25. Missione: pece del mare ✔
Uscii dalla casetta insieme a Noodle. Lei si avviò saltellante verso l'entrata, ma io ebbi un'idea migliore per elettrizzare il suo già emozionato umore: la afferrai per la vita e senza alcun avvertimento balzai in alto, aggrappandomi alla finestra dello studio ed entrandovi.
"Hahahaha!!" - la cosa sembrò divertirla molto, sia in salita che all'atterraggio, e questo fece ridere anche me.
Fatto ingresso nello studio, alquanto buio siccome il sole era ormai tramontato da un po', accendemmo le luci. Sulla scrivania, come al solito, c'era quel grosso polipo sputa-inchiostro. Il piranha rosa era subito sguizzato fuori dalla sua tana e ci guardava in modo curioso. E poi c'era la libreria, palesemente riparata di recente perché le mensole erano di un colore diverso dal legno originale e sembravano reggere a malapena tutti i libri che prima vi riposavano tanto ordinatamente.
Noodle si avvicinò all'animale, ed io insieme a lei.
"Come facciamo?" - domandò subito, analizzando la scrivania nerastra e piena di scartoffie ignote.
"Non saprei... di solito questi animali espellono inchiostro come forma di auto-difesa, perché spaventati... ma questo troneggià così fiero, che credo nulla lo spaventerebbe..." - spiegai studiando la creatura.
Noodle, che da quella mattina indossava una pantaloncino nero aderente ed una larga maglietta colorata, si arrotolò le maniche e fece per avvicinarsi al polipo. Io avevo di nuovo i vestiti che mi erano stati affidati da Murdoc, la solita felpa rossa, gonna e calze nere ben ricamate. Scarpette rosse di Noodle e cerchietto di piume compresi.
La ragazzina posò la bottiglia sul tavolo e girò intorno all'essere tentacolare, che ci guardava sospettoso. Mi guardava.
"Che vuoi fare?" - non so perché ma sussurrai quelle parole, mentre sul volto di Noodle compariva un grosso sorriso furbetto e un po' maligno. Mi indicò la bottiglia con lo sguardo, ed io la presi senza esitazioni. Stappai il tappo di sughero e me lo misi in tasca. Presi posizione.
Il polipo per qualche ragione non si voltava, era concentrato solo su di me, ma i suoi tentacoli si agitavano lentamente in ogni direzione. Noodle si posò l'indice sulle labbra ed iniziò a contatre sulle dita da tre ad uno, e poi...
"Abbraccio!!".
Noodle stritolò la piovra e questa, in tutta risposta, ricambiò la stretta. I tentacoli si avvolsero alle sue braccia e busto e non prese di mira il collo, per fortuna. Il problema fu un altro: l'inchiostro mi arrivò addosso come una fontanella dal getto incontrollato. Ebbi qualche problema all'inizio, dato il buco stretto della bottiglia, ma una volta individuato il getto e la sua angolazione riuscii a riempire fino all'orlo il contenitore di vetro.
La creaturina, sfinita per lo stritolamento reciproco con Noodle, fece scivolare i tentacoli flosci sulla scrivania e la ragazzina fu finalmente libera. Come me, però, era imbrattata di inchiostro da capo a piede. Ed in più puzzava di pesce.
"Oh no! Gomen!" - esclamò non appena si rese conto di aver non solo impastricciato sé stessa di "pece del mare", ma anche la mia persona - "Scusa Chay! Scusa!" - fece il giro della scrivania per provare inutilmente di pulir via l'inchiostro dai miei vestiti ed i miei capelli.
"Non preoccuparti Noodle..." - la respinsi con un sorriso - "Siamo entrambe zuppe d'inchiostro ahah... ma almeno" - alzai la bottiglia colma di liquido nero - "Abbiamo preso quel che ci serviva".
Come se si fosse accorta solo in quel momento della cosa, sorrise cancellando la preoccupazione dal suo volto. Entrambe guardammo ai nostri piedi e notammo che l'inchiostro aveva inevitabilmente sporcato anche il pavimento.
"Qualcuno non ne sarà felice..." - mormorai pensando a Murdoc.
"HAHAHAHAHA!!" - una risata fastidiosa fece scattare i nostri sguardi verso l'acquario. Era quello stupido piranha rosa!
Sguizzava tutto allegro nella sua teca, sotto gli sguardi vacui di altri piranha normali e, naturalmente, confusi - "È stato uno spettacolo favoloso! Ahahahah!!".
Noodle non sembrò molto contenta del commento, ed io reagii in tutta risposta avvicinandomi all'acquario con un sorrisetto maligno - "Ehi Noodle... che ne dici di qualche antipasto di sushi per stasera?".
Noodle mi raggiunse, ed i nostri riflessi sul vetro bastarnono a spaventare tutti i pesci, che si nascosero nelle loro piccole tane lasciando da solo l'impiastro rosa - "Non male come idea..." - disse, complice del mio scherzo.
Il piranha sguizzò di buco in buco, ma nessuno dei ripari dell'acquario sembrava libero. La sua scatola di lardo era anch'essa occupata. Si spinse sul fondo dell'acquario - "N-N-Non potete fare sushi con un piranha! Mi s-sono documentato, sapete!!".
"Ma in cucina basta essere creativi..." - continuò Noodle, rischiando di farmi scoppiare a ridere. Presi il tappo della bottiglia dalla mia tasca per richiuderla e posarla sul mobile lì vicino, poi alzai il coperchio dell'acquario e il pescetto rosa cominciò a disperarsi per davvero - "NONONONONO!! SCUSATEMI SCUSATEMI!!!".
Io e Noodle scoppiammo a ridere all'unisono. Rimisi a posto il coperchio e dissi alla creaturina - "Devi stare più attento a quel che dici, sciocco di un pesce".
"OKAY OKAY!! SCUSATEEE!!" - nuotò ancora frenetico intorno alle decorazioni dell'acquario, finendo col nascondersi dietro delle alghette di un verde vivido. Si intravedeva la sua coda tremare dietro le striscioline d'erba ondeggianti.
Noodle riuscì a smettere di ridere e ci guardammo con soddisfazione. Stavolta Noodle prese la bottiglia ed insieme tornammo alla finestra - "Spaventare pesciolini innocenti è davvero divertente!" - esclamò lei sarcastica. Guardai alle mie spalle, incrociando gli occhi con il piranha che ci guardava da lontano - "Specialmente se lo meritano! Ahahah!!".
Il piranha rosa tornò a nascondersi.
Noodle si affacciò alla finestra stringendo la bottiglia al petto - "Allora... scendiamo così come siamo salite?".
"Direi che ci conviene" - risposi - "O imbratteremmo l'ascensore e tutto il resto".
"Dobbiamo stare attente a questa" - alzò la bottiglia e la indicò con lo sguardo un po' preoccupato.
"Nessuno problema" - senza chiedere, la presi in braccio - "Tu tienila stretta e ben chiusa!". Balzai giù dalla finestra con la risata divertita di Noodle che mi seguiva come una scia. Atterrammo senza problemi a pochi passi dalla casetta e solo dopo aver lasciato la ragazza a terra, mi accorsi che Murdoc era seduto lì fuori, su una sedia a dondolo bianca e mangiucchiata dalla salsedine. Fumava una pipa e nel vederci tutte nere e sporche balzò in piedi, ridendo incredulo - "Ahahah! Ma che avete combinato?" - ci domandò avvicinandosi.
"Se proprio vogliamo essere sinceri..." - cominciai io - "Ho abbracciato un polipo!" - concluse Noodle col sorriso di una bambina.
Murdoc perse il sorriso e rimase solo confuso - "Uhhh... 'kay... ma conciate così non potete entrare" - continuò lui incrociando le braccia.
"Ma dobbiamo lavarci, come minimo!" - protestò Noodle.
Non aveva tutti i torti, e Murdoc lo sapeva.
"Toglietevi le scarpe, almeno. Così non lascerete impronte" - disse dopo una breve riflessione. Noodle si tolse gli stivaletti ed io feci lo stesso. Avevo ancora le calze e anche queste erano zuppe di'inchiostro, quindi tolsi anche quelle e le lasciammo accanto alla porta. Noodle entrò per prima e, prima che potessi seguirla Murdoc si piazzò davanti alla porta.
"Tu no".
"C-Cosa? Perché?" - mi affrettai a domandare. Noodle si fermò e si voltò a guardarci.
"Il bagno è uno solo, giusto? Non puoi startene in piedi a gocciolare sul pavimento mentre Noodle si lava. Userai il mio bagno!" - ed indicò la finestra di camera sua.
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