Deep in the wood
Il vento freddo di ottobre soffiava tra le fronde del bosco, facendo frusciare le foglie ormai dorate.
Izuku stringeva il cappuccio verde della felpa attorno al viso, sperando che bastasse a ripararlo dal freddo pungente.
La festa di Halloween organizzata dai suoi amici era già iniziata, ma lui, a causa di un contrattempo al lavoro, era arrivato in ritardo. Per guadagnare tempo, aveva deciso di tagliare attraverso il bosco, un sentiero che gli era stato sconsigliato ma che, alla fine, aveva scelto comunque di percorrere.
Così, con il suo cappuccio verde e una busta di plastica col suo costume da fantasma e alcune schifezze per gli amici, Izuku assomigliava quasi a un moderno Cappuccetto Rosso, ma con un destino molto più inquietante che lo attendeva.
Mentre camminava, il sentiero, che conosceva e che aveva percorso più volte, sembrava allungarsi innaturalmente. Gli alberi si facevano sempre più alti e imponenti, quasi come se volessero inghiottirlo nel loro abbraccio ombroso. La luce della luna, piena e luminosa, che lo aveva accompagnato illuminandogli la strada fino al punto dove aveva parcheggiato, era ora nascosta dietro un banco di nuvole scure, e l'unico suono che riempiva l'aria era il rumore dei suoi passi affrettati su un tappeto di foglie secche, la torcia del cellulare accesa per farsi luce in tutta quella oscurità improvvisa.
Il giovane cercava di mantenere la calma, ma il silenzio opprimente del bosco lo metteva a disagio. Ogni fruscio tra le foglie lo faceva trasalire, come se qualcosa - o qualcuno - lo stesse seguendo.
E poi, quasi come se i suoi pensieri avessero invocato l'oscurità, sentì un suono distinto: un ruggito basso, animalesco, provenire dalla profondità della foresta.
Si voltò di scatto, ma non vide nulla.
Il suo cuore accelerò, e iniziò a camminare più velocemente, cercando di ignorare la sensazione opprimente che lo stava attanagliando.
Ma il suono si fece più vicino, più intenso.
Il ruggito si trasformò in un ringhio gutturale, qualcosa di troppo umano per essere semplicemente una bestia del bosco.
Il cuore gli martellava nel petto, il panico che scorreva nelle sue vene assieme al sangue, perché voleva correre, ma i suoi piedi sembravano non rispondere, come se qualcosa lo stesse legando al terreno umido di quel sentiero.
Era come se l'intero bosco fosse improvvisamente diventato una trappola, una ragnatela di ombre pronte a divorarlo.
E, all'improvviso, una figura emerse dall'oscurità, illuminato solo dal pallido riflesso della luna che filtrava tra gli alberi.
E il riconoscere il profilo di quella figura fermò il suo respiro per un istante.
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