Bernadette 

Vado nel bagno delle ragazze, un po' mi dispiace per aver detto quelle cose ma non sopporto il fatto che lui ha ragione, non deve scoprire il mio lato fragile, nessuno deve farlo. Sospiro, non posso credere che quella stronza abbia fatto davvero una cosa del genere, la campanella informa l'inizio della lezione e io mi alzo per andare in classe.
All'uscita della scuola jasmine mi raggiunge < hey > <hey > <allora vuoi ancora fare quel giro stasera? > chiede speranzosa < non più > rispondo e tutte le speranze muoiono sul suo viso < perché? > chiede < ho solo voglia di stare da sola con me stessa > la guardo <ora devo andare scusami > me ne vado lasciandola li sola.
La giornata a lavoro trascorre tranquillamente come sempre < oggi solo?> chiedo al ragazzo che il primo giorno voleva provarci con me < si > dice con la solita vivacità ma leggo nei suoi occhi la tristezza, poso i libri nel scaffare e mi siedo affianco a lui < é sucesso qualcosa?> < no perché?> ancora mente < quando vuoi puoi scambiare benissimo due parole con me > annuisce < e a te cosa succede?> chiede < sono solo un po' stanca > < dormito poco? > < già > dico pensando a quanto le persone non capissero che si può essere anche stanchi psicologicamente < ieri Emy una ragazza del nostro gruppo ha avuto un incidente > inizia < e ora come sta?> chiedo dispiaciuta < coma > riesce appena a dire < per questo gli altri non ci sono? > chiedo mettendo una mano sulla sua e lui annuisce < perché tu sei venuto qui allora? > chiedo < non ho il coraggio di vederla su quel letto, non vedere i suoi occhi, ascoltare la sua voce e guardare i suoi sorrisi > < tu l-la ami?> chiedo sorridendo < forse, non ho mai amato nessuno > rimaniamo per alcuni minuti in silenzio < come si capisce? > mi chiede come un bambino in cerca di risposte < quando ami una persona tutto ti sembra positivo, sai che non sei solo e che anche se tutti compresa te ti giudicano ci sarà sempre quella persona pronta a ricordarti che sei speciale,ami una persona quando diventa il centro dei tuoi pensieri e non fai altro che pensarla anche di notte. Ami quando non puoi spiegarlo perché Dio non ha inventato parole adatte > , tutto intorno a noi tace < vai da lei > dico < è tardi > < non è mai troppo tardi > dico < anzi andiamo insieme > continuo convinta e lui mi guarda < ma tu lavori > dice < di sicuro capirà e poi è solo per un'oretta > dico < facciamo così ci vediamo domani alle cinque > dico e lui annuisce, prima di uscire si gira verso di me < grazie > sorrido. Mi avvicino a Theresa < devo chiederti un favore > dico sperando in una risposta positiva < dimmi pure > < domani mi serve circa un'ora libera > dico < é per una faccenda importante > continuo < non ho bisogno di spiegazioni > mi sorride < ti concedo tutto il tempo che ti serve > < grazieee> dico abbracciandola < scusa quando sono felice faccio cose senza pensarci > ridiamo < non preoccuparti >.
Non torno a casa vado in giro,mi compro qualcosa da mangiare e mi siedo su una panchina in un parco a leggere un libro, vedo una coppia baciarsi e la mancanza di Kekko si fa sentire < che schifo la distanza > sussurro a me stessa. Vengo interrotta da una chiamata < pronto > < Dove sei? > riconosco la voce di mio padre < papà sono per strada avevo bisogno di starmene un po' da sola > dico < per forza gli ho rovinato il suo disegnino > sento ridere < la prossima volta dimmelo > dice preoccupato < si scusami e che non sono tanto abituata > dico imbarazzata, mia madre sapeva che quando non tornavo a casa mi trovavo o con i ragazzi o da sola al parco < non preoccuparti > < quando torni? > < tra mezz'oretta voglio prima passare da una parte > < certo > riatacco e vedo l'ora < cazzo già sono le 10 > chiudo il mio libro e lo poso in borsa. Vado a graffitolandia è il nome che ho dato al parco, arrivo e vado subito nel posto in cui una volta c'era il mio disegno ora ricoperto di cose disgustose, mi siedo sul muretto di fronte e qualcuno dopo poco si siede affianco a me, vorrei urlargli contro di andarsene, che voglio stare da sola e che tutto mi sembra uno schifo ma sono troppo esausta per iniziare una discussione quindi rimango in silenzio a fissare il vuoto. Passano i minuti e questa persona rimane immobile anche lei < cosa volevi raccontare? > mi chiede e io riconosco la voce di Ben < i momenti passati ad aspettare mio padre > rispondo e lui non dice nulla. Guardo l'ora sono le dieci e venti, devo tornare a casa, mi alzo < io vado > dico < ti accompagno > < posso andare da sola grazie > < devo fare la stessa strada < come vuoi > come già detto sono esausta < penso di lasciare Lola > inizia a dire < è una persona spregevole > dico < eppure non gli ho fatto nulla > dico sospirando < ha tutto dalla vita, due genitori, un fidanzato, degli amici, un'infanzia penso felice, vive in una bellissima casa come una principessa ed è bella > lui mi guarda < lo so anche io ho la maggior parte delle cose adesso ma non capisco perché si comporta così con me, potremmo essere persino sorelle > dico e lui sorride < ho sempre desiderato una sorella > rido < non come Lola > ride Ben < no come lei no > rispondo < anche se penso che lei abbia solo paura che io possa sostituirla > dico < ma io devo stare per poco qui poi ritorno a casa mia > dico < hai mai pensato che non so magari potresti affezionarti a questo posto e di conseguenza non tornare a casa? > dice guardandomi < penso che non succederà > dico < insomma ti confesso che già mi sono affezionata a questo posto...a voi >dico sorridendo < però lì ho il mio gruppo di amici e un ragazzo > < ma le cose potrebbero cambiare > dice, ci fermiamo sotto casa mia < per ora mi piace pensarla così> dico sorridendo < allora ci si vede > dico bussando al campanello < si > mi sorride e va via.
Giorno dopo pomeriggio

Sono nel negozio che aspetto Bart <eccoti > dico vedendo quest'ultimo entrare < su vieni > < a dopo > saluto Theresa < prenditi anche la giornata libera > mi saluta < ehm grazie > dico sorpresa < a domani > sorrido e usciamo < come andiamo? > chiedo < con la mia piccola > dice indicandomi una moto < oh mio Dio > dico saltando come una bambina < ho sempre desiderato salirci > prendo subito il casco che Bart mi porge e me lo metto,  lui ride e sale sulla moto < su sali > salgo dietro di lui e partiamo.
Arriviamo in ospedale < sei pronto?> mi guarda e non dice nulla < sarà doloroso ma devi > chiediamo la stanza in cui si trova e andiamo verso di essa < scusate ma non è l'ora di visita > si avvicina a noi un' infermiera < ehm non si può fare un eccezione?> chiedo subito io < mi dispiace ma non decido io > < e l'ora esatta quale sarebbe?> < alle sette > < ma ci vogliono due ore > dico quasi urlando < Bernadette > mi rimprovera Bart < mi scusi > ritorno in me < andate dal capo > < ci accompagna vero? >  chiedo e burt mi guarda < vabbene > sospira < come mai è così urgente? > chiede l'infermiera, il mio amico sta per rispondere ma non gli do il tempo < vedi questo ragazzo è innamorato di una ragazza che si trova in coma e potrebbe essere la sua ultima volta per dirgli ti amo o l'inizio di tutto > spiego e arriviamo a destinazione < dovresti fare la scrittrice > mi dice l'infermiera sorridendo < forse > rispondo io < ragazzo mio buona fortuna > dice prima di bussare alla porta. Entriamo nella stanza < questi due ragazzi desiderano chiedervi una cosa > ci avviciniamo per sederci ma io inizio a saltare di gioia < Bernadette cosa fai?> dice imbarazzato ma divertito allo stesso tempo Bart < Papà > urlo avvicinandomi a lui che mi guarda sorridendo < ehi tesoro è successo qualcosa? > < scusami tu sei sua figlia e non sapevi che lavorasse qua? > chiede l'infermiera pentendosene subito < si > dico abbracciandolo < Papà mi serve un favore per un amico > dico diventando seria < cosa? > dobbiamo violare una regola di orari > dico e gli racconto subito tutto < ti concedo questo favore ma non potrò farlo spesso > dice sorridendomi < non succederà più > gli dico < grazie > usciamo dalla stanza.

Bart  

Entro nella stanza e mi avvicino a letto < hey > dico come se potesse sentirmi, mi siedo su una sedia affianco a letto < sei così bella anche così > dico sorridendo < se potessi sentirmi mi diresti che sono il solito Don Giovanni > rido < ricordo la prima volta che ci siamo conosciuti confesso che non ti sopportavo molto, tu dici sempre la tua senza preoccuparti delle persone ed sei l'unica che mi tiene testa > sospiro < ci provai così tanto che quello schiaffo nessuno me lo tolse neanche il prof > rido ricordando < e ora se ti dicessi che ti amo scoppieresti a ridere perché non mi crederesti mai > le lacrime iniziano a scendere < ma è la verità io ti amo e sei la prima e spero ultima persona a cui lo dico > gli bacio una mano e noto un movimento <  Emy mi senti?> < ti prego Emy so che non ho immaginato nulla > < Emy > inizio a ripetere disperatamente < tutto bene?> entra l'infermiera < non voglio sbagliarmi ma le ho toccato la mano e ho visto un movimento > spiego tra le lacrime < non preoccuparti andrà tutto bene continua a parlargli gli fa bene > dice sorridendomi e io annuisco.

Bernadette 

Oggi è sabato e stasera c'è quella famosa festa, non parlo con Jasmine da quel giorno e devo dirla tutta mi manca. La vedo che cammina con delle amiche e sorride felice. Forse io non manco a lei, entro nel negozio e saluto Theresa < oggi i clienti saranno pochi > annuusco e mi siedo mentre faccio qualche compito assegnato per casa. Dopo un'oretta entrano nel negozio tre ragazze e con mia sorpresa sono le amiche di Jasmine con lei < hey > dico < hey > mi risponde < dimmi pure > dice Theresa facendomi capire che potevo parlare con la mia migliore amica < come stai? > chiedo < bene te? > mi guarda ma poi osserva altro < bene > < allora stasera vieni a prepararti da me?> sorrido e lei mi guarda con uno sguardo diverso da quello di qualche secondo fa < sii > dice sorridendo < allora alle 18:00 > < si > < perfetto > <ahn > dico pensando che non ho nulla da indossare < shopping > diciamo insieme e ridiamo <allora alle 17:00 > se ne vanno e io sono felice di aver risolto questa cosa < sono proprio felice > dico < anche io > mi abbraccia e ci salutiamo.

Space me 

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