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Chapter 30 - The Morning After

Shane sapeva mantenere le sue promesse, questo era fuori discussione, dopo una notte passata a letto insieme i due erano crollati, ormai sfiniti verso le sei del mattino. Kat si era svegliata di soprassalto due ore dopo, il suo cellulare continuava a suonare ininiterrotamente, tanto da svegliare anche Shane.

- Un risveglio piuttosto rumoroso ... - biascicò prima di guardarsi confusamente intorno - che diavolo è successo? Questo non è il Bulgari -

- Taci, Shane - Kat aveva posato il suo indice sulle labbra di Shane, poi aveva risposto alla chiamata. Si era sollevata dal letto, la voce allarmata e squillante di Tamara le stava facendo venire un emicrania orribile mentre tentava di raccattare la sua roba, dispersa per la stanza sotto lo sguardo confuso del ragazzo. Alla fine avevano anche bevuto la bottiglia che Shane si era portato dietro, sesso ed alcol, pensava Kat, ma quanto meno niente droga. Beh, questo pensiero non la consolava abbastanza. Tamara le stava chiedendo perché fosse in ritardo, a quanto pare la stavano aspettano per parlare del prossimo evento scolastico da organizzare, evento che Kat aveva completamente rimosso,ovviamente per delle giuste cause.

- C-certo che lo ricordavo! Ho solo avuto un piccolo contrattempo, quella stupida dell'estetista ha fatto un casino con la mia french - aveva detto e nel frattempo faticava ad infilarsi gli stivali - datemi venti minuti per sistemare le cose. Vi raggiungo al Polo! -

Kat aveva staccato la chiamata e imprecato allo stesso tempo, Shane se la stava spassando, comodamente sdraiato sul letto, ancora del tutto nudo e completamente a suo agio

- Prima abusi di me e poi te la svigni appena sorge il sole ... non è così che si fa, tesoro. -

- Dovresti darti una mossa anche tu, Shane. Il tuo cellulare - gli fece notare la ragazza, vedendolo lampeggiare in continuazione.

Shane si limitò a coprire il display - Problema risolto. Adesso torna a letto con me ... ci sono parecchie cose che dovremmo approfondire -

Kat sospirò, non era decisamente il momento quello, stava per prendere la borsa quando si ritrovò Shane davanti, con i suoi muscoli in bella mostra e quel sorriso provocante impresso sulle labbra, per un attimo ebbe un piccolo cedimento. Accorciò le distanze per stringere quel bellissimo viso tra le sue mani prima di baciarlo di nuovo, con una passione che sembrava inestinguibile nonostante ormai avesse iniziato a conoscere quel corpo molto bene. Shane gemette appena, il suo amico lì sotto era di nuovo pronto e Kat sgranò gli occhi

- A-ancora? - chiese, sconvolta

- Sempre, tesoro - ghignò Shane prima di tempestarle il collo di baci che la fecero rabbrividire e sospirare. Doveva trovare la forza di andare via da quella stanza o avrebbe passato il resto della sua vita a letto con Shane Gould. Beh, in realtà non le sembrava terribilmente allettante come cosa, stava per cedere ancora una volta, il tocco magico di Shane era irresistibile, quando improvvisamente si sentì un brusio basso ma persistente.

- Oh, cazzo - Shane sbuffò, adesso anche il suo cercapersone aveva iniziato a suonare, collegandosi al cellulare. La stanza si riempì di vibrazioni e squilli - è mio padre, ma che diavolo vuole?

- Scoprilo, io nel frattempo devo veramente andare - Kat si era appena svegliata dall'incantesimo nel quale stava ricadendo, non gli diede il tempo di aggiungere altro, gli schioccò un bacio veloce sulla guancia prima di svanire oltre la porta.

L'incontro era stato terribilmente tedioso, forse anche più del solito, ma la sua presenza si era rivelata essenziale, dal momento che Victoria, Angie e Tamara erano quasi sempre sprovviste di idee. Kat aveva cercato di combattere il sonno e quella strana sensazione di farfalle allo stomaco, aveva fatto di tutto per nascondere la sua felicità, non voleva che nessuna delle sue amiche facesse domande scomode. Quello era un gioco pericoloso che andava mantenuto segreto ad ogni costo, almeno per un altro po' di tempo. Dopo più di un'ora e mezza era riuscita finalmente a tornare a casa dov'era crollata subito dopo, finendo addormentata sul divano in salotto e svegliandosi svariate ore dopo.

Alicia le aveva preparato una sorta di merenda, i suoi occhi continuavano a vagare sul viso felice e rilassato della ragazza, chiedendosi se c'entrasse il signorino Irwin ancora una volta. Kat iniziò a godersi il cibo, aveva una fame assurda, aveva scoperto, poi andò a recuperare il cellulare ancora nella sua borsa, doveva assolutamente parlare con Yoru e raccontarle ogni cosa. Soltanto un attimo dopo fu pervasa da una strana sensazione ... non aveva ricevuto assolutamente nulla.

Il suo cuore perse un battito, perché Shane non le aveva ancora scritto? Il suo stomaco si chiuse subito dopo, mentre il panico tornava di nuovo, forse stava ancora dormendo, doveva essere stanco, no? Le sue dita veloci composero il numero della sua amica, doveva parlarle immediatamente, ma il cellulare suonava a vuoto. Si alzò subito dal divano, balzando in piedi come un'ossessa. E se Shane non l'avrebbe richiamata mai più?

- Oh mio Dio ... - sussurrò, sotto le occhiate adesso preoccupate di Alicia.

- Va tutto bene, miss? C'è qualcosa che non va nella merenda? Ho portato le sue sfoglie preferite, il pasticcere mi ha assicurato che ... -

- Alicia, sto per uscire - la interruppe la ragazza, prendendo di corsa la sua borsa e dandosela a gambe.


La villa dei Knowles sorgeva a pochi metri da casa sua, stava letteralmente dando di matto mentre usava la sua chiave di riserva e si intrufolava a casa dell'amica, dove tutto sembrava tacere.

- Dimmi che ci sei!! - mugolò, disperata. Si sentiva persa adesso, sapeva che c'era qualcosa che non andava, Shane l'aveva presa in giro, non c'erano dubbi! Stava per diventare una delle tante ambite conquiste di Shane Gould ed era stata così stupida da cascarci!

- Yoru! - chiamò l'amica, correndo di stanza in stanza fino a quando non notò l'orario alla parete. Ma certo, di solito la sua amica si allenava in piscina nel tardo pomeriggio. Non si sbagliava, Yoru stava nuotando nella sua piscina al coperto, sul retro della villa, la vide in lontananza e subito corse verso di lei che per un attimo si spaventò.

- Kat! Ma che diavolo -

- Per fortuna sei a casa! - piagnucolò l'amica, raggiungendola subito dopo - è tutto sbagliato, Yoru! Tutto sbagliato! -

Eravamo alle solite, pensò la bionda, ruotando gli occhi verso il cielo, non intendeva interrompere i suoi allenamenti per i soliti drammi adolescenziali di Kat - Che ti prende adesso? Le tue Prada preferite sono andate fuori commercio? -

- Oh, no. E' molto peggio di così! - iniziò la mora, affannata - Sono andata a letto con Shane e adesso è sparito! - dare voce a quei pensieri fu ancora più devastante del tenerseli dentro, cercò di non scoppiare a piangere ancora una volta - capisci? Credevo che stesse andando tutto bene, ieri notte è stato ... è stato stupendo, una sorta di sogno perfetto ma adesso mi sono svegliata e lui non mi ha cercato e ... -

- E ti sei lasciata prendere dal panico - concluse l'altra, sospirando - Kat, vuoi dargli il tempo di riprendersi almeno? -

- Ma è Shane Gould quello di cui stiamo parlando, lui non ha bisogno di riprendersi dal sesso! Lui è sempre pronto! -

- Questo non volevo saperlo, credimi -

- E invece mi starai a sentire! - disse Kat con voce piagnucolante - è scomparso! Sono stata sedotta ed abbandonata come tutte le altre. Oh mio Dio, che cosa penserà il mondo di me adesso? Come farò a scuola? Dovrò evitarlo e smentire tutte le voci! Mi aiuterai? Oddio, e se lo ha già raccontato in giro? -

- Kat, ti vuoi calmare? - Yoru stava perdendo la sua rinomata pazienza e capì che per quel giorno gli allenamenti erano finiti. Uscì dalla piscina e si coprì con il suo solito telo - non è passato neanche un giorno, non puoi dire che non ti stia cercando -

- Beh, visto che sei tu l'esperta adesso, dimmi: Dopo che tu e Konnor l'avete fatto dopo quanto tempo ti ha scritto? Scommetto immediatamente! - l'accusò la mora, tornando a disperarsi - vedi? Te lo leggo in faccia! Perché Konnor è una brava persona! Mentre Shane fa schifo! -

- Dio, Kat - sospirò la bionda - se sei così in pena perché non gli scrivi tu per prima? -

- Tu sei pazza! - l'altra rise istericamente - dovrei abbassarmi a tanto? Non solo sedotta ed abbandonata, ma anche illusa? Oh, no! Shane Gould non avrà anche questa soddisfazione, puoi starne certa! -

Yoru portò gli occhi al cielo - Stai andando nel panico per niente, ascoltami per una buona volta. Potrebbe essere impegnato o potrebbe ancora dormire e poi chi ti dice che Shane sia uno di quelli che scrive messaggi d'amore alla propria ragazza? Anzi, aspetta: Sei la sua ragazza adesso? Ne avete parlato? - chiese la bionda, memore di un vecchio discorso che aveva già fatto con l'amica.

Kat era perplessa - Credevo di sì! Mi sembrava che fosse così ma adesso chi può dirlo! Forse mi stava prendendo in giro, deve aver messo in moto un piano diabolico per avermi e poi buttarmi via! E' Shane Gould, è così che fa! Mio Dio, come ho potuto essere così idiota! Proprio io che lo conosco da una vita, che l'ho visto in azione così tante volte ... -

Yoru la trascinò letteralmente lontano da lì - Adesso andiamo a calmarci, ci prendiamo una bella tisana e vediamo un po' come risolvere la cosa, va bene? -

Kat aveva annuito, i suoi occhi marroni erano lucidi di lacrime che cercava di trattenere. Forse doveva semplicemente andare così, stava pagando per la sua stupidità ... si era sempre creduta migliore delle altre, ma in quel caso si era dimostrata esattamente come qualsiasi altra conquista del Gould.

- Si è divertito e adesso mi ha già rimosso e forse sostituito con qualcuno -

- Kat ... - Yoru si mise ai fornelli ed iniziò a preparare le tisane - a parte questo, è andato tutto bene ieri notte? -

L'altra si coprì il volto con le mani in un gesto disperato - Sì ... è stato perfetto, non so come riuscirò a dimenticarlo ... -

- Non dovrai dimenticare un bel niente - la rimbeccò la bionda, esasperata - devi smetterla di andare nel panico, non hai motivo per farlo. E se proprio non riesci a stare tranquilla, ti darò una mano. Posso scrivergli un messaggio, un sms molto casuale, giusto per capire se sta usando il cellulare ... -

- Lo faresti davvero? - gli occhi di Kat si illuminarono - Oh, Yoru! Grazie! - la bionda non riuscì a sfuggire all'abbraccio nonostante avesse voluto appendere la sua amica dai polsi e torturarla per tutto il resto della giornata. Era incredibilmente molesta quando voleva, Yoru non riusciva a capire perché dovesse reagire in quel modo, alla fine prese il suo cellulare ed insieme cercarono un modo per scrivere un messaggio del tutto privo di implicazioni.

- Dovrebbe andare bene - disse la mora, affranta - invialo e dopo di che staremo qui ad aspettare -

- Te lo sogni! Tra poco devo uscire, non posso rimanere qui a fissare il cellulare per tutta la sera! -

- Allora lascialo a me, ti prego! - Kat stava piagnucolando di nuovo

- Non se ne parla! Ho bisogno del mio cellulare, dai Kat ... ti prego, puoi cercare di vedere la cosa in modo razionale almeno fino a domani? -

La mora abbassò lo sguardo, forse Yoru aveva ragione, in fin dei conti erano passate soltanto dodici ore da quando si erano salutati, forse c'era una spiegazione a tutto quello.

- Shane era ossessionato da te ed anche da un sacco di tempo, Kat ... forse tu non l'hai notato, eri così presa da Wright da non vederlo, ma io lo so bene. Credo che Shane fosse innamorato ... -

- Questo è assurdo! Shane è innamorato soltanto di sé stesso e non ho la presunzione di pensare che lui mi ami ... voglio soltanto che mi scriva ... - Kat si sollevò dalla sedia, doveva tornare a casa, sua madre sarebbe rientrata dalla Scozia a breve ed anche Yoru aveva da fare - scusami, sono soltanto un peso. Non volevo rubarti del tempo -

Yoru sospirò - Sai che ci sono per qualsiasi cosa, ma devi stare calma. Vedrai che mi risponderà e appena lo farà sarai la prima a saperlo ... -

- Grazie, Yoru ... scusami ancora -


Quella fu una della serata più orrende che Kat avesse mai vissuto. Aveva cercato di mantenere la calma, voleva che sua madre non si preoccupasse per lei, visto che non avrebbe potuto parlarle di niente di tutto quello che le era successo. Avevano cenato, Eliza continuava ad entusiasmarsi per il suo nuovo progetto

- Sarà diverso dal precedente. Io e i miei collaboratori stiamo già iniziando a dare una bella impostazione alla trama -

- Sono felice, mamma - aveva sorriso in modo genuino - vedrai che andrà tutto bene. Sei una forza -

I suoi occhi continuavano a cadere sul cellulare che non accennava ad illuminarsi. Aveva scritto a Yoru nella speranza che Shane avesse risposto e l'amica avesse dimenticato di comunicarglielo, ma non era andata così. Tutto taceva ormai da quindici ore consecutive. Era esattamente come Kat aveva pensato ... era stata soltanto una delle infinite avventure di Shane.

Quando fu da sola si lasciò andare al pianto che aveva cercato di trattenere da ore, si accasciò sul suo letto, stringendo spasmodicamente il cuscino contro il suo petto. Non doveva pensare a lui, doveva rimuovere con la forza quelle immagini della notte precedente, quando la sua stupidità le aveva fatto pensare che tutto sarebbe andato bene, perché lui era diverso con lei. Quante altre ragazze aveva accarezzato con quella finta tenerezza? Quante altre ragazze si erano illuse di essere speciali esattamente come lei? Troppe. E non era la fine quella, Shane avrebbe continuato, si sarebbe preso tutto ciò che voleva perché questo era quello che Shane faceva ormai da una vita.

Non riuscì a capire come fosse successo, si stava addormentando e soltanto in quel momento la sua mente smise di vedere il suo volto. Un'ultima occhiata sul cellulare che non aveva mai squillato quel giorno, poi Kat si ddormentò. 


La sera era piacevolmente tranquilla nonostante il vento pungente, Konnor e Yoru stavano passeggiando lungo le illuminate strade di Kensington, la mano del rosso era saldamente stretta a quella della ragazza e la riscaldava con il suo tepore. La bionda non poteva fare a meno di sorridere, era così felice di passare del tempo con lui tanto che se ne sorprendeva spesso. Sapeva che quei momenti di serenità erano rari soprattutto perché infondo allo sguardo di Konnor c'era quella pesante aria di preoccupazione e sofferenza.

- Peccato non possa essere tutto come questa sera – mormorò quasi distrattamente lui.

Yoru gli strinse appena la mano – ancora preoccupazioni? Avete avuto notizie? –

- Per ora calma piatta ed è questo che mi preoccupa di più, ci stanno cuocendo a fuoco lento. Vogliono vederci dare di matto e sta già succedendo – sibilò il ragazzo riportando alla mente le tensioni all'interno del suo gruppo – i gemelli sono sempre più instabili. La paura fa commettere sciocchezze e prima o poi la goccia farà traboccare il vaso –

- E che cosa implicherebbe? – la voce di Yoru non tradiva il suo stato di preoccupazione ma all'interno del suo corpo la giovane tremava.

- Guerra

Quella parola rimase lì, Konnor non disse nulla né lei se la sentì di chiedere altre specifiche, era tutto troppo pericolosamente chiaro. La bionda si voltò, portando le sue mani ad accarezzare il volto tirato del rosso ed avvicinarlo alle sue labbra.

- Adesso sei con me – mormorò prima di unire le loro bocche in un bacio profondo che intrappolò i pensieri più oscuri di Konnor.

Per un lungo momento lui si lasciò totalmente cullare da quella sensazione, strinse il corpo della ragazza a sé e cacciò via tutto il resto. Fu libero in quel bacio e questo alleggerì per un attimo il peso che gli opprimeva il petto da giorni e che lo teneva sveglio di notte.

- Cosa vogliamo fare? – chiese la ragazza staccandosi da quell'abbraccio intenso – siamo arrivati. –

I due si voltarono e l'ingresso della grande casa dei Knowles si stagliava imponente davanti a loro, Konnor sorrise.

- Dobbiamo salutarci? – il suo tono era leggermente malizioso.

Yoru colse quell'allusione sorridendo a sua volta – Oppure potresti salire e bere qualcosa da me ... fa freddo qui fuori ... -

Konnor annuì – sono molto curioso di visitare il tuo castello –

Lei scosse la testa e tirò fuori le chiavi, aprì e i due si ritrovarono dentro la grande entrata della casa, il rosso rimase per un attimo stupito. Era enorme, arredata con mobili d'epoca e sofisticati, poteva vedere l'ingresso del soggiorno da una parte e la cucina dall'altra, davanti a lui una scala di legno lucida portava ad un piano superiore.

- Cavolo, è immensa –

Yoru rise – beh, ai miei piacciono i mobili d'epoca e i pezzi da collezione, hanno una casa così grande solo per contenerli, per il resto non ci passano molto tempo –

- Sei spesso da sola qui? – chiese il rosso.

- Beh, fatta eccezione per le irruzioni di Kat e la signora Watson, sì, spesso sono sola – rispose lei salendo le scale seguita dal ragazzo.

- Come sta Kat? La sua serata con Shane? Comincio a dubitare sia stata romantica – rise.

La bionda si unì a lui scuotendo la testa – a detta sua è stato straordinario e tanto mi basta, ma ovviamente Shane è Shane, sembra sparito. –

Konnor sollevò un sopracciglio – scherzi? Non si è fatto ancora sentire? –

- Kat è già in paranoia, spero che sia solo una coincidenza ... - sospirò la bionda – anche se non ci giurerei. Beh, di certo prima o poi la dovrà affrontare –

- Andiamo, io non ci credo, sembrano così presi! –

La ragazza rise e gli passò le mani sulle spalle – fare l'avvocato di Shane Gould è faticoso! Sei sicuro di voler assumere questo ruolo? –

Konnor scosse la testa divertito – Oddio ... beh se mi paga bene, posso anche prendermi qualche grattacapo –

Yoru aprì la porta di camera sua ed i due ragazzi entrarono, si tolse il cappotto e si lasciò andare sul letto, osservò il rosso guardarsi intorno con aria attenta. Notò i disegni attaccati alle pareti, le figure anatomiche in ogni particolare decoravano la camera, tutto era sui toni del nero e del grigio in quell'arredamento.

- Niente a che vedere con casa tua ... - mormorò lei – questa è ... un po' fredda

L'attenzione di Konnor era ancora fissa sulle pareti, guardava con attenzione la grazia di quelle linee, quei disegni erano certamente opera del tocco leggero di Yoru.

- Sono bellissimi – disse lui.

- Insomma, sono un po' strani e lo so che è inusuale – replicò lei.

Il rosso scosse la testa e si avvicino alla ragazza, le accarezzò il viso e le sfiorò una guancia con le labbra facendo accapponare la palle della bionda.

- Sei perfetta così Yoru – le sussurrò all'orecchio – sei incredibile, non crede neanche per un momenti di avere qualcosa di strano ... -

Lei sorrise, cercò di ignorare la sensazione del suo cuore cavalcante, quella destabilizzane percezione che stesse per uscire fuori dal suo petto, si sollevò e lo baciò nuovamente. Rimasero così, stretti in quell'abbraccio, con le labbra che si inseguivano e le lingue che danzavano. Quando Konnor si staccò da lei, il corpo della ragazza era schiacciato alla parete, lui dovette concentrarsi parecchio per racimolare la forza di staccarsi da lei. I suoi occhi caddero su un disegno proprio sopra la testa della ragazza, due corpi intrecciati, un uomo e una donna, persi in un bacio appassionato, al ragazzo sfuggì una risata, era impossibile non notare la somiglianza.

- E quello? – chiese indicandolo.

Il volto di Yoru si ricoprì di un leggero imbarazzo – quello cosa? –

- Siamo noi due? –Konnor era divertito.

- No – il tono della ragazza non era sicuro come di consueto.

- Come no? Dai, scommetto di sì ... -

- Ho detto di no ... -

- Ti vergogni? Cos'è quella faccia? – rise lui.

- Piantala! –

La bionda si diresse nel bagno per cercare di evitare ulteriori insistenze ma lui la seguì, Yoru si sciacquò la faccia per togliere il trucco leggero ma notò anche che Konnor era nuovamente in ammirazione.

- Che succede? – chiese lei.

- Hai una vasca? – l'attenzione del ragazzo era totalmente rapita dalla grande vasca da bagno a pochi metri da lui.

- E' una cosa così sconvolgente? – replicò lei prendendolo in giro.

- Cavolo, io adoro le vasche, il bagno di casa mia è troppo piccolo. Acqua alla stessa temperatura, questo si che è lusso! –

Lei scosse la testa – la vuoi provare? –

- Adesso? – il suo tono parve incerto.

- Konnor, i miei non ci sono puoi restare qui stanotte – gli comunicò sorridendo – quindi prova quella vasca e realizza il tuo desiderio.-

Lui scosse la testa e si diresse a regolare l'acqua e spogliarsi, per un attimo quando si immerse in quel piacevole tepore credette di essere in paradiso, adorava decisamente le vasche da bagno.

Non si era reso conto di aver chiuso gli occhi ed essersi abbandonato tanto a quel calore, ma quando sentì le labbra di Yoru premere delicatamente sulla sua tempia si ritrovò a sbattere le palpebre.

- Me la sono presa troppo comoda? – rise lui.

- Non direi ma sei ... così bello – le guance delle ragazza avvamparono letteralmente dopo che quelle parole le sfuggirono di bocca quasi contro la sua volontà.

Lui le accarezzò una guancia – sai cosa potrebbe rendere questo momento ancora più bello? Se tu venissi qui con me ... -

Gli occhi verdi di Konnor si tinsero di quella luce di malizia che fecero smuovere una strana sensazione all'interno del petto della ragazza, un desiderio con cui aveva da poco cominciato a convivere. Non disse nulla, si sollevò e cominciò a spogliarsi sotto gli occhi del ragazzo che sembrava quasi stupito che lei avesse ceduto così facilmente a quella provocazione. Quando Yoru sfilò anche l'intimo il cuore di Konnor perse un battito nell'ammirare il corpo della bionda totalmente nudo davanti a lui. Poi con un movimento fluido la ragazza si infilò nella vasca, stendendosi proprio davanti a lui, le loro gambe erano a stretto contatto e le loro dita si sfiorarono sul bordo della vasca.

- Va meglio così? –

- Signorina Knowles, lei mina decisamente al controllo di quest'uomo – rise lui.

- Quest'uomo non deve controllarsi per forza - continuò sfiorando la coscia di Konnor con un piede.

Lui spostò una mano e andò ad accarezzare la pelle della ragazza, dal polpaccio fino a metà coscia, il corpo di Yoru fu cosparso da brividi. Sentì le mani del rosso afferrarle saldamente i fianchi e spingerla verso di sé, si ritrovò proprio a pochi millimetri dalle labbra del ragazzo. Lui poggiò la sua bocca sulla guancia della ragazza e poi lentamente scese ad accarezzarle la mandibola. Tirò fuori la punta della lingua e disegnò una scia di saliva che seguiva la curva morbida del collo, giù verso la spalla. Konnor si concentrò su un lembo di pelle all'estremità della spalla, cominciò a succhiare e rosicchiare l'area sotto la sua bocca procurando in Yoru gemiti bassi, la ragazza si strinse di più al corpo del rosso. Si ritrovò a cavalcioni sopra di lui, stretta in un frenetico abbraccio mentre sentiva la bocca del ragazzo divorare la sua spalla, un'altra sensazione destò l'attenzione della bionda. Sentiva l'eccitazione di Konnor svegliarsi, proprio sotto di sé l'erezione del ragazzo reagiva alle loro intimità entrate in contatto. Yoru si staccò un momento, adesso rossa e boccheggiante, sentiva il calore provenire dall'acqua e dal suo stesso corpo annebbiarle la mente. Konnor le dedicò un lungo sguardo, dei più eloquenti e penetranti, prima di scendere nuovamente con le labbra sul corpo della ragazza. Si era concentrato sul torace adesso, leccando e baciando prima lo sterno e poi spostandosi sui seni accennati della bionda. Sentire le mani del ragazzo muoversi sul suo corpo con una tale intimità portò Yoru a sollevarsi appena dalla sua posizione. Il rosso la guardò per un attimo interrogativo ma lei non disse molto, si limitò a mettersi in piedi e trascinare il ragazzo con sé. Uscirono dalla vasca da bagno ancora gocciolanti per finire poi abbandonati sul letto della ragazza che si distese in attesa del giovane.

Konnor continuò a cospargere il corpo della ragazza di baci, adorava vederla in quel modo, così abbandonata alle sue cure, in qualche modo quel momento lo faceva sentire speciale. Sapere che una donna come Yoru lo aveva scelto lo emozionava, come se fosse qualcosa che stesse accadendo anche a lui per la prima volta. Forse era proprio così, si disse una parte della mente del giovane, forse quello era davvero qualcosa di unico per lui, non era una storia come le alte, non era sesso e divertimento. Era stato intenso ed intimo fin dal primo sguardo fra loro, Konnor era stato scelto da una donna enigmatica e misteriosa, questo lo aveva messo su un binario totalmente imprevedibile.

- Nel cassetto – mormorò Yoru indicando con lo sguardo il comodino.

Konnor lo aprì e sorprendentemente ci trovò una scatola di preservativi, rise – e questi? –

Quella scosse le spalle con naturalezza – Shane me li ha fatti recapitare con un corriere ed un messaggio che ho bruciato senza neanche leggere –

Il rosso scoppiò a ridere – questi li hai tenuti però! –

Lei gli poggiò un bacio leggero sulle labbra – potevano essere utili, non ho fatto male o sbaglio? –

Lui non rispose, si limitò a scendere di nuovo su quel corpo bellissimo ed accarezzarle le gambe, la bionda le aprì seguendo i movimenti di Konnor che stava scendendo sempre più in basso. Era una sensazione assurda quella che provava quando le labbra del ragazzo le si accostavano in quel modo. La tensione che le generava al basso ventre era ingestibile, il fuoco del desiderio le infiammava le ossa fino al cervello, sentiva come se la sua anima potesse abbandonare il corpo e perdersi nello spazio. Dissolversi, sì era come se si sentisse sull'orlo della dissoluzione, della frammentazione ma le mani di Konnor la trattenevano. Lui era contemporaneamente ciò che la distruggeva e colui che la teneva insieme.

- Yoru ... - la sua voce era bassa, ad un millimetro dal suo orecchio.

- Vai ... avanti ... - mormorò lei spostando la testa di lato e baciandolo delicatamente.

Lui ubbidì e lentamente si spinse dentro di lei, la bionda dovette trattenere i gemiti per quell'intrusione nascondendo la testa nella spalla del ragazzo. Quando Konnor cominciò la sua danza, quella serie di movimenti lenti e costanti misero a dura prova il controllo di Yoru, che si ritrovò a gemere. I loro respiri si mischiavano e la ragazza era totalmente persa in quelle sensazioni, sentiva il rosso aumentare il ritmo e lei perdeva il controllo ad ogni istante.

- Dio ... adoro quando mi guardi così ...- rise il ragazzo fra un bacio e l'altro.

- Konnor ... - soffiò Yoru.

Non ci fu spazio per altre parole, il piacere sconvolgeva la mente di entrambi finchè non divenne troppo da sostenere. Il corpo di Konnor si mosse ancora fino all'estremo, fin quando anche Yoru non riuscì più a trattenere quel piacere dentro di sé. L'orgasmo colse la ragazza con una forza a cui non era ancora abituata e quell'adrenalina la pervase così rapidamente e violentemente da lasciarla quasi stordita. Anche il rosso si ritrovò preda delle stesse sensazioni poco dopo, si strinse ancora di più al corpo della bionda e poi cadde totalmente privo di energie sul materasso.

Fu così che si addormentarono, stretti e nudi nel grande letto della camera di Yoru, circondati ancora da quella sensazione di assoluta pace.


La mattina seguente la ragazza si svegliò come sempre presto, anche se non aveva affatto voglia di uscire per i suoi soliti esercizi. Lasciò un occhiata a Konnor che dormiva ancora accanto a lei e sorrise per un momento, sembrava così sereno, doveva essere al sicuro dai suoi drammi almeno durante il sonno. Lei si sollevò, recuperò la canottiera che il ragazzo le aveva regalato e si diresse a lavarsi in bagno.

Quando uscì trovò il rosso perfettamente sveglio e seduto sul letto, le sorrise.

- Sapevo che non te l'eri svignata solo perché stavolta sono a casa tua –

Lei scosse la testa – io non me la svigno, ho solo una vita da adolescente a cui tornare ...-

- Sai che con quella addosso sei sexy da morire? – chiese lui sollevando un sopracciglio ed indicando la canotta.

Lei scosse la testa cercando di nascondere il velo di imbarazzo – se hai finito con gli apprezzamenti andrei a fare colazione, tu che ne dici? –

- Muoio di fame – replicò l'altro sollevandosi.

Sembravano due ragazzi normali, dovette ammettere Yoru, in quel momento, seduti intorno al tavolo da cucina, a mangiare i cereali, sembravano una qualunque coppietta. Le sarebbe piaciuto che durasse ancora quell'idillio, che uscito dalla porta di casa sua Konnor non dovesse tornare ad un mondo pieno di predatori. Ad una realtà dove viveva la legge: uccidi o vieni ucciso.

- Allora quando iniziano le gare? – chiese il ragazzo.

Lei si destò, tornando con la mente a quel tavolo e quella colazione tranquilla – giovedì cominciano i gironi di qualificazioni, diciamo che sono ancora gare preliminari. La vera sfida comincerà fra dieci giorni –

- Ti dispiace se vengo giovedì? –

Lei sorrise e scosse la testa – no, certo che puoi venire ... insomma se ti va –

Una mano di Konnor si mosse a posizionare un ciuffo di capelli della ragazza dietro l'orecchio – te l'ho già detto, voglio venire alle gare, prometto che farò il bravo, mi terrò ad una distanza di sicurezza, così i tuoi non mi scopriranno –

Lei si strinse appena nella spalle – vorrei potergliene parlare come si deve, insomma ... vorrei che ti conoscessero e tutto il resto, ma ... -

La bionda non disse nulla, non era necessario procedere oltre, il dolore che si era materializzato negli occhi di Konnor era sufficiente.

- Non avere fretta di dirgli di me non sono esattamente un buon investimento in questo periodo ... - la sua voce era tesa.

- Quando le acque si calmeranno – insistette lei con voce ferma.

- Se si calmeranno –

- Quando si calmeranno – ripeté ancora più convinta – ti inviterò a cena, gli piacerai –

Konnor aveva molto dubbi in proposito ma tacque, si limitò a sorridere in risposta allo sguardo severo e deciso della ragazza, lei aveva una grande opinione su di lui, più di quanto il ragazzo stesso ne avesse di sé.

- Miss ... buongiorno –

La voce che si levò dalle spalle dei due ragazzi li spinse a scattare e voltarsi leggermente allarmati, Yoru se ne era totalmente dimenticata. La signora Watson puntuale come sempre era entrata in casa con la sua copia delle chiavi ed ora stava fissando la coppia ancora leggermente frastornata.

- Watson... – disse Yoru alla fine – sei già qui ... -

- Come sempre Miss, vi lascio alle vostre cose, comincio a sistemare nello studio di suo padre ... -

Gli occhi caldi della governante indugiarono appena bonariamente sulla figura di Konnor e sul bel quadretto mattutino prima di lasciare la cucina per adempiere alle sue faccende.

- Io ... cazzo, smammo – disse il rosso scattando in piedi.

La bionda annuì – meglio che vai, ti chiamo più tardi –

- Dici che è un problema? Che mi abbia visto qui –

Lei scosse la testa – no, va tutto bene, ci parlo io –

I due si diressero nuovamente nella camera della ragazza, Konnor finì di vestirsi e recuperò la giacca, fu un lampo, gettò quasi distrattamente lo sguardo verso la finestra che dava sulla strada. Non ci fece caso in un primo momento e fece quasi per andarsene, ma poi tornò indietro e mise più attenzione nell'osservare la strada, qualcosa di sinistro catturò la sua attenzione. La figura di un uomo all'angolo della strada stonava terribilmente con tutto il resto dell'ambiente, fu impossibile non notare le occhiate che continuava a dare alla casa. Il corpo del rosso si pietrificò mentre Yoru gli si affiancava e coglieva immediatamente cosa stesse preoccupando il ragazzo.

- Qui ...- il tono di Konnor era duro e furioso come la ragazza non l'aveva mai sentito – persino qui, cazzo. In pieno giorno in un quartiere come questo, ma che cazzo credono di fare?! –

Lei spostò una mano ad accarezzargli il braccio – non fanno niente, stanno solo a guardare –

Lui si voltò confuso ma non meno adirato – da quanto tempo sono qui? Da quanto lo sai? –

- Alcuni giorni ... -

- E cosa cazzo aspettavi a dirmelo? – Konnor stava tremando di rabbia.

- Non volevo che ti preoccupassi ... -

- Merda Yoru! Non dovrei preoccuparmi? E cosa dovrei fare? – si passò una mano davanti al volto stremato – cazzo ... se ti avessero fatto del male? Tu devi dirmi queste cose, chiaro? Devi!

Lei annuì- si, mi dispiace ... -

- Qualsiasi cosa Yoru, chiamami e dimmelo ... sempre

- Lo farò, è che siete tutti così preoccupati e stanchi, anche Cloe ... non è sicura di sapere cosa fare – riferì – non volevo mettere altra carne al fuoco –

Lo sguardo di Konnor era ogni istante più contrito – non sarà facile per loro ... -

- Per qualsiasi cosa voglio che tu sappia che io ci sono – disse lei convinta – so che sono solo una ragazzina, so di non sapere nulla dei casini in cui siete invischiati, ma voglio che mi consideri una base sicura. Se non sapessi cosa fare o dove andare, vieni da me, ok? –

Lui le sorrise, il più dolcemente che la sua anima gli consentisse di fare in quel momento e poi annuì, maledicendo se stesso per il guaio in cui aveva cacciato quella ragazza tanto speciale.

Yoru guidò Konnor fino all'uscita della casa e lo guardò andare via lungo la strada affollata, notò come anche l'uomo sospetto alla vista del ragazzo si era dileguato, anche se lei sapeva che non sarebbe rimasta sola per molto.

- Sembra un bel giovanotto – disse la voce familiare della signora Watson alle spalle della ragazza.

Questo fece sorridere Yoru – lo è ... -

- Un tipo rispettoso e tutto d'un pezzo – convenne la donna – mi ricorda tanto mio nipote Colin! –

- Posso contare sulla tua discrezione, Watson? – si accertò la bionda.

La donna rise appena – ovviamente, Miss. Qui non ho visto nessuno e inutile dire che sarebbe comunque saggio ed educato comunicare a sua madre certe novità –

- Lo farò quando sarà il momento giusto –

- Ne sono certa, Miss –

Yoru pregò che quel momento arrivasse davvero, che Konnor uscisse vittorioso da quella battaglia tanto impervia e che potesse avere l'occasione di essere libero.


ANGOLO DELLE AUTRICI: Rieccoci di nuovo ... noi siamo qui, ma dove sarà finito Shane invece? Qualcuna si è lasciata prendere decisamente dal panico, ma come biasimarla?

Questo è un capitolo relativamente calmo che preannuncia quello che ben presto arriverà, siete sicuri che le vite delle nostre ragazze non possano essere sconvolte più di così?
Speriamo che la storia vi stia intrattenendo!
Grazie per chiunque legge, recensisce e segue questa storia e tutto quello che viene fuori dalle nostre menti.

- BLACKSTEEL - 

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