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Mio padre non sa cosa dire e per poco non scoppio a ridere < ehm > < allora? > < non sapevo neanche io di avere una figlia > rimango senza fiato per un attimo che a me sembra eternità < non è vero > alzo la voce < Bernadette tua madre evidentemente ti ha raccontato una bugia per farmi passare dalla parte del torto > dice guardandomi severamente < non è vero > ripeto questa volta alzandomi < mia madre non era una bugiarda come te e ho anche le prove,ho di sopra la foto di quando avevo pochi mesi e tu c'eri ancora > dico correndo sopra per prenderla. Scendo di nuovo giù gliela mostro < vedi a differenza tua ho sempre desiderato conoscerti, ti ho sempre tenuto con me mentre a te non è mai fregato niente di me >
Devo scappare da questa casa, diventa ogni secondo sempre più piccola per respirare
< scusate > dico per poi scappare fuori
Non so dove ma lontano da qui

Marcus

Scende un lungo silenzio nella stanza, nessuno ha il coraggio di guardare un'altra persona, tranne io che osservo tutti. Thomas si schiarisce la voce e inizia a parlare < non so cosa sia successo in passato > prende una pausa < ma quella ragazza ha sofferto troppo lo si legge negli occhi, ti conviene aggiustare le cose> mi alzo < io vado a cercarla > dico andandomene.
Cammino per 10 minuti non trovandola, ricevo un messaggio

Sto bene non preoccuparti.
Ps: la mia testolina ricorda la via per tornare a casa Hahaha

Tiro un sospiro di sollievo rispondo al messaggio e ritorno a casa. Entro e trovo gli altri a tavola < l'hai trovata > chiede stranamente Marco < ha detto che sta bene e che ricorda la via per tornare a casa > dico < non mi sento tanto bene vi dispiace se ritorno a casa? > chiede Benji e tutti lo rassicurano.

Benjamin

Come può credere che una ragazza in una nuova città ricordi la strada per tornare a casa è proprio stupido quel ragazzo a volte. Sospiro, entro in un bar prendo una birra e vado in un parco giochi per bambini lì vicino di notte si sta bene qui non c'è mai nessuno < so che stai lavorando però avevo bisogno di parlare con qualcuno > sento una voce che strano < grazie > è italiana,sarà forse Bernadette?< troverò un posto dove andare > < adesso vai > mi avvicino,posa il cellulare in tasca e la sento piangere. Mi siedo affianco a lei, si gira e sussulta,si asciuga velocemente le lacrime < che ci fai qua?> < Non è vero che conosci la strada per tornare a casa > dico bevendo un sorso della mia birra < giusto > dice ridendo, osservo bene quel suo sorriso e i suoi occhi,è da oggi che lo faccio < è inutile che ora sorridi per nascondere il fatto che stavi piangendo > dico guardando davanti a me e continuando a bere < tu che ne sai > < mio padre è psicologo e mi ha insegnato sempre una cosa nella vita > < cosa?> < che bisogna osservare le persone per capire veramente chi sono > < e se una persona sa nascondere bene?> chiede forse parlando di se stessa < vedi bisogna osservarla nei momenti più banali > mi guarda < ad esempio? > < tu sai nasconderlo perfettamente il tuo dolore > prendo una pausa per bere < riesci a fare mentire anche i tuoi occhi > < e allora come hai capito?> domanda < cerco di capirti da quando ti ho vista e manca ancora molto ma a volte riesco a leggere la tua sofferenza > < e vuoi sapere quando?> aggiungo e lei fa spallucce < proprio quando sorridi il tuo sorriso è così vero ma contemporaneamente così debole che solo un cieco non riuscirebbe a capirlo > dico e lei ruba la mia bottiglia di birra < il mondo e pieno di ciechi > sospira per poi bere < è quella era la mia birra > < ora è mia > scoppiamo a ridere. La porto nel bar per prendere un'altra birra <grazie > dice,non rispondo le arriva un messaggio e lei risponde < sei fidanzata?> chiedo < Si > risponde senza problema di solito le ragazze si sentono in imbarazzo < scusami un attimo > dice per poi rispondere a telefono < Thomas > < anche tuu > < no > < neanche un messaggio, ormai ho smesso di scrivergli basta correre dietro alle persone > < sono con diciamo un mio amico > < è successo un caos > < poi ti spiego > < ti scrivo quando torno > < ciao > < ti voglio bene > non capisco molto visto che parla in italiano e per quanto posso cavarmela non riesco capire tutto < era il mio migliore amico > dice annuisco. Finiamo di bere e la compagno a casa sua < grazie > dice < ci si vede in giro > dico per poi andarmene.

Bernadette

Entro in casa < tutto bene? > chiede Jack < si grazie > dico, mentre salgo per andare in camera mia incontro la signora Hanna con la piccola stella < sei tornata > dice sorridendomi < Si, scusatemi per prima > dico dispiaciuta < non preoccuparti scommetto che ora ti senti meglio > dice appoggiandomi una mano sulla spalla <annuisco > < hey piccolina > dico abbassandomi all'altezza della piccola < ciao > dice un po' timidamente sorrido < adesso vado un po' in camera mia > dico < non mangi nulla?> < no, non ho fame > dico < ciao piccolina > saluto la piccola ed entro in camera mia.

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Mi sveglio oggi voglio andare a cercare lavoro. Dopo essermi preparata scendo di sotto, domani inizio anche scuola e quindi ora che ci penso devo trovare un lavoro per dopo la scuola. Esco di casa senza fare neanche colazione, non so dove andare, inizio a camminare a caso è ripenso a ciò che è successo ieri devi smetterla di torturarti mi ricorda la piccola me interiore e ha ragione. Vedo che fuori un negozio c'è scritto che cercano una persona a lavorare,entro è bellissimo qui pieno di libri,fogli,pittura, il paradiso < posso aiutarla?> mi chiede una anziana signora < ho letto che cerca una persona per lavorare > dico avicinandomi ad essa < si è vero > < sarei interessata > dico < davvero?> chiede incredula Ma dopo si ricomporre, annuisco < venga > ci sediamo < prima di perdere solo tempo però devo chiederle una cosa > dico e lei mi fa cenno di continuare < io la mattina studio > inizio a dire < nessun problema > dice < allora come mai cerca lavoro?> mi chiede < per essere indipendente > rispondo < ottima osservazione > dice sorridendo < la tua famiglia sta bene economicamente?> chiede e io quasi quasi rispondo "quale famiglia?" Visto che non ho una famiglia < si> dico < sembri un po' insicura > nota < è una storia complicata e non mi va di raccontarla > dico velocemente < cosa le piace fare ?> chiede < disegnare, leggere, scrivere > elenco alcune cose < ah lei sa disegnare?> < mia madre diceva che ho iniziato prima a disegnare che a parlare > sorrido ricordando i bei momenti con lei < allora magari qualche giorno mi disegni qualcosa e mi racconti la tua storia > dice alzandosi < significa che ho un lavoro?> < direi di si > ridiamo insieme < quando inizio?> < domani appena finisci scuola > annuisco < a domani > dico uscendo dal negozio.
Cammino felice di questa cosa < BERNADETTE > sento qualcuno urlare il mio nome e mi giro, vedo Jasmine correre verso di me < hey > dico sorridendo, mi abbraccia < allora come Stai?> chiede < bene te?> rispondo < bene > <allora vieni con me?> dice indicandomi i colori < certo > rispondo felice. Arriviamo e vedo che ci sono anche gli altri < stamattina sei uscita presto?> dice Marcus salutandomi < si, sono andata a cercare lavoro > spiego velocemente < trovato? > annuisco. Guardo Ben per salutarlo ma lui non mi degna di uno sguardo, mi limito a dire un ciao alla troia e a lui quando passo, ma loro non rispondono. Mi avvicino a Jasmine <posso usare i tuoi colori? Ti giuro che appena guadagno qualcosa non ti darò più fastidio > dico < ma che sei scema? Non pensarlo neanche > credo che intenda che non posso usare i suoi colori e rimango per un attimo delusa < intendendo che non mi dai fastidio > inizia a ridere e dopo un po' anche io insieme a lei < grazie > dico.Ho deciso di disegnare qualcosa di mio, prendo il mio quaderno con tutti i disegni e vado all'ultima pagina dove ho disegnato proprio il disegno che mi rappresenta. Il cellulare suona e io rispondo <amore> dico "mi ha chiamato Fede " dice < davvero e cosa ti ha detto?> "mi ha spiegato tutto e mi ha chiesto scusa" < ha detto qualcosa di me?> chiedo "no, ma per chiedere scusa a me dovrebbe chiamare anche a te" <spero> mentre continuo a parlare a telefono mi guardo anche intorno e vedo alcuni graffiti già finiti <dovreste venire tu e i ragazzi in questo posto è bellissimo > "magari un giorno" dice e io sorrido "adesso devo riattaccare" dice <certo > <stasera ti racconto una cosa > dico riferendomi che ho trovato un lavoro "ok a stasera amore" < ciao> poso il cellulare in tasca < è bellissimo > dico riferendomi al graffito che un ragazzo sta realizzando < grazie > dice e io me ne vado < ma dove sei andata?> chiede Jasmine < parlavo a telefono>< con il tuo ragazzo?> dice maliziosa < si > dico.

È l'ora di pranzo ma io non ho fame < benedette vieni con noi?> chiede Jasmine <no grazie non ho fame > rispondo < e rimani qui da sola?> chiede Marcus < si > < stai attenta > dice Jasmine poi se ne vanno.
Ho finito una prima parte adesso inizio la seconda che è più difficile < cosa disegni?> qualcuno mi chiede, mi giro, è il ragazzo di stamattina < tieni gli porgo il mio quaderno con il disegno < è bellissimo > dice < grazie > < significato nascosto?> < tutti i miei disegni hanno un significato > spiego < posso vedere gli altri?> < certo >. Passiamo un'oretta circa insieme poi vedo tornare ben < gli altri?> chiedo < vengono dopo> risponde secco
Che odio
<ok > dico per continuare a disegnare < Io vado > dice il ragazzo che ho scoperto chiamarsi Justin, gli sorrido < ci si vede in giro > dice andandosene <non devi parlare con lui > sento qualcuno dietro di me < ma sei pazzo? mi spaventi > dico a ben < e poi a te cazzo te ne frega con chi parlo > dico < nulla hai ragione però quando ti ritroverai in difficoltà non dire che non ti avevo avvisata > dice tornando a sedersi su un muretto < prima fai lo stronzo e ora fingi di essere preoccupato?> <io non sono preoccupato > dice < ok > mi siedo affianco a lui < hai una sigaretta?> dico e lui mi guarda e ride < che te ridi > dico incazzata < tu fumi? > < Si,problemi?> <no> dice dandomi una sigaretta, iniziamo a fumare insieme,in silenzio < ho sentito che hai cercato un lavoro > dice e io annuisco < dove? > < in una libreria > rispondo e lui ride < ma tutto quello che dico ti fa ridere? > chiedo < no è solo che una come te che lavora in una libreria > < una come me? Io amo i libri > <allora hai un altro lato > dice < senti non capisco un cazzo dei tuoi discorsi e non voglio neanche capirli > dico alzandomi e inizio a disegnare di nuovo. Sono le dieci di sera e ho appena finito il mio disegno, sono molto soddisfatta e felice

< stupendo > si avvicina Jasmine < grazie > < ma sei bravissima > mi dice Marcus < ora non esagerare > dico arrosendo,ride. <tutta questa bellezza non la vedo > dice Lola e noi ci giriamo < ma i cazzi tuoi?> dice Jasmine e io rido <ti amo> dico continuando a ridere e lei mi segue < ma Si è depresso come lei non lo vedete > < ora non esagerare > dice Marcus < tu difendi sempre lei e la conosci da tre giorni > dice < senti non mi conosci e per i miei gusti mi stai giudicando troppo, sei pregata di stare zitta perché hai rotto il cazzo un po' troppo > dico < ma come ti permetti > inizia a dire, il cellulare mi suona e io mi allontano < dove cazzo credi di andare > continua a dire l'oca < lontano da te > dico per poi rispondere al cellulare < pronto > "già hai cancellato il mio numero " dice una voce a me familiare < Fede > urlo quasi <ho risposto senza guardare > spiego "capisco" non parlo aspetto lui " scusa " mi dice < sei stato uno stronzo però avevi le tue ragioni > dico " mi perdoni? " < non c'è bisogno > dico e lui ride " Allora come te la passi lì?" < un misto tra una merda e bene > dico ridendo " perché? " < mio padre è uno stronzo > dico subito e gli racconto tutto < però ho trovato già degli amici > dico girandomi verso Jasmine e Marcus, sorrido "Non tradirci" dice geloso < nono > rido < adesso devo andare > " anche io ho abbastanza sonno " dice ridendo e io lo seguo "ti voglio bene piccola" < anche Io scemo >

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