Chapter 51 - Goodbye my friend
- Will –
La voce flebile di Cloe si sollevò dal silenzio tombale che regnava nell'appartamento, Will le dava le spalle e stava fissando il suo riflesso allo specchio da oltre dieci minuti. Il suo viso era scavato, il completo scuro gli cadeva rigido sul corpo, sembrava una statua di cera.
- Se hai intenzione di abbandonarmi anche tu dovresti dirmelo ora – continuò la riccia poggiando la fronte sulla sua schiena – vi ho persi entrambi? –
Quelle parole sembrarono destare il giovane facendolo voltare a guardarla – sappiamo tutti che è colpa mia, avrei dovuto guardargli le spalle. –
- Non lo è invece, è stato il fato – disse la ragazza con convinzione – una stupida fatalità! E invece di pensare a quanto sarebbe stato meglio che fosse toccata a te, dovresti essere grato! – i suoi occhi si riempirono di lacrime – sarebbe stato meglio perdervi entrambi? È così difficile guardarmi e pensare che abbiamo ancora la possibilità di vivere insieme? –
L'altro abbassò lo sguardo – avrei dovuto prendermi cura di voi –
- E lo hai fatto, sempre – insistette lei stringendolo – e non sarà facile andare avanti perché ci mancherà ogni giorno, ma noi siamo ancora qui e lui non vorrebbe vederti in questo stato –
Will mosse le braccia finalmente, aggrappandosi alle spalle di Cloe e stringendola a sé il più possibile, doveva essere forte, si disse, aveva ancora lei, si sarebbe preso cura della loro regina fino alla fine.
Un vento particolarmente pungente si era sollevato quella mattina al cimitero di Chelsea, il sole spuntava timidamente dalle nuvole e regnava il silenzio in quella zona particolarmente solitaria. La buca era aperta e la bara fissata ad una carrucola, non c'era un prete, solo un becchino con abiti usurati e il gruppo di ragazzi in silenzio.
Konnor stringeva la mano di Yoru mentre lo scricchiolio del meccanismo guidava la discesa della bara sotto terra, il volto di Will era marmoreo mentre nella sua mente dava l'ultimo addio al fratello con cui aveva condiviso un intera vita. Cloe lo sosteneva stringendosi a lui, meditanto su come sarebbero dovuti andare avanti, anche se quello era qualcosa a cui tutti dovevano pensare. Skull sapeva bene che la sua vecchia vita non esisteva più, niente più scorciatoie, avrebbe dovuto affrontare il mondo da adulto. L'unico rimpianto era che tante persone avevano sofferto prima che realizzasse quella verità, prima che comprendesse quanto feroce potesse essere la vita.
Anche Annie era tesa, fissava quella bara sepolata dalla terra con sguardo pensieroso, le immagini peggiori stavano passando attraverso la sua mente osservando quella scena, sfiorò il suo ventre cercando di trattenere la nausea che la prospettiva futura le creava. Harley era a qualche passo da lei, ancora lì, sempre nella sua vita in un modo o nell'altro, era come la sua maledizione personale. Qualcosa a cui era aggrappata irrimediabilmente nonostante gli anni passassero e gli errori si ripetessero in modo sistematico.
Quando la bara fu completamente coperta di terra fu la rossa a muoversi per prima, allontanandosi a grandi passi, Yoru l'aveva notata e osservata con attenzione per tutta la triste cerimonia, così si precipitò a raggiungerla.
- Annie –
La ragazza si voltò accennando un sorriso per mascherare l'angoscia che provava – Yoru, sono felice che ci sia anche tu, è tremendo per tutti, Konnor si sentirà meglio ad averti vicino.
- Cosa succede? – chiese la bionda ignorando totalmente quella frase di circostanza.
Annie rimase in silenzio per qualche secondo, totalmente spaesata e irrigidita da quello sguardo penetrante – ora sarà meglio che torni in pasticceria –
- Annie – ripetè la ragazza afferrandola per un braccio – qualsiasi cosa sia credo che tu dovresti parlarne con qualcuno –
Gli occhi della rossa si riempirono di lacrime – Dio ... sembro così disperata? –
- Sono qui con te, dimmi che succede –
- Credo di essere incinta – mormorò la ragazza in un sussurro come se pronunciare quelle parole potesse rendere qualla frase reale.
Yoru rimase per un lungo momento in silenzio, stringendo la mano della ragazza che aveva iniziato a tremare – lui lo sa? –
L'altra scosse la testa – ho un ritardo da due settimane ma non ho avuto neanche il coraggio di fare il test, sento che sta accadendo, dentro di me mi sento strana e ho paura. Ho paura che se fosse davvero così dovrei dirglielo ... - prese un respiro – io posso convivere con lui,con i suoi alti e bassi, con i suoi problemi. Nel bene o nel male è l'uomo che ho scelto, ma condannare una creatura innocente a questa vita ... non so se voglio farlo ... io –
- Vuoi abortire senza dirglielo? – era una domanda ma Yoru sapeva che era esattamente quello che l'altra voleva fare.
- Penseresti che io sia un mostro? – mormorò mentre le lacrime le rigavano il viso – non farei mai del male a un bambino innocente, ma se questo significasse salvarlo? Cosa devo fare Yoru? Cosa devo fare? –
La bionda tacque, non era una scelta semplice quella, per quanto brutale potesse sembrare anche la giapponese trovava logica quell'opzione per quanto penosa. Harley era instabile, anche se adesso sembrava aver riacquistato controllo, per quanto tempo sarebbe durata? Erano questi gli interrogativi che schiacciavano Annie.
- Che succede? – fu proprio il moro a parlare mentre fissava preoccupato il volto della sua bella fidanzata.
Lei non riusciva a guardarlo, quel segreto la stava uccidendo, si sentiva paralizzata e sul punto di soffocare mentre lui le circondava le spalle e con un gesto dolce le asciugava le lacrime.
- Piccola che hai? Forse non è il caso che apri la pasticceria oggi, ti porto a casa-
- Vuole uccidere tuo figlio – disse ad un tratto Yoru lasciando tutti di sasso – hai usurato e spaventato così tanto questa ragazza così dolce da spingerla a pensare questo. La possibilità che tu possa fare del male o rendere la vita di un bambino un inferno le sta facendo credere che non farlo nascere sarebbe l'opzione migliore – Yoru inchiodò gli occhi grigi di Harley nei suoi – se è questo che hai intenzione di fare, se ti comporteresti con un bambino come hai fatto con lei in questi anni, se prima o poi il prossimo funerale che si celebrerà sarà il tuo, quello di Annie o del vostro bambino, allora ti consiglio di accompagnarla in una clinica adesso. Oppure mostra il tuo amore se davvero ne possiedi. –
Poi la bionda andò via lasciando i due ragazzi a fissarsi in silenzio, Annie era rigida mentre Harley si era scostato appena per fargli spazio, lui provava a guardarla ma lei teneva gli occhi bassi, come se avesse paura di intercettare il suo viso.
- E' colpa mia, vero? – mormorò il ragazzo e quella frase fece finalmente voltare la rossa – ti ho solo rovinato la vita e ora hai anche questo altro casino, forse avrei davvero dovuto ascoltare gli altri. D'altronde quando tutto il mondo urla una cosa, il pazzo è chi la pensa diversamente. Tu non hai mai avuto bisogno di me, il mio spasmotico desiderio ti ha distrutta. –
Lei scosse la testa – piantala di fare l'eroe e non addossarti tutti i meriti di questo casino che siamo diventati – disse seria – avrei avuto mille occasioni per liberarmi di te ma una parte di me non voleva e non vuole persino adesso. Non prendiamoci in giro, non c'è nessuna cappuccetto rosso e lupo cattivo qui, siamo due casini totali –
L'altro sorrise – lo avresti fatto senza dirmelo? –
- Non lo so. Tutto quello che riesco a pensare sono quegli stupidi discorsi che facevamo anni fa, quando dicevamo che volevamo una grande famiglia perché le nostre facevano schifo e noi saremmo stati migliori – la voce della ragazza era carica di emozione – e poi al solo pensiero di quello che sarei pronta a fare mi viene la nausea. Ma dobbiamo fare gli adulti Harley e fare una scelta che vada oltre il nostro egoismo, lo capisci? –
Quello scosse le spalle – tutto quello che so io è che l'egoismo mi ha portato dove sono oggi, i miei desideri mi hanno guidato e dato la forza necessaria per tornare da te, perché di tutte le mie pessime abitudini tu sei la migliore che mi è rimasta –
Annie fu colpita da quelle parole, per la prima volta dopo anni sentì che provenivano dal vecchio Harley, che possedessero dei sentirmenti reali.
- Ho fatto cose terribili per essere qui in questo momento, per poterti riavere e so perfettamente di essere una bomba ad orologeria che ti è esplosa in mano un mucchio di volte, fino a farti a pezzi- continuò – non merito perdono, nessuno me lo avrebbe mai mostrato ma tu invece continui a tornare da me ed è tutto quello che mi serve –
- Per quanto tempo? – chiese la ragazza con un filo di voce, frastornata da quelle parole – per quanto la penserai così? Per quanto ti basterò prima che la cocaina ti richiami? Quando manderai al diavolo tutto quanto? Se davvero ... questo bambino dovesse nascere, se lo terrò avrò bisogno davvero di te. Non ho intenzione di crescerlo da sola o con te stordito dalla droga che entri e esci dalle cliniche riabilitative. Questo bambino non soffirà e non dovrà avere paura di suo padre, non dovrà essere tormantato dalla tua presenza! – la ragazza prese un grosso respiro – Yoru ha ragione cazzo, dimmelo adesso, dimmi ora se è meglio che lo uccida –
Harley rimase in silenzio per un lungo momento, pensando attentamente alle parole dure dalla ragazza, poi si avvicinò di un passo.
- Sono un bugiardo e non vedo perché tu debba credere a quello che dico. Ho tradito la tua fiducia numerose volte e non credo che qualcosa detto su due piedi risolva tutto, non credo che una frase cancelli anni di delusioni – disse con tono sincero per una volta, astenendosi dal mentire – credevo di poter fare funzionare tutto, quando ho inziato a farmi credevo che la drogra non avrebbe mai intaccato noi due. Pensavo di essere migliore di quei tossici schifosi che vivono per strada, che hanno fottuto la loro vita, invece sono diventato il numero uno della categoria. Sono stato meschino persino con te e questo è il mio unico rimpianto – confessò – non mi interessa di nulla, nemmeno dell'amico che ho sepolto ma mi dispiace di aver fatto soffrire te. Quando sono uscito dalla clinica questa volta avevo solo in mente di tornare con te, non mi interessava quanto tempo ci sarebbe voluto e quanto ti avrei tormentata. Non ho toccato niente da quando sono fuori e non voglio rifarlo, voglio solo te e farò qualsiasi cosa mi chiederai. Andrò ai gruppi di sostegno se vuoi ... -
Annie sorrise leggermente – vuoi dire che posso contare su di te? –
- Se non altro non potrai mai liberarti di me – mormorò il ragazzo unendosi al suo sorriso e accarezzandole una spalla – quindi possiamo trovare il modo di cavarcela insieme se lo vuoi anche tu - sfiorò il ventre della ragazza con delicatezza e lei si sporse a baciarlo.
- Cerca di non deludermi questa volta –
- Ehi, dov'eri finita? – chiese Konnor quando Yoru lo raggiunse davanti al cancello del cimitero.
- Ero rimasta indietro – poi la bionda osservò Will e Cloe salire sull'auto – loro? Staranno bene? –
Quello scosse le spalle – lo spero, Will mi ha detto che andrà via con Cloe per qualche mese, lei ha vinto uno stage con l'università in Svezia, ci starà per sei mesi e lui la seguirà. Credo che sia la scelta giusta –
- Dobbiamo tutti schiarirci le idee – disse Skull – ora inizia una nuova vita –
- Hai dei piani? – chiese il rosso.
- Ho venduto il mio appartamento – rispose Laurell – con i soldi vogliamo ristrutturare un pub e lavorare lì, una piccola impresa. –
Skull rise – prometteteci di passare –
Konnor gli strinse la mano – siamo ancora amici dopotutto, no? –
Alla fine il gruppo si separò, Yoru e Konnor si diressero verso la moto, salirono e la bionda si mise il casco.
- Hai pensato all'offerta di Shane? –
- Si, penso che accetterò. Lavorare come aiuto cuoro al Bulgari è una grande opportunità, voglio impare il più possibile prima di aprire un posto tutto mio –
- Alta cucina per ricchi – rise lei – tutto un altro livello rispetto al DOM. Il signor K cosa dice? –
- Sembrava contento quando gliel'ho detto. Mi ha fatto promettere di passare ancora da lì qualche volta, gli irlandesi vorrano mangiare bene ogni tanto –
La ragazza si strinse a lui – basta rischi ora, promettimi che d'ora in poi sarai al sicuro. –
- Lo sarò –
La moto partì e Yoru sentì il vento sul suo corpo, pensò a tutto quello che era successo in quel periodo, sia nella sua vita che in quella di Kat. Due ragazze dalla vita semplice avevano affrontato sfide impegnative ed erano maturate sotto aspetti che non credevano possibili. Erano cresciute e avevano colto sfumature del mondo che non avevano mai visto, questo forse le aveva rese un po' meno innocenti ma ora avrebbero affrontato qualsiasi tempesta che si fosse presentata.
ANGOLO AUTRICI: Buona Pasqua a tutte! Questo breve capitolo conclude la storia delle nostre care ragazze, nonostante i momenti di tensione e paura alla fine tutto si è sistemato anche se qualcuno ha dovuto ingoiare un boccone troppo amaro. Un finale agrodolce forse ma sicuramente lo è anche la vita, dove qualcuno perde altri vincono e finalmente Kat e Yoru hanno vinto la possibilità di essere felici e determinate nella loro vita, più libere da certi dogmi che le caratterizzavano inizialmente. Speriamo che la storia vi sia piaciuta, vi aspettiamo per i commenti finali e vi ricordiamo che noi siamo sempre attive. Passate a trovarci anche nei nostri panni più dark con Into The Void!
Un bacio e grazie ancora!
BLACKSTEEL
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