimo per me e anche se i protagonisti non mi appartengono, ma sono tutti stati presi in prestito da Mashima, la trama invece è completamente di mia invenzione. Mi sono impegnata tantissimo a scriverla, facendo ricerche su ricerche per non lasciare nulla al caso e per rendere il tutto quanto più verosimilmente uguale alla realtà. Pensate che all'inizio era partita come una semplice mini long di un paio di capitoli, da inserire nella mia raccolta di One-shot, ma invece poi, mano a mano che la scrivevo ha iniziato a prendere vita da sola diramandosi sempre di più, fino a diventare un vero e proprio racconto.

Il primo capitolo è andato e spero che vi abbia incuriosito, Juvia è una ragazza allegra e con tanta voglia di divertirsi e in questo momento della sua vita, sembra interessarsi molto al bel Invel. Ma lui la ricambierà o vorrà soltanto usarla come tramite per raggiungere il successo? Beh! Se volete scoprirlo non vi resta che leggere il seguito.


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