XIV
Dovevo respirare profondamente, non farmi prendere dal panico.
Contare magari per calmarmi, pensare a qualcosa di positivo. In quel momento, sinceramente, volevo solo far bruciare qualcuno all'inferno.
"Vaffanculo Agnes, ti faccio affogare nell'acido" urlai, una volta aver sentito l'ennesimo strappo.
"Chi bella vuole apparire, un po' deve soffrire" recitò il suo detto, subito seguito da 'Da cessa a decente basta un attimo o un mascara' che io non avevo mai capito, ma okay. Agnes voleva essere l'Isabelle Lightwood dei poveri che citava 'Mai meno di diciotto centimetri' riferendosi ai tacchi. Che poi poteva essere frainteso, ma andava bene lo stesso.
"Su Sierra, pensa che lo fai per essere meno 'barbona sotto i ponti' e più 'strafiga all'ultimo grido'" disse quel traditore di Patrick dal mio letto, che si divertiva un mondo a vedermi soffrire. Se ne stava lì a sfogliare giornalini da ragazzina, strappando i poster e dividendoli in categorie.
"Devo cercarmi nuove amiche" sospirai, mentre un altro strappo di Agnes mi fece gridare dal dolore.
"Amici, ho pur sempre una banana qui sotto"
"Sì, ma rimani comunque una troia di strada, quindi mi viene naturale parlare al femminile" Patrick s'imbronciò alle mie parole, mentre quella figlia di Satana di Agnes aveva appena finito il suo lavoro.
"Ecco fatto. Ora sembri appena uscita da un completo re-styling. Ringraziami stronzetta, invece di prendermi a parolacce, le tue gambe saranno lisce per almeno un mese. Menomale che ci sono io, sennò dovevi andare in uno di quei centri per tutto il lavoro che c'era da fare"
"Dio mio, mi fai sembrare come se avessi i peli di una scimmia"
"C'eri quasi, guarda" tendeva sempre ad esagerare, madonna.
Ad un tratto il mio cellulare squillò, avvisandomi dell'arrivo di una chiamata. Io e i miei amici ci guardammo, mentre io già presi il telecomando, sapendo le loro intenzioni. Infatti scattammo tutti e tre, sapendo che avessi messo una determinata suoneria per una certa persona.
Patrick prese il telefono, essendo più vicino alla scrivania, ma prontamente lo schiaffeggiai col telecomando. Temevo che la suoneria avrebbe smesso presto di squillare ed io mi sarei maledetta ed avrei maledetto i miei amici.
Agnes si buttò sul letto, volendo prendere il mio telefono, ed io mi gettai su di lei, bloccandola e afferrandolo per prima.
"Pronto" risposi velocemente, vedendo i miei due migliori amici guardarmi, chiedendomi cosa volesse il mittente. Ma che diamine, avevo appena risposto!
"Sierra, ehi, sono Chase. Disturbo?" mi poteva chiamare anche alle due di notte, non avrebbe mai disturbato. Sì, okay, forse un po', avrei fatto fatica a svegliarmi, ma ehi, era il pensiero che contava. Che poi, lui credeva che io non avessi il suo numero. In realtà, era stata la prima cosa che avevo scoperto su di lui dopo tutti i profili sui social.
Vantaggi dell'essere stalker.
"No no, stavo.. guardando una serie, sì" di certo non gli andavo a dire che stavo con due matti, in cui una rendeva il mio aspetto meno da sciattona, l'altro sfogliava riviste per ragazzine. Riviste trovate sulla mia scrivania. Ma dettagli.
"Okay. Volevo vedere se fosse il numero giusto, un mio amico mi doveva un favore e gli ho chiesto di procurarmi il tuo numero"
"Potevi semplicemente chiedermelo"
"Non me l'avresti dato facilmente e vorrei cominciare a sentirti oltre la scuola. Sei una persona molto interessante" arrossii, molto probabilmente, sentendomi dire quelle parole. Cazzo, era la prima volta che arrossivo per un ragazzo. Non avevo la fila, però c'erano quei malati che mi contattavano su Facebook. Attratti da cosa, non si sapeva bene.
"Uhm okay, grazie. Non mi aspettavo queste parole da parte tua" sorrisi, vedendo poi i miei amici cretini che facevano di tutto per farmi chiudere. Lanciai una scarpa contro Patrick che si fece male. Peccato "Senti, Chase, devo andare a.. mungere una mucca. Ci sentiamo" mungere una mucca? Facevo sul serio? Miseriaccia.
Lui rise, rispondendomi subito.
"Okay a dopo. Ti manderò un messaggio" chiusi la chiamata, sapendo che sarei stata con l'ansia per un suo possibile messaggio. Ma non potevo vivere in pace? No, a quanto pareva.
"Non ci posso ancora credere che Chase Ortiz, tra la calca di cheerleaders che ogni giorno litiga per lui, abbia scelto una sciattona come te con cui uscire"
"Ha detto che sono una persona interessante"
"Certo, perché non ti ha ancora conosciuta nel tuo disagio" replicò Patrick, facendomi tirare un'altra scarpa contro di lui.
"Cos'é, hai il ciclo o non ti è stato centrato bene il buco?" gli domandai acida "E comunque, quelle sciacquette sanno solo aprire le gambe. Io invece seguo i Chicago Bulls, so giocare a basket e so aprirgli le gambe. Sono multitasking e perfetta per lui" dissi fieramente, perché il mio ragionamento non faceva una piega. Dovevo solo trovare il modo di non cedere subito, ma cazzo, era Chase Ortiz, gli avrei aperto le gambe con un solo schiocco di dita. Solo con uno sguardo sapeva sballarti le ovaie.
"Sapete che odio gli omofobi, le persone confuse e i giocatori di basket. I giocatori in generale, vabbe. Ecco, odio la squadra di football" Agnes, risvegliata dal suo lavoro di limare le unghie per renderle perfette (era il suo mercoledì delle unghie e l'avevo costretta a venire a dormire a casa), parlò.
"Chi ti ha fatto incazzare?"
"Felipe Castillo e Alfred Mendoza. Li odio. Il capitano e il suo secondo. Adoro il football, ma mi passa la voglia di guardarlo per colpa loro" mormorò con la faccia incazzata, ma in realtà sembrava solo più tenero.
"Aw povera stellina. Ti devono prendere solo un'altra volta in giro davanti a me, che a costo di finire nei guai, devo tirare loro un pugno" abbracciai Patrick, perché, nonostante ci prendessimo in giro e lo chiamassi troia e tutti gli appellativi sinonimi, era comunque il mio migliore amico e sapevo quanto fosse stato difficile per lui fare coming out.
Ci staccammo, volendo includere anche Agnes, ma la stronza era troppo occupata con le sue unghie. Sì, sentivo ancora i dolori per colpa sua.
Alzò la testa dal suo lavoro tutta sorridente per com'era uscito e ci guardò accigliata.
"Si sta asciugando lo smalto non pos-" ma ormai era troppo tardi.
L'avevamo travolta e lei stava cominciando a lanciare urla isteriche per il suo lavoro rovinato.
HOLAAA
Sorry per il ritardo, cerco sempre di rimediare entro il giovedì o il venerdì. Martedì era ferragosto e sono stata in spiaggia con i miei amici, per il resto del tempo che potevo scrivere sono stata impegnata o a dormire, lo ammetto.
Entrano in scena due nuovi personaggi, che deciderò se renderli importanti o meno, amici o nemici, vivi o morti.
Io vorrei seriamente spegnere il mio cervello perché ho idee per nuove storie che vorrei pubblicare ma non ho tempo, soprattutto perché l'estate sta per finire, piango.
Ma ce la farò, vedremo.
Non vi scandalizzate del lato da pervertita di Sierra, è una disagiata, l'abbiamo capito ormai.
Votate e commentate, mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti, che siano positivi o negativi. Se volete consigli o altro, potete anche mandarmi un messaggio sia su wattpad che su instagram. Ricordo _xjustingx
Alla prossima,
Kisses
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