22. Nuove forme di vita dalla dubbia provenienza ~ 😈
Ora che eravamo di nuovo insieme mi sembrava di essere rinato, e soprattutto cambiato completamente. Sorridevo più spesso, ridevo alle battute di Russel e non mi fregava nemmeno più di tormentare 2D, tutto il mio mondo girava intorno a Cheryl. Ma parlando di quella faccia da mal di testa, si era trovato una ragazza in mia assenza, per questo si comportava in modo "anomalo". Quasi non ci credevo. Ovviamente stavolta l'avrei lasciato stare perché avevo già la mia donna, anche se la scorsa volta era stata colpa di Paula che era venuta a sedurmi, non il contrario! Quindi evitate di stilarmi qualche lungo discorso su quanto il sottoscritto sia un donnaiolo. Sono cambiato! Comunque, con il mio ritorno Ace fu dimesso e se ne tornò a casa con un gruzzolo niente male per aver lavorato all'album con gli altri, lasciandomi la scena per i restanti concerti da fare in giro per il mondo. Cheryl mi parlò di quello spettacolo che avrebbe dovuto tenersi al teatro dove ci eravamo ritrovati, e mi decisi ad andarci, a costo di dover richiamare Ace per sostituirmi ai concerti. Fortunatamente in quel fine settimana non ebbi alcun impegno, così tutta la band - anche la nuova forma di vita, compagna di Stuart - si presentò quel sabato sera al piccolo teatro nei meandri di Londra. La serata era tutta a tema da anni trenta fino ai primi cinquanta, e tra il palcoscenico e la platea allestita come un cafè dell'epoca giravano donne in abiti colorati e svolazzanti, uomini in camicia e bretelle, frac o smoking. Naturalmente eravamo anche noi vestiti per l'occasione: Russel aveva un completo bianco e una camicia nera con tanto di fedora in testa; Noodle un abito corto a gonna larga con fondo rosso e piccoli fiori bianchi disseminati qua e là sulla stoffa; 2D aveva un pantalone color nocciola e una camicia blu con tanto di gilet nero (probabilmente le prime cose eleganti che aveva trovato in armadio); la sua ragazza invece - non le parlavo e nemmeno la guardavo, ma mi pare si chiamasse Diana - aveva un vestito del modello simile a quell di Noodle, ma rigorosamente blu e coperto di strass bianchi che luccicavano sotto qualsiasi luce la colpisse. Ed infine c'ero io, in frac, sotto specifica ordinazione di Cheryl. Non avete idea di quanto mi facesse strano indossare abiti tanto eleganti quando per tutta la vita mi ero abituato a jeans e camicie leopardate; non che non avessi mai indossato nulla di tanto sciccoso, ma avevo questa ostinazione a pensare che solo io dovessi vestirmi così perché dovevo farmi notare tra gli altri comuni esseri mortali. Dovevo fare quello speciale con le esclusive, capitemi.
Ci sedemmo in prima fila occupando uno dei tavoli più grandi della sala. I posti erano per un totale di sei e l'ultimo vuoto era ovviamente per Cheryl, che molto probabilmente era dietro le quinte a prepararsi e che ci avrebbe raggiunti a fine numero. A separarmi da lei c'era solo quel maestoso drappo rosso che ogni tanto si animava, mosso dai piedini elettrizzati delle ballerine dall'altro lato. Tenevo lo sguardo fisso sul palco in attesa che la tenda si aprisse, anche se lo spettacolo era ben lontano dall'iniziare. Alcuni camerieri iniziarono a servire degli aperitivi dai diversi gusti e colorazioni, le luci erano ancora accese e la gente stava seduta a parlare proprio come se fosse il secolo scorso. Non era male come atmosfera, fintanto che non mi avessero rotto le pall-
«Tra quanto cominciano?» la voce di 2D si fa sentire raschiandomi i timpani, con quella sua innocente gentilezza. Inspirai profondamente, chiusi gli occhi e mi voltai verso di lui per poi riaprirli «Non lo so» gli risposi secco.
«Siamo appena arrivati e abbiamo i posti migliori. Non te la perderai Murdoc, sta tranquillo!» Noodle parve rassicurarmi con quel commento, cosa che in parte effettivamente funzionò. Mandai giù il flûte contenente del prosecco misto a qualche altra bevanda che gli dava una fragranza ai frutti di bosco e accavallai una gamba, in attesa.
«Da un mese all'altro vi siete trovati tutti e due delle ragazze quando in venti anni di carriera non siete riusciti nemmeno ad avere un appuntamento con la più sfegatata delle fan. Che avete combinato?» l'interrogativo di Russel era più che giusto. Anche se io effettivamente mi ero anticipato di dieci anni e nessuno di loro poteva saperlo «Specialmente tu Murdoc. Dove l'hai trovata una che ti sopporta?» continuò il ragazzone con aria concentrata.
«È lei che ha trovato me Russel, mi pare di avervelo già detto non so quante volte» presi il bicchiere di Russel e bevi anche quello ignorando la sua espressione interdetta e velatamente adirata. Non mi andava di prendere quello di Stuart dato che aveva portato anche la sua donna con sé. Anche se non le parlavo o non la guardavo sentivo quei suoi occhietti castani squadrarmi tra paura e odio, nella penombra degli ingombranti ricci color petrolio che portava sempre sciolti. Probabilmente le stavo sul cazzo per tutte le cattiverie che avevo fatto a 2D, e io non potevo di certo darle torto.
«Vero» si intromise Noodle «Ma l'importante è che finalmente ci sia un po' di pace e che abbiate trovato qualcuno con cui passare il vostro tempo».
«E tu? Non hai intenzione di trovare qualcuno?» la dolce vocina di Diana richiamò l'attenzione di tutti. Non parlava molto con gli altri, probabilmente era quel genere di donna timida in tutto e con tutti.
«Per il momento no Diana. Voglio godermi la mia libertà» Noodle rivolse all'altra ragazza un grosso sorriso, come se dietro vi si celasse chissà quale messaggio segreto. Diana inizialmente parve confusa, poi fissò lo sguardo determinato su Noodle e annuì con un "mh". Bah, valle a capire quando fanno così.
Dieci minuti passati in un altro silenzio strategicamente imbarazzante ma rilassante per il sottoscritto - quel cameriere era diventato il mio fornitore di prosecco personale - le luci del locale iniziarono finalmente a spegnersi. Sul palco salì uno dei camerieri che fino ad ora si stava occupando di servire ai tavoli pieni di persone dagli abiti sfarzosi e colorati, illuminato da un singolo faro circolare.
«Ladies e Gentlemen, sono lieto di annunciare a tutti voi l'inizio della serata "Bring Back the Swing"! Seguiranno musica e balli di ieri fusi a quelli di oggi, nonché altre forme di intrattenimento tipiche degli anni Trenta, tema chiave di questa serata! E adesso, il numero di apertura! Diamo il benvenuto al corpo di ballo più frizzante del quartiere! Questa sera, solo per voi, le Sucrettes!».
Il tipo scese di fretta le scale mentre la musica iniziava già a suonare in sottofondo e la luce si spegneva dietro di lui. Pochi attimi e il faretto si riaccese illuminando Cheryl, distesa a terra in tutta comodità...
https://youtu.be/oohTt74uEEQ
Sul palcoscenico in vestito nero a pois bianchi c'era la mia Cheryl, con guanti ricamati e perle al collo come una diva del vecchio cinema. Nonostante fosse una coreografia di gruppo i miei occhi restarono impuntati sulle gambe della donna, avvolte da un paio di calze color pelle che staccava di netto il nero tra la gonna e i tacchi. Le sue mosse erano energiche, piene di vita, sembrava inarrestabile. Il ballo si spostò anche ai piedi della scalinata che portava al palco, dove tra decine di odori diversi riuscii ad intercettare il suo profumo inconfondibile. Per tutta la durata dell'esibizione i miei occhi furono incollati a lei, sui suoi movimenti spiritati dal ritmo incalzante dell'electro-swing che - senza accorgermene - mi portò a battere il piede a tempo, inevitabilmente trascinato dalla musica; quando questa finì arrivò il primo rombo di applausi e Cheryl spuntò dal sipario appena chiusosi per guardarmi dritto negli occhi e farmi un occhiolino, nascondendosi poi dietro la stoffa scarlatta dalla quale probabilmente era spuntata in precedenza.
«È stata bravissima...» il sospiro sognante di Diana fu il primo commento della "combriccola" e io, tanto spavaldamente, mi voltai verso di lei per dirle con schietta superbia «Ovvio che è stata bravissima. È la mia Cheryl, dopotutto» quasi a voler insinuare che lei, in quanto appartenente a 2D, non sapesse fare un tubo. Stuart sembrò prestare attenzione allo scambio di battute e nonostante fosse dall'altra parte del tavolo, lo vidi muoversi in maniera sospetta in contemporanea al calcio che ricevetti da sotto al tavolo.
"Mantieni la calma Murdoc... mantieni la calma".
[N.d.A.]
Credo proprio che da qui in poi lavorerò di fantasia. Abbiamo un nuovo personaggio in scena e considerato l'ignoto che si sta lasciando dietro la lore dei G, non posso aspettare loro notizie e allo stesso tempo far combaciare i tasselli, non so se mi spiego XD ci vorrà del tempo però... mi spiace :( ma quando sarà tutto pronto vedrete aggiornamenti giornalieri come è successo fino ad oggi, tranquilli. Con questo vi lascio, alla prossima!
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