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Bambola

-La nonna malata! Vi rendete conto?! Quello schifoso traditore mi diceva che andava dalla sua nonna malata e invece andava a farsela con una certa Gwen! - ormai erano ore che Vic aveva smesso di piangere per il tradimento appena scoperto, la delusione era stata sostituita da una rabbia feroce.

All'inizio dirle la verità non era stato proprio facilissimo, visto che la portatrice della "cattiva novella" era la nuova arrivata: Becca era certa di aver già visto Ethan in giro con una che di certo non era Vic, bensì una bella moretta, piccolina ma con un fisico da paura, ma non aveva il coraggio di distrugge il suo sogno romantico. La giovane aveva preferito riferire quello che aveva notato alle altre due ragazze della compagnia, le quali avevano avuto reazioni completamente opposte: Prim aveva subito optato per spaccare il bel visino del bastardo, mentre Indi, per quanto fosse d'accordo, aveva preferito essere più diplomatica e dire, con molta calma e razionalmente, la verità alla cugina.

Vic l'aveva presa malissimo all'inizio, era scoppiata in lacrime, rannicchiata su una poltroncina, piccola e persa come un paguro senza conchiglia. Indi la abbracciava stretta, come anche Becca, mentre Prim, stranamente calma, era inginocchiata a terra davanti a lei e le accarezzava le mani dicendole parole di conforto, le quali sembravano avere avuto effetto in fretta.

La rossa si era asciugata velocemente gli occhi leggermente rossi e aveva trasformato il suo viso triste in un ghigno: - Oh, c'è solo una cosa che mi farà stare meglio...La vendetta!

Indi e Becca erano sbalordite, mentre la viola si era alzata di scatto: -Mi piaci così! - sembrava lei la tradita- Una vendetta dolorosa.


-Da cosa vuoi iniziare? - aveva chiesto la mora davanti a Vic.

La rossa doveva dire che, nonostante tutto, la prima impressione che Gwen le aveva dato era stata molto positiva: inizialmente era andata da lei solo per farle la classica scenata da fidanzata tradita, ma quando aveva scoperto che la coetanea era convinta che Ethan fosse single e che quindi era un grandissimo bastardo, Vic subito aveva capito di aver trovato la perfetta compagna per una saporita vendetta.

- Visto che lui non sa che ho scoperto il suo tradimento, proporrei qualcosa di...sorprendente.

- Una bella caccia al tesoro con noi come "tesoro" finale!

- Sei un genio Gwen! - si era illuminata Vic, ancora più convinta della sua scelta - Tra l'altro tra qualche giorno sono sette mesi che stiamo insieme, c'è la scusa perfetta.

- Ottimo, allora - la mora si era guardata intorno - Senti un secondo Victoria, io ora devo scappare, ma ti lascio il mio numero cosicché possiamo sentirci per organizzare tutto - aveva tirato fuori il cellulare e le aveva dettato il suo numero di cellulare.

- Mi pare perfetto. Grazie Gwen dell'aiuto.

- Oh, grazie a te per avermi fatto scoprire con chi stavo uscendo. Mi spiace molto come sia andata a finire la vostra storia.

- Tranquilla, una bella vendetta mi farà passare tutta la rabbia.


A Vic faceva un po' male stare seduta su quella panchina nel Mushroom Park, proprio davanti alla ruota panoramica, dove Ethan l'aveva portata al loro primo appuntamento. Se lo ricordava bene quel giorno: si era avvicinato a lei sicuro di sé, dopo diversi sguardi scambiati alla mensa, e le aveva chiesto se volesse uscire a mangiare un gelato con lei, magari un giro al parco. Aveva accettato felice, non tanto perché ci sperasse, ma più per lusinga. Poi però, il pomeriggio era andato meglio del previsto e lei alla fine aveva accettato altre uscite e le avances di quel ragazzo troppo sicuro di sé.

Ma ora...Ora si ritrovava a fissare il cielo leggermente viola, dove si alzava mastodontica la ruota panoramica, quasi come fosse una giostra solo per le nuvole che si accalcavano addosso al sole.

- Victoria, capisco come ti senti - aveva tagliato il filo dei pensieri della rossa la ragazza al suo fianco - Anche io sono rimasta molto male quando ho saputo che Ethan aveva una fidanzata, quindi posso solo immaginare quanto sia una botta dopo 7 mesi.

- Mi poteva benissimo lasciare prima di tradirmi! - si era scaldata.

- Infatti, hai ragione, ne saremmo state felici entrambi - le aveva sorriso ovvia - Però ci abbiamo guadagnato tutte e due, Victoria: uno come lui è meglio perderlo.

- Mi sembra il minimo fargliela pagare però - aveva puntualizzato, lasciando che le parole morissero nell'aria di inizio serata.

Da una parte sperava che Ethan fosse veloce a trovare tutti gli indizi perché Vic non stava più nella pelle, riusciva solo a immaginarsi il viso del suo (ormai ex) ragazzo quando si sarebbe trovato davanti lei e Gwen, alleate e furiose.

- Come sapremo quando arriverà? - aveva chiesto Gwen.

- Nell'ultimo indizio gli ho detto di andare dove mi ha portata per il nostro primo appuntamento e poi di chiamarmi, avrei avuto io la sua sorpresa - aveva notato subito che il viso di Gwen si era ritirato appena aveva proferito le prime parole.

- Che stronzo! - aveva sputato alla fine - Ti rendi conto che ha portato anche me qui come primo appuntamento?

- Dio mio, pure ripetitivo! - non sapeva se ridere o piangere, ma il suono del cellulare non le aveva dato il tempo di scegliere - E' lui, Gwen!...Pronto? Sì, ci vediamo sotto la ruota panoramica - aveva messo giù - Si va in scena! - si era alzata di scatto e con passo svelto aveva attraversato il prato verde, mentre Gwen, più bassa, aveva praticamente corso per raggiungerla e superarla, andandosi a posizionare poco distante per non destare sospetti.

Vic lo vedeva già da lontano, il solito sorriso baldanzoso e il passo impavido che l'avevano conquistata, ma che ora le davano quasi la nausea.

- Vic - le era corsa incontro per baciarla - Che bel regalo per il nostro anniversario! - quando poteva essere viscido.

- E non hai ancora visto la sorpresa - lei sapeva non essere da meno - Su sorpresa, vieni fuori - aveva dato una voce.

- Cucù, sono la tua sorpresa. Felice?

La faccia di Ethan quando si era ritrovato Gwen e Vic davanti ai suoi occhi, insieme, era qualcosa per cui chiunque avrebbe pagato, e non poco.

- Il gatto ti ha mangiato la lingua?

- Eppure, quando uscivamo insieme sembravi un chiacchierone.

- Ma posso spiegarti - si era rivolto solo a Gwen.

- Dai dai, spiega! - gli aveva risposto invece Vic.

- Ero sincero con te, Gwen! - gli occhi scuri del ragazzo erano brillati verso la mora, che era rimasta con un'espressione confusa sul viso - Vorrei davvero stare con te.

- Peccato che tu sia fidanzato.

- Posso sempre lasciarla - Vic l'aveva fulminato, le era sembrato tutto così surreale.

- Scusami eh, ma io sono ancora qui. Cosa significa tutta 'sta storia?

- Vic, ma credi davvero che io volessi stare seriamente con te? - era quasi schifato - Mi sono divertito, punto. Ma con te, Gwen - aveva riguardato la mora - Con te voglio qualcosa di serio.

Vic, forse per la prima volta, era rimasta senza parole davanti allo sguardo gelido di Ethan.

- Oh per favore Ethan, come posso stare con un persona che si rivolge così alla sua fidanzata? Sei un irrispettoso montato - si era girata verso Vic - Vieni Victoria, andiamo via, non ti meriti tutto questo male - aveva preso un braccio della ragazza e l'aveva trascinata via, verso la ruota panoramica, dove erano salite senza troppi convenevoli.

Vic, senza pensare alla sua compagna, si era seduta su uno dei sedili della cabina e aveva appoggiato il viso sul finestrino, sentendolo vibrare sotto la sua guancia appena la ruota era partita. Gli occhi verdi appannati le si riflettevano nel vetro, dritti verso il sole che tentava di morire dietro le colline di Bret-y-Avon e si specchiava nel lago. Si sentiva svuotata, spenta, come colpita in pieno petto da una martellata che le aveva spezzato il cuore, già incrinato dal tradimento.

- Non ne vale nemmeno la pena Vic - non aveva trovato fastidioso il contatto della mano di Gwen sulla sua, ma anzi l'aveva sentita calorosa e vicina - E' solo un coglione e tu vali molto di più - aveva incontrato il suo sguardo scuro - E lo dico perché lo penso davvero, nonostante ci conosciamo da così poco tempo. Tu puoi avere molto di più di Ethan.

- Posso abbracciarti?

- Certo - si era alzata Gwen e le aveva messo un braccio intorno alla spalla, cominciando a stringerla con gentilezza - Ce ne sono tanti in giro di coglioni Vic, e noi ne abbiamo beccato uno bello grosso - aveva continuato a guardare dritto - Eppure, ora ce ne siamo liberate, ed è meglio così per tutte e due - l'aveva guardata e le aveva sorriso - Lo so che ci stai male, anche io non so contenta, è normale e mi spiace molto non poter fare nulla. Però posso anche capirti, quindi, finchè ne avrai bisogno, io ti sarò vicina.

Ancora, Vic non aveva parole per rispondere e l'unica cosa che aveva fatto era stato stringersi un pochino a Gwen, giusto quel poco che le serviva per sentir meno pungere i pezzi del suo cuore spezzato.

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