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Serenity

Usagi si svegliò e si accorse di non essere nel proprio letto. E non solo, era nudo.
Arrossendo vistosamente prese il lenzuolo e si coprì scendendo dal letto per cercare i propri vetiti. Ricrdava Mamoru, ricordava i suoi baci e come con mano tremanti lo aveva aiutato a togliersi i vestiti.
Avevano intrecciato le mani sopra le loro teste e lo aveva invocato ogni momento.
«Mamo... »
Ripensare a come lo aveva chiamato lo imbarazzava da morire.
Trovò i suoi vestiti su una sedia piegati per bene, e accanto ad essi c'era un abito che riconobbe subito. Erano gli abiti di Tuxedo Kamen. Usagi prese la sua maschera e le la pose davanti agli occhi.
«Volevo dirtelo, sento di essere profondamente legato a te... E questa notte. Sento che non è stato solo sesso, la luna era sopra di noi... So che anche per te è stato lo stesso.»
Usagi sussultò e voltandosi vide Mamoru.
Usagi poggiò la maschera su volto del compagno. «Perché ti vesti da Tuxedo Kamen?»
Mamoru prese le mani di Usagi tra le proprie e le baciò. «Perché io devo ritrovare il cristallo d'argento per recuperare i miei ricordi. Quando ero molto piccolo i miei sono morti in un'incidente ma io... non riesco a ricordare nulla. Poi una figura sfocata mi è giunta in sogno... Faccio sempre lo stesso sogno, una principessa che mi dice di trovsare il cristallo d'argento. So per certo che se lo troverò i miei ricordi torneranno... »
Una lacrima rigò il volto di Usagi che Mamoru raccolse prontamente con un bacio.
«Tu perché lo stai cercando, so che è così...»
Usagi si sentì venir meno, si sentiva così fragile, nudo, con solo un lensuolo a coprirlo che Mamoru stava prontamente rimuovendo per ricoprire di baci ogni centimetro del suo corpo.
«Luna... Lune mi ha chiesto di cercarlo... Pare da esso dipenda la salvezza della realtà onirica...»
I due caddero sul letto, Mamoru lo baciò sull'addome. «So che non puoi fidarti di me... ma... Rimani... Almeno un'alrtra notte...»




Usaghi si voltò, il corpo di Mamoru a terra in un lago di sangue, e Beryl.. Cosa ci faceva là Diamond il suo rivale? Con quel ghigno beffardo? No, non lo avrebbero avuto, non lo avrebbero obbligato a sottoporsi al rituale, non si sarebbero uniti al chiaro di luna, ne uniti in matrimonio, ne fatto germogliare un nuovo figlio della luna.
Aveva ucciso il suo Principe ma non lo avrebbero fatto suo...
Prese la spada e si trafesse il petto con un unico rapido gesto. Usagi gridò e aprì gli occhi. Non era sveglio, era di nuovo nella realtà onirica.
Luna e le altre guerriere erano attorno a lui e lo fissavano interdetti.
«Scusate io... »
«Tu sei nel letto di un nostro nemico... E stai mettendo in pericolo la nostra missione»
Le parole di Rei furono dure come uno schiaffo in pieno volto.
Usagi si sentì freere di rabbia ma era ancora troppo scosso dal sogno per ribattere.
Se pensava a Mamoru sentiva una fitta al petto, ma non voleva confessarlo a nessuno.
Non voleva che giudicassero quella sua emozione, voleva proteggerla e tenerla al sicuro nel profondo del suo cuore.
Usagi si trasformò e seguirono Luna.
La gatta le guidò attraverso la durreale realtà del mondo dei sogni, Usagi si fissava attorno ma la sua testa era altrove. Non gli importava della minaccia imminente, riusciva solo a pensare a Mamoru e ai loro momenti passati assieme. Avevano fatto di nuovo l'amore e era stato ancora più bello della prima volta. Alla luce del sole, cone piena conaapevolezza l'uno dell'altro. Mamori sapeva che lui era Sailor Moon, sapeva che avevano un medesimo obbiettivo il che li rendeva nemici ma lo aveva amato lo stesso.
Non dobbiamo innamorarci... Ma ormai è tardi...
Non notò che tutto attorno a lui si era fatto più freddo, ne che i colori delle piate più grigie. Il potere oscuro contaminava quel luogo.
Non si accorse del nemico alle sue spalle finché non lo ghermì alle spalle.
I suoi compagni sussultarono ma non potettero fare nulla.
«Ti ho preso... Dimmi dov'è il Cristallo d'argento... Oppure ti dilanierò...»
Mamo... Aiutami... Mi sento sprofondare in quell'orribile incubo... I miei rivali trasformati in mostri che vogliono nutrirsi di me... Ti prego...
Un gatto bianco apparve dal nulla e graffiò il mostro, che lasciò andare Usagi.
«Abbassati!»
Usagi si coprì la testa, sentì il mostro gridare e quando riaprì gli occhi al suo posto non era rimasto niente. Illuminata da un'onirica luce azzurra era apparsa un'altra guerriera.
Aveva capelli biondo cenere e dolci occhi nicciola, lo conosceva, era un ragazzo dalle note abilità di coreografo, tutti lo ammiravano, anche Usagi. E conosceva anche quel costume, quello era l'aboto di Sailor V, la paladina della legge che aveva catturato tanti criminali a Londra.
«Sono la Principessa della Luna, ma come guerriera potrete chiamarmi Sailor Venus, è un piacere conoscervi.»





Usagi si sedette, stava facendo tardi agli allenamenti, ma sperava di poter vedere Mamoru e passare del tempo con lui. Aveva eluso la sorveglianza di Luna, si era ritrovato in tasca un anello, non era suo e pensò che glielo avesse lasciato Mamoru.
Fissò quella piccola fedina rossa. Guardarla gli provocava una fitta al petto, perché?
«Aspettavi me Usako?»
Usagi ssaltò in piedi e a momenti l'anello gli cadee di mano.
Mamoru lo prese gentilmente per il polso e lo trasse a se per un bacio. Usagi arross' vistosamente, non voleva che lo vedessero, non voleva far parlare di se più del neceassario.
«Volevi dirmi qualcosa?»
A quelle parole Usagi gli mostrò l'anello. «Credo sia tuo, volevo rertituirtelo, non volevo rubare niente... non so come mi sia finito in tasca.»
Mamoru prese la mano che il ragazzo gli porgeva e sfiiorò la fedina sul suo palmo.
«Questo anello rappresenta l'amore del mio passato, sapevo che avrebbe trovato la strada verso la persona che più avrei amato al mondo...»
Prese la fedina poi la mise al migliolo della sua mano sinistra e poi lo baciò di nuovo.
Non importava cosa le altre avrebbero detto, era innamorato e nessuno avrebbe potuto separarli.
Per sempre, oltre la morte.




Uagi era alla pista e pattinava al meglio e pieno di ispirazione come non mai.
Si appoggiò alle barriere e si sistemò i codini, era distratto da essi quando vide Diamond passargli accanto, gli stava guardando il fondoschiena, come sempre. Non gli dispiaceva essere al centro dell'attenzione ma Diamond era particolarmente viscido e eccessivamente insistente. Usagi aveva rifiutato già svariate sue avance.
L'uomo gli sfiorò le spalle e poi lasciò correre le mani sui suoi fianchi per poi stringerlo a se e facendo aderire il proprio corpo al suo.
Era eccitato, poteva sentirlo, dannato schifoso.
«Mi hanno detto che sei stato visto al parco, in dolce compagnia, con il nostro rivale, un pattinatore della squadra svizzera... Se proprio devi concederti, io avevo la precedenza... Ma non preoccpuarti, ti desideto anche se il tuo fiore è stato già colto... E quando si saranno stancati di te, ci sarò io a raccogliere i pezzi.»
Usagi si divincolò e si allontanò da lui, stava per lanciargli contro il proprio telefono quando una visione lo colse alla sprovvista.
Era nudo, sdraiato su un'altare di cristallo. Le lacrime lo accecavano.
Diamond era dinanzi a lui e gli sfiorava le gambe.
«Ci uniremo davanti a tutti e saremo uniti dalla luna stessa, su questa terra ignobile le nostre energie si uniranno e generanno il degno erede...»
Non voelva essere toccata da quell'uomo, non voleva fare sesso con lui, non voelva che fossero vincolati per l'eternita, voleva il suo Principe, voleva essere salvato.
Le labbra di Daiamond lo riportarono alla realtà, la sua mano nei suoi shorts che si muoveva rapida, la sua lingua che scivolanda nella sua bocca.
Diamond gridò quando Usagi lo morse e si allontanò furente. «Piccolo bastardo...» sibilò furente.
«Brutto schifoso...» sussurrò Usagi cercando di ricomporsi. Era svenuto tra el sue braccia e lui aveva oensato bene di approfittarne, infilando la mano nei suoi pantaloni e toccandolo come mai Usagi avrebbe voluto.
«Che cosa fai!» Mamoru pattinò rapido verso di loro.
Diamond rise beffardo «Tu, dovevo immaginare che ti saresti intromesso di nuovo...»
Mamoru si abbassò accanto a Usagi per verificare che stesse bene, il suo sguardo era molto preoccupato. «Ti ho visto svenire e poi questo... ripugnante essere ha iniziato a toccarti, non tivergogni?» gridò voltandosi verso Diamond. «Questa si chiama violenza, meriti una denuncia.»
«Una denuncia? No... Lui doveva essere mio da molte vite addietro, nel mondo onirico... Stavo per farlo mio e anche allora sei intervenuto tu... Ma stavolta non mi impedirai di unirmi a lui... e dopo che avremo trovato il cristallo d'argento, la sua ment, il suo corpo, il suo potere... Il regno dei sogni.. Ma soprattutto la Principessa Sereniry sarà mio...»
Diamond rise e i suoi denti divennero appuntiti, le sue unghie affilate.
Mamoru si frappose tra lui e Usagi e i lunghi artigli lo trafissero.
Usagi urlò e una luce accecante si sprigonò dal suo petto e in un'attimo si ritrovano nel mondo dei sogni.



Usagi ricordò di essere la principessa del mondo Onirico, era assieme alle altre guerriere e lo riproveravano perché voleva rifiutare il matrimonio con il principe terreste per lui scelto.
Ora riconosceva quel rituale, lo avevano obbligato, avrebbe dovuto unirsi con il promesso sposo che gli era stato imposto e le loro energie si sarebbero unite creando un'altra vita. Il suo Principe lo aveva salvato, non Diamond ma Emdimion, che in quella realtà si chiamava Mamoru, ma era morto per impedire a Diamond di farlo suo.
La luna, sua madre gli aveva donato una nuova vita, una vita serena in cui avrebbe potuto vivere sereno con il suo amato, ma tutto era andato in pezzi.
Mamoru giaceva privo di vita dinanzi a lui.
Al cuo cospetto le altre guerriere, attirate nel mondo onirico dal suo potere e dalla luce del suo cuore, da esso si era liberato il cristallo, perché era là che era sempre stato. Nato dal suo amore per Mamoru e liberato dal dolore della perdita.





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NOTE dell'AUTORE:
Alle volte ritornano...
Oggi mi sentivo ispirata e ho ripreso in mano Sailor Johnny Moon...
La storia scorre veloce infatti assieme a Berilya appare già Prince Diamond che... insomma è parecchio intenzionato a avere la Principessa tutta per se...

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