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Break my heart

Ormai erano le 3 inoltrate quando Miguel aveva parlato rivolgendosi a tutti: - Ragazzi, ormai si è fatto tardi per me, è meglio che io vada ma se volte voi potete anche restare, parlo io con il proprietario.
- Oh no, no, non serve Miguel - aveva detto Spierre - Sarà ora che andiamo a casa anche noi.
Lentamente, stancamente e con poca voglia si erano spostati tutti verso la via principale del lungo lago. La luna era alta e splendente come non mai, il suo riflesso sembrava una goccia di latte nel caffè nero del lago.
- Che voglia di un croissant - aveva detto Leo rompendo il silenzio che era calato nel gruppo, interrotto solo dai tacchi di Becca.
- Ahahaha, in effetti ci vorrebbe a quest'ora - gli aveva risposto divertito Miguel - Di quelli appena sfornati.
- Con la Nutella - aveva continuato il biondo.
- Che voglia mi hai fatto venire adesso - aveva ancora riso Miguel - Comunque siamo quasi arrivati. Avete anche voi le macchine nel parcheggio grande?
- Sì, sì - avevano parlato in contemporanea Spierre e Indi, entrambi autisti in quella serata.
All'entrata si erano salutati tutti ed erano andati verso le rispettive auto.
- Cazzo! - aveva urlato Spierre appena salito.
- Cosa?
- La macchina non parte.
- Fammi provare - ma anche a Newt la sola risposta che la macchina dava era un colpo di tosse secca.
- Mando un messaggio a Vic, magari non sono ancora partite e riescono ad aiutarci - aveva parlato Dan.
- Buona idea.
In neanche 2 minuti le ragazze e Miguel erano arrivati sulla scena del delitto.
- Io sono solo in macchina e quindi ho altri 4 posti liberi, potete salire con me. - si era offerto pronto Miguel.
- Davvero? - aveva chiesto Leo cercando di evitare di sembrare troppo felice.
- Sì, certo, non c'è problema assolutamente.
- Però secondo me è meglio cambiare i posti, così non fai dei giri assurdi - aveva consigliato Indi.
- Dove abiti? - gli aveva chiesto Becca.
- Nella parte est della città.
- Beh, allora direi...Vic ti spiace andare con lui?
- No, no, nessun problema. Hai ragione, almeno non devi attraversarti tutta la città.
- Poi...Direi...Becca, tanto è vicina.
- Ah sì, sì.
- E quindi...Leo, anche tu sei nella zona est?
- Sì - non ci aveva pensato!
- Allora sali tu, gli altri li porto io che sono più comoda.
- Perfetto.
- Allora ci vediamo domani? - aveva terminato la conversazione Vic.
- Sì, certo - le aveva risposto prontamente Newt.
- Ah, venite ogni tanto al "Pulpo charlador", così magari facciamo due chiacchiere - si era intromesso Miguel.
- Non è male come idea - aveva constatato Prim - Poi i tamales della signora Nieves sono oro.
- Confermo - le aveva fatto coro Vic, per poi salutarsi e dividersi definitivamente.
Davanti alla Nissan Micra la proprietaria aveva parlato: - Chi vuole stare davanti?
- Il primo che scende? - aveva chiesto Prim.
- Secondo me l'ultimo, almeno alla fine del viaggio Indi non sente di essere una tassista. - aveva riso Dan.
- Allora credo di essere io - aveva risposto fintamente indifferente Newt.
- Perfetto, allora mettetevi comodi sulla carrozza - aveva aperto divertita la portiera Indi, mettendo poi le chiavi e accendendo la macchina - Io di solito viaggio con i finestrini aperti, ma se avete freddo posso anche chiuderli.
- No, tranquilla - aveva sussurrato Prim che era già salita sulla macchina e aveva chiuso gli occhi, accoccolandosi poi sulla spalla di Spierre.
Newt, durante tutto il viaggio, aveva buttato occhiate divertite dietro verso Dan, restando però per tutto il tempo con il braccio poggiato sul finestrino e la testa a guardare fuori, anche se non prestava veramente attenzione al paesaggio. Aveva la testa piena di pensieri di quella serata: a mente fredda non era successo nulla tra Indi e Miguel, ma dentro di sé percepiva che presto la situazione avrebbe potuto svoltare a sfavore, da un momento all'altro quello che aveva appena iniziato a costruire sarebbe potuto crollare come un castello di carte. Aveva due possibilità: lasciar perdere o lanciarsi senza osservare il fondo. Per qualche istante aveva pensato che la prima fosse la scelta giusta, ma la sconfitta senza lotta era davvero troppa per il suo orgoglio.
- Ok Prim, questa è casa tua - aveva fermato la macchina Indi davanti al portico dell'amica.
- Grazie Indi del passaggio - aveva aperto la portiera - Buona notte a tutti.
- Notte.
- Buonanotte.
- A domani.
- Ci sentiamo Pri.
Indi aveva aspettato un attimo dopo che Prim era entrata e poi era ripartita per la vietta che portava sullo stradone principale. A quell'ora ovviamente non c'era quasi nessuno in giro, solo un'ambulanza, qualche pattuglia della polizia e diversi gruppi di ragazzi fuori dai pub ancora aperti.
- Se vuoi puoi lasciarci all'inizio della nostra via, così non devi fare inversione - si era sporto Spierre per parlare alla sua amica.
- Sei sicuro? Per me non è un problema lasciarvi davanti a casa - gli aveva risposto senza togliere gli occhi dalla strada.
- No, davvero, guarda, qua va benissimo- le aveva indicato un incrocio con un palo e il nome delle due vie.
- Ok ragazzi, come preferite - aveva fermato la macchina e li aveva lasciati scendere.
- Buona notte ragazzi.
- A domani.
- Ciao
La porta si era chiusa secca, pesante, o almeno così sembrava a Newt, ormai solo con Indi. Sapeva già che sarebbe stato un viaggio silenzioso e più lungo di quanto effettivamente era. Forse si stava facendo prendere dai pensieri, dalle paranoie di cui parlava con Dan. "Devi essere te stesso", se lo ripeteva come un mantra, ma pareva che non funzionasse, altre cose sgusciavano dal cervello e gli coprivano il consiglio con una patina di vecchiume.
- Posso farti una domanda? - come un albero che crolla nel mezzo di una foresta, la voce di Indi si era espansa nell'abitacolo. Newt era leggermente sobbalzato, colto alla sprovvista dai suoi pensieri:
- Sì, certo, dimmi pure.
- Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio? Perchè se è così, non era mia intenzione e ti chiedo scusa.
Newt si era girato di scatto verso la ragazza, aveva sgranato gli occhi e l'aveva iniziata ad osservare. Alla radio bassa si sentiva "Break my heart again" di FINNEAS, ma pareva un rumore lontano nella testa di Newt, la quale aveva iniziato a girare all'impazzata come una trottola. Allora anche lei aveva percepito quella ritrosia? Bene, era il momento di chiarire le cose. Sì, ma come senza esporsi?
- No, oddio no - aveva riso Newt, un po' per il nervosismo e un po' per stemperare la pressione, forse anche per guadagnare tempo e trovare una possibile spiegazione - Non hai fatto assolutamente nulla, è che...- pensa veloce! Si! - Io sono così, sono una specie di diesel con le persone, mi ci vuole un po' di tempo prima di aprirmi.
- Oh - Indi era leggermente sorpresa (giustamente), pareva quasi mortificata -Scusa...
- Non mi devi chiedere scusa, Indi - si era addolcito Newt, percependo quasi con il tatto i pensieri della ragazza - Hai fatto bene a chiedermelo, almeno sai che non è successo nulla che possa avermi offeso. Quindi davvero, stai tranquilla. - quella frase suonava più per sé stesso, come un rimando delle parole di Daniel.
- Beh, in effetti, ora che penso a stasera...Non hai parlato molto con Migu.
Bene, ottimo direi, stavamo prendendo una bella strada e ora si infila Mr Fascino Latino.
- Già, però é simpatico come ragazzo, è uno che presta attenzione alle cose, e poi è disponibile - Newt aveva studiato bene il nemico, in ogni minimo particolare.
- Oh sì, Miguel è così sempre, una bella persona.
Forse il percorso stava prendendo la via giusta, era il momento definitivo, perfetto per tastare il terreno, non poteva tirarsi indietro proprio ora: - Ma tra te e Miguel...- l'aveva butta lì, così, ma almeno avrebbe avuto una risposta definitiva.
Indi era scoppiata a ridere, ma era tornata subito seria: - Non credo di essere il suo tipo...- aveva risposto sorridendo.
-Cosa intendi?
Indi si era zittita, fermando poi la macchina davanti a una casa - Newt, siamo arrivati.
- Grazie Indi - Newt pareva una nuova persona - Ci vediamo domani?
- Sì, certo, a domani alla centrale. Buona notte.
- Buona notte - aveva chiuso la portiera e si era defilato velocemente in casa, catapultandosi subito in camera e poi nel letto.
La sveglia segnava le 3.45 ma Newt non aveva per niente sonno. La testa un po' gli girava ancora, ma il peso che lo attanagliava se era andato con un soffio. Eppure, in un lato della testa c'era ancora qualcosa che gli dava prurito, che picchiava martellante sulla nuca. Newt forse sapeva cosa era quel fastidio, quindi aveva preso il cellulare in mano, lo aveva sbloccato ed era andato sulla chat con Indi.
Vuota. O meglio, ancora vuota. Era ora di inaugurarla.

Ma allora tra te e Migu non c'è proprio nulla?

Inviato. Doveva attendere una risposta ora. Aveva lanciato il cellulare sul letto, gli ci era voluto del coraggio per fare quella cosa, ma ora ce ne voleva ancora di più.

Eh no Newt, te l'ho detto, non sono il suo genere di persona ahahah

Quindi nessuno mi può vietare di chiederti di uscire?

Lo stava facendo davvero? Sì, lo stava davvero facendo.

No, nessuno che te lo vieta.

Quindi, se passassi a prenderti mercoledì alle 3
per andare a prendere un gelato
e fare una passeggiata, potresti dire di sì?
No

Newt era sbiancato. Cazzo, vaffanculo la sua sicurezza di merda. Però quel sta scrivendo...

Mercoledì sono occupata al ristorante, se facessimo venerdì?

Oddio santissimo, aveva rischiato di morire sul colpo.

Sì, va benissimo. Sempre alle 3?
Sì, perfetto.
Buonanotte allora.
Buonanotte Newt ♥

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