Bacio...
Avete presente quei momenti che vorreste non finissero mai?
Ecco, quello del mio ballo con Matteo è stato uno di quelli. Non mi ero mai sentita viva come quella sera, se ci ripenso ancora ora arrossisco. Sembrerà una cosa stupida ma è così.
Alla fine le cose belle arrivano quando non te le aspetti ed io lui non me lo aspettavo proprio. E anche se alla fine le cose potrebbero andare in una direzione che non è quella che vorrei, i momenti, quelli belli, purtroppo o per fortuna, non li dimentichi. E i suoi occhi e il modo in cui mi guardavano quella sera, sarà uno di quei momenti belli che non vorrò mai dimenticare. Mi ricordo quando ballando stretti mi sussurrò : "Chiudi gli occhi" e io anche se confusa lo feci e li chiusi.
Fu un attimo e le sue labbra si poggiarono piano sulle mie. Inizialmente mi irrigidii, forse ero sorpresa o semplicemente impaurita, ma Matteo mi strinse più forte. Le sue labbra che si muovevano delicate fecero schiudere anche le mie e quando le nostre lingue si intrecciarono credetti il cuore volesse smettere di battere, le gambe continuavano a tremare e le mie braccia si strinsero più forte a lui.
Il mio primo bacio, il nostro primo bacio, sapeva di birra e di coca cola, due gusti diversi ma ora uniti, sapeva delle bollicine che scoppiano in bocca e te lo fanno sentire che sapore hanno. Il nostro primo bacio era dolce, era delle sue labbra morbide e delle mie ancora inesperte, era dei nostri respiri, diventati ormai uno solo. Il nostro primo bacio era dei suoi occhi, dei miei, delle emozioni provate e di quelle ancora da scoprire. Il nostro primo bacio eravamo noi, ragazzi lontani e mai così vicini.
Quando le nostre labbra si staccarono non riuscii a respirare, mi mancava l'aria e non mi accorsi di niente.
Non mi accorsi della musica che era cambiata, degli sguardi, di Riccardo e Vanessa che da lontano ci osservavano, vidi solo Matteo che mi prese per mano e mi portò via con lui.
Salimmo sul suo motorino senza dire una sola parola e per tutta la durata del tragitto mi tenni stretta a lui, come se avessi paura che da un momento all'altro tutto questo potesse finire.
Ci fermammo davanti al cancello di un parco, era tutto illuminato. Le luci erano messe anche sugli alberi e quando entrammo mi portò lungo un corridoio di terra a cui lati si trovavano delle panchine, camminammo fin quando non raggiungemmo una struttura in legno, sembrava quasi un tetto solo che era formato da delle luci. Matteo si fermò e si girò verso di me e quei suoi occhi meravigliosi sembravano più chiari ora, avevano uno sguardo dolce e guardavano me.
"Sei bellissima" mi disse.
Abbassai lo sguardo imbarazzata, non ero abituata ai complimenti, non mi piacevano, avevo sempre paura sapessero di falso.
"Non è vero" risposi guardando a terra.
Matteo mi prese il volto tra le mani e portò i nostri occhi ad osservarsi ancora.
"Tu sei bellissima, ti ho portata qui perché ti potessi guardare davvero, per poter ammirare i tuoi occhi limpidi come il mare illuminarsi, per poter osservare i tuoi capelli appoggiarsi alle tue spalle così piccole ma così forti.
Sei bellissima Alexandria. La tua semplicità, la tua spontaneità lo sono. E il fatto che tu non te ne accorga ti rende ancora più bella e più vera."
Non seppi davvero cosa dire. Non potetti credere che qualcuno mi vedesse davvero così. Io ero piena di difetti e ormai vedevo solo quelli, ma scoprire che c'era qualcuno che aveva visto il bello in me, laddove neanche io l'avevo visto mai, mi fece sentire, almeno per quella sera, come se fossi importante, come se il buio che avevo addosso e dietro cui mi nascondevo si stesse un po' dissolvendo.
Lo abbracciai forte Matteo, mi appoggiai al suo petto per sentire il suo cuore e non so se ero io a volerlo percepire così o se effettivamente anche i suoi battiti erano più accelerati, proprio come i miei. Si stava bene tra le sue braccia, mi stringeva forte come se anche lui non volesse staccarsi da me. Mi sentii sicura, protetta. Avevo paura a dirlo ma quella sera, forse per la prima volta dopo mesi, sentivo un pizzico di felicità affiorare di nuovo.
Mentre eravamo stretti Matteo mi sussurrò "Non ti dimenticare mai quello che stasera abbiamo provato io e te insieme e ricordati sempre che gli occhi non mentono mai."
Non capii a fondo quello che Matteo cercò di dirmi, ma sapevo solo che non mi sarei dimenticata quella serata tanto facilmente.
Quando tornai a casa avevo un sorriso sul viso di quelli che non se ne vogliono andare mai. Entrai in casa e il silenzio mi avvolse, mi ricordai di Elena che non c'era, avrei tanto voluto dormire abbracciata con lei quella sera. La mia piccolina. Era l'unica persona che avevo voglia di strapazzare di baci e stringere forte per mostrarle che forse da oggi in poi le cose sarebbero migliorate davvero.
Andai nella mia stanza e con le mie solite immancabili cuffie presi penna, diario e iniziai a scrivere, cosa che forse non avrei mai smesso di fare....
Ciao papà, lo so che stai pensando ora, che non è con te che dovrei parlare di certe cose, che forse sarebbe meglio ne parlassi con la mamma. Ma io e a te che voglio raccontarlo.
E riesco ad immaginarmi il tuo viso mentre ti racconto di Matteo, la vedo la tua fronte aggrottarsi mentre ti dico di lui che si avvicina, le vedo le tue mani muoversi nervose mentre ti dico che abbiamo ballato, lo vedo il tuo alzarti dalla sedia ed andare a prendere un bicchiere d'acqua mentre ti dico che è lui che mi ha dato il primo bacio. E lo sento il bicchiere sbattere sul tavolo, il tuo andare di corsa, tutto nervoso, a chiamare mamma e dirle di venire con te altrimenti poi chi ti fermava dall'impulso di andare a fare due chiacchiere con questo Matteo. E ti vedo mentre con lei vicino che sorride mi chiedi chi è questo ragazzo, cosa fa il padre, cosa fa la madre, quanti anni ha, se ha tatuaggi o se beve o se peggio ancora abbia una moto. E sorrido ad immaginarmi il tuo viso cambiare colore al mio dirti che lui ha un motorino, un tatuaggio sul braccio con su scritto un nome che non ricordo. E la vedo la mamma che tenta di farti calmare mentre ti dice che in fondo siamo ragazzi ed è giusto che facciamo le nostre esperienze,così come voi avete fatto le vostre. E lo sento il tuo risponderle che è proprio questo a preoccuparti....
Le vedo tutte queste cose e mi mancano, tanto, ma stasera, stasera mi sento diversa papà. Stasera ho ancora quello strano sorriso addosso e so che se tu lo vedessi saresti contento, perché lo so che anche tu vorresti solo vedermi sorridere di nuovo. Mi abbracceresti e subito dopo con il tuo sguardo da finto duro mi diresti che se Matteo si comporterà male dovrà vedersela con te, perché nessuno può far male alla tua bambina.
E stasera papà anche se tutto questo posso solo immaginarlo, non è la tristezza che mi accompagnerà nel mio sonno, ma il ricordo di due occhi che il cuore me lo stanno facendo tremare....
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