Margate, 10 giugno 2017

I Gorillaz erano tornati alla carica dopo anni di assenza. Molte cose erano cambiate dagli eventi di Plastic Beach e non tutte le vicende erano state rese pubbliche. Non ancora almeno. Poco prima del concerto fu aperta una serie di banchi con tutti gli artisti che avevano partecipato alla creazione del nuovissimo album Humanz. Non potevano mancare - ovviamente - i Gorillaz, il banco più affollato insieme a quello di Little Simz, Zebra Katz e Peven Everett. La folla era tumultuosa e indomabile, nella quale però spiccava una ragazza tranquilla e silenziosa. Era da sola e tra le mani stringeva una copia deluxe dell'album. Poco alla volta avanzava verso il banco, rispettando il suo turno. Una volta arrivata davanti ai quattro musicisti, i suoi occhi azzurri si posarono sul bassista. Aveva dei lunghi capelli biondi come l'avorio sciolti liberi nell'aria, e si distinguevano dalla canotta rosso amaranto che indossava. Sotto portava una gonnella nera e delle calze a rete del medesimo colore. Ai piedi aveva degli stivaletti neri con delle piccole rose rosse ricamate ai lati. L'intero outfit risaltava sulla sua splendente pelle perlata.

"Ma guarda tu che bella ragazza che abbiamo qui..." - quello più interessato era ovviamente Murdoc, che quasi si sentiva lusingato ad avere quello sguardo su di sé. Ne aveva visti e percepiti di occhi su di lui da quando era arrivato a Margate... se proprio vogliamo esagerare, da sempre, ma mai come quei due occhi azzurri come il cielo. Era perfetta; quello era l'aspetto della sua donna ideale, una chimera, ciò che aveva sempre sognato.

"Come ti chiami, bambolina?" - il bassista si piegò in avanti, tendendo la mano per farsi passare l'album. Lei glielo porse senza accennare alcuna espressione, cosa che attirò l'attenzione degli altri tre membri. Murdoc aprì l'album intenzionato a firmare  sul lato con sopra il suo volto, ma la risposta tardava ad arrivare ed alzò lo sguardo sulla fan.

"So di essere stupendo piccola, ma non ho tutta l'eternità per questi autografi... allora?".

Lei si limitò a sorridere, rispondendogli - "Cheryl".

"E hai anche un nome bellissimo..." - troppe coincidenze. Murdoc abbassò lo sguardo sul cd e vi scrisse sopra la sua dedica.

To Cheryl with love
from 555-xxx-xxx
Murdoc »-♡−>

La ragazza si fece dare l'album e controllò l'autografo sul posto, lasciando trasparire sul suo viso un'espressione sorpresa e felice. Le persone dietro di lei iniziavano a spazientirsi ma questo spazientiva lo stesso Murdoc, che si stava interessando alla strana ragazza.

"Prima che vada, posso dirti una cosa?" - disse lei tornando a stringere l'album tra le mani, contro il petto. Ovviamente il signor Niccals non se lo fece ripetere due volte - "Certo~".

"Ora non vai più di fretta eh?".

Cheryl si chinò in avanti ed arricciò il dito della mano destra per far sì che si avvicinasse. Il bassista si alzò e quasi arrivò a distendersi sul banco, porgendo così l'orecchio all'enigmatica ragazza. Lei gli sussurrò all'orecchio queste esatte parole - "Siamo due cretini che si amano a vicenda ma non hanno il coraggio di confessarlo. E anche se non sai più chi sono, ti seguirò fino a che non ti ricorderai di me. Fino a che non ti ricorderai di Chayyliel".

Lei tornò dritta e sempre col sorriso, se ne andò.

Murdoc rimase lì in quella posizione, curvo sul tavolo con gli occhi sbarrati. Quel nome era quasi impronunciabile, tanto che non riusciva nemmeno a ripeterlo a mente. Eppure era come se l'avesse già sentito da qualche parte... sembrava come un ricordo lontano.

"Cosa ti ha detto?" - Russel si sporse leggermente verso il bassista insieme a Noodle e 2D, incuriositi quanto tutti i fan che avevano assistito alla scena.

"La conoscevi?" - chiese 2D, seguito da Noodle - "Chi era?".

Per qualche ragione nella testa di Murdoc suonava un solo campanello. Non sapeva se fosse davvero un ricordo, un sogno o una fantasia, ma si fece scappare di bocca tre paroline mentre guardava con sguardo perso nella direzione in cui quella figura misteriosa era sparita.

"Era... un angelo...".