✧5
Misun
Yunho era lí davanti a me.
I capelli biondi platino che gli cadevano sulla fronte perfettamente con le punte gli nascondevano gli occhi scuri, quegli occhi che avevo sempre amato guardare quando erano tesi in un sorriso. Era alto, lo era sempre stato, ma ora sembrava esserlo ancora di più, non potevo negare di trovare dei cambiamenti nel suo fisico, come il petto piú ampio e le spalle molto più larghe di come me le ricordavo. I muscoli delle gambe si vedevano anche attraverso i vestiti ma quello che mi stravolse più di tutto fu il suo sorriso sincero. Era felice di essere tornato finalmente a casa dopo tutti quei mesi. Non mi sembrava vero di averlo cosí vicino, eppure lo era.
«Yunho!»la voce stridula di Wooyoung sovrastò quella di tutti noi altri, quest'ultimo gli corse incontro e gli saltò letteralmente addosso. Fu una fortuna che l'altro avesse altre tre persone dietro di lui che lo ressero, altrimenti sarebbero caduti direttamente per terra.
«Che diavolo, non avvertire eh!»disse poi San andando anche lui incontro ai due fratelli che si erano appena riuniti, cosí fece anche Jongho l'attimo dopo, stringendo tutti e tre in un abbraccio che li fece gemere dal dolore.
«Jongho li stai ammazzando.»gli fece notare infatti mio fratello avvicinandosi ora al gruppetto e iniziando a staccarli uno ad uno. Una volta che Yunho fu libero sorrise e poi abbracciò il rosso dandogli delle pacche sulle spalle.
«Ben tornato amico.»gli disse e l'altro mormorò qualcosa che però non riuscimmo a sentire visto che teneva la faccia nell'incavo del suo collo. Quando anche loro si separarono fu il turno di suo padre a salutarlo, il quale cercò di prenderlo in braccio ma senza riuscirci.
«Diavolo, sei cresciuto figlio mio!»commentò l'uomo e il soggetto ridacchiò, per poi passare ad abbracciare i genitori di Jongho e San e poi mia madre, lasciando me per ultima.
In realtà io ancora non ero riuscita a muovermi, troppo sconvolta dalla scena che mi ero ritrovata di fronte. Sapevo che a breve sarebbe dovuto ritornare ma non pensavo fosse cosí a breve. Ero felice del suo ritorno e non riuscivo proprio a concepire come potesse essere lui in carne ed ossa davanti ai miei occhi.
Lo avevo sempre considerato bello, anche se non glielo avevo mai detto, ma ora era tutt'altra cosa. Era letteralmente un Dio greco e non potevo di certo evitare la strana sensazione che avvertii nel mio stomaco quando il suo sguardo cadde su di me. Si bloccò anche lui, dopo aver sciolto l'abbraccio col padre dei due Choi, e puntò gli occhi nei miei, attirando anche l'attenzione di tutti gli altri che ora stavano fissando prima me e poi lui. Io ero rimasta in disparte mentre loro erano tutti vicini tra loro, il che mi faceva sentire un pesce fuor d'acqua.
Comunque lui si avvicinò cautamente a me, io non riuscii a muovere un muscolo ancora sotto shock, fino a quando mi resi conto che era solo ad un passo dal mio corpo. Sbattei gli occhi e deglutii, notando che ora avevo la bocca completamente secca.
«Ciao.»disse soltanto e io aprii la bocca per rispondere ma nessun suono uscí da essa, perciò provai anche ad alzare una mano per almeno salutarlo ma mi fu impossibile, quindi gli rivolsi soltanto un sorriso.
Nessuno disse niente, questo fino a quando Wooyoung si mise dietro suo fratello e lo spinse in avanti, facendolo letteralmente venire addosso a me che, presa alla sprovvista, non mi mossi per l'ennesima volta e rimasi attaccata al suo corpo.
«Come siamo rigidi.»commentò il biondo mettendosi ancora una volta dietro Yunho e prendendogli le braccia molle, mettendomele attorno al busto facendo in modo di abbracciarmi. Sempre da quella posizione prese le mie mani e gliele posò sulle spalle, al che io arrossii completamente.
«Diavolo, c'è troppa tensione qua dentro.»borbottò Jongho da lontano quando anche Wooyoung si allontanò da noi due che intanto rimanemmo a fissarci intensamente negli occhi. Poi, come colta da un brivido improvviso, mi misi in punta di piedi e lo attirai a me, poggiando la testa tra la sua spalla e il suo petto.
«Si, tensione sessuale...»gli rispose San ma io non volli rimproverarlo anche perchè a quello ci pensò Mingi che gli diede uno schiaffo dietro la nuca provocando un "ma che ho detto di male?" da parte del più basso.
Mi sentii cosí bene tra le sue braccia che ora mi stringevano più di quanto avesse mai fatto, come se volesse fondersi con me in qualche modo, era strano perchè era già capitato che ci scambiassimo dei gesti d'affetto ma ora era diverso. Non capivo che cosa era cambiato ma per ora mi andava più che bene cosí.
«Mi sei mancata Misun.»mi disse e quelle furono le prime parole che sentii dalla sua bocca dopo tutto quel tempo, sorrisi inconsapevolmente e mi staccai dal suo petto per guardarlo in viso. Mi rivolse un'occhiata che non riuscii a capire ma che mi piacque e mi fece sentire di nuovo quella strana sensazione nello stomaco di cui proprio non capivo il motivo.
Una lacrima mi scese dall'occhio ma Yunho fu veloce a mettermi la mano su una guancia e ad asciugarmela col pollice, prima di chinarsi con la testa verso di me e baciarmi la fronte. Rimase per qualche secondo con le labbra incollate alla mia pelle e io sorrisi di nuovo.
«Yunho perchè, uhm, non ci presenti i tuoi amici?»la voce di sua madre interruppe quel momento "magico", infatti subito si staccò da me e la mano che aveva tenuto sul mio viso scivolò via con tutte le belle sensazioni che avevo provato in quel momento. Si voltò verso l'entrata di casa mia dove i tre ragazzi stavano ancora probabilmente aspettando di entrare in casa.
«Ehm, si, certo...»rispose allontanandosi definitivamente da me. Mi sentii strana quando mi lasciò indietro, ma non ci diedi troppo peso e semplicemente lo guardai camminare verso la porta. Li lasciò entrare e subito si inchinarono per rispetto con dei sorrisi smaglianti sul viso.
«Lui coi capelli neri è Seonghwa, il nostro hyung, quello coi capelli grigio-blu è Hongjoong, il suo ragazzo, e l'altro è Yeosang, il maknae del nostro gruppetto.»spiegò indicando i tre uno alla volta e ognuno di loro alzò la mano in saluto quando venivano nominati. Alzai le sopracciglia in sorpresa quando capii che due di loro fossero fidanzati: non credevo che nell'esercito una cosa del genere fosse ammessa.
«Beh, qui il maknae sono io, perciò dovrà abituarsi.»commentò Jongho facendosi avanti con un sorrisetto e facendo anche ridere gli altri, poi io decisi di mettermi in mezzo e andai verso di loro.
«In realtà sono più piccola di te, mio caro.»affermai andando incontro al moro e circondandogli le spalle con un braccio, cosa che mi era piuttosto facile visto che con i tacchi ero al suo livello di altezza.
«Touchè.»mi rispose lui, poco prima che Yunho aprisse di nuovo bocca per presentare anche noi altri.
«Invece quello che ha appena parlato è Jongho e quello con i capelli bicolore è il fratello San, poi questo biondo è mio fratello Wooyoung ma credo che voi già lo conosciate dalle foto che avete visto e infine quello dai capelli rossi è Mingi mentre lei è la sorella Misun.»spiegò in breve indicandoci uno alla volta.
«Cavolo, quindi è vero che siete tutti fratelli.»notò Hongjoong guardandoci uno alla volta prima che venisse corretto da quello che capii fosse il fidanzato.
«E sorella.»aggiunse e io gli sorrisi per poi alzargli i pollici che mi vennero subito mostrati indietro. Almeno sembravano simpatici.
«Ora che avete finito con le presentazioni vi va di mettervi a tavola per mangiare?»chiese mia madre ad un certo punto e noi annuimmo tutti, iniziando a prendere posto sulle sedie. Eravamo quattordici perciò avevamo dovuto mettere due tavoli attaccati o altrimenti non saremmo mai entrati.
I cinque adulti si sedettero da una parte mentre noi altri ci mettemmo io, Mingi, Jongho e San da una parte e rispettivamente di fronte Wooyoung, Hongjoong, Seonghwa e Yeosang, mentre Yunho si sedette a capotavola. Avevamo cercato di mettere i nuovi arrivati seduti vicini in modo tale che non si sentissero a disagio durante la cena anche se in realtà fu più che piacevole passare la serata.
Scoprii che Hongjoong e Seonghwa erano molto alla mano, sapevano parlare di qualsiasi argomento in maniera piuttosto tranquilla, mentre Yeosang era un po' più timido ma avere Yunho al suo fianco l'aveva aiutato notevolmente.
Ogni tanto mi capitava di alzare lo sguardo verso il biondo e lo trovavo a guardarmi, ma per quanto odiassi ammetterlo, anche io facevo lo stesso con lui. Era come se dopo tutti quei mesi vederlo di nuovo avesse scatenato qualcosa in me che sí, c'era sempre stata, ma che ora mi rendeva completamente diversa. E trovarlo con gli occhi su di me ogni volta mi faceva arrossire e mi costringeva a far finta di pulirmi la bocca col tovagliolo per nascondere il sorriso.
Adesso che si sono conosciuti tutti le cose inizieranno a farsi interessanti, già già
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro