XXII
La vita delle donne non é mai stata facile nel corso della storia. Siamo state maltrattate, rinchiuse, schiavizzate, trattate come oggetti, solo come una macchina per fare figli. Dobbiamo subire il parto, le crisi esistenziali, il cercare di non farci film mentali al minimo accenno d'interesse da parte di un ragazzo, la ceretta, il 'non so cosa mettermi', i pianti, le urla, la lotta per qualsiasi cosa, la stupidaggine degli uomini, l'inferiorità della donna rispetto all'uomo che é una grandissima cazzata. E molto altro ancora.
C'é una cosa, però, prima del parto che la donna ha sempre dovuto sopportare. Qualcosa che ci accompagna dall'evoluzione dell'uomo, che continuerà nonostante sulla Terra vivranno i robot.
Il ciclo.
La leggenda narra che Eva, per il peccato che aveva fatto contro Dio, doveva pagare per il danno. Col sangue. A rate. Troia.
Ha praticamente condannato la specie della donna, l'ha costretta a sopportare anni di dolore, di schifo, di penitenza, un momento in cui la ragazza si domanda 'ma cos'ho fatto di male per meritarmi questo?'.
"Cos'ho fatto di male per meritarmi questo?" mi lamentai, sentendo tutti gli animali del mondo saltare sulla mia pancia, compreso l'elefante che, per la cronaca, non salta a prescindere. Sentivo la schiena che veniva puntellata di aghi giganti e volevo solo morire in quel momento.
"Smettila di lamentarti, cazzo. Basto io" la cosa peggiore era quando ti ritrovavi il ciclo con la tua migliore amica. Essere entrambe nello stesso periodo, non era la dimostrazione di quanto fossimo legate anche in periodi difficili, tutto il contrario. A noi ci voleva veramente poco prima di lanciarci contro i piatti.
Era arrivato ad entrambe una volta tornate da scuola insieme a Patrick, comodamente sdraiate sul divano quando io ero dovuta andare in bagno. Lei diceva già da quella mattina che avesse mal di pancia e mal di testa, io mi ritrovai la sorpresa una volta aver calato le mutande.
Era bastato guardarci un secondo, disperazione nella disperazione, una sua scappata al bagno e il passo era stato breve nel ritrovarci entrambe agonizzanti sul divano a soffrire. Patrick ci aveva tenute lontano, lei dai dolci, a me da video di angeli bellissimi che sfilavano sulla passerella, comunemente conosciute con il nome di Victoria's Secret. Cominciavo a piangere dalla disperazione ogni volta che vedevo una sfilata durante il ciclo, quindi lui sapeva tutte le precauzioni per tenerci lontane da qualsiasi cosa potesse farci male.
Non poteva tenerci lontane dal ciclo, dannazione.
Suonarono al campanello e Patrick era in bagno. Le mie mamme non c'erano e noi eravamo agonizzanti sul divano, prossime alla morte, e nessuno apriva la porta. Stanche di sentire quel suono che non si degnava di smettere, io e Agnes ci ritrovammo ad urlare per avvisare il nostro amico.
Patrick comparve tutto trafelato, correndo verso la porta ed aprendola.
"Oh finalmente! Sono arrivati i rinforzi" sporsi un po' la testa oltre il divano, per vedere chi fosse. Jared ed Adrian ci osservavano con un pizzico di spavento negli occhi. Li potevo capire, Agnes diventava un pizzico più psicopatica del solito.
"Che avete da guardare?" sbottò nervosa, mentre io mi stringevo il cuscino al petto. Eravamo sullo stesso divano, a due estremità diverse, il pigiama da ciclo che non sapevo con quale magia eravamo riuscite a metterci e i dolori a tremila se non di più.
"Okay ragazzi, io devo andare, qui sto per impazzire e manca poco che queste due mi sbranino. Non fate mangiare dolci ad Agnes, non fate vedere sfilate di Victoria's Secret a Sierra, vedete dove vanno ogni volta che si alzano dal divano. Non fate mangiare gli orsetti gommosi a Sierra, sennò poi le si riempie troppo lo stomaco e le fa ancora più male la pancia. Se Agnes chiede della cioccolata, mi raccomando fondente o al massimo al latte. Non ricordo le altre cose da dire, scoprite la loro insanità mentale durante il ciclo da soli. Adios amigos" e sfrecciò verso la porta. Ci aveva lasciate sole, in balia di noi stesse, senza nemmeno preoccuparsi. E questa dovrebbe essere la nostra amicizia, signori.
"Hai bisogno di qualcosa, Ag?" domandò cautamente Jared, togliendosi la giacca, poggiandola sull'appendiabiti.
"Mi coccoli?" chiese lei, ricevendo un sì da lui, che la fece un po' spostare per sedersi accanto, cominciando ad accarezzarla lentamente. Quasi non riuscivo a distogliere lo sguardo dai due, decidendo di lasciarli soli e di andarmene in camera.
"Dove vai?" Adrian mi era subito dietro, mentre mettevo il piede sul primo gradino.
"In camera, voglio lasciarli un po' soli. Così Agnes fa meno la malata mentale"
"Vuoi qualcosa nel frattempo?"
"Un the se non ti disturba" annuì, voltandosi poi verso la cucina.
Entrai nella mia stanza, buttandomi sul letto, continuando a sentire i dolori che non mi lasciavano tregua. Mi misi sotto le lenzuola, amando la sensazione di calore e di pace che riusciva a darmi il mio letto.
Una medaglia al suo creatore, grazie.
Poco dopo, Adrian tornò con una tazza di the ed un piattino su un vassoio.
"Da dove esce questa torta?" gli domandai sorridendo felice alla vista della torta al triplo cioccolato. Alzai lo sguardo dal piatto, notando che mi stesse già fissando.
"Ho pensato che tu ed Agnes ne aveste bisogno. Patrick, però, ha detto che non può mangiare dolci" rispose, alzando le spalle, non importandosene del suo gesto, carino o meno che fosse.
"Solo perché poi ne mangia tanti e se ne rende conto dopo il ciclo, facendo un digiuno e rimanendo attaccata alla bilancia e al metro da sarta"
"Non credete che questo possa sfociare in qualcosa come anoressia o bulimia?" chiese Adrian, mentre io portavo un mezzo di torta alla bocca. Era seduto di fronte a me, i suoi occhi mi scrutavano e mai mi ero sentita così a disagio ed esposta a lui. Forse era solo l'effetto del ciclo che mi faceva diventare più sensibile alle cose. Infatti mi veniva da piangere senza un motivo.
"No. Le piace solo avere un bel fisico, rientrare nello standard del 90-60-90. Non soffre di queste cose, ha sempre fatto una dieta equilibrata. Va più per il salato, che per il dolce" Agnes non era una di quelle persone completamente attaccate al proprio fisico. Le piaceva essere magra, senza fare sforzi per andare in palestra, con il fisico adatto per essere una modella senza nessuna pressione. Era una cosa sua, si é sempre vista magra e bella, le piace fare effetto agli altri.
Ci fu un momento di silenzio tra noi due, mentre io mi gustavo la mia torta e cercavo di non pensare ai dolori che mi stavano distruggendo. Come si fa a far soffrire donne innocenti per una settimana al mese? Non ci possono essere modi diversi per capire di essere incinta? Già le nausee bastano, solo un altro sintomo strano che non fosse la mancanza di ciclo per accorgersene. Perché poi, ti arriva il disgraziato ed odi l'umanità, tutta l'esistenza e soffri le pene dell'Inferno; non ti arriva e s'inizia ad odiare l'esistenza, l'umanità, a fare riti tribali affinché arrivi entro una determinata data.
Ma perché siamo così strane noi donne?
"Chase?" la domanda di Adrian mi fece distogliere dai miei pensieri più strani del solito, che si aggiravano tutte intorno ad un unico argomento.
"Aveva da studiare e gli allenamenti. Non può avere voti bassi sennò il coach lo manda via dalla squadra" gli comunicai, posando il vassoio sul mio comodino, ma Adrian lo spostò sulla scrivania. "Perché non ti sdrai accanto a me e non prendi il computer? Mi sento sola" l'avevo detto che diventavo più sensibile, mi veniva una voglia incontrollata di piangere anche solo vedendo un episodio di ICarly. E sappiamo tutti che può far tutto, ma non piangere.
Adrian fece come gli avevo chiesto, distendendosi accanto a me e mettendo il computer sulle nostre gambe.
"Cosa vediamo?" domandò una volta aver acceso e sbloccato il Mac.
"Possiamo vedere una sfilata di Victoria's Secret?"
"Ma Patrick non aveva detto che-"
"Patrick deve farsi i fatti suoi perché sono io quella che ha il ciclo e che sta soffrendo, va bene? Non sono nel massimo delle mie facoltà mentali"
"Non lo sei mai, a dire il vero" l'occhiataccia che Adrian ricevette lo fece zittire e alzare gli occhi al cielo, pensando che io non l'avessi visto. Illuso. Io vedevo tutto.
E fu in questo modo che finimmo su YouTube, a vedere le sfilate del 2013 e del 2016, perché le performance di Taylor Swift e di Lady Gaga erano qualcosa che non si potevano perdere.
"Credo che la più bella sia quella con i capelli neri e quella castana che hai detto che hanno sfilato insieme una volta. Come hai detto che si chiamano?" eravamo intenti a guardare gli ultimi minuti di sfilata, io che mi ero trattenuta dal piangere, le mie crush per loro che aumentavano e la voglia di essere bella come quelle modelle che non la smetteva di esistere.
"Adriana Lima e Alessandra Ambrosio. Io ho una seria crush per Behati Prinsloo, la moglie di Adam Levine, e per Sara Sampaio. Cioé, sono troppo belle. Anche le altre, ma loro soprattutto. Le adoro basta. Mi viene da piangere" la mia testa era poggiata sulla sua spalla, il suo braccio attorno alle mie spalle per non farmi stare scomoda.
Ormai il video era finito, così Adrian aveva lasciato il mio computer sul comodino. Eravamo in silenzio, lui che aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli, mentre io che mi sistemavo meglio accanto a lui, con la testa poggiata nell'incavo del suo collo.
"Ti senti un po' meglio?"
"Ho ancora i dolori, però é stato bello non pensarci per un po'"
"Sei più pallida del solito. Per me é strano vederti così"
"Così come?" sorvolai sulla mia pallidità, perché mi aveva praticamente detto che di solito ero bianca cadaverica. Non mi poteva dire certe cose durante il ciclo.
"Sei sempre così pigra ma piena di energie per dare fastidio, parli sempre e troppo, non stai un attimo ferma quando sei in piedi. Ora sei silenziosa e spenta"
"L'effetto ciclo. Goditi questa settimana, perché dalla prossima tornerò come prima" risposi con gli occhi chiusi, sentendo il sonno impossessarsi di me.
"Beh, mi piaci di più quando sei solare"
HOLAAAA
Sono in ritardo, lo so. La scuola mi sta uccidendo, come a tutti. Ho avuto anche un blocco perché non sapevo come scrivere il capitolo.
Io amo Victoria's Secret, dovevo per forza aggiungere questa cosa.
Aggiungo anche che Sierra non è bisex, ancora si confonde il fatto che dice della crush che ha per delle modelle e Agnes non soffre di problemi sul cibo. Semplicemente le piace tenersi in forma e vuole avere il suo fisico da modella. Non so se mi spiego ma okay. L'importante è che non soffre di anoressia o bulimia.
Spero che continui a piacervi questa storia, nonostante il ritardo negli aggiornamenti.
Per qualsiasi cosa o richiesta potete scrivere nei commenti o per messaggio privato. Mi piace conoscere nuove persone che leggono le mie storie.
Alla prossima,
Kisses
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