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Mi sveglio, è il primo giorno di scuola e sono ansiosa, qui sarà tutto diverso. Mi alzo e vado a lavarmi, dopo essermi preparata scendo giù prendo un succo non ho molta fame, mi scontro con mio padre < scusami > dico spostandomi per andarmene, non mi dice nulla e ancora una volta rimango delusa. Prendo in cellulare ed esco di casa < su sali > è Marcus < grazie > dico salendo in macchina < andiamo a prendere anche Jasmine > dice prima di partire. Arriviamo fuori casa di lei < ciao scemi > dice entrando e io rido< la solita > dice Marcus per poi ripartire < mi dai il tuo numero?> dice Jasmine e io prendo il suo cellulare per segnarlo < tieni >. Arriviamo a scuola e l'ansia inizia a salire < vieni > dice Jasmine prendendomi per mano, sento una moto arrivare e mi volto < sono Benji e Lola > dice e io annuisco < Allora andiamo a prendere il tuo programma > dice trascinandomi con se.
Arriva l'ora di pranzo e mi siedo al tavolo dove ci sono i miei amici se posso ormai considerarli così < perche deve mangiare con noi? Ho un po' vergogna in compagnia di lei > sussurra Lola a Ben < lasciala stare > dice Ben < esco fuori > mi alzo < ma perché?> mi chiede jasmine e io guardo Lola e Ben, leggo negli occhi di Benji che ha capito < così > dico per poi andarmene. Uscendo fuori vedo il ragazzo di ieri,Justin, mi siedo su un muretto e prendo il cell scrivo a Kekko per raccontargli l'inizio di questo giorno e lui mi dice che sta con i ragazzi compreso fede a disegnare in un parco e che hanno trovato un signore che vuole dei graffiti nel suo negozio,quindi un lavoro. Poso il cell e vedo che si avvicina Justin con degli amici < Bernadette giusto?> dice sedendosi affianco a me < Si > rispondo < chi è la tua amichetta non vuoi presentarcela?> iniziano a ridere gli amici < sono Bernadette ora mi conoscete > dico con il mio tono da stronza < bel tipetto > ridono < ragazzi potete andarvene?> chiede Justin < la vuoi tutta per te?> chiede uno di loro e gli altri ridono < devo rientrare > faccio per alzarmi ma Justin mi ferma < oggi ci vediamo?> < devo lavorare >dico per poi liberarmi < eccoti > mi ritrovo Ben davanti < che ci fai qui? Potresti avere troppa vergogna tu e la tua fidanzata > dico < ooh > iniziano a ridere i ragazzi dietro di me < e voi cazzo ridete? > dice < su spostati > dico per poi andarmene.
Sono le 17:00 e vado a lavoro < Salve > saluto la signora < Ciao > mi saluta < come primo giorno ti aiuterò > mi dice e io annuisco < per ora puoi anche riposarti non c'è ancora nessuno > mi siedo su una sedia E mi guardo intorno < da quanto tempo avete questo negozio?> chiedo curiosa < oh cara dammi del tu, mi chiamo Theresa > dice < sono crescita in questo posto era di mio padre > dice < e hai sempre lavorato qui? Non hai mai desiderato fare altro? > chiedo < non avevo altre possibilità > spiega < allora ho lasciato stare i miei sogni > < che sogni? > < studiare moda > < i sogni vanno inseguiti mia cara> continua penseriosa < una vita senza sogni non è vita > < sono d'accordo > dico alzandomi vedendo arrivare un cliente <Salve > è una ragazza < cerco questo libro > dice porgendo il foglio a Theresa < vieni che ti mostro come fare> mi dice e io la seguo < ecco a te> dice alla ragazza una volta che abbiamo trovato quello che cercava. Rimaniamo di nuovo da sole <faccio un po' di tè aspettami qui > dice entrando in una piccola stanza, inizio a leggere qualche libro grazie a loro ho imparato l'inglese <allora tu non sei di qui vero?> mi chiede dopo un po' uscendo con il tè <no > <sono italiana > dico < immaginavo > < e come mai ti trovi qui?> < mia madre è morta e visto che avevo solo lei e sono minorenne, sono venuta qui da mio padre > < e ti trovi bene?> < non ho mai conosciuto mio padre e forse era meglio così però ho trovato due persone magnifiche > < tuo padre chi è ?> < Brown Marco > dico < ah è un medico molto conosciuto > dice < non importa > dico sorridendo ad un gruppo di ragazze e ragazzi che sono entrati < Ciao ragazzi > li saluta Theresa < loro vengono sempre qui per studiare > < chi è?> chiede un ragazzo < la mia nuova assistente > < non ti ho mai visto in giro > mi dice < mi sono trasferita da poco > spiego < Bart smettila di fare il donnaiolo > dice una ragazza e gli altri ridono,improvvisamente mi ricordo io e i miei ragazzi quanto mi mancano < mi chiamo Bart > mi porge la mano < Bernadette > rispondo ricambiando il gesto. Le ore passano ed è quasi ora di tornare a casa, sistemo i libri che le persone hanno rimasto sui tavoli < noi andiamo via > dice Bart avvicinandosi < Ciao > < magari possiamo scambiarci i numeri > dice guardando prima me e poi gli amici che stanno per ridere < sono fidanzata > dico < ahn> gli amici ridono fortissimo < ma per essere amici > continua < è geloso > continuo invece io < se ci ripensi > < ciao > dico di nuovo per poi andare a prendere altri libri < la vuoi finire?> chiede la ragazza di prima e poi se ne vanno < hai fatto colpo?> chiede Theresa < così sembra > ridiamo insieme < puoi tornare a casa > .
A cena tutti parlano allegramente, io sono in silenzio. < allora tesoro cosa hai fatto oggi?> l'oca inizia a parlare della sua giornata e io inizio a pensare a kekko e mi passa la fame < come è andato il primo giorno di scuola?> mi chiede stranamente mio padre <ahn bene> dico guardandolo di sfuggita < e quello di lavoro?> chiede Marcus < bene anche quello > < ho scattato una foto dopo vedi > sorrido < certo >.
Mi alzo per aiutare Amy a togliere la tavola, Amy lavora qui ha 5O anni e mi trovo bene Con lei, è simpatica < cosa fai?> chiede Mary < a casa mia ero abituata a togliere io la tavola > dico e lei mi guarda con superiorità < vedi non tutti hanno la fortuna di essere serviti > dico per poi portare i piatti via. Sono in camera mia e parlo a telefono con Kekko, qualcuno bussa alla porta < avanti > dico credendo che fosse Marcus per vedere la foto e invece è mio padre < Ci sentiamo domani adesso devo andare > "ok amore a domani " < ti amo > dico per poi riattaccare si siede su una sedia <dobbiamo parlare > mi dice < e parliamo > dico mettendomi difronte a lui < sono felice di averti qui > rido < hai bevuto?> < no, sono sincero > < ma se non riesci manco a guardarmi in faccia > dico < perché mi ricordi tua madre > < hai abbandono me e mia madre quindi ora non venire a fare la parte di quello pentito > dico incazzata < me ne sono andato perché dovevo > < ah si giusto> lo prendo in giro < non scherzo > dice guardandomi seriamente < mio padre voleva che sposassi una ricca perché eravamo in una brutta fase > spiega < quindi vorresti dirmi che ti sei sposato con una che non volevi e hai anche una figlia > rido < non scherzo sono serio > < solo che con il tempo mi sono innamorato davvero > dice < e perché non hai detto nulla a mia madre?> < sarebbe stato meglio per lei e per te credere che io fossi un coglione > dice < mi avrebbe cercato > continua < sai quante volte ho desiderato conoscerti? Avevi un mese quando me ne sono andato > < lo so perfettamente > rispondo fredda, è sincero posso leggere i suoi occhi pieni di lacrime < allora perché quando sono venuta non volevi neanche parlarmi?> < lo so mi sono comportato da stronzo, ma so che tra qualche anno tornerai in Italia e io ti perderò di nuovo > dice < però ora non importa voglio godermi questo tempo > dice prendendomi la mano < anche se tornerò in Italia ritornerò sempre qui per te > dico ormai piangendo < ti voglio bene bambina mia > dice mentre piange anche lui < anche io papà > lo abbraccio forte e tra le sue braccia mi sento protetta.
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