Chapter 50 - In the night
Era stata una giornata dura per Yoru, le gare di nuoto stavano continuando e la sua mente faticava a reggere la pressione della competizione e quella dell'incertezza. Non si trattenne più del necessario a scuola, sapeva di doverci tornare già per il ballo di primavera che ci sarebbe stato la sera stessa ma il suo unico pensiero era quello di tornare a casa e provare a contattare qualcuno, scoprire se Konnor stesse bene.
Quando rientrò si diresse in cucina, la signora Watson stava preparando il pranzo e ascoltava il notiziario in televisione, il titolo del servizio attirò immediatamente l'attenzione della ragazza: Sparatoria nei sobborghi di Chelsea. Rimase impietrita mentre scorrevano le immagini dei resti di un magazzino dato alla fiamme e i pompieri estraevano corpi carbonizzati uno dietro l'altro. Lo stomaco della ragazza si torse, non riusciva a staccare gli occhi da quella visione, chiedendosi se uno di quelli fosse Konnor o magari uno dei suoi amici.
- Che tragedia – disse la donna scuotendo la testa – hanno detto che si è trattato di una guerra fra bande, la polizia ha solo molti cadaveri difficili da indentificare ... poveri giovani –
Yoru stava tremando, non aveva mai provato una paura tale in vita sua, il pensiero che Konnor fosse fra quei corpi era ogni istante più reale nella sua mente. Lasciò la stanza senza dire nulla e corse in camera sua, incontrò Aikihiko per le scale ma non si fermò, chiuse la porta della camera e cominciò a chiamare il numero di Cloe.
Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.
Una nuova fitta afferrò le viscere della ragazza, tentò ancora ma nulla, non c'era modo di contattarla, così Yoru inspirò profondamente. Decise di chiamare il numero di Konnor, nonostante la paura di un confronto con lui o peggio, di scopre che non lo avrebbe sentito mai più.
Il numero telefonico non è più attivo.
Panico, la bionda si sentiva dannatamente impotente, tentava di non pensare al peggio e sperare che si stessero solo nascondendo. Ad un tratto sentì bussare alla porta e cercò di inspirare passandosi una mano sul viso per lenire la sua espressione preoccupata. Aprì e si ritrovò davanti Akihiko con un pacchetto fra le mani, era di una boutique non lontano da casa sua.
- Tua madre mi ha chiesto di portarti questo, lo ha preso per te – disse il ragazzo passandole la busta – ha pensato che non avresti avuto tempo per prendere un abito per stasera e non si sbagliava –
- Grazie – mormorò.
- Yoru ... - la voce di Akihiko tradiva una certa preoccupazione – so che non sono affari miei ma non riesco a fare finta di nulla, so che c'è qualcosa che ti sta facendo soffrire molto. Posso aiutarti? Dimmi qualcosa –
La ragazza sorrise leggermente, il moro era sempre stato gentile con lei, lo ricordava bene e nei suoi occhi c'era la ferrea volontà di alleviare le sue sofferenze. Ma la bionda sapeva bene che non c'era nulla che potesse fare, nessuno poteva aiutarla in quel momento, proprio come lei non poteva aiutare Konnor. Erano tutti impotenti e annegati nell'incertezza. Si erano separati brutalmente e Yoru non era sicura che se lui fosse vivo volesse vederla, per la prima volta la ragazza si era sentita tremendamente insicura. Aveva sempre avuto il controllo della situazione, non era una persona che esitava anzi, non aveva mai fatto un passo indietro prima di quel momento, ma da quando aveva conosciuto Konnor si era scoperta più fragile di ciò che pensava. Si era avventurata in un terreno sconosciuto e ora tutto quello che era riuscita a erigere stava crollando e dentro di sé non capiva se fosse un bene o un male.
Una parte della sua mente pensava alle parole della madre e a quanto fosse semplice e giusto lasciare le cose come stavano, proseguire con la sua vita come aveva sempre fatto pensando solo ai suoi obiettivi. Dall'altra c'erano tutti i ricordi di Konnor, quei momenti così unici che la ragazza credeva a stento di aver vissuto, era cosciente che non si sarebbe mai più sentita in quel modo senza di lui.
- Ti dispiace accompagnarmi al ballo stasera? -disse alla fine la bionda – non mi va di stare lì da sola. –
- Certamente – rispose il ragazzo nonostante sapesse che Yoru non gli stava confidando le sue reali paure – sarò al tuo fianco –
La sera era arrivata prima di quanto Yoru potesse credere, avrebbe voluto studiare ma aveva passato la giornata a seguire le informazioni sui notiziari e gli articoli on line. La polizia brancolava nel buio, l'incendio che aveva devastato il magazzino aveva distrutto gran parte delle prove e carbonizzato molti dei cadaveri. Alcuni erano stati estratti in condizioni abbastanza buone da poter dare una sommaria identificazione, si trattava di uomini asiatici per lo più, la cui identità era sconosciuta. Alcune indiscrezioni avevano rivelato che O-Rei Wu-Long era stato rinvenuto fra le vittime, il famoso capo banda di una gang molto pericolosa della periferia di Chalsea, le autorità gli davano la caccia da molto tempo.
La ragazza si fissò per qualche minuto allo specchio, indossava l'abito che le aveva comprato la madre, un capo pregiato che si fermava appena sopra il ginocchio, il tessuto era intrecciato accuratamente con colori in scala dal nero al grigio chiaro. Era a questo che doveva pensare, si disse, andare al ballo, finire il suo ultimo anno ed essere ammessa al college. Poteva solo andare avanti con la sua vita, sul resto non aveva potere.
Lasciò la camera e si diresse verso l'ingresso dove Akihiko la stava aspettando con indosso un completo estremamente elegante, le sorrise e la ragazza ricambiò.
- Buon divertimento ragazzi – disse il padre aprendo la porta.
La grande sala da ballo dell'Ashbourne era stata addobbata magnificamente, l'atmosfera era incantevole e già diversi ragazzi affollavano la stanza. Yoru dovette ammettere che l'amica si era superata e aveva realizzato tutto con le sue sole forze. Cercò di individuarla nella folla ma non riuscì a vederla, pensò che ancora dovesse arrivare ma quando vide un improvviso vociare fra gli studenti capì che doveva essere lì. Si mosse accompagnata dal suo cavaliere lungo la sala e vide Kat a pochi metri dall'ingresso, era appena arrivata e non era sola.
Le labbra di Yoru si schiusero in un sorrise felice, finalmente una visione che riusciva a scaldarle il cuore, la sua amica e Shane erano insieme in una posa che li identificava inequivocabilmente come coppia. Lui le cingeva la vita e avevano lo sguardo totalmente perso l'uno dentro l'altra, Kat indossava un vestito magnifico, rosso acceso, che le fasciava il corpo in modo impeccabile, doveva essere un pezzo della collezione di Gemma, lo stile era magnifico.
La bionda gli andò in contro e quando Kat la vide le si buttò con le braccia al collo.
- Quanto sono felice di vederti! – disse la mora stringendola.
- Hai superato te stessa Kat, questa serata è unica – si complimentò e poi diede un occhiata a Shane – vedo che hai anche un cavaliere singolare –
- Mia adorata Kill Bill penso di essermi conquistato questo onore – replicò quello strizzando un occhio.
- Era ora Kat, giusto? – mormorò la bionda con un sorriso.
- Già, è davvero il momento di conquistare ciò che vogliamo – rispose – e tenercelo stretto. –
Quelle parole fecero rabbuiare appena il viso di Yoru e Kat non potè fare a meno di notare la presenza di Akihiko a riempire maldestramente un vuoto profondo.
- Posso parlarti un secondo? – chiese alla ragazza – scusateci –
La mora trascinò l'amica a qualche metro di distanza, in una zona più appartata, non sapeva come cominciare quella discussione ma sentiva che Yoru aveva bisogno di parlarne anche se sarebbe stato più facile tacere.
- Lui ... - cominciò Kat incerta – ho sentito delle cose ai notiziari, non sono sicura se ... -
- Erano loro, c'era anche Konnor – chiarì la bionda – non lo sento dalla sera del gala e non riesco a mettermi in contatto con nessuno. Evidentemente non vuole avere a che fare con me nemmeno adesso. –
- Hai deciso di mollare? – c'era del dolore in quella domanda – qualsiasi cosa deciderai io ti sosterrò Yoru. Se credi che andare avanti senza di lui sia la scelta giusta, allora ti supporterò. –
- Penso che sia l'unica scelta a questo punto – mormorò – devo solo accettarlo –
La musica aveva iniziato a suonare nella sala, il primo ballo della serata era cominciato, Yoru vide Shane e Akihiko avvicinarsi e porgere le mani alle due ragazze per inaugurare la festa.
La bionda si lasciò guidare lungo la pista da ballo, sentiva le mani del giovane sui suoi fianchi guidarla al ritmo lento della melodia e lei si impose di contrastare tutti i ricordi che le assalirono la mente.
Quando la musica finì Akihiko prese la sua mano e la strinse appena fra le proprie – posso parlarti di una cosa Yoru? –
Il viso del ragazzo era molto serio e lei annuì lasciandosi guidare verso una parte all'aperto e più tranquilla, la serata era fresca ed il cielo illuminato da una luna luminosa e piana.
- So che la tua mente è stata occupata da tante cose in questi giorni – iniziò – aspettavo il momento giusto ma penso che se non sono sincero adesso probabilmente non lo sarò mai. Yoru, io sono innamorato di te –
Silenzio. La ragazza non riusciva a credere a quelle parole ma il volto di Akihiko non tradiva incertezza.
- So che ti sembra un affermazione folle – continuò – ma io non ti ho mai dimenticata, nonostante siamo rimasti distanti per anni io ho sempre pensato a te e adesso che ti ho rivisto sento che quei sentimenti che erano nati nel passato sono ancora vivi e forti – fece una breve pausa – non credevo di avere una possibilità con te, quando sono arrivato qui tu eri già impegnata, mi ero ripromesso di farmi da parte, ma ora ... - le sfiorò il viso con un tocco leggero delle dita – vedo la sofferenza che provi e vorrei davvero aiutarti a superarla. Ho capito che con lui è finita e ho preso coraggio per dirti tutto adesso. So che è presto e che potresti non ricambiarmi ma sono qui per te, per lottare e avere la mia occasione di renderti felice – le mani del ragazzo adesso si erano posate sul volto di Yoru avvicinandola a lui impercettibilmente – fra pochi giorni sosterrò degli esami a Oxford e una volta saputi i risultati mi trasferirò al campus, non esiste un momento migliore di questo, ho sprecato troppe occasioni –
Prima che lei potesse dire altro Akihiko unì le loro labbra in un bacio dolce e timido, Yoru si perse in quella sensazione, dopo tanto tempo sentiva nuovamente il tocco delle labbra di qualcuno sulle sue. Poteva essere lui la risposta? Era possibile che il destino avesse riservato questo alla ragazza? Il suo futuro era quel ragazzo che si era dichiarato così appassionatamente? Le braccia di Akihiko la stavano avvolgendo, le sue labbra danzavano lentamente contro quelle di Yoru eppure qualcosa scalpitava nel cuore della bionda.
Per quanto semplice e dolce potesse essere quel bacio, era insopportabile, come se il cervello di Yoru lo rifiutasse, come se fosse qualcosa di innaturale. La ragazza si scostò bruscamente ed incrociò il volto addolorato del ragazzo, anche lui poteva percepire il suo disagio.
- Non posso – fu tutto quello che la ragazza riuscì a dire.
Si sentiva soffocare, improvvisamente tutto quello di cui stava tentando di convincersi gli sembrava assolutamente impossibile e tremendo, la prospettiva di vita più misera che si potesse pensare. Quella gente, la festa, persino Akihiko, le sembravano entità estranee, come se non appartenesse a quel mondo.
- Mi dispiace – sussurrò prima di indietreggiare e poi allontanarsi a grandi passi dal ragazzo.
Uscì di corsa dalla scuola e cercò di allontanarsi il più possibile da quel posto ma quella fastidiosa sensazione non se ne andava. La notte la stava chiamando, chiedendole di prendere le distanze, di cercare un posto dove potesse respirare nuovamente e i suoi piedi la condussero alla metro.
Per la seconda notte Konnor non riuscì a dormire, la sua mente era piena di rimpianti e immagini dolorose, così si era recato nuovamente a Battersea Park. Solo fissando il cielo notturno sembrava sentirsi meglio, riusciva a immergersi nei ricordi e sentire il tocco di Yoru, persino il suo perdono per non essere stato all'altezza di quella relazione, per essersi tirato indietro.
- Allora sei vivo –
Inizialmente Konnor pensò di aver immaginato quella voce, ma quando osservò meglio gli alberi si rese conto che il corpo esile di Yoru faceva capolino da uno dei grossi tronchi.
- Tu ... - il rosso era senza parole, da quanto non la vedeva? Era ancora più bella di quello che ricirdasse.
- Io non ce la faccio Konnor – confessò la ragazza con un tono che l'altro non aveva mai sentito, uno sconforto totale – ci ho provato. So che era quello che mi hai chiesto e ho cercato di andare avanti ma non ce la faccio ... - la bionda distolse lo sguardo osservando la superficie lucida del fiume – ho sentito quello che è successo l'altra notte e credevo che fossi rimasto ucciso, volevo correre da te ma non volevo deluderti, metterti in pericolo – poi tornò con gli occhi al ragazzo – ma stasera Akihiko si è dichiarato, mi ha detto che se non lo avesse fatto se ne sarebbe pentito e ho capito che abbiamo davvero poco tempo per fare qualcosa per noi stessi e non era lui la persona che volevo al mio fianco. Non esiste nessuno sulla faccia della terra che io possa tollerare accanto a me eccetto tu e visto che sono qui e che tu sei qui, visto che per qualche assurda ragione questo mondo ci ha dato un'altra possibilità, cazzo ho bisogno di coglierla! –
Il rosso scattò in piedi e si avvicinò in fretta a lei, anche Yoru si mosse abbracciando il ragazzo con una stretta ferrea. Il suo profumo, Konnor non si era reso conto di quanto gli mancasse prima di sentirlo nuovamente, la strinse forte e la baciò.
Era quella, pensò Yoru, esattamente la sensazione che doveva provare, quel calore confortevole, quella gioia frenetica, era tutto ciò che il bacio di Konnor le trasmetteva e che mai nessun altro avrebbe potuto darle. Era la riposta alle mille domande nella sua mente, alle paure e al futuro, Konnor era lì.
- Mi sei mancata da morire – mormorò il ragazzo al suo orecchio stringendola ancora più forte.
- Mi sei mancato anche tu – disse osservando attentamente il dolore nel suo sguardo – cos'è successo? Come stai? –
- Ci siamo liberati di loro, ne siamo usciti ... è stato un dannato inferno ... io – faticava a parlare – ho ucciso delle persone, ho dovuto spare a quegli uomini e Jess ... lui non ce l'ha fatta –
Yoru tacque, non c'era nulla che potesse dire, si limitò a rinsaldare l'abbraccio e ascoltare il racconto di quella notte.
- Appena le acque si calmeranno lo seppelliremo ... Will e Cloe sono distrutti –
- Vorrei venire quando lo farete, puoi avvisarmi? –
- Certo, adesso ho un altro numero, ci siamo liberati di parecchie cose ... ormai la banda si è sciolta –
- Avete fatto la scelta giusta – disse alla fine – nonostante la sofferenza, adesso potete vivere liberi –
- Questa libertà mi spaventa – confessò il ragazzo – pensare al mio futuro oltre quella gang e i casini dei miei amici sarà impegnativo –
- Puoi farcela, i tuoi amici se la caveranno e la fattoria è al sicuro, stanno tutti bene ora – lo rassicurò - in qualche modo se la caveranno, puoi vivere per te stesso ora –
I due ragazzi rimasero in quella panchina per diverse ore, a parlare e stringersi, promettendosi di non lasciare più che altri decidessero per loro ma provando a sfidare il destino e scegliere una strada che li rendesse davvero felici.
Alla fine Konnor accompagnò la ragazza in moto fino a casa e quando si fermarono a qualche metro dall'ingresso dell'abitazione la bionda vide sua madre seduta sulle grandi scale che precedevano il portone. Se ne stava rannicchiata con lo sguardo truce e le mani a reggere la testa, in quel momento Yoru si rese conto di essere sparita per ore senza dire nulla a nessuno. Osservò il cellulare e constatò che era scarico chissà da quanto tempo, si fece coraggio e si avvicinò alla donna.
- Mamma –
Midori sollevò lo sguardo e alla vista della figlia si gettò ad abbracciarla – mio Dio Yoru! Dov'eri finita? Akihiko ti ha cercata ovunque alla festa poi è venuto qui ma non eri rientrata! Sono stata così in pensiero. Tuo padre ti cerca da ore per tutta Kengsinton –
- Mi dispiace, non ero nel quartiere – disse la ragazza cercando di farsi coraggio – ero a Chelsea –
In quel momento la donna si rese conto della presenza di Konnor alle spalle della figlia, il suo viso divenne severo ma notò che non c'era disagio nel ragazzo. Anche Yoru aveva uno sguardo sicuro e parlò senza lasciare alla madre il tempo di dire nulla.
- So cosa pensi di noi due mamma e so che hai ragione – cominciò con tono deciso – le difficoltà sono molte e io presto partirò per il college. Io e Konnor vienimo da mondo diversi e abbiamo ambizioni diverse ma ci siamo scelti nonostante sarebbe stato più semplice dividerci – fece una pausa – una volta mi hai detto che quando hai conosciuto papà non sapevi nulla di lui ma sapevi che era l'uomo a cui ti saresti voluta legare per sempre. – le ricordò – ho provato a passare oltre ma Konnor è la persona che mi fa sentire me stessa, con cui so di potermi sentire a casa qualsiasi cosa accada. Ho bisogno di restare con lui e se tu non sei d'accordo posso accettarlo, ma non posso accettare di rinunciare nuovamente a lui –
Midori tacque, la sua bambina era sempre stata caparbia e determinata, la donna era certa che qualsiasi scelta facesse era fonte di un'attenta riflessione. Si fidava di Yoru e in quel momento, come in altri prima, decise di darle ascolto, perché se quel ragazzo era riuscito a penetrare così tanto nella solida corazza della figlia allora si era meritato un posto in quella famiglia.
- Molto bene – disse alla fine – siamo tutti molti stanchi ed è notte fonda, adesso è il caso di rientrare e chiamare tuo madre. Però giovedì Konnor potrebbe venire a cena, prima della partenza per Ginevra io e tuo padre saremmo lieti di averlo ancora come ospite –
Il rosso sorrise – ne sarei onorato –
- Perfetto! Vado dentro –
- Noi torniamo alla festa – riferì la ragazza – ho lasciato Kat da sola e vorrei passare la serata lì, credo che abbia ancora bisogno di me –
- Buona serata allora –
I due sorrisero e quando la donna tornò dentro si scambiarono un bacio dolce, poi salirono sulla moto diretti verso il ballo.
- Vuole concedermi questo ballo? -
Kat rise di fronte alla finta compostezza di Shane - Tu e io che balliamo un lento durante il ballo scolastico ... ha dell'incredibile tutto questo. -
Anche Shane piegò le labbra in un sorrisetto affascinante - E non dimenticare l'entrata in scena di Konnor. Quegli idioti dei nostri compagni parleranno di questo ballo fino alla fine dei tempi -
Era così, la loro entrata in sala meno di un'ora prima aveva dato adito ad una lunga serie di chiacchiere, nessuno era riuscito a distogliere lo sguardo dalla coppia appena entrata in scena, tutti sapevano che tra quei due stava succedendo qualcosa, ma vederli entrare insieme, come coppia, aveva cambiato le cose. Shane le aveva passato un braccio intorno alla vita e con un bel sorriso affascinante l'aveva guidata attraverso la sala, Kat aveva stretto la sua mano in quella del suo accompagnatore, era da parecchio tempo che non si godeva davvero una di quelle belle serate di danze e festeggiamenti.
- Sono sollevata che le cose siano andate così, per tutti noi ... sembra quasi che le nostre vite siano tornate sui binari giusti dopo tutto quel deragliare - Ammise all'orecchio di Shane mentre iniziavano ad avviarsi verso la grossa pista di ballo.
E Kat non voleva pensare agli ultimi mesi, quel periodo le era servito per crescere, questo era indubbio, ma crescere faceva male, adesso voleva solo godersi ciò che era riuscita ad avere, quello per cui aveva lottato duramente. Era tutto lì, Shane che si muoveva piano accanto a lei, Yoru e Konnor di nuovo insieme a pochi metri da loro, quella serata perfetta dove tutti sembravano divertirsi da pazzi. La mora si strinse appena al suo ragazzo che le cinse la vita con le mani, avevano quasi smesso di far caso alle occhiate della gente, ancora fisse sulla nuova coppia che aveva finalmente deciso di uscire alla scoperto.
- Dovremmo andarcene da qui ... - Si lasciò sfuggire Shane con un tono basso e pensieroso
- Cosa? Di già? Ma devo tenere ancora il mio discorso! -
- Non intendo adesso, non ti porterei mai via dai tuoi adorati applausi, dicevo questo fine settimana - Il volto del ragazzo si aprì in un sorrisino pieno di cattive intenzioni che subito mozzò il respiro di Kat - non siamo mai andati veramente via da Kensington tu ed io. Perché non partiamo? -
- Possiamo andare ovunque? - La ragazza sentiva il cuore in gola - mia madre ... le devo ancora delle spiegazioni per quello che leggerà domani sui tabloid -
- Tua madre mi adora! -
- E io adoro il tuo ego smisurato, ma le cose non stanno proprio così - Ammise Kat, mentre l'altro si mostrava confuso - beh, intendo dire che io e te abbiamo provocato un enorme scandalo un paio di mesi fa, credo che voglia assicurarsi che adesso sia diverso -
- Vuoi che venga a parlare con Eliza? - Shane si lasciò andare ad una risata bassa e maliziosa - so come si parla alle donne mature, non temere. -
- Non voglio sapere altro! - Lo minacciò lei - e domani abbiamo quella sorta di cena con tua madre e Robert, è incredibile. -
Shane scosse la testa - Non vuoi andarci sul serio ... -
Kat non voleva farlo, era consapevole di quello che Gemma aveva fatto a Shane nel corso degli anni, ma non voleva neanche essere quel tipo di persona che lo avrebbe allontanato definitivamente dalla sua famiglia.
- Beh, in realtà pensavo che potremmo darle una chance ... -
- Non credo di aver sentito bene - Commentò l'altro, sorpreso
- So che le cose tra di voi sono complicate, non è stata la migliore delle madri ma rimane pur sempre tua madre ... da qualche parte in fondo al suo cuore lei si preoccupa per te. -
- Non Gemma -
- Shane, sai anche tu che non è così - La ragazza guardò l'altro dritto negli occhi, continuavano a muoversi appena sulla pista da ballo - non puoi darle una possibilità per provare a sistemare le cose? Se la cena andrà male non ci torneremo mai più, ma ci ha invitati, ha fatto un passo verso di noi ... -
- Credi che voglia ancora avere a che fare con la mia famiglia? E' da troppo tempo che sto scappando da tutti loro -
- Forse è arrivato il momento di affrontare i problemi invece e credimi, la vecchia Kat non ti avrebbe mai detto una cosa del genere, ma ho imparato la lezione. Voltare le spalle ai propri problemi non risolve niente, anzi li complica e basta-
Anche Kat era stupefatta da quelle parole, da dove aveva acquisito tutta quella saggezza? Shane scosse la testa e sorrise appena
- Se è quello che pensi ... bene, le darò un'opportunità, ma se le cose si mettono male ce ne andremo -
- Ovviamente - Lo rassicurò la mora, poi passò le sue braccia intorno alle spalle di Shane e si fece più vicina, il lento stava per finire, tra poco meno di cinque minuti avrebbe tenuto il suo discorso di ringraziamenti, in quel momento della sua vita si sentì particolarmente grata. Lo baciò, posando le labbra delicatamente su quelle dischiuse del suo ragazzo, era il loro primo bacio davanti ai loro compagni, avrebbero avuto di che parlare per giorni e anche i tabloid avrebbero avuto la loro buona dose di gossip per almeno un mese. Ma a Kat non importava più, finalmente era riuscita ad accantonare l'opinione che gli altri avrebbero avuto di lei.
La sala si aprì in uno scrosciare di applausi quando il dj chiamò Kathleen Westwood sul palco, era il suo momento. La ragazza lanciò una lunga occhiata ai suoi amici tra la folla di gente che si era formata, Yoru e Konnor la guardarono con un sorriso sereno impresso sulle labbra, poi c'era Wright, era felice per lei, sollevò il bicchiere in aria e la salutò da lontano. E Shane, Shane che la fissava dal fondo della sala con gli occhi pieni di orgoglio e soddisfazione ... ce l'avevano fatta, le cose erano cambiate, ma loro erano rimasti in piedi.
- Cedo la parola alla nostra organizzatrice, Kathleen Westwood che da anni si impegna con tutta se stessa per dare vita alle serate più divertenti e memorabili della Ashbourne. -
Altri applausi mentre la mora afferrava il microfono e prendeva un bel respiro
- Vorrei poter dire qualcosa di meno scontato, ma per molti di noi questo sarà il nostro ultimo anno qui alla Ashbourne e pensando al passato si tende a diventare nostalgici, lo sappiamo tutti. Questo è il motivo per cui oggi voglio pensare soltanto al futuro, a tutto quello che deve ancora arrivare nelle nostre vite, da quest'anno ho imparato molto, ho imparato a rialzarmi dopo essere caduta e vorrei portare questo spirito per tutti gli anni che verranno. Ci sarà sempre un motivo che ci spingerà in basso, ma ce ne saranno altri mille per voler tornare a galla. E questa forza va trovata dentro di noi. Spero che tutti voi vi godiate la serata, in particolar modo voglio dedicarla ai miei amici, quelli veri, i pochi che non mi hanno mai voltato le spalle -
Yoru era lì, l'intera sala si voltò verso la ragazza che continuò a fissare l'amica, era fiera di lei, del coraggio con cui aveva gestito le cose nell'ultimo periodo della sua vita, anche Kat era riuscita a prendersi le sue responsabilità alla fine. Quando il discorso finì la mora si diresse verso la sua amica
- Gran bel discorso - Si congratulò Konnor, strizzando l'occhio - vado a bere qualcosa con Shane, vi lascio un po' da sole -
- Quanta saggezza, sono decisamente preoccupata adesso, cosa ne hai fatto della mia vecchia Kat? -
L'altra rise - Spero che la sua parte stupida e superficiale sia ormai morta e sepolta -
- Beh, vedi di non esagerare. In fondo ci piacevi anche prima - Commentò Yoru, poi passò un bicchiere di punch all'altra - e ci sapeva fare con le feste, questo devi ammetterlo -
- Il mio innato gusto non si tocca! Claire avrebbe fatto un disastro senza di me, alla fine sono passata a casa sua ieri ... le ho chiesto scusa - Dovette ammettere Kat, nascondendosi il volto tra le mani - era l'ultima cosa che avrei voluto fare, ma non voglio più essere in quel modo, non voglio più umiliare la gente, anche se lei l'ha un po' meritato -
- Ecco, adesso ti riconosco! - Yoru rise forte, poi si lasciò stringere da Kat e automaticamente i loro occhi caddero su Shane e Konnor, entrambi presi da un discorso che sembrava animarli più del normale
- Spero che non intenderà ancora rifornirlo di droghe ... - Commentò Kat - non so se ha capito che quella fase della sua vita è finita, con me dovrà rigare dritto se vuole rimanere vivo -
- Konnor è fuori dal giro adesso, le cose sono cambiate anche per lui -
- Ne sono felice, bene! Siete disponibili questo fine settimana? -
Yoru sollevò un sopracciglio - Cos'hai in mente? Non mi piace quella faccia! -
- Ce ne andiamo via da qui! - Le labbra di Kat si aprirono in un grosso sorriso sornione - dove vorreste andare voi? Io e Shane stiamo progettando un fine settimana all'estero. Direi che ce lo siamo meritato -
- Non vedo perché ve lo siete meritati, ma va bene. Saremo dei vostri! -
- Evviva! - Kat diede una pacca sulla spalla all'amica - un week end romantico in quattro -
- Sei sicura che Shane sia felice di questo invito esteso? -
- Beh ... prenderemo due suite comunicanti per avere un po' di privacy, se sai cosa intendo - Ammiccò la mora, Yoru scosse la testa e rise.
Poi si avviarono insieme verso gli altri.
ANGOLO AUTRICI: I drammi sembrano essersi risolti, certo non tutti ma almeno le nostre ragazze hanno trovato un po' di pace dopo questi mesi tormentati. Speriamo che la storia vi sia piaciuta e che abbia soddisfatto le vostre aspettative, vi comunichiamo che la prossima settimana posteremo l'ultimo capitolo e poi la storia sarà conclusa. Speriamo di sentirvi e a presto con l'ultima parte di questa avventura.
Un bacio
BLACKSTEEL
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