Chapter 28 - The Quiet before the Storm
Nella foto: Chad Gould
Il sonno di Kat era stato decisamente disturbato quella notte, Shane continuava a perseguitarla anche lì e non le ci volle molto per capire che il loro incontro della sera prima aveva lasciato dentro di lei un segno più indelebile di quanto avesse potuto immaginare inizialmente. Kat desiderava Shane Gould, era palese e non si sentiva neanche più in grado di fingere distacco ... era nei guai, ma non voleva uscirne.
- Sogni ad occhi aperti? - Yoru aveva dovuto alzare il tono di voce per farsi sentire dalla sua amica che fissava come in trance la sua tazza di tè fumante. Le loro lezioni erano state rimandate di un'ora, così avevano deciso di bere qualcosa di caldo alla loro solita caffetteria, peccato che la sua amica si fosse incantata.
- Scusami, sono un po' distratta -
- Come sempre, direi. Shane Gould ti sta facendo ammattire? - Yoru rise piano, c'era una punta di malizia nella sua voce e sapeva di aver fatto centro. Kat sospirò forte e subito arrossì, quello era un tratto tipico della sua amica, non riusciva a nascondere l'imbarazzo.
- Ieri sera è passato a casa mia ... l'ho invitato a salire, ma lui non ha voluto ... ha detto che poi me ne sarei pentita - spiegò la mora con una certa difficoltà - credi che mi stia mettendo in guardia? -
- In guardia? Hai veramente bisogno che qualcuno ti metta in guardia su Shane? Noi lo conosciamo da anni, ci siamo cresciute insieme, Kat ... sappiamo esattamente com'è fatto e di cos'è capace. Ma questo non ti ha impedito di innamorartene -
- Non lo so se sono innamorata - ribatté subito la mora, nel più profondo imbarazzo.
- Lo sei. Non ti ho mai vista in queste condizioni per Wright - gli fece notare l'altra.
- Wright non mi ha mai dato problemi! Abbiamo mai litigato? Soltanto alla fine della nostra storia e sempre per colpa mia ... mentre con Shane è diverso, non facciamo altro che punzecchiarci e litigare da quando eravamo bambini, non credo che funzionerebbe ... -
- Kat, di cosa hai paura? - chiese Yoru in tutta sincerità, fissando i suoi occhi neri in quelli nocciola dell'amica. Sapeva già la risposta, ma era necessario che anche Kat ammettesse i suoi dubbi.
- Che tutto vada storto, Yoru ... ho paura di perdere tutto ... la dignità per me stessa, il rispetto della gente ed anche il mio cuore - Kat aveva abbassato il capo, quante volte aveva pensato quelle cose ma non aveva osato dirle ad alta voce? Credeva che ignorando le sue paure alla fine le avrebbe fatte sparire, ma non era andata esattamente così, anzi ... erano cresciute a dismisura - Perché lui non si è mai legato a nessuna, non è capace di farlo e lo sai bene. Mi userebbe soltanto ed io sarei così stupida da lasciarglielo fare perché ora come ora stare con lui è tutto ciò che desidero, ma non posso. Se cedessi sarebbe la fine ... lo odierei e lui smetterebbe di fissarmi come se fossi speciale, diventerei soltanto una delle tante con cui ha passato una notte di passione. -
- Ma Kat, sei sicura che andrebbe veramente così? -
- Certo! E' sempre andata così con lui! Credi davvero che io sia migliore delle altre con cui è andato a letto? Alcune erano bellissime, intelligenti ... semplicemente, una volta che Shane se le porta a letto non sa più che farci e la getta via come se fossero stracci vecchi. Credi che io voglia fare questa fine? -
- Non succederà - Yoru sorrise appena mentre Kat sollevava il volto, incredula - per tutto questo tempo non te ne sei mai accorta, vero? -
- Accorta di cosa? - chiese la mora, sempre più confusa
- Shane è sempre stato ossessionato da te, Kat. Da sempre. E probabilmente non ha mai voluto ammetterlo a sé stesso. -
- C-che cosa? Yoru, stai delirando -
- Invece no. Ha lasciato perdere, ha sempre creduto di non poter competere con Wright, ma poi ha scoperto che eri ancora vergine e che, a quanto pare, non andava proprio bene con suo cugino ed eccolo lì, ha colto la palla al balzo -
Kat si portò le mani sul viso, le parole di Yoru non avevano senso per lei - Ma perché non me lo ha mai detto se fosse stato così? -
- Non mi hai sentita? E' Shane Gould quello di cui stiamo parlando! Lui non agisce come qualsiasi altra persona normale, da questo punto di vista mi ricorda te - ribatté la bionda, sospirando per l'esasperazione - può anche fingersi perfettamente sicuro di sé, ma Shane non ha mai creduto di poter reggere il confronto con uno come Wright e questo lo ha portato ad odiarvi e a punzecchiarti da sempre. -
- E se ti sbagliassi, Yoru? - chiese Kat dopo qualche secondo di silenzio assoluto - se lui volesse soltanto portarmi a letto e poi mollarmi? -
- In quel caso ... rimarrebbe comunque un'esperienza terribilmente educativa e poi, se lo facesse davvero, io lo ammazzerei -
Kat non poté fare a meno di ridere, anche Yoru si unì alla risata dell'amica. Stranamente capiva i dubbi di Kat e in qualche modo erano leciti quando si trattava di uno come Gould. Per lei era diverso, Konnor aveva rispetto di lei e per quanto la loro storia poteva sembrare quasi impossibile, Yoru non poteva mettere in dubbio la sincerità del suo ragazzo. Questo era quello che Kat pensava, ma se avesse voluto certezze avrebbe fatto meglio a restare con Wright, perchè era chiaro al mondo che Shane Gould non gliene avrebbe date.
Non poteva chiedergli direttamente che cosa intendesse fare di lei ... non poteva apparire così spaventata e titubante di fronte ad un lupo feroce. No, non avrebbe fatto la figura dell'agnellino.
Il podere dei Gould non era mai stato così illuminato ed affollato come quella sera. Kat e Yoru entrarono nella proprietà con una certa nostalgia, da piccoli spesso e volentieri l'enorme villa antica dei Gould era stata il fulcro di ogni loro serata più divertente. Era una residenza soprattutto invernale, quanti pomeriggi avevano trascorso nella bellissima sala con quel gigante camino sempre acceso e scoppiettante, a vedere dei film o semplicemente a perdere tempo insieme.
Le cose erano cambiate però, pensava Kat rabbuiandosi, se fino a poco prima Shane aveva cercato di mantenere un rapporto con i suoi, adesso era tutto finito. Il Bulgari era diventato la sua nuova casa e per quanto fosse lussuoso e magnificente rimaneva comunque un hotel, freddo e del tutto privo di quei ricordi che Kat stava rievocando nel mettere piede in quel luogo.
- Lui non c'è ... -
Anche Yoru si era guardata intorno in mezzo alla folla di invitati e giornalisti, vedeva la bellissima Gemma in posa per delle foto, perfino il signor Gould stava tenendo una sorta di discussione con alcuni volti conosciuti.
- E' lui il promotore principale del Fashion Mirror ... - Kat si sentiva profondamente amareggiata. Shane le aveva detto che si sarebbero incontrati a scuola, ma non era stato così, lui non si era presentato. Non le importava più nulla del suo vestito nero e scollato che aveva scelto perché credeva che avrebbe fatto impazzire Shane, né di aver indossato le Louboutin che il ragazzo le aveva regalato il mese precedente. Le ragazze presero posto, seguendo la fila di gente che si accalcava nell'enorme salone principale. Era uno spiazzo a forma di ferro di cavallo che dava su uno rialzamento dove si trovavano il signor Gould e i suoi soci, ricordava un po' la formazione di un teatro, considerando i palchetti che si estendevano per tutto il perimetro.
- Buonasera, cari avventori ed amici. Benvenuti nel nostro antico podere, dove siamo felici di poter celebrare un traguardo molto importante: Un applauso ai tre anni dalla nascita del Fashion Mirror! - Gemma Vassieur parlava con un tono alto ed esuberante, subito la folla si aprì in applausi scroscianti - passo la parola a mio marito, l'inventore ed il promotore del social più rivoluzionario di tutti i tempi. Robert Gould!
L'uomo si sollevò in piedi, pur con un certo imbarazzo. Era alto e ben piazzato come Shane, ma per il resto il figlio somigliava più alla madre. Chad, d'altro canto, era la copia del padre, più scuro, con il naso lievemente schiacciato e le labbra più carnose del minore. Kat non si stupì affatto di non notarlo tra la folla di gente, i giornalisti lo avrebbero preso d'assalto e a quel punto l'attenzione di tutti sarebbe stata rivolta su di lui.
- Come diceva il grande Shakespeare " La vita è un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte." E chi potrebbe dargli torto? Il Fashion Mirror nasce con questo proposito, come un teatro in cui tutti possono esibirsi e, a sua volta, in cui tutti possono osservare chiunque mentre si esibisce in quella che potremmo definire ... la tragedia della vita. Dalle star alle persone comuni, l' FM racchiude ogni più piccola sfaccettatura umana ed è per questo che il suo successo mi è sempre parso sicuro, quasi scontato, direi. Adesso, a distanza di tre anni dalla sua uscita, il Fashion Mirror annovera ... -
Poi eccolo lì, Kat aveva posato lo sguardo sul parapetto interno della stanza, dove Shane era affacciato, decisamente in penombra, a seguire il discorso concitato di suo padre.
- Scusami ... - disse Kat all'amica che comunque era tutta presa dal suo cellulare per badare seriamente a lei o alla celebrazione. Si sollevò, attirando qualche occhiata, mentre avanzava velocemente verso l'enorme scala antica che dava al piano superiore.
Shane era bello da togliere il fiato, così elegante e allo stesso tempo così distaccato ... Kat si chiese da quando avesse iniziato a vedere il ragazzo con occhi differenti. Quando aveva veramente notato ciò che da sempre le era sfuggito? Shane era bello, questo era chiaro a tutti, ma doveva esserci stato un momento preciso in cui anche Kat se ne era resa conto.
Erano stati tanti i momenti in cui il suo cuore aveva accelerato appena nell'incontrare un'occhiata particolarmente penetrante di Shane. Ma il primo? Quand'era successo tutto? Lo sapeva, perché in quell'istante si era sentita del tutto sbagliata, ma aveva semplicemente dato colpa all'alcol e all'euforia del momento. Era una festa in piscina, forse di due anni prima, era il compleanno di qualcuno? No, forse si celebrava soltanto la fine dell'anno scolastico. Shane era a torso nudo, stava nuotando e la fissava come un alligatore osserverebbe una deliziosa gazzella in procinto di bere. Wright era dovuto andare via, lei era ferma a bordo piscina, chiacchierava con le ragazze, crogiolandosi nel benessere che l'acqua fresca le dava alle gambe. Aveva finto di non notare il fatto che Shane si stesse avvicinando lentamente ma inesorabilmente, lei rideva e continuava a bere il suo cocktail, ormai quasi alla fine. Dov'era Yoru? Era rimasta a casa? Forse era già in vacanza, ma quella sera lei non c'era.
Poi Shane l'aveva afferrata con uno scatto felino e deciso, le sue braccia muscolose si erano chiuse intorno alla vita di Kat che non riuscendo ad aggrapparsi a nulla era stata trascinata via dal ragazzo. Aveva protestato debolmente, mentre veniva spinta giù, sott'acqua per qualche breve istante, prima di riemergere di nuovo. Shane era bagnato e sorridente, i suoi capelli scuri erano stati spinti all'indietro e Kat era così vicina al suo viso da poter distinguere ogni singola e minuscola goccia tra le ciglia lunghe del ragazzo, i suoi occhi verdi erano ancora più brillanti quella notte ed il suo sorriso provocante e malizioso non era mai stato così evidente.
- Ciao dolcezza ... - aveva sussurrato con voce bassa, quasi cantilenante.
Era stato lì che Kat aveva avuto un piccolo cedimento, le mani del ragazzo erano ancora strette intorno alla sua vita, ma adesso sembravano delle fiamme incandescenti.
- Sei un coglione, Shane Gould - gli aveva detto, ruotando gli occhi al cielo e spingendo via le braccia dell'altro.
Poi era tornata dalle altre ragazze, ma quella strana sensazione allo stomaco non era passata facilmente. Era ancora troppo presto per parlare di attrazione fisica, la Kat di due anni fa non avrebbe mai ammesso niente del genere, ce n'era voluto di tempo prima di capire quale fosse il suo problema ... Quel demone dagli occhi chiari che adesso la guardava con un sorriso appena accennato sulle labbra sottili e perfette
- Questo vestito ... l'hai messo per farmi perdere la testa definitivamente? -
Kat cercò di non mostrarsi troppo lusingata mentre il ragazzo avanzava di qualche passo verso di lei - Conosco i tuoi gusti meglio di qualsiasi altra tipa con cui sei mai uscito, non devi stupirti tanto ... -
- Ma noi non possiamo uscire insieme e vestendoti così rendi la mia impresa di resisterti ancora più ardua - aveva commentato Shane, indugiando volontariamente con gli occhi sulla scollatura abbondante della mora - dovremmo dirlo a Wright ed anche in fretta, ti aiuterò io -
Kat si sentì gelare dentro dove prima c'era fuoco - Non succederà mai, Shane. Non posso metterlo di fronte alla verità dei fatti, come puoi parlare in questo modo ? Non capisci che lo distruggeremmo? -
L'altro fece spallucce - I suoi sentimenti non sono un problema mio, non puoi risparmiarlo dal dolore per sempre. E poi sono stanco di nascondermi dal mondo, guardaci, siamo perennemente circondati da paparazzi ed impiccioni, non riusciamo a trovare un istante per starcene in pace da soli ... -
- Non c'è altra scelta - ribatté la ragazza con decisione - possiamo incontrarci da qualche altra parte ... -
- Davvero? E' così che vuoi buttare via la tua prima volta? Con me e per giunta in un posto assolutamente inadeguato? - Shane sembrò trovarlo divertente - e dove sono andate a finire tutte quelle belle speranze sul castello dei tuoi sogni? -
- Sono cresciuta ed ho aperto gli occhi - era davvero sicura di quello che stava dicendo? Quando aveva smesso di sognare una vita assolutamente soddisfacente e rispettabile? - ho fatto scelte più impulsive di questa ... -
- Ah sì? Tipo? -
- Tipo l'aver messo te davanti a tutto il resto! - scoppiò Kat, nonostante avesse parlato in un sussurro appena percettibile - il mio buonsenso ha già lasciato questa barca, Shane. Quindi potrebbe andarmi bene anche un Motel ... -
- Non ci credo ... - Shane era esterrefatto, ma più fissava il volto bellissimo e deciso della ragazza, più un nuovo sorrisino malizioso gli cresceva in viso - al diavolo, ho provato a farti ragionare, ho fallito. Ergo, e Motel sia. Non mi sentirò in colpa per aver portato Kathleen Westwood in un fatiscente Motel, dove perderà la sua verginità con il sottoscritto -
- Certo che tu sai proprio essere convincente - ribatté l'altra, rabbrividendo. Ma cosa aveva da lamentarsi? Non era stata lei a volere che le cose andassero in quel modo? Shane si era avvicinato ulteriormente e soltanto quel movimento l'aveva gettata nel panico più totale ... qualcuno avrebbe potuto vederli e non era il caso, ma dopotutto non riuscì a fermarsi. Strinse la mano che il ragazzo le stava porgendo, intrecciando le dita con le sue, prima di lasciarsi cingere appena la vita. Il volto di Shane era vicinissimo, perfino con quei vertiginosi tacchi dodici rimaneva comunque più bassa di qualche spanna.
- Quand'è che ti sei accorto di me seriamente? - Quella domanda la stava assillando da un po', alla fine aveva deciso di vuotare il sacco di fronte ad uno Shane che le stringeva i fianchi sospirando di piacere.
- Mmm, intendi dire quando ho capito che anche tu eri una donna? Probabilmente quando di punto in bianco ti si è formata una quarta. -
- Quanto sei idiota -
- No, dico sul serio. -
- Purtroppo so che sei serio - Kat lo aveva fatto ridere, inconsciamente piegando la testa si era fatto più vicino, ma non così tanto da baciarla. Shane ci pensò, i suoi occhi erano intrisi di desiderio e perfino il suo amico lì sotto sembrava essersi risvegliato considerata quella vicinanza.
- Devo andare ... - Kat lo aveva intuito, perché anche i suoi pensieri stavano derivando allo stesso modo. Sentiva gli applausi scroscianti della gente di sotto, erano troppo esposti, ancora una volta si costrinse a sciogliersi da lui, nonostante non avesse voluto. Shane la lasciò andare, indugiando appena su quei fianchi, prima di respirare profondamente.
- Domani sera ... dovremmo partire da casa senza limo e prendere la metro, sarebbe meglio uscire ognuno per i fatti propri, attireremmo meno occhiate ... -
Kat sentì il suo cuore battere più velocemente nel petto - O-ok, mi fai sapere dove? -
Shane annuì - Troverò una bettola dove non servono documenti e dove nessuno dei paparazzi sognerebbe mai di seguirci.
Lo stomaco della ragazza era in subbuglio, lo stavano per fare davvero quindi. Cercò di sorridere e calmarsi, non voleva che Shane la vedesse in quelle condizioni.
- Dovrai dire a tua madre che sei da Yoru, passeremo lì tutta la notte. - continuò Shane con enorme determinazione.
- Ci sentiamo domani allora -
Kat era corsa via con il cuore che le martellava nel petto ritmicamente. Lo stava facendo sul serio, stava cedendo a Shane veramente! Doveva trovare Yoru, perché un'ansia assurda la stava divorando e per fortuna la sua amica era in bella vista quando Kat tornò nella sala principale. La conferenza era finita e adesso c'era un enorme buffet verso il quale tutti si stavano dirigendo
- Yoru, devi aiutarmi -
La bionda ruotò gli occhi al cielo, che cosa le era capitato adesso, si chiese?
- Devi coprirmi, per domani sera. Dovrai anche darmi delle dritte su come prendere la metro. Mi vedrò con Shane, quel momento è arrivato ... -
- Era ora, così la smetterai di stressarmi finalmente. -
Kat aveva ancora quell'espressione preoccupata sul volto però, segno che non aveva vuotato il sacco del tutto, la sua amica la conosceva fin troppo bene ormai.
- C'è dell'altro ... - continuò quella, imbarazzata, si arrestò un momento per permettere alla folla di fluire via - è che, sai Shane è così esperto ... ed io, beh ... mi sono parecchio documentata sul sesso, ma non potrei mai, insomma - la mora non trovava le parole.
- Credi di non essere all'altezza? - concluse per lei l'altra, sempre più diretta - andiamo, nessuno può essere alla sua altezza. Forse soltanto qualche stella del porno e mi pare che questo non sia il nostro caso -
- Tu sì che sai sempre cosa dire per farmi sentire meglio - sospirò l'altra, scuotendo la testa - e se facessi schifo? Se ... se a lui non piacesse per niente? Se avesse chissà che aspettative? -
- Ma è Shane Gould, se c'è una cosa che sa fare è muoversi a letto! Non devi preoccuparti, quando uno dei due è bravo non c'è problema, no? Lasciati guidare! -
- Ma non è quello che voglio! - Kat era arrossita terribilmente - non voglio passare per un'imbranata, dannazione. Sono Kathleen Westwood! Non una di quelle matricole che si porta a letto ogni settimana, dovrei essere speciale ... -
- Non sarà il sesso ad etichettarti come speciale o meno, non lo hai ancora capito? Shane avrà avuto così tante ragazze più grandi ed esperte, eppure guardalo ... è ancora da solo, nessuno ha contato mai abbastanza per lui. - disse l'amica con schiettezza - e adesso possiamo andare a mangiare qualcosa? Sto per svenire -
- Che cosa? Come puoi pensare al vile cibo? Qui abbiamo dei problemi seri! - la mora stava pedinando Yoru con incredibile determinazione - come faccio? E se non fossi speciale? E se anch'io venissi buttata come un vecchio paio di mutande sgualcite e scolorite? -
Yoru sollevò un sopracciglio - Come paragone è un po' forte, ma potrebbe reggere. Kat, perché hai ancora questi dubbi? Perché non ne parli direttamente con lui? -
L'amica rise in modo quasi isterico - Certo, mi ci vedi? "Senti Shane, non è che dopo avermi portata a letto mi getterai via come un paio di mutande? No, perché potrebbe essere incredibilmente spiacevole e degradante per me. Sai, sono tipo un essere umano anch'io!" -
- Brava! Mi piace! -
- Yoru! - Kat sbuffò - Andiamo, non posso dirgli niente del genere, passerei per una ragazzina debole ed insicura -
E non era quello che voleva sembrare, nonostante lo fosse, continuò Kat ma senza condividere i suoi pensieri con l'amica. Yoru aveva finalmente messo le mani su delle tartine di caviale ed un bicchiere di champagne, sembrava quasi poter reggere quella conversazione adesso
- Cosa vuoi da me, Kat? - chiese ancora, portando le mani ai fianchi - non puoi essere sicura che tutto vada bene, ok? Non con uno come Shane. Ti direi di aspettare un po', ma a quanto pare non vedete l'ora di saltarvi addosso e d'altronde aspettare non avrebbe senso ... vi conoscete così bene ... -
- Magari puoi darmi qualche dritta. Perché tu hai fatto sesso e io no! - ecco dove voleva arrivare, Yoru rabbrividì, mentre osservava quello sguardo curioso e quasi maniacale brillare negli occhi scuri della sua amica che adesso avanzava inarrestabile - devi darmi quelle fottute informazioni, Yoru! Non puoi tenertele tutte per te! Non è giusto, io le avrei condivise con te, lo sai!! -
- Io non te le avrei chieste! Scordatelo, Kat. Sono cose private! - disse l'altra, sulla difensiva.
- Andiamo!!! - piagnucolò Kat - dammi qualcosa! Qualche dettaglio piccante,qualcosa da fare per farlo eccitare particolarmente! -
- Kat, vuoi calmarti? - stavolta fu la bionda ad avvicinarsi all'amica, afferrò le sue braccia in una stretta decisa mentre inchiodava i suoi occhi neri in quelli colmi di panico e frustrazione della mora - Posso solo dirti una cosa e ti converrà fartela bastare: In quel momento saprai esattamente cosa fare. Ti verrà tutto naturale, ok? E' inutile studiare un piano. Ti renderà soltanto ancora più nervosa ed impacciata. -
Kat respirò forte, lo sguardo intenso di Yoru aveva sempre una sorta di effetto calmante sulla ragazza, era la sua tisana alle erbe formato umano.
- Andrà tutto bene ... Shane è cotto, lo so che sembra assurdo, ma lo è. Sta tranquilla ... -
- Dici davvero? -
Yoru annuì e sorrise all'altra - Adesso smettila di pensarci, facciamo un altro giro al buffet e nel frattempo ti illuminerò su un paio di cose. Tipo su come prendere la metro dal lato giusto senza perderti! -
- Oh! Davvero devi. Non ho mai preso la metro! E' così sporca ... e dovrò anche indossare dei vestiti comuni! -
- Quando finirai di stressarti? -
- Quando sarò morta! - ribatté quella, adesso raggiunta da alcuni paparazzi che le bloccarono.
- Scusateci, possiamo farvi un paio di foto? State da urlo, ragazze - chiese uno di quelli, già pronto a scattare.
- Perché no ... - commentò Yoru - almeno così terrai la bocca chiusa per un po'. -
Kat rise, stringendo l'amica contro la sua spalla in una posa poco sexy ma decisamente più naturale del solito. Yoru riusciva sempre a sollevarla con pochissimo.
Quando Konnor prese il suo cellulare e vide il numero comparire sul display rise appena, di certo non si aspettava una telefonata del genere.
- Pronto? – disse con una punta di divertimento nel tono.
- Mio caro Konnor – la voce di Shane raggiuse il suo orecchio felpata e carezzevole come sempre.
- Questo genere di chiamate mi stupiscono e mi inquietano, cosa posso fare per te Shane? – continuò il rosso.
- Beh, questa volta nessun affare troppo losco ... - precisò l'altro – ma neanche una cosa sotto la luce del sole ... -
- Vuoi continuare a fare gli indovinelli o mi dici che ti serve Shane – replicò Konnor.
- Il nome del posto più squallido e scadente che conosci, dove persino le prostitute storcerebbero il naso –
Ci fu un istante di silenzio, la mente del rosso fu invasa da una profonda perplessità, tanto che la domanda gli uscì quasi esitante dalle labbra.
- Vuoi andare a prostitute Shane? Lo fanno anche i ricconi come te? Non le chiamano accompagnatrici a cinque stelle? –
Shane rise – Oddio, niente del genere, come se mi servisse pagare per fare sesso! – riprese quello – devo portarci Kat lì – terminò con un tono che intendeva spiegare ogni cosa.
Ovviamente Konnor rimase doppiamente perplesso – non credo che lei sia una donna da portare in quel genere di posti ... -
- Poche chiacchiere Konnor, dammi un posto nome -
Il rosso sospirò – Bakab Motel, è a ridosso della zona industriale. Solitamente frequenta la feccia della zona, una camera te la affittano persino con il baratto, non è né pulito e né confortevole –
- Esattamente quello che mi serve -
- Ti mando la mappa con l'indirizzo -
- Devo arrivarci in metro - mormorò con un tono poco convinto.
Konnor proruppe in una fragorosa risata – ti toccherà fare una bella scarpinata, la fermata non è molto vicina, ti traccerò tutto il tragitto, pollicino! –
- Non fare lo spiritoso caro Konnor, sono esperto di ben altri ambienti, ricordatelo –
- Certo Shane e cerca di non fare ammattire quella povera ragazza –
- Oh, non le dispiacerà affatto credimi –
La chiamata si interruppe così, con la risata di Shane ad accompagnare i suoi saluti, anche le labbra di Konnor si schiusero in un sorriso.
Al ragazzo sarebbe piaciuto continuare a crogiolarsi in quel divertimento e leggerezza ma c'erano ben altri affari che richiedevano la sua attenzione. Il gruppo stava combattendo una battaglia letale e silenziosa, non era successo ancora nulla di eclatante ma i presupposti per perdere la testa c'erano tutti. I gemelli erano sul piede di guerra da quando Cloe era stata pedinata, Skull era sempre meno in grado di fare fronte alla situazione e persino Konnor vedeva ben poche soluzioni.
- Sembri in un altro pianeta ragazzo- disse il signor K per riportarlo alla realtà.
- Chiunque lo sarebbe credo - ammise.
- Sto cercando di parlare con i miei contatti, O-rei è un uomo importante, non è facile che la gente si ribelli, ma se riesco a trovare abbastanza persone scontente potrebbero darvi man forte –
- Mi chiedo se un aiuto è quello che ci serve davvero – disse il ragazzo più a se stesso che all'altro – mi chiedo se invece dovessimo imparare la lezione per una volta , finire male sul serio ... forse questo aprirebbe gli occhi a molti di noi –
- Il tuo amico ha giocato con il fuoco – disse il più grande con voce grave – e non parlo del piccolo capo, parlo di chi sta davvero dietro a questo casino, non è il caso che per una persona come quella ci vadano di mezzo altri innocenti ma se ne verrete fuori Konnor, dovrete davvero occuparvi di quella mina vagante –
- Harley fa più danni da sobrio che da fatto, temo ci sia persino un progetto dietro tutto il marcio che semina, quindi penso che siamo ancora solo all'inizio –
- Mi piacerebbe capire a cosa mira – ammise l'uomo.
Konnor restò in silenzio, non era difficile per lui capire a cosa il suo amico puntasse, dopotutto Harley aveva ben poche ambizioni, poteva desiderare solo Annie o la cocaina ed entrambe per lui erano una questione di vita o di morte. Difficile capire quale avesse la precedenza in quel determinato momento ma il rosso era persuaso a credere che presto gli sarebbe stato chiaro anche quello.
L'allenamento si era fatto più intenso e duro del solito quel pomeriggio, le gare stavano per cominciare e Yoru poteva chiaramente sentire la pressione posarsi sulle sue spalle, fortunatamente riusciva a spazzarla via con ogni bracciata e liberarsene dopo ogni vasca. Era tutta una questione di mentalità, la ragazza lo sapeva bene, non si faceva scoraggiare dalla competizione, sapeva che con la mente sgombra e la giusta determinazione avrebbe portato a casa il suo risultato.
Era tardo pomeriggio quando Yoru si mise in cammino verso casa, aveva preferito tornare a piedi per sgranchire ancora un po' i muscoli tesi per gli allenamenti, nel frattempo avrebbe cercato una scusa per andare fuori quella sera. Konnor l'aveva invitata ad un uscita con il resto del gruppo e non aveva ancora pensata a come metterla con i suoi.
La ragazza continuava a camminare lungo la strada, decise di percorrere l'ultimo pezzo tagliando dal parco e fu in quel momenti che se ne rese conto, fu più una sensazione che una consapevolezza. C'era un uomo non lontano da lei, aveva l'aria sperduta eppure non prestava attenzione ai segnali né alla mappa che teneva in mano. Era asiatico sulla quarantina e non le sembrò una faccia nuova, lo aveva notato anche seduto qualche giorno fa al bar vicino la sua scuola, le parole di Konnor le tornarono alla mente. Il problema che sembrava essere dilagato anche fra chi non rientrava nel loro giro, lui le aveva detto di stare attenta, che forse avrebbero scoperto anche di lei. Così accelerò il passo, cominciando una corsa veloce lungo quella strada che conosceva bene, si voltò brevemente e notò che l'uomo la stava fissando ma che non aveva deciso di inseguirla.
Quando Yoru varcò la soglia di casa tirò un sospiro di sollievo, vide la signora Watson venire verso di lei con il suo solito volto sorridente.
- Ben rientrata miss ... -
-I miei sono in casa? – chiese quella ancora affannata.
La donna scosse la testa – i signori hanno ricevuto un invito a cena questa sera, sono già usciti, sua madre mi ha raccomandato di farle fare una cena sostanziosa visti i duri allenamenti –
- Prometto che mangerò bene Watson, ma non mi fermerò qui per cena - Yoru fece una breve pausa – se questo potresti evitare di dirlo a mia madre, dille che hai preparato la cena come sempre ... -
La donna allargò il sorriso – ha un appuntamento Miss? Come passa il tempo era solo una bambina ed ora è una donna alle prese con il primo amore –
Il voto di Yoru avvampò – non dire cose del genere Watson, è solo un uscita e pensa ai fatti tuoi! –
La donna si abbandonò ad una risata squillante – mi perdoni Miss, il suo segreto è al sicuro con me –
- Bene! – sbottò la ragazza prima di fuggire su per le scale e prepararsi.
Amore. Chissà cosa voleva dire Watson, si chiese Yoru, chissà cos'era davvero quel sentimento, conosceva bene la parola, il suo significato, eppure non sapeva se lo aveva mai davvero provato o se lo avrebbe mai fatto. Nei libri o nei film era qualcosa di travolgente e unico, nella vita vera veniva spesso banalizzato e frainteso, cos'era davvero? Quella domanda se veniva in mente sempre più spesso.
La sera Yoru puntuale come sempre si fece trovare davanti al DOM, dove Konnor la stava aspettando con un enorme sorriso. Il suo viso era rilassato e i suoi occhi verdi brillarono appena quando incrociarono quelli neri della bionda, lui le cinse la vita e le diede immediatamente un bacio intenso e prolungato. Il rosso faceva di tutto pur di mascherare la tensione e la preoccupazione, la ragazza lo aveva capito bene e fu questo a spingerla a tacere, non gli avrebbe riferito di quello strano incontro del pomeriggio, non voleva gravare ulteriormente sulla mente del rosso.
- Pronta per questo bagno di sangue? – ironizzò lui mentre le prendeva una mano e cominciavano a camminare lungo il marciapiede.
- Lo sarà? Avevo capito di stargli simpatica nel profondo – rise lei.
- Beh, forse dovremo scavare ancora un po'! –
Quando i due fecero il loro ingresso nel pub trovarono la comitiva in un tavolo, nella zona più tranquilla ed appartata del locale. Skull era seduto in modo scomposto, con le spalle appoggiante al muro, Laurell gli stava vicino ma non sembrava particolarmente interessata alla serata, teneva la testa china sul telefono. Gli unici che sembrarono lieti di vederli furono i gemelli che si sollevarono per fargli posto con un grande sorriso, anche Cloe sembrò sollevata nel vedere Yoru. La bionda fece caso anche ad un'altra figura seduta all'estremità del tavolo, parzialmente nascosta dall'oscurità, Harley se ne stava lì. Era immobile con il bicchiere di birra ancora intonso davanti a sé, fissava le bollicine risalire il vetro con uno sguardo quasi assente, la ragazza si chiese se non avesse qualcosa che non andasse ma nessuno sembrava farci caso più di tanto.
Avanzò insieme a Konnor lungo la panca sedendosi accanto a Cloe, vide il rosso irrigidirsi appena quando si ritrovò a fronteggiare Skull.
- Hey Kon – mormorò quello con un tono che a Yoru parve di circostanza.
Le cose all'interno del gruppo si erano fatte tese di recente, ormai era evidente, forse restavano insieme perché dividersi sarebbe stato ancora più rischioso, ma ben pochi sembravano lieti di stare seduti a quel tavolo.
- E' fatto? – chiese Konnor a nessuno in particolare indicando Harley con un cenno del capo.
- Non saprei , se ne sta così da quando è arrivato – rispose Skull sollevando un sopracciglio.
- Ottimo -
- Deve essere per quello che ha visto da Annie – buttò lì Jess – parlava con un suo cliente, un tipo carino e sembra che l'abbia invitata a cena -
- Si, credo sia uno studente alto, bruno e con l'aria di uno che non si fa di coca sai – continuò Will con il suo solito tono pungente.
- Era anche ora che si liberasse di questo mucchio di merda andato a male – commentò Konnor.
I gemelli risero, Harley si mosse appena, tanto da poter portare gli occhi all'altezza di quelli del rosso, lo fissava con sguardo tagliente.
- Ride bene chi ride ultimo ... - ringhiò – forse non sono solo io il tossico, forse lei ha dimenticato com'è avermi intorno ma lascia che le faccia riassaggiare quella sensazione, lascia che la sfiori e me la riprenderò, tu puoi andare a farti fottere –
- Mi auguro che tu non abbia intensione di coinvolgerla! – sbottò Konnor – non azzardarti ad infilarla nel casino che hai creato anzi, che dico, lei è già coinvolta, non è così? Come tutti noi! –
Yoru avvertì la tensione crescere fra i presenti, il nervosismo nel corpo dei gemelli era quasi visibile, Skull drizzò appena la schiena in una posa che sembrava incerta. Fu Cloe a smorzare la tensione, sollevandosi e rivolgendosi proprio alla bionda.
- Mi accompagni in bagno, Yoru? Tutta questa birra non fa che riempirmi la vescica – la sua voce era dolce e controllata come sempre ma tradiva una nota leggera di preoccupazione che la ragazza percepì immediatamente.
Le due si sollevarono e si diressero verso la toilette delle donne, la riccia chiuse la porta dietro le sue spalle e si appoggiò per qualche secondo, aveva il volto serio e cupo.
- Scusami se ti ho trascinato lontano dal tavolo in quel modo – mormorò.
- Non devi scusarti, capisco che certi discorsi possono infastidirti – le rispose Yoru.
Quella scosse le spalle scostandosi dalla porta – non è solo questo, ultimamente tutto sembra cambiare in modo irreversibile e pericoloso, sono tutti arrabbiati e nervosi. I ragazzi a stento sembrano loro – si stava sciacquando il viso – mi hanno chiesto di stare da loro, perché non è sicuro ... degli uomini li stanno braccando, hanno detto che risolveranno le cose e che potrò tornare alla mia vita normale, ma mi chiedo se loro potranno tornare alla loro una volta finita questa storia –
- Hai paura per la loro sicurezza? – anche il tono di Yoru adesso tradiva preoccupazione.
- Alle volte si , certe altre invece temo che siano loro a minare la sicurezza di qualcuno, certe volte penso che loro siano pronti a spingersi fino a fare del male a quelle persone ...-
Per un attimo Yoru non seppe cosa dire, rimase in silenzio a riflettere, Konnor ne sarebbe capace? Si chiese, arriverebbe davvero a fare del male a qualcuno? Ferirlo? Ucciderlo? Anche se fosse per legittima difesa, cosa avrebbe pensato di lui? Gli aveva detto che a lei stava bene quello che faceva, che gli sarebbe stata accanto, ma d'un tratto le paure di Cloe le sembravano più che legittime.
- Ho visto una persona ... - disse ad un tratto la bionda – più di una volta, vicino la mia scuola, poi anche vicino casa mia -
La mora si strinse nelle spalle – è successo anche a me. Konnor lo sa? –
- Non gliel'ho ancora detto e non riesco a capire quale sarebbe la cosa giusta da fare, non voglio mettergli unitili pressioni – mormorò – io so difendermi, invece qualcun altro no ed è ignaro di tutto –
- Annie – disse Cloe.
- So che non sa nulla della banda, che loro siano ancora nel giro criminale ma questa storia inevitabilmente la coinvolge, credo che Konnor sia tormentato da questo pensiero e credo che gli pesasse mentirle e adesso gli pesa anche il doppio –
Cloe fu sul punto di dire qualcosa ma fu interrotta dalla porta del bagno che si aprì rivelando la figura scocciata di Laurell che lanciò ad entrambe un'occhiata stizzita.
- Cos'è una riunione di sfigate in bagno?- rise.
Poi si diresse allo specchio, tirò fuori il rossetto prugna e se lo ripassò bene nelle labbra.
- Stiamo parlando della situazione – intervenne Yoru – tu non mi sembri molto preoccupata –
- Di cosa dovrei preoccuparmi? Sanno badare a loro stessi e chi non è in grado evidentemente non è tagliato per questo mondo – rispose quella con il suo solito tono acido e derisorio.
- Non ti importa se Skull rischia la vita? – insistette la bionda.
- Non si diventa grandi standosene al sicuro, bisogna rischiare per ottenere il potere -
Prima che ci potesse essere qualunque risposta a quell'affermazione, accadde qualcosa che nessuno si aspettava, Cloe avanzò rapidamente verso Laurell e con un movimento fluido la spinse contro il muro afferrando il rossetto che la ragazza teneva ancora aperto in mano. Glielo puntò su una guancia e la inchiodò nei suoi occhi, erano due tipi di azzurrò totalmente diversi dovette notare Yoru, quelli di Cloe erano caldi e dolci, mentre quelli dell'altra solitamente freddi e taglienti. Ma in quel momento sembrava certamente la riccia quella più spaventosa.
- Rischiare ... - mormorò quella – tu parli di rischiare, tu e Skull non avete mai rischiato nulla in vita vostra, per questo fate tanto i gradassi. Parli di potere, di territorio, di rispetto e parlate di un mondo che a stento avete imparato a conoscere dai film – ringhiò – voi non sapete niente della paura, del pericolo vero, dell'essere costretti a fare una scelta difficile, di sporcarsi le mani –portò la punta del rossetto alla guancia della ragazza – vi fate grossi solo perché qualcuno dietro di voi vi guarda le spalle, perchè c'è chi rischia al posto vostro ma ti avverto: i miei ragazzi non pagheranno per nessuno di voi –
Poi le segnò la guancia con un gesto di stizza lasciandole un grosso segno viola lungo lo zigomo, gettò a terra il cilindro e si allontanò da Laurell uscendo dal bagno. Yoru non disse nulla, non serviva aggiungere altro, come spesso succedeva si ritrovò a essere d'accordo con Cloe, quello era un gioco pericoloso, nessuno sembrava davvero aver messo a fuoco le regole.
Quando tornò al tavolo notò che i gemelli e Cloe non c'erano più, Konnor era in piedi e le sorrise brevemente.
- Che ne dici di andare anche noi? Facciamo un giro, ti va? –
Si allontanarono in silenzio dal locale, per le strade il vento era tagliente come di consueto e trovarono riparo soltanto quando entrarono nel portone del vecchio palazzo dove abitava Konnor. Salirono le scale ancora senza dire una parola e solo quando il ragazzo chiuse la porta alle sue spalle ebbe il coraggio di fronteggiare il volto della bionda ed aprire bocca.
- Mi dispiace per la serata, è finita un po' così, speravo ti potessi divertite – mormorò quello togliendo il capotto.
- A me piace passare il tempo con te, quindi la mia serata non è per niente spiacevole- rispose Yoru con il suo solito tono composto ed un leggero sorriso – quello che mi preoccupa sono altre cose francamente, non so se tu hai voglia di parlarne –
Quello si passò una mano sul volto – so cosa vuoi chiedermi –
- Allora te lo dirò chiaramente: quanto stai rischiando? –
Quella domanda rimase lì, in mezzo ai due ragazzi che se ne stavano rigidi l'uno di fronte all'altra, quando Yoru capì che Konnor non avrebbe risposto continuò.
- Ho parlato con Cloe, lei sembra preoccupata per i gemelli, sembra aver capito che in qualche modo loro saranno più colpiti degli altri in questa vicenda – fece una breve pausa e si avvicinò di un passo al ragazzo – voglio sapere quanto sei coinvolto tu, quanto stai rischiando Konnor? Lo fai per te stesso almeno oppure cerchi di salvare qualcuno ancora una volta? –
Altro silenzio ma questa volta il rosso aveva trovato il coraggio di fissare Yoru negli occhi, aveva portato una mano a sfiorare il braccio della ragazza facendola avvicinare ancora di più.
- La situazione è dannatamente fuori controllo, stiamo aspettando dei rinforzi che probabilmente non arriveranno. Skull crede che abbiamo una possibilità, io ci vedo spacciati – disse in uno sfogo pieno di frustrazione – se esiste una pallida speranza risiede nel fatto di uccidere O-Rei, sì un altro essere umano, la nostra unica possibilità deriva dell'uccidere un'altra persona prima che questo faccia fuori noi e questa mansione tanto scomoda vogliono affibbiarla ai gemelli ... - la fronte del ragazzo si piegò distrutta sulla spalla di Yoru – Cloe ha ragione ad essere preoccupata ma i veri responsabili di tutto questo casino non stanno perdendo il sonno di certo –
- Chi è stato? Skull? – chiese la bionda con un filo di voce.
- Nemmeno lui è così stupido – rispose quello – Harley deve avergli messo la pulce all'orecchio e quella stupida di Laurell, con i suoi comportamenti lo sta solo incasinando ... -
- Lui è legato a lei? –
- Credo che ne sia così innamorato che questo lo abbia reso cieco – disse il rosso – ormai lei non ha bisogno neanche di parlare, lui è totalmente dipendente dalla voglia di conquistarla ma forse una come lei non è mai sazia, mai soddisfatta. Una donna così accanto ad un uomo come Skull porta solo rovina –
Le braccia di Yoru si mossero a quel punto, portando le sue mani ad accarezzare il volto del ragazzo, lei sporse le labbra ed unì le loro bocche in un bacio, prima leggero e poi sempre più intenso. Il corpo di Konnor si strinse avidamente a quello della ragazza, la circondò approfondendo il più possibile il contatto fra i loro corpi.
- Troverete una soluzione – disse lei staccandosi brevemente.
- Sì - mormorò l'altro – ma tu resta qui stasera ... -
- Non vado da nessuna parte –
Il rosso si sporse nuovamente verso il volto della ragazza e riprese a baciarla, mosse la mano ad accarezzarle i capelli mentre l'altra scendeva lungo un fianco. Yoru sollevò le braccia e circondò le spalle di Konnor stringendolo a sé il più possibile, lui mosse alcuni passi lasciando che la ragazza lo seguisse ancora persi in quella stretta. Diresse entrambi verso le scale guidando la ragazza al paino soppalcato dove c'era la camera da letto, lei trascinò il corpo del rosso su di sé sdraiando entrambi sul copriletto morbido.
Konnor si staccò per un secondo, ammirando il volto pallido della bionda velarsi di un leggero rossore, poi scese nuovamente con le labbra su di lei, accarezzandole il collo e spostandole lo scollo del maglioncino per baciare e succhiare la pelle della spalla. La sensazione della bocca e dei denti di Konnor sul suo corpo faceva a Yoru uno strano effetto, qualcosa che lei stessa non sapeva definire, qualcosa che non aveva mai provato prima. La sua epidermide si accapponava, diventando straordinariamente sensibile, il suo cuore pompava il sangue ad una velocità spaventosa, tanto da rendere il suo respiro affannoso.
Il ragazzo si sollevò appena e con un gesto rapido la aiuto a disfarsi del maglione lasciando scoperta la parte superiore del suo corpo e mostrando il reggiseno nero e ricamato. Poi le mani di Konnor scesero ancora per accarezzare il ventre piatto della ragazza fino alla linea della gonna che indossava. Si occupò di aprire la cerniera e con un movimento fluido di fare scivolare l'indumento lungo le gambe della bionda, fino ad abbandonarlo al suolo. A quel punto lei si sollevò portando le mani verso la maglietta del rosso e aiutandolo a liberarsi dei suoi vestiti, prima di quelli nella parte superiore e poi fece lo stesso con i pantaloni.
L'attenzione di Konnor a quel punto fu nuovamente tutta per Yoru, ricominciò a torturarla passando le labbra lungo il suo corpo, dirigendosi sempre più in basso fino alla linea dei suoi slip. Il rosso li sfilò con cautela, mentre riprendeva a baciare le labbra della ragazza, portò una mano fra le sue gambe cominciando ad accarezzarla.
Yoru si ritrovò ad aggrapparsi sempre di più al corpo del ragazzo, sentiva quel calore travolgente espandersi dal suo ventre lungo tutto il corpo, tanto da spingere le sue labbra a dischiudersi e produrre gemiti bassi.
Konnor si era spostato per posizionarsi meglio sopra di lei, la ragazza fece aderire le sue ginocchia ai fianchi del rosso e lui scese con una mano ad accarezzarle le cosce. Ci furono altri baci infuocati e dopo l'erezione di Konnor sfiorò l'apertura di Yoru, il ragazzo la penetrò lentamente e quell'intrusione fece inarcare la schiena della ragazza facendole sfuggire un rantolo.
Yoru non sentì dolore come la prima volta, riusciva chiaramente a percepire il ragazzo dentro di se, i suoi movimenti lenti adesso le davano una sensazione piacevole, un contatto che lei desiderava approfondire. Così si sollevò appena per spingere il corpo di Konnor ancora più stretto al suo, per aggrapparsi e sperare che questo lo invogliasse a continuare, a stringerla più forte.
Così fu, il ragazzo reagì immediatamente a quella muta richiesta, si spinse più prepotentemente sul corpo di Yoru, approfondando i baci ed aumentando le spinte dentro di lei.
- Sei incredibilmente bella Yoru ... - ansimava il ragazzo al suo orecchio – mi fai ... davvero perdere la testa ... -
Lei cercava di non guardarlo troppo, si sentiva permeata da un profondo imbarazzo mentre la sua mente non faceva che supplicare Konnor di non fermarsi, di non smettere di toccarla e di sconvolgere i suoi sensi in quel modo.
Solo quando spuntarono le prime luci dell'alba Yoru riaprì gli occhi, non si era resa neanche conto di essersi addormentata tanto profondamente. Era circondata dal familiare tepore del corpo di Konnro stretto al suo e quando voltò appena la testa vide proprio il viso del ragazzo serenamente addormentato. Si mosse lentamente per evitare di svegliarlo, svincolandosi dall'abbraccio e cercando di recuperare i suoi indumenti senza fare rumore.
- Detesto quando vai via – mormorò d'un tratto il rosso e quando la ragazza voltò la testa lo vide dedicarle un sorriso con gli occhi ancora stanchi.
- Tra qualche ora devo essere a scuola ma prometto che ci rifaremo presto, questo fine settimana i miei partono per qualche giorno ... -
- Mi sta dicendo che avremo un weekend tutto per noi signorina Knowles? – mormorò quello allargando il suo sorriso.
Yoru chiuse la cerniera della gonna e si avvicinò al viso del ragazzo – sto dicendo che ho persino casa libera ... - precisò ad un millimetro dalle labbra del ragazzo.
Konnor non perse tempo, catturò la bocca della bionda in un bacio lungo e passionale dal quale entrmabi si staccarono mal volentieri.
- Non vedo l'ora ... - disse il ragazzo.
- Anche io ... -
- Ora che mi viene in mente – continuò lui – Shane mi ha chiesto il nome del peggiore motel che conoscessi, c'è da preoccuparsi? –
Quella domande fece ridere Yoru di gusto mentre scuoteva la testa – credo che Shane stia indossando i panni del principe azzurro o quanto meno la versione dei Gould ... -
- Voi ricchi siete proprio complicati – rise quello.
- Tutti gli uomini sono complicati – replicò la ragazza – altrimenti sarebbero solo comparse –
ANGOLO DELLE AUTRICI: Eccoci qui con un nuovo capitolo di GG! Scusate il ritardo, ma abbiamo parecchie storie a cui stare dietro ultimamente! Le avventure delle nostre londinesi continuano in un susseguirsi di eventi che colpiscono tutti i personaggi, perché tutti quelli che escono dalle nostre penne sono destinati a non avere pace xD è una maledizione come molte di voi ci fanno notare.
Speriamo che il capitolo vi piaccia e alla prossima!
- BLACKSTEEL -
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