Chapter 29 - Together in the dark
Ultimamente la routine di Annie stava diventando piacevole, sentiva di aver trovato il suo equilibrio nonostante la figura di Harley continuasse ad aleggiare su di lei, per una volta sentiva davvero di poter fare come se non esistesse. Il fato sembrava averle donato quell'opportunità facendo entrare James nel suo negozio, facendo in modo che si conoscessero e che parlassero.
Lui era un ragazzo normale, avevano la stessa età ed era uno specializzando in medicina con un debole per i dolci e questo lo aveva spinto ad entrare nella sua pasticceria.
La rossa si era sorpresa ad essere lusingata che un ragazzo tanto a modo e gentile si interessasse a lei, che le proponesse una cena, non vedeva l'ora di recarsi a quell'appuntamento sabato sera. Per alcune ora Annie riusciva a sentirsi normale quando pensava a James e dimenticava la presenza del ragazzo fuori dal suo locale.
Harley però non sembrava particolarmente entusiasta di questo nuovo cambio di rotta, aveva notato lo sconosciuto fare gli occhi dolci alla sua adorata Annie, allungare le sue zampe sulla sua bellissima ragazza. Un primo istinto era stato quello di entrare nel locale e pestarlo, fracassargli quella faccia da damerino sulle bellissime vetrine della pasticceria della sua amata. Ma aveva deciso di trattenersi, di respirare profondamente ed agire con un minimo di astuzia, non si sarebbe fatto odiare da lei. Non avrebbe compiuto gesti avventati, avrebbe mantenuto la calma e lasciato che il suo piano facesse il suo corso. Si era impegnato così tanto dopotutto, messo a rischio così tante vite innocenti solo per riavere l'attenzione della sua Annie.
Era quella la verità dietro le sue bugie, dietro ogni suo gesto meschino, voleva solo riaverla indietro, ma lei ormai si fidava di chiunque tranne che di lui. Dava retta a quelle stupide voci che le dicevano di stargli lontano, che lo dipingevano ancora come l'unico mostro della storia. Ma non era così, Harley ne era lucidamente consapevole e presto anche la sua dolce Annie si sarebbe resa conto che c'erano ben altri bugiardi, altri traditori, si sarebbe spaventata e sentita sola. In quel momento, quando la sua fragilità l'avrebbe di nuovo resa vulnerabile lui avrebbe agito, avrebbe nuovamente afferrato l'anima di quella giovane donna.
Il ragazzo si ripeteva quel mantra giorno e notte, mettendo a tacere qualsiasi idea che implicasse il torcere un solo capello a quello stupido pretendente. Ripassava nella sua mente quella situazione per evitare di entrare nella pasticceria e spaccargli la faccia, nonostante quasi ogni sera lo vedesse entrare e fare il cascamorto con la sua donna, la sua Annie.
Persino quella sera si era presentato, avevano parlato per un po' fin quasi alla chiusura, poi si era finalmente tolto di mezzo ed Harley si era avvicinato alla ragazza che stava chiudendo il negozio.
- Ehi dolcezza, vuoi che ti accompagni a casa? – le chiese con il suo solito tono felpato.
Il volto di Annie era serio e marmoreo come sempre, non lo degnò di uno sguardo continuando a chiudere la porta ed inserendo l'allarme.
- Per le strade ci sono un mucchio di tipi loschi sai , non è sicuro che una bella ragazza come te giri da sola ... - continuò quello.
- Allora chiederò a James di accompagnarmi la prossima volta –
Quella frase uscì con un tono di stizza che Annie non credette neanche di possedere, l'aveva detta di getto nel tentativo di liberarsi dall'assillo del moro ma quasi si pentì di averlo fatto. Gli occhi grigi di Harley si sgranarono appenasembrava stupito e ferito, tanto che la rossa fu quasi pervasa da una sensazione di colpa. Poi il volto del ragazzo prese una posa più rigida e minacciosa.
- Vuoi dirmi che stanno così le cose? Che tu non hai più bisogno di me? – il tono che usò tradiva la rabbia che provava.
- Non cominciare Harley, io ho imparato anni fa a non avere bisogno di te ... - rispose quella scocciata e si mise in cammino verso casa – quindi tornatene da dove sei venuto –
- Ma davvero? Vuoi dire che non provi più niente per me? Che preferisci la compagnia di quello stupido ometto? A chi vuoi darla a bere! – ribattè il ragazzo cominciando a seguirla.
- Tu hai perso ogni diritto Harley, lo sai benissimo! – sbottò lei – sono stata anni a perdere il mio tempo con te e tu hai sempre sputato in faccia a me e alla nostra relazione! No hai alcun rispetto ed io sono stanca! –
- Io ti amo Annie! – urlò il moro – cazzo lo sai che ti amo ... -
- Tu ami solo te stesso, segui solo quello che il tuo egoismo comanda – replicò la ragazza con gli occhi lucidi – hai distrutto tutto quello che avevamo per qualcosa che volevi più di me, adesso tieniti la cocaina per riscaldare il tuo letto e non cercarmi. Io merito di meglio, io sono più che tuo trofeo ... -
- Lui sarebbe il meglio che stai cercando? – chiese quello arrestando i suoi movimenti – sarebbe meglio di me? –
- Chiunque sarebbe meglio di te Harley, qualsiasi persona mi tratterebbe con più amore e considerazione di te, voglio lo spazio e la possibilità di cominciare a vivere per me stessa. Ho intenzione di prendermelo davvero – rispose lei.
Poi si voltò e ricominciò a camminare lungo il marciapiede, a testa alta e con il petto percosso dai battiti del suo cuore che sembrava pronto a saltarle fuori dal corpo. Per la prima volta aveva affrontato il suo demone personale in un confronto e sembrava averlo vinto, in qualche modo si era sentita più leggera nel vederlo restare immobile e senza parole.
Annie aveva imboccato l'ultimo tratto di strada prima del suo appartamento, si era messa a cercare le chiavi del portone nella borsa e quasi non si era accorta della figura che era uscita dall'ombra di un vicolo. Ancora qualche passo e notò che lo sconosciuto la stava fissando anche se lei non riusciva a vederlo negli occhi, il volto era coperto da un cappuccio che gettava un ombra sul suo volto. Il corpo della ragazza si irrigidì immediatamente tanto da spingerla ad attraversare la strada e cambiare marciapiede, quella che lei interpretò solo come una brutta sensazione presto divenne una realtà difficile da non notare.
Lo sconosciuto si era messo in cammino, con passo sostenuto e la stava seguendo, si era spostato nel suo stesso marciapiede e la pedinava ad una distanza sempre più esigua. Il cuore di Annie cominciò a battere sempre più veloce, le sue gambe andavano ad una velocità sostenuta ma questo non bastava a seminare l'uomo alle sue spalle. Voleva chiedere aiuto ma la strada era deserta, si ritrovò a cercare il cellulare freneticamente nella borsa ma non riusciva a trovarlo. Ormai mancava poco a casa sua così decise di provare a correre ma adesso lo sconosciuto era intenzionato a raggiungerla sul serio. Aveva fatto un paio di scatti in avanti recuperando rapidamente la distanza, l'andatura della rossa era rapida ma sentiva le gambe tremanti ed il suo passo incerto.
Svoltò l'angolo estraendo le chiavi dalla borsa e gettando un occhiata alle sue spalle, si ritrovò a sbattere contro qualcosa mentre dietro di lei notò con paura che l'uomo l'aveva quasi presa. Si voltò convinta che un secondo aggressore le avesse tagliato la strada, con gli occhi sgranati fissò la figura che aveva urtato e ne riconobbe i lineamenti familiari.
Harley era in piedi davanti a lei e stava fronteggiando quel tipo con uno sguardo freddo e minaccioso, rapidamente la superò gettandosi sullo sconosciuto ed assestandogli un pugno sul viso. Quello cadde per terra tramortito mentre il ragazzo si piazzò sopra di lui.
- Cosa credi di fare alla mia ragazza schifoso? – ringhiò il moro.
L'altro non ebbe il tempo di rispondere, un secondo pugno lo colpì, poi un terzo ed un quarto, Harley scoprì il volto dell'uomo ed entrambi notarono che era un orientale. Quello si divincolò dalla presa del moro e con una spinta si liberò del suo peso, poi sfuggì via lungo la strada deserta.
Harley si sollevò ancora perfettamente calmo, tentando di nascondere la soddisfazione per quel momento, il suo piano presto avrebbe dato i suoi frutti.
- Stai bene?- chiese a Annie che parve trasalire quando si rivolse a lei.
Quella non rispose subito, aveva ancora la gola secca e le ginocchia tremanti, sentiva il cuore che le batteva così forte da assordarla.
- Annie? – la chiamò ancora il ragazzo spostandosi verso di lei ed accarezzandole una spalla.
Lei sollevò la testa e finalmente annuì – si io ... sto bene ... grazie ...-
- Questa zona fa schifo , non dovresti girare a tarda notte da sola - riprese lui accarezzandole una guancia – che ne dici se ti accompagno? Sai, visto che James non è nei paraggi –
Annie riflettè un momento, con quella scena fin troppo vivida davanti ai suoi occhi, poi si strinse nelle spalle – ok, solo fino al portone –
- Certo dolcezza –
Così Harley avvolse il suo braccio lungo le spalle della ragazza stringendola appena, quella non oppose resistenza e si fece guidare nella via fino al portone del vecchio palazzo, poi i due si staccarono.
- Cerca di non farti illusioni Harley, ti sono grata ma questo non cambia niente e io uscirò con James sabato – disse lei con un filo di voce.
Quello sorrise, sfoggiando la sua migliore espressione ragionevole – lo so Annie, non l'ho fatto perché volevo farti cambiare idea. Io ti ho protetta perché ti amo e questo non può cambiare anche se esci con tutti i James del mondo –
- Lo so ma smettila di definirmi la tua ragazza, non lo sono più da molto tempo –
- Buona notte amore –
- Buonanotte Harley –
Kat era riuscita a seguire tutti i passaggi che Yoru le aveva consigliato, aveva preso la metro per la prima volta nella sua vita ed adesso se ne stava seduta con una posa rigida, ad osservare la moltitudine di gente che saliva e scendeva dal mezzo. Non aveva indossato niente di vistoso quella sera, aveva dovuto necessariamente optare per tacchi meno alti del solito, dei semplici stivaletti in cuoio ed un vestito lungo e comodo. Aveva preso il cappotto panna dentro il quale si stava stringendo nonostante non sentisse davvero freddo. Era l'ansia, la stessa paura che la costringeva a muovere velocemente le dita sulla sua gamba e a gettare continue occhiate al cellulare. Mancava poco, lo sapeva, la sua fermata arrivò inesorabile e così lasciò la metro, seguendo il flusso di gente che di fretta cercava di raggiungere la propria meta. Si guardò intorno, chiedendosi in che brutta zona di Londra fosse finita, senza la sua limo si sentiva quasi smarrita mentre faceva qualche passo incerto verso la strada. Ma stava andando tutto bene, nessuno la fissava, perché nessuno avrebbe potuto riconoscerla in quella zona della città, ancora di più perché aveva fatto di tutto per apparire come una comunissima londinese di diciannove anni. Stava per prendere il cellulare dalla borsetta e chiamare Shane quando una mano l'afferrò alla vita e subito la trascinò all'indietro. Kat stava per urlare quando il profumo inconfondibile di Shane la raggiunse, calmandola all'istante.
- Sei un idiota, Shane Gould - sospirò, lasciandosi voltare verso il volto divertito dell'altro. Cercò di respirare normalmente, nonostante la vista del ragazzo l'avesse agitata come mai fino a quel momento.
- Sei così smarrita in questa parte della città ... si vede lontano un miglio che non appartieni a questo posto ... - considerò l'altro, dopo aver lanciato una delle sue occhiate dense e maliziose verso Kat. Aveva fatto di tutto per camuffarsi tra quella gente comune, eppure c'era qualcosa in lei che l'avrebbe sempre ingannata ... quel viso austero, quella postura impettita, quei capelli troppo curati e quel trucco perfetto erano un chiaro segno di ciò che Shane intendeva.
- Oh, parli proprio tu che te ne vai in giro con i tuoi mocassini su misura da duemila sterline - commentò Kat, lanciando un'occhiata sommaria al ragazzo che trovò ancora più sexy di come ricordava. Quella sera aveva scelto di vestire un po' meno sofisticato del solito, i maglioni Tommy Hilfiger a strisce e i pantaloni Stefanel neri dovevano essere la cosa più vicina all'idea che Shane aveva della parola "casual".
- Tranquilla, i vestiti avranno vita breve stasera - sussurrò Shane al suo orecchio, provocandole dei brividi che si sparsero per tutta la schiena. Kat aveva improvvisamente la gola secca, si aggrappò al braccio che il ragazzo le offriva e a quel punto si incamminarono entrambi verso una strada buia.
- Sei tesa, ho portato qualcosa da bere ... -
- Vuoi farmi ubriacare? Vuoi che i ricordi della mia prima volta siano nebulosi e sfocati? - Kat si lasciò andare ad una risata tremula
- Nah, solo qualche bicchiere, ti aiuterà a scioglierti - rispose quello, prima di cercare con le labbra un punto morbido e caldo del collo di Kat e baciarlo - andrà tutto bene, ti farò stare bene ... -
Quelle parole sussurrate insieme a quei baci a fior di pelle non aiutarono la mora, anzi una nuova ondata di eccitazione mista a panico prese possesso del suo corpo mentre si costringeva a camminare.
- T-ti ha visto qualcuno? - chiese con voce bassa e lievemente roca Kat.
- No, nessuno ci cercherà in questa parte di Londra, ma domani faremmo meglio a rientrare a Kensington usando la metro, ho visto parecchi paparazzi appostati intorno al Bulgari - spiegò il ragazzo, poi sollevò il volto verso un'insegna al neon che brillava sopra le loro teste. Soltanto in quel momento Kat capì che erano appena arrivati a destinazione.
- Beh, Konnor non scherzava quando me ne ha parlato- Shane rise appena, portandosi le mani al volto. Kat non poteva non convenire con lui osservando lo squallore di quell'edificio che si estendeva davanti ai loro occhi. In tempi migliori si sarebbe rifiutata di mettere piede in un posto come quello, ma adesso le cose erano diverse,lei, in primis, era diversa. Shane le porse la sua mano pallida e allungata prima di stringere quella più piccola e delicata della ragazza nella sua, se la portò alla bocca e la baciò.
- Andiamo, una volta a letto non penserai più a dove ti trovi. Questa è una promessa ... -
Kat cercò di deglutire, respirare era difficile con uno Shane così malizioso e sfacciato accanto. Il ragazzo si fece strada lungo il Motel, era stato Konnor a prenotare per lui, evidentemente quello era un luogo in cui aveva fatto degli scambi con qualcuno dei suoi clienti. La stanze erano terribili ma pulite, questo era tutto ciò che Shane aveva ottenuto in cambio di quella dannata privacy che non sembrava poter trovare da nessuna parte. Il proprietario, un uomo sulla cinquantina, tutto intento a leggere un giornale non mostrò alcun tipo di curiosità per la coppia, anzi a fatica tirò su gli occhi dal suo articolo sportivo sul Manchester.
Kat era decisamente incapace di concentrarsi su quanto stava succedendo, sentiva i due uomini scambiarsi qualche breve convenevole prima di notare un passaggio di chiavi e banconote.
- Secondo piano, stanza 23 -
Ansia, panico, paura, la mano di Shane la guidava lungo la scala ricoperta da una terribile moquette beige, perfino la carta da parati era datata e in certe zone ingiallita. Ma quello era soltanto un contorno quanto mai sfumato, proprio come la stanza piccola e antiquata nella quale stavano entrando. Il letto era ampio, un matrimoniale che si estendeva sul lato sinistro della camera, quella fu la prima cosa che Kat aveva notato. Nel frattempo Shane l'aveva aiutata a liberarsi dal suo cappotto, stava sorridendo mestamente mentre i suoi occhi passavano in rassegna il corpo perfetto della ragazza che adesso tremava appena. Non esisteva cura migliore dello champagne per quel genere di preoccupazioni e il caso voleva che avesse portato con sé una bottiglia del miglior chardonnay in circolazione.
- A noi, sperando che tu non abbia cambiato idea ... - disse, passando il secondo bicchiere a Kat che lo prese senza cedere.
- Perché dovrei? -
Shane rise appena - Perché si sta mettendo nei guai, signorina Westwood -
- Amen - la ragazza lasciò che il bordo dei due bicchieri colmi di champagne si toccasse, poi lo mandò giù velocemente, i suoi occhi scuri non lasciavano quelli chiari di Shane che la fissava, pieno di desiderio che non riusciva più a controllare. Avrebbe voluto essere meno impetuoso, ma l'attesa lo aveva distrutto, non era più capace di andarci piano. Kat l'aveva capito, bastò incrociare quel bagliore sinistro nei suoi occhi per prepararsi a quello che sarebbe successo da lì a breve. Shane bevve direttamente dalla bottiglia, il gusto frizzante e pungente dello champagne decretò la fine di ogni pensiero sensato, nel frattempo Kat aveva dimezzato la distanza che la separava dal ragazzo e si era lasciata stringere con forza, fino a quando le sue spalle non avevano toccato il muro freddo dietro di lei.
Shane artigliò le sue cosce fresche e sode, scoprendole dal leggero tessuto che le copriva fino ad un momento prima, lasciò vagare le mani per un attimo, godendo di quella morbidezza e dei lievi gemiti di piacere che Kat si lasciava sfuggire, poi la sollevò direttamente da terra e la strinse, bloccandola tra il suo corpo ed il muro. Kat sgranò gli occhi, un attimo di sorpresa, le sue gambe erano strette intorno alla vita di Shane mentre il suo profumo la investiva totalmente, lasciandola tramortita, alla mercé di quelle labbra che si facevano sempre più vicine. Il primo bacio fu leggero, quasi a fior di pelle, Shane si era ritratto, stava giocando con lei, così Kat fu costretta ad andargli incontro con il viso, il secondo bacio fu ugualmente breve, ma stavolta le loro lingue si erano incontrate prima che Shane si avesse indietreggiato di nuovo. Una scarica di eccitazione colpì entrambi, Kat gemette contro le labbra dell'altro che si aprirono con foga e catturarono le sue in un bacio pieno di passione ed attesa. Shane annegò nel piacere di quel corpo contro il suo, le forme di Kat lo facevano impazzire, così come il calore di quella bocca, le provocazioni che entrambi mettevano in ogni loro più piccolo gesto. Era sempre stato così dopotutto ... una lotta, una continua negazione di ciò che entrambi avevano sempre voluto ma non avevano mai osato affermare a parole. Shane non poteva credere ai suoi occhi, quello doveva essere un altro dei suoi numerosi sogni erotici con Kat e sé stesso come protagonista, perché mai prima di quel momento avrebbe mai potuto immaginare di arrivare a quel punto con lei.
Nel frattempo Kat si era ritrovata sul divano della stanza, le sue spalle erano nude, Shane era un professionista nell'arte del privare le ragazze dai propri vestiti in pochi secondi e lei lo stava provando sulla sua stessa pelle. Si lasciò spogliare mentre anche lei faceva di tutto per godere della vista del corpo di Shane. L'ultima volta l'aveva lasciata con parecchie voglie addosso che adesso intendeva soddisfare, come baciare il petto muscoloso e pallido del ragazzo, per poi passare in rassegna gli addominali scolpiti e stringere quelle spalle larghe e forti, perfetta espressione di tutta la scherma con cui Shane riempiva i suoi momenti di rabbia e solitudine.
Kat si strinse a lui, facendo entrare in contatto il suo corpo con il petto nudo di Shane che sussultò appena.
- Dio ... - la sua voce era bassa, resa ancora più roca dal desiderio mentre le sue mani sfioravano la pelle morbida dello stomaco di Kat, spingendosi più su, dove il reggiseno gli impediva di continuare. Ci aveva messo un attimo a slacciarlo, le sue dita erano troppo abili ed allenate per quel genere di cose, anche Kat se ne accorse e questo, insieme all'imbarazzo del sentirsi adesso totalmente esposta, la frenarono un istante.
Shane era estasiato, aveva sempre desiderato vedere la quarta abbondante di Kat in quella situzione. Per un attimo fu incapace di muoversi, le sue mani rimasero ai lati del volto di Kat mentre si abbassava appena per lasciare che fosse la sua bocca a baciare quel paradiso vivente che era riuscito ad intrappolare nella sua rete. La pelle di Kat era morbida e bollente, i suoi seni perfetti e sodi, Shane iniziò ad esplorarli con la lingua, reso ancora più audace dai gemiti incontrollati di Kat. La ragazza si ritrovò ad annaspare in cerca di aria, la mano di Shane si muoveva tra le sue cosce, stringeva il tessuto trasparente dei suoi slip, unico intralcio tra le sue dita ed il suo corpo desideroso di accoglierlo.
Automaticamente lasciò che il ragazzo si infilasse tra le sue gambe, stringendole intorno alla sua schiena, nel frattempo le sue labbra lasciavano scie bollenti lungo la sua pelle che fremeva sotto ogni tocco. Kat curvò la schiena, pervasa dal piacere, le dita di Shane scostarono il sottile tessuto della culotte prima di penetrarla con un gesto preciso che le provocò una nuova e devastante scossa di piacere.
- S- Shane ... - sussultò, dimenandosi sotto quelle attenzioni che si facevano sempre più serrate. Kat non riusciva più a pensare a niente, i suoi sensi era perduti nel bel mezzo di una fitta nebbiolina fatta soltanto del piacere più puro che avesse mai potuto immaginare; le dita di Shane continuavano a muoversi dentro di lei con enorme maestria, senza darle un attimo di tregua. Sentiva l'orgasmo crescere dentro di lei in ondate dapprima lente, poi sempre più forti ed impossibili da gestire. Shane strinse i denti, vedere Kat venire in quel modo lo eccitò all'inverosimile, tirò fuori le dita dalla sua apertura ed attese un attimo nonostante la sua erezione lo stesse tormentando da troppo tempo ormai.
Kat cercò di riprendere fiato, il suo corpo era pervaso da brividi che la scuotevano mentre cercava il viso di Shane e tornava a baciarlo.
- Wright non ha idea di cosa si è perso in tutto questo tempo ... - mugolò il ragazzo, ridendo di soddisfazione sulle labbra della mora che assunse un'espressione cupa
- Potresti evitare di nominarlo? -
- Perdono, dolcezza. Ti senti a tuo agio adesso? - le chiese, sussurrandole sulle labbra prima di tornare alla carica con un nuovo bacio appassionato che la lasciò senza respiro.
Kat annui, poi parlò con un filo di voce - F-farà male? -
- No ... sta tranquilla - lo sguardo di Shane era denso e penetrante, Kat deglutì rumorosamente mentre il suo cuore tornava a battere all'impazzata, i loro corpi erano bollenti ed in collisione, quel contatto magnifico spinse Kat a volere di più mentre le mani di Shane si aggrappavano alle sue cosce, spingendole ad aprirsi. Sapeva cosa stava per succedere, ancora di più quando il ragazzo iniziò a baciarle il collo mentre con la mano guidava la sua erezione prontissima contro la sua apertura. Era stretta, Shane stava già gemendo per quella sensazione, sentì le unghie di Kat incastrarsi nella pelle delle sue spalle quando con un movimento fluido si spinse un po' più in profondità, penetrandola del tutto.
Kat annaspò per un attimo, quella sensazione mai provata fino a quel momento la confondeva, il bruciore si era propagato velocemente e, con la stessa rapidità con cui era nato, si era ben presto estinto. Shane doveva averlo inteso, dopotutto Kat Westwood non era mica la prima ragazza vergine che aveva avuto, pensò lei e quello fu l'ultimo pensiero sensato che ebbe.
Shane avrebbe voluto fermarsi e chiedere se tutto stesse andando bene, ma non ci riuscì. I gemiti di Kat erano palesi e la sua voglia di spingersi più a fondo in lei non poteva più essere trattenuta. Affondò con un gesto secco che lo fece gemere di piacere mentre Kat inarcava la schiena e sospirava, la strinse a sé, abbassandosi ulteriormente sul suo corpo e iniziando a spingere più velocemente. Era così bollente, così stretta ...
- K- Kat ... - si lasciò sfuggire un gemito basso, poi intrappolò la bocca della ragazza nella sua, senza mai smettere di muoversi ritmicamente dentro di lei.
Kat aveva perso la ragione, le sue gambe erano strette intorno alla vita di Shane in una morsa ferrea, si sentiva andare a fuoco ... un incendio che si propagava da un punto ben preciso del suo corpo per poi irrorare tutte le altre zone. Shane la riempiva del tutto, ogni spinta era una nuova scossa di piacere che la stordiva, le sue mani erano bloccate in alto, strette in quelle di Shane. Chiuse gli occhi, poi li riaprì, il viso in estasi di Shane era bellissimo, le labbra carnose lievemente dischiuse e gli occhi insolitamente scuri, pieni di desiderio ed eccitazione.
- S-Shane ... D-dio ... - Kat gemette contro le sue labbra
- Sì, esatto ... è quello il mio nome ... - sussurrò il ragazzo prima di baciarla di nuovo e liberarla da quella presa intorno alle mani per stringere adesso le sue cosce. Se le portò sulle spalle e quel semplice gesto fece si che ogni spinta fosse ancora più profonda. Kat urlò di piacere, Shane la stava seviziando, la sua erezione toccava un punto perfetto che la stava mandando letteralmente in paradiso, confondendole i sensi.
Era troppo, il ragazzo era arrivato all'estremo di ogni sua possibilità di resistere ulteriormente, stava per venire. Vedere Kat in quello stato lo stava uccidendo, sentire il suo corpo bollente stretto intorno alla sua erezione non gli dava più scampo.
- K-kat ... sto per ... - le parole gli morirono in bocca, gli ultimi affondi furono devastanti per entrambi. Kat si lasciò andare ad un grido acuto, mentre un nuovo orgasmo la travolgeva, lasciandola del tutto ansante e stremata. Aprì gli occhi ma il mondo sembrava girare intorno a lei come se si fosse trovata su una montagna russa. Sentiva il suo cuore martellarle nelle orecchie e poi un suono più basso, i gemiti di Shane che si liberava, schizzandola di seme bollente.
Non aveva messo il preservativo, Kat non ci aveva fatto caso fino a quel momento. Cercò di riprendere l'uso della parola
- Shane, credevo che avessi messo il preservativo ... - disse con voce resa roca dall'amplesso.
- Lo uso sempre - sussurrò quello - volevo che fosse speciale stavolta. -
Lo era stato. Kat non aveva osato dirlo, non voleva che Shane avesse troppe soddisfazioni quella sera. I loro occhi si incontrarono, per un attimo Kat fu travolta dall'imbarazzo della situazione, quegli occhi profondi e quel sorrisino di vittoria che si stava formando sul volto di Shane la disturbavano enormemente.
- Ti è piaciuto? - il ragazzo avvicinò il viso al suo, era decisamente soddisfatto - e dai, a me puoi dirlo ... anche se a giudicare dai tuoi gemiti direi che non sono venuto meno alle tue aspettative.
Kat stava cercando di non diventare bordeaux mentre si ricopriva con un plaid brutalmente strappato via dal letto - Vai al diavolo, Shane Gould. E fammi passare, devo darmi una sciacquata - provò ad alzarsi ma le gambe non la reggevano, continuavano a tremare, insieme ad un capogiro.
- Ti aiuto io, tesoro. Vedo che ti reggi a stento - la sua voce era bassa e lasciva, Kat sentì le braccia del ragazzo stringerle la vita - lasciami preparare la vasca ... -
- Quale vasca? - il bagno era munito soltanto di una doccia ed entrambi adesso lo poterono appurare
- Non c'è una vasca? - Shane era sgomento
- Non so se te ne sei accorto, ma non siamo esattamente in un cinque stelle -
- Come fa a non esserci una vasca?? - continuava a chiedersi Shane, sempre più incredulo.
Kat portò gli occhi al cielo, per fortuna sembrava tutto abbastanza pulito nonostante lo squallore della stanza.
Shane era stato cacciato dal bagno in malo modo, così aveva deciso di inaugurare quel triste letto, infilandosi tra le lenzuola fresche, ovviamente nudo. Soltanto pensare a quello che era appena successo lo riempiva di un insolito buon umore che non riusciva a nascondere neanche impegnandosi. Solitamente sarebbe stato pervaso da un senso di noia, forse sonnolenza, ma non quella sera.
Quando Kat uscì dal bagno si sentiva già meglio, posò subito gli occhi su Shane, steso a letto ed evidentemente nudo, stava smanettando con il cellulare, il suo bel viso dal cipiglio perennemente arrogante si voltò ben presto verso di lei e si aprì nel suo solito sorrisetto malizioso e adesso soddisfatto.
- Hai già postato delle foto porno su FM? - gli chiese quella, avvicinandosi a quel letto che somigliava sempre di più ad una sorta di sogno erotico e proibitissimo.
- Mi leggi nel pensiero, tesoro - scherzò quello - ma che me ne faccio delle foto quando ho già te qui? - disse, sornione prima di scostare le lenzuola e permettere a Kat di entrare. Shane osservava ogni suo gesto con incredibile attenzione, sentiva i suoi occhi perforarle la schiena nuda mentre si liberava del suo accappatoio e si infilava tra le coperte. Per un attimo si ritrovò spiazzata, aveva già dormito con Shane ma in passato non erano stati nudi e soprattutto non si erano toccati ... adesso lui era lì, con quel suo dannatissimo corpo da schermidore a pochi centimetri da lei, le sue braccia lunghe e muscolose l'avevano già intrappolata e spinta verso il centro esatto del letto, stretta alla sua pelle calda e liscia.
- Sei ancora imbarazzata? - Shane lo trovava divertente perché rise - ti passerà a furia di vedermi più nudo che vestito -
- Su questo non ho dubbi. Ti vedevo nudo anche quando non stavamo insieme - commentò la mora lievemente stizzita ma allo stesso tempo troppo estasiata da quel contatto per resistere alla tentazione di stringersi a lui.
- Perché adesso staremmo insieme? -
Il cuore di Kat mancò un battito, soltanto in quel preciso momento capì come dovevano essere suonate le sue parole alle orecchie di Shane
- N-non era quello che intendevo ... - si affrettò a spiegare - beh, hai capito ... ti ho già visto nudo prima che finissimo insieme a letto ... -
- Quindi non stiamo insieme? - Shane se la stava godendo almeno apparentemente, in realtà quelle domande avevano uno scopo vero e proprio. Che cosa si aspettava Kat da lui? E soprattutto, che cosa voleva?
- I-io ... - la ragazza era in seria difficoltà - devi dirmelo tu questo ... che intenzioni hai? -
Shane rimase serio per un attimo, i suoi occhi passarono in rassegna il volto concentrato di Kat, le sue mani la stavano accarezzando delicatamente, ogni tocco le provocava un nuovo brivido
- Certo che voglio stare con te - disse quello dopo un momento di silenzio tombale, Kat aveva trattenuto il respiro senza rendersene neanche conto - però sappi che non intendo giocare ancora per molto alla coppia in incognito, non ci nasconderemo fino al prossimo anno -
- Shane ... -
- Ma non preoccupartene per adesso ... - la interruppe e le sue carezze si fecero subito più lascive - adesso siamo insieme, Kat e ho atteso questo momento da così tanto tempo che non intendo sprecarlo con futili parole -
Kat si sentì avvampare, il viso di Shane era alla stessa altezza del suo, entrambi erano sdraiati su un fianco, vicinissimi l'uno all'altro. Era con lui, con Shane Gould, con il ragazzo più viziato e capriccioso dell'intera Inghilterra, a giocare alla coppia dell'anno. Stava tremando, ma non per paura ... anche se avrebbe dovuta averne molta e lo sapeva bene.
Shane avvicinò le labbra a quelle di Kat - Questa sarà la prima di una delle tanti notti più lunghe, eccitanti ed educative della tua vita - un sussurro basso al suo orecchio che le fece accapponare la pelle, Kat non aveva bisogno di altri stimoli. Si gettò sulle labbra morbide e bollenti di Shane, cedendo ancora una volta al lato oscuro della sua vita, un tempo rassicurante e perfetta.
ANGOLO AUTRICI: Buongiorno care ragazze, ecco il nuovo capitolo dove le coppie la fanno da padroni! Finalmente Shane ha allungato le mani sulla sua amata Kat, il primo di numerosi incontri come spera Shane! Che ne pensate di questa coppia appena nata? Poi abbiamo la nostra ex coppia problematica XD Harley non vuole rinunciare alla sua Annie, riuscite a scorgere il disegno che muove le sue azioni sinistre? Che ne dite di quei due?Annie ci cascherà?
BLACKSTEEL
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