Chapter 48 - War
Yoru non stava bene era evidente, nonostante le occhiate e le continue domande della madre la ragazza si ostinava a tranquillizzare tutti anche se il suo dolore era palese. Continuava ad andare a scuola, frequentare i corsi e impegnarsi negli allenamenti di nuoto ma chiunque la guardasse attentamente poteva scorgere nel suo sguardo il più temibile sconforto.
Non c'erano più stati contatti fra lei e Konnor, ricordava ancora dolorosamente quella sera, il ragazzo aveva voltato le spalle non solo a quell'evento ma anche a Yoru, al mondo in cui viveva, ogni prospettiva futura si era tramutata in cenere senza che la ragazza posse fare nulla.
Non era suo desiderio arrendersi, ma non poteva lottare da sola, non poteva costringerlo a farsi andare bene una realtà scomoda, Yoru doveva accettare che il rosso era troppo lontano adesso.
- Mi addolora vederti così – la voce di Akihiko riportò Yoru al presente.
Fissò gli occhi scuri e preoccupati del ragazzo e cercò di abbozzare un sorriso – perdonami, non è niente ... mi passerà –
Il moro le sorrise leggermente, ma c'era amarezza nel suo sguardo – io non credo che ti passerà, tu stai soffrendo molto e non poter fare qualcosa per te mi addolora –
- Tutto passa alla fine, è la vita che lo impone – mormorò amaramente la bionda.
- Lui non ti ha più cercata? –
Yoru abbassò lo sguardo – no, è finita. Non eravamo destinati a sopravvivere nel mondo reale –
- Forse il destino ha in serbo altro per te, magari era una prova- disse il ragazzo passandole una mano sul viso.
- Devo essere stata ingenua a credere che ce l'avremmo fatta ... - mormorò – suppongo che fosse troppo bello per durare davvero –
Lo stomaco di Yoru era tormentato da fitte dolorose, ogni ricordo felice che le passava per la mente faceva più male di un coltello che la lacerava. Pensava anche ai Cinesi, alla situazione che Konnor stava vivendo e si chiedeva quando la gang avrebbe compiuto la sua mossa, quanto il rosso stesse rischiando.
La sua attenzione venne nuovamente attirata dal vibrare del suo cellulare, si trattava di un messaggio da pare di Cloe: Ho bisogno di parlare con te. Vediamoci all'indirizzo che ti ho inviato.
La bionda si sollevò mentre Akihiko la guardava attonito.
- Devo andare –
Yoru si precipitò fuori casa e corse verso la metro, l'appuntamento era in una caffetteria a Chelsea e non vedeva l'ora di incontrarla, forse Cloe aveva delle notizie per lei, di certo era l'unica che poteva rispondere a tutte le domande che la ragazza aveva in testa.
Quando Yole entrò nel piccolo locale notò immediatamente la mora seduta ad un tavolo vicino una finestra. La ragazza le sorrise brevemente mentre la bionda si accomodava davanti a lei, ci fu qualche istante di silenzio e poi fu Cloe a parlare per prima.
- Non ti chiedo come stai, mi sembra quasi offensivo –
- Suppongo che avrei dovuto sapere che sarebbe andata male – continuò Yoru – ma non riesco a smettere di pensare a quello che sta succedendo e a quello che ancora deve accadere –
Lo sguardo di Cloe era buio – l'altra notte hanno aggredito Laurell –
Il cuore della giapponese perse un battito – mio dio ... cosa ... -
- Le hanno strappato via un occhio, il suo viso è messo male. Il pronto soccorso ha chiamato Skull in piena notte –
Un brivido percorse la schiena di Yoru – mio dio, sono stati loro? Quelli ... -
- Sì ... lei li ha visti, erano loro. Ormai i ragazzi hanno un piano – Cloe fece una breve pausa – non sapevo se dirtelo o meno ma so bene che ci penseresti comunque. Volevo avvertirti che lo faranno fra due giorni, attaccheranno gli uomini che li minacciano e scateneranno una guerra –
La mente di Yoru era pervasa da quelle informazioni, le veniva quasi da vomitare per quanto i muscoli del suo stomaco si stavano torcendo – loro ... -
- E' l'unico modo che hanno per uscirne, lo faranno di notte, vogliono uccidere il capo della banda, i gemelli non fanno altro che tranquillizzarmi ma ... io spero davvero che vada bene-
- Come farò a sapere se sta bene? - chiese la bionda con un sussurro.
- Credo che se va male lo diranno ai notiziari ... - il tono di Cloe era tombale.
Le due ragazze rimasero a fissarsi ancora un po', quella sensazione di incertezza e paura navigava nello sguardo di entrambe.
- Se le cose dovessero mettersi davvero male e succedesse qualcosa – disse alla fine Cloe sollevandosi -ti avvertirò immediatamente –
Quell'eventualità che fin ora era rimasta in sordina nella mente della bionda, a quelle parole esplose con prepotenza, lasciandola totalmente paralizzata. L'eventualità in cui Konnor restasse ucciso.
- Grazie ...- disse con un filo di voce Yoru mentre osservava l'altra andare via.
Le servì qualche altro minuto prima di riuscire a muoversi ma alla fine si mise in piedi e lasciò la caffetteria.
Le strade di Chelsea le sembravano brutalmente familiari e dovette trattenersi dal prendere la strada verso quel posto che conosceva bene, quel piccolo complesso nella zona industriale. Se davvero Konnor si stava preparando ad una guerra era meglio non gravarlo di un altro peso pensò Yoru. Doveva lasciare che quella notte di sangue passasse e scoprire quali tragedie avrebbe portato il giorno.
- Guarda cos'ha portato in casa il gatto –
Quella voce catturò immediatamente l'attenzione di Yoru, si voltò , ancora stranita dai suoi pensieri, e si ritrovò davanti al figura longilinea e affilata di Harley. Lo conosceva poco ma dai racconti di Konnor sapeva di non doversi fidare di uno come lui, cercò di superarlo ma il moro tornò a parlare.
- Dove vai? Non sei alla ricerca del tuo spasimante? –
- Non ho tempo da perdere, vado di fretta- disse la ragazza passando oltre.
Ma il moro non smise di parlare -chissà cosa sarà disposto a fare ora che non ha più nulla da perdere! –
Yoru si immobilizzò e si voltò a fissare il viso compiaciuto dell'altro – e tu? Pensi di poter cancellare la persona che sei? Hai spinto tutti a detestarti. Dovresti pensarci prima di pianificare qualsiasi progetto tu stia allestendo. –
Calò il silenzio a quel punto, Yoru tornò a camminare a grandi passi verso la metro, con la mente sempre più tormentata dalle ultime rivelazioni di Cloe. Harley fece lo stesso, dirigendosi verso il negozio della sua amata, conscio che quella battaglia che stava arrivando avrebbe versato abbastanza sangue da redimerlo.
°°°
Era stata dura per Kat rimanere vicino a Yoru, era come se la sua migliore amica si fosse chiusa su se stessa, più cercava di comunicare con lei, più diventava difficile perfino trovare qualsiasi oggetto di conversazione.
- Perché non me ne parli? - Kat era stanca, aveva usato un tono diretto, niente più fronzoli. Soltanto in quel momento vide gli occhi della sua amica puntarsi sul suo viso, c'era una profonda tristezza, ma la mora lesse anche qualcos'altro. Doveva essere paura, ma si sbagliava. Yoru non conosceva la paura.
- Non c'è niente da dire, Kat. -
- E invece sì! So come ci si sente dopo una rottura, Yoru! Voglio solo esserti vicina, puoi parlare con me -
- Non è solo questo il punto! - La bionda era crollata di fronte a quegli assalti continui, non ne poteva più, si era messa in piedi e stava per lasciare il locale quando l'altra la seguì in strada, Kat c'era rimasta male, era evidente
- Senti, non si tratta soltanto di Konnor e me ... c'è qualcosa di grosso e pericoloso nella sua vita. -
Kat aveva sgranato gli occhi - Vuoi dire che ha a che fare con la banda di cui fa parte? -
Yoru annuì - Non voglio dirti altro, meno ne sai meglio è ... almeno fino a quando non sarà finita, se sarà mai finita. Mi dispiace, Kat. Devi starne fuori -
La stava proteggendo come sempre, la mora avrebbe dovuto capirlo, non aveva avuto modo di dire o fare altro, Yoru era praticamente corsa via agli allenamenti di nuoto. Kat si sentiva particolarmente inutile in quel momento della sua vita, avrebbe voluto avere il potere di cambiare il corso degli eventi, di donare a Konnor e Yoru la serenità che meritavano, ma era soltanto una ragazza e non aveva alcun tipo di potere.
Si incamminò verso scuola con passo lento, non si sentiva per niente motivata a partecipare alle lezioni, da quando aveva perso il controllo sulle sue tirapiedi e su tutti i comitati la sua vita scolastica era diventata piuttosto noiosa e avvilente. Gettarsi a capofitto nei preparativi di eventi e cerimonie l'aveva sempre aiutata a tenersi impegnata e a bloccare quei pensieri pressanti che tendevano sempre a confonderla e spaventarla.
- Oh, guardate chi è arrivata! Kat Westwood! -
Si voltò per notare Claire e le sue ex amiche, erano riunite intorno agli armadietti della rossa, risero nel vederla passare
- Non sapevo che la mia entrata in scena fosse fonte di tanto interesse - Commentò Kat - le vostre vite devono essere davvero deludenti -
Claire portò gli occhi al cielo in un'espressione studiata, continuava a sorridere - Veramente mi stavo soltanto chiedendo che cosa si provasse a non poter più prendere parte ai preparativi per il Ballo di Inverno. Sbaglio o era il tuo evento preferito questo? Le mie ragazze qui mi hanno raccontato parecchi dei tuoi trascorsi come organizzatrice -
- Sai cosa si prova? Sollievo! Una volta tanto i miei problemi saranno vostri problemi - Ribatté la mora - buona fortuna con quelle teste vuote, ti condurranno sul ciglio di una crisi di nervi -
Sentì le ragazze ribattere qualcosa, ma Kat era già lontana da quelle arpie. Era stata brava a dissimulare i suoi veri pensieri, quella dannata smania che aveva di occuparsi di tutti quei piccoli e deliziosi preparativi che in passato l'avevano mandata fuori di testa. Era quello che le piaceva fare, organizzare, gestire, dare vita alla migliore festa che si fosse mai ricordata nella storia della Ashbourne. Ma perché avrebbe dovuto rinunciarvi senza combattere?
La sua arma era lì, nell'armadietto numero ventidue, ben nascosta nel libro di Letteratura Francese. Fino a quel momento si era trattenuta per non mancare di rispetto a Douglas, dopotutto era riuscita ad appropriarsi di quella foto durante la cena con il ragazzo ... era un colpo basso, ma a quel punto pensò che fosse anche necessario. Non poteva continuare a combattere quella guerra comportandosi in modo corretto, perché era chiaro che non sarebbe arrivata da nessuna parte. Era ora di scendere in campo in pieno stile Westwood, con classe ma anche con una buona dose di malvagità.
Aveva ancora qualche minuto prima della prossima lezione, l'ultimo ufficio con le fotocopiatrici era vuoto, le conferiva una certa riservatezza di cui aveva bisogno. Così tirò fuori la foto incriminante, riportava una Claire di qualche anno prima, in effetti era piuttosto difficile capire che fosse davvero quella Claire che andava in giro per corridoi, così bella e sicura di sé adesso. La ragazza della foto era in sovrappeso, portava un apparecchio ai denti e sicuramente non aveva ancora chiaro il concetto di ceretta a giudicare dalle sopracciglia foltissime e inspide che si ritrovava. Inoltre c'era qualcosa di sbagliato sul suo volto, o meglio, qualcosa che adesso non avevi più, una bella gobba sul naso che rendeva il suo viso molto meno armonioso di quello attuale. Claire aveva subìto una grossa trasformazione in quegli anni, ma era chiaro adesso che ci fosse stato anche un grosso aiuto da parte di un chirurgo estetico.
Kat l'aveva trovata in un punto remoto della casa, mentre Douglas si era allontanato per controllare che il servizio per la cena fosse pronto, era stata abilmente nascosta in un libro che Kat aveva deciso di sfogliare per ingannare l'attesa ... non avrebbe mai pensato di poter trovare un tesoro così prezioso. Era stato più forte di lei, l'aveva presa e nascosta nella borsetta ... nel caso fosse servita.
Quando la ragazza tornò in classe aveva un bel sorriso stampato sul volto e la borsa sicuramente più pesante di quanto non fosse in precedenza. Le copie erano calde di stampa, in attesa di venire usate per rimettere a posto le cose. E Kat lo avrebbe fatto.
Shane camminava con passo svogliato lungo i corridoi della scuola, si dirigeva piano verso la mensa, erano giornate piuttosto inutili quelle per lui, perché in realtà aveva un solo pensiero in testa. Lei era lì, seduta da sola con il suo pranzo vegetariano davanti, Yoru doveva essere ancora agli allenamenti ... Shane avrebbe voluto avvicinarsi, ma sapeva che dovevano mantenere le distanze, ameno fino a quando Kat non gli avesse dato il via libera. Quella volta non transigeva e lui non avrebbe commesso errori ... doveva essere migliore di così. La guardava da lontano, ammirava la sua compostezza perfino in quella situazione, anzi gli sembrava perfino raggiante nonostante la solitudine e le cattiverie delle sue ex amiche che le stavano rendendo la vita alla Ashbourne piuttosto tortuosa. Sembrava quasi la vecchia Kat ...
- Shane, ti stavo cercando -
Il ragazzo si voltò, sapeva a chi apparteneva quella voce bassa e sensuale. Era Claire. Rediviva.
- Claire, che piacere ... cosa posso fare per te? -
La rossa rise, era compiaciuta di tanta gentilezza, dopotutto Shane aveva un occhio di riguardo per lei, l'aveva corteggiata per settimane, si era convinta che adesso toccasse a lei fare qualcosa per mostrare il proprio interesse
- So che mi sono comportata in modo piuttosto sfuggente con te ... -
- Sei una donna, è quello che fate - Commentò il ragazzo, aveva un grosso sorriso brillante impresso sul volto adesso, se Claire avesse conosciuto Shane un po' meglio avrebbe saputo che non c'era niente di positivo da un sorriso tanto largo. Shane stava progettando qualcosa.
- L'altra sera hai detto che eri stanco di rincorrermi ed io sono stufa di questi giochetti. E' stato molto eccitante per un bel po' di tempo, vederti venirmi dietro ... ero molto lusingata, non lo nego. Sai cosa si dice in giro di te? Che ti stufi immediatamente, che non degni nessuna di una seconda occhiata -
Il sorriso di Shane era ancora lì, adesso sentiva parecchie occhiate addosso. Claire lo aveva bloccato nel bel mezzo della mensa per un unico motivo: Voleva che tutti osservassero il suo trionfo. Soprattutto Kat che ovviamente non stava perdendo neanche un istante di quello che stava succedendo.
Claire prese coraggio e sospirò, così bella ed affascinante, con i lunghi capelli lucenti che tirò indietro in un gesto studiato
- E' chiaro che noi due faremo coppia per il ballo di Inverno -
Non era una richiesta, era più una precisazione che Shane trovò molto divertente, stava ridendo e la sicurezza sul volto di Claire iniziò a vacillare
- Mi dispiace, mia cara. Non credo proprio ... ti sono sembrato interessato per caso? Sai, di solito bracco la mia preda fino a portarmela almeno a letto, ma con te ho perso interesse perfino nel processo per arrivarci al letto in questione ... pensa un po'. -
I grandi occhi verdi di Claire erano sgranati dallo shock - C-che cosa stai dicendo! Come osi! -
- Soltanto la verità, tesoro -
Poi erano arrivate le risate, le ragazze più vicine non riuscirono a trattenersi, perfino Tamara ed Angie erano rosse di vergogna per la loro amica, tutti lì dentro la fissavano.
- Adesso sai cosa si prova quando si cade dal punto più alto della catena alimentare. Fa male, non è vero? - Sussurrò Shane al suo orecchio, poi passò oltre, ma prima di svanire lanciò una lunga occhiata a Kat che lo fissava incapace di aggiungere altro. Era stato inaspettato e perfetto. Il vero colpo di scena di quella giornata. Anche se le piacevoli sorprese non erano ancora finite per Claire.
I volantini giacevano sparsi lungo tutto il corridoio, quando la ragazza fece per scappare dalla sala mensa si ritrovò impantanata tra i fogli, non poteva crederci. La sua mente si rifiutava di vedere. Era la sua foto ... quella foto orrenda che aveva cercato di bruciare innumerevoli volte, i suoi genitori erano riusciti a strappargliela di mano e a nasconderla.
- Oh mio Dio ... è davvero lei? Sì, guarda ... è lei ... -
- Incredibile. Fanno miracoli i soldi di paparino, eh Withmoore? -
Claire si sentiva annegare, com'era potuto succedere? Com'era potuta arrivare lì quella foto? Non sapeva il modo, ma sapeva chi era stata.
- State zitti! Andatevene! - La rossa stava cercando di nascondere quanti più fogli poteva, si era gettata a terra e stava riempiendo la propria borsa fino all'orlo, ma era tutto inutile. Erano troppi
- E pensare che eri stata il mio desiderio erotico fino a un minuto fa ... - La beffeggiò un altro studente
- Vedo che adesso hai imparato a raderti quel monociglio che avevi -
Altre risate, altre parole cattive. Erano come iene urlanti che godevano del primo cadavere della giornata. Quella era la vita scolastica alla Ashbourne, la festa che seguiva la caduta di un personaggio del rango di Claire era sfrenata proprio per via della sua vecchia grandezza. Adoravano farla a pezzi.
Anche Kat Westwood era decisa a godersi la sua disfatta goccia dopo goccia, la vergogna a cui in passato era stata sottoposta anche lei avrebbe dovuto farle provare qualcosa simile alla pietà, si diceva, ma in quel momento si sentiva soltanto soddisfatta. Adesso aveva accettato di non far parte dei buoni, non era la ragazza perfetta che aveva cercato di essere per troppo tempo, era soltanto un'essere umano con mille difetti e qualche pregio ed era felice di quello.
Claire aveva giocato con il fuoco e adesso era finita per bruciarsi, forse era vero quel detto "Chi semina vento, raccoglie tempesta".
- Ed io che ti credevo nei guai - Sussurrò Shane alle sue spalle
- Come vedi non ho più bisogno di un cavaliere protettore, anche se ... sei stato fantastico a mensa, così arrapante -
La mora gli lanciò uno sguardo di puro fuoco che l'altro contraccambiò totalmente
- Non siamo poi così male come squadra ... -
- Per niente - Convenne Kat e lo guardò negli occhi per la prima volta dopo troppi giorni, quegli occhi chiari, tendenti al grigio nelle giornate nuvolose come quella.
- Sarei felice di accompagnarti al ballo di Inverno, Kat -
- E io sarei felice di averti come accompagnatore, Shane -
Si erano guardati per un breve istante, il tempo sembrava essersi fermato intorno a loro, erano del tutto sordi agli schiamazzi degli studenti ancora accalcati nei corridoi. C'erano solo loro due in quel preciso istante.
- Sarà la nostra prima uscita ufficiale -
- Quindi Shane Gould sta davvero mettendo la testa a posto? -
Il ragazzo aveva riso - Ho vissuto i miei diciotto anni al pieno delle mie possibilità, ho fatto cose che i miei coetanei possono solo sognare ... -
- Non c'è bisogno che continui - Lo interruppe Kat, inacidita - ho capito il concetto -
- Quindi sì, posso considerarmi soddisfatto così. -
Era stata una bella giornata prolifica per Kat, quando uscì da scuola si guadagnò una grossa occhiata da parte di Yoru, una delle poche ad essersi persa l'immane disfatta di Claire Withmoore, ma ovviamente ne aveva sentito parlare, i corridoi erano ancora pieni di cartacce.
- Devo complimentarmi con te? - Yoru assottigliò gli occhi e studiò meglio la sua amica, era chiaro che Kat c'entrasse qualcosa
- Ho soltanto deciso di riprendermi ciò che mi era stato strappato -
- Come siamo teatrali - Commentò la bionda, poi si ritrovò a sorridere nonostante il peso che sentiva sul cuore - sono fiera di te. Hai tirato fuori le unghie. -
La mora fece spallucce - Era il mio posto quello, lo sai anche tu. Sono felice soltanto quando riesco ad impartire ordini e far andare tutto liscio come l'olio. Mi piace ricevere complimenti per il mio operato, mi piace tenere il discorso di chiusura al ballo di inverno ... sono cose che ho fatto ogni anno per quattro dannati anni, non avrei potuto permetterle di strapparmele via. -
- Dovresti organizzarla tu, Kat. Lei è fuori dai giochi -
La mora annuì - E' quello che farò e non avrò bisogno di quelle inette dei miei tirapiedi. Da sola mi basto -
- Vorrei poterti dare una mano ... -
- No, non è vero! - Kat la colse in flagrante e la bionda rise, stavolta più genuinamente. Kat si ritrovò a passarle un braccio intorno alle spalle mentre entrambe si avviavano verso la limousine - andrà tutto bene, ok? Devi credermi. Me lo sento -
- Da quando in qua sei una veggente? -
Kat portò gli occhi al cielo - Sono seria e tu faresti bene ad ascolarmi. -
Yoru annuì - Vorrei poterti credere Kat -
Ed era davvero così. Sperava che la sua amica avesse ragione, che Konnor alla fine sarebbe stato bene. Con o senza di lei, tutto ciò che contava era che sopravvivesse.
ANGOLO AUTRICI:
Dopo una piccola pausa le nostre ragazze sono tornate, vi sono mancate? Speriamo di sì perché le cose stanno iniziando a prendere una piega decisiva, non manca ormai molto per la fine della storia e questo significa che qualcuno verrà coinvolto in una battaglia decisiva ... scorrerà del sangue! Speriamo che il capitolo vi piaccia e che vi farete sentire numerose per farci conoscere la vostra opinione generale e anche delle piccole congetture sui futuri capitoli.
Un bacio e a presto!
BLACKSTEEL
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