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Prova 3

Fandom: Salem.
Parole: 1278.
Frase: Benedetta dall'odio.
Cattivo: Tituba. Non è il cattivo principale (quello è il Diavolo) ma anche lei è un'antagonista, poiché si mette contro Mary, la protagonista. In questa OS ho descritto come Tituba sia diventata una strega, la prima volta che ha incontrato il Diavolo in persona.
TheMadSys spero ti piaccia. XOXO, Gossip Girl.

I boschi di Salem. Nulla può essere definito più sicuro di questo luogo sacro. Uno scudo verde, composto di foglie, ricopre l'intera zona, mentre nell'ombra si nascondono i famosi protettori, i quali tengono lontani gli uomini con artigli e zanne.

Eppure, nonostante tutto, sento aleggiare qualcosa di sinistro, che non ci deve essere...

È tutto buio. La luce non esiste in questo luogo. Il vento, come un vecchio organo in una chiesa diroccata, fa sentire la propria presenza emettendo quei suoni spettrali quando soffia tra le fronde degli alberi. La luna, il magico occhio della volta celeste, non può vegliare su di me, poiché lo scudo di foglie dei boschi mi nasconde dalla sua vista.

Cosa ci faccio io, una bambina, in quel luogo pericoloso e spettrale? Sono scappata dalla casa in cui faccio da serva. Non ce la facevo a sopportare gli abusi dei grandi uomini bianchi, perciò sono scappata da quel luogo infernale.

Mi guardo attorno, non riuscendo a capire dove mi trovo. I miei occhi color cioccolato non si sono ancora abituati all'oscurità, perciò faccio molta fatica a distinguere le forme degli oggetti che mi stanno intorno. Tutto ha i contorni sfocati, mossi, indefiniti. Cos'è vero e cosa no?

"Tituba..."

Una voce, gutturale, antica e possente, comincia a chiamarmi usando il nome che i miei genitori mi hanno dato. Forse si tratta solo del vento. Anzi, è sicuramente il vento, l'elemento della natura più ingannevole e sfuggente, oltre che il più pericoloso. Nel bosco, poi, è praticamente impossibile riconoscere l'ululato del vento dalla voce umana.

"Tituba, vieni..."

Non me lo sono immaginato. È per forza la voce di qualcuno... ma come fa a conoscere il mio nome e la mia lingua nativa?

Mi guardo intorno, intuendo che la fonte di quella voce è alla mia destra, dove c'è una piccola stradina buia. Sento i brividi lungo tutta la schiena, come se un intero formicaio stesse camminando sul mio corpo.

"Non temere i boschi..."

"Facile a dirsi..." borbotto, incamminandomi verso quel cupo sentiero.

Buio. Buio nero, esattamente come l'olio usato per accendere le fiaccole. Questo è ciò che mi circonda, che mi spaventa, che nasconde mille insidie sotto il suo mantello. Continuo a camminare, ferendomi ogni tanto le gambe con i rovi e inciampando. Diamine, perché l'ho fatto?

"Siamo arrivati."

Una luce. Dopo molto vagare, ho trovato una fiamma. Comincio a correre in quella direzione, ma mi blocco a metà strada. Sento i brividi correre nuovamente lungo la mia schiena. Ho ancora tempo per tornare indietro, eppure perché non lo faccio? La risposta è semplice: sono curiosa. Voglio assolutamente sapere cosa c'è nella zona illuminata, anche se so che sto facendo un grandissimo errore.

Sono arrivata. Porto le mani alla bocca, come per soffocare un grido, che ha tutte le intenzioni di uscire dalla mia piccola bocca.

C'è una gigantesca gola davanti a me, colma di una sostanza vischiosa e scura, dalla quale fuoriescono miriadi di mani che cercano di elevarsi in alto. Miriadi di grida riecheggiano nel bosco, che mi fanno gelare il sangue nelle vene. Li vedo muoversi, le loro teste si voltano verso di me. In preda al panico comincio a indietreggiare, ma sento dietro la mia schiena che la strada è sbarrata dagli alberi, eppure prima non c'erano.

Sento delle mani sui miei occhi. Sono fredde, rugose e raggrinzite. Cerco di divincolarmi, ma sento come se il mio corpo si fosse intorpidito.

Comincio a vedere qualcosa di strano. Vedo una donna, molto simile a me. Sta parlando con quella che sembra Mary Walcott, solo che è un'adulta. È nel bosco, incinta. La sento urlare e piangere. Poi, come per magia, il pancione scompare. La scena si sposta quasi subito. Stavolta vedo un bambino, eppure percepisco uno strano alone di malvagità che lo circonda. Sorride, ma è carico di cattiveria. C'è di nuovo un cambio repentino. Vedo che sto scappando (ma sono io quella?). All'improvviso, uno stormo di corvi mi attacca. Mi mangia gli occhi, mi graffia, mi becca, fino a farmi cadere a terra, presumibilmente senza vita.

Comincio a urlare, ma le stesse mani che erano posate sui miei occhi finiscono sulla mia bocca.

"Non fiatare... se ti sentono, ti trascineranno dritta all'Inferno..."

Annuisco shockata, mentre le lacrime cominciano a rigarmi il volto. Sono sconvolta e cerco di divincolarmi, ma le gambe sono ancora addormentate.

"Non preoccuparti... sono qui per aiutarti... se accetterai di stare dalla mia parte, diventerai potente e potrai distruggere i tuoi nemici."

"N-no... tu sei il Diavolo! Dio non vuole che i suoi figli si alleino con lui... non sarò più benedetta, altrimenti..." sussurro con voce fioca.

"Oh, sì invece. Benedetta dall'odio. L'odio è un'arma potente e sarà la tua benedizione. Nessuno cercherà di andarti contro, quando diventerai potente!"

"Cosa devo fare?"

L'enorme figura si pone davanti a me. È umana, ma dalla sua testa spuntano delle corna caprine e al posto dei piedi ha gli zoccoli. Lo sapevo: il Diavolo è qui. Eppure, non ho mai fatto nulla per chiamarlo a me. Non ho peccato.

"È vero, non hai peccato, ma so quello che hai pensato..."

Cosa?! Ha sentito i miei pensieri? Ma come ha fatto?

"Ricordi? Sono il Diavolo. So che hai sempre pregato un dio che non ha mai risposto. Io, al posto di quel vecchio orologiaio, ho risposto alle tue preghiere. So che hai sempre voluto che arrivasse qualcuno col pugno di ferro e distruggesse i puritani, ma fino ad oggi non è successo. Quindi perché aspettare? Sarai tu quella che distruggerà i nemici."

Comincio a rimuginare sulle sue parole. Cosa faccio? La Bibbia dice sempre che gli ultimi saranno i primi... eppure perché non è così?

"Basta che dici «Questo è quello che voglio»."

"Cosa vuoi in cambio?" domando, ancora sconvolta da ciò che sta succedendo.

"Lo scoprirai a tempo debito."

Indugio ancora un attimo. Cosa significa che lo scoprirò a tempo debito? Poi, è il Diavolo. Qualunque cosa prometta lui, c'è sempre un prezzo troppo alto da pagare. La mia situazione sarà anche tragica, ma non potrei mai accettare ciò che il Diavolo ha da propormi.

"Tituba, aiuto!"

Vedo loro. Le mie sorelle, insieme a mia madre, abusate e violentate dai conquistatori. Vedo la scena più e più volte. Si sussegue senza sosta, mentre le loro urla si fanno sempre più insopportabili.

"Tituba! Dillo! Salvaci!"

Comincio a piangere. Non voglio rivedere quella scena crudele, ma non voglio neanche accettare ciò che mi sta proponendo.

"Tituba!"

Vedo un soldato con un fucile in braccio. Spara a mia sorella, maciullandole la testa. Un altro colpo, un'altra sorella morta. Un altro, un altro e un altro ancora. Viene uccisa anche mia madre.

Le lacrime che mi bagnavano il volto diventano rosse, come il sangue che esce dai loro corpi senza vita.

"Dillo!"

La loro voce continua a riecheggiare nella mia testa. Mi stanno tormentando e io non riesco più a sopportarlo.

"Sì! È quello che voglio!"

Le strane figure, quelle che sguazzano nella sostanza nera, si girano tutte verso di me. Vedo le loro mani prendermi, attirarmi a loro. Vengo trascinata là dentro. Cerco di divincolarmi, ma la loro presa è troppo stretta. Sento come se l'anima mi venisse stappata, poi il nero.

~~~

"Tituba!"

Mi sveglio. Sono stesa sul mio giaciglio di paglia. Ho un mal di testa enorme, che mi fa restare ferma. Nonostante ciò, però, mi sento come rinata.

"Per fortuna ti sei svegliata... come ti senti?" mi chiede il signor Walcott, il mio attuale padrone.

"Come mi sento?" faccio eco, chiudendo gli occhi.

Sento l'energia di tutti gli esseri viventi di Salem e percepisco anche la mia. Quella che ho io è potente, pericolosa, come una fiamma libera.

"Mi sento potente."

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