Chapter 15 - Friends
Nella foto: Annie
Kat aveva indossato un bellissimo abito Chanel in doppia tinta con accessori esclusivamente Burberry ed un paio di tronchetti Prada, si guardò allo specchio dell'ascensore, soddisfatta dagli accoppiamenti, poi salì in auto.
- Alla villa degli Irwin, per favore -
Wright era teso come una corda di violino quella mattina a scuola, perfino Shane aveva un'aria tutt'altro che sana mentre parlava fitto fitto con l'altro, soltanto un evento poteva sconvolgere fino a quel punto le vite dei due cugini: l'arrivo in Inghilterra della tanto temuta nonna Tiffany, la madre di Gemma e Madeline Vassieur. Avveniva più o meno una volta l'anno e per motivi particolarmente importanti, quella sera si sarebbe svolto il suo settantesimo compleanno, appunto.
La settimana era trascorsa tranquillamente per Kat, aveva evitato Shane con ogni forza che possedeva ed incredibilmente anche il ragazzo si era limitato a girarle intorno il meno possibile. Non si era interrogata sui motivi di quel comportamento così insolito, a lei non importava saperlo, voleva soltanto che tutto andasse avanti in quel modo, possibilmente fino alla fine della sua vita.
La villa degli Irwin era immensa e lussuosa, Kat la conosceva bene, avevano trascorso parecchi pomeriggi a giocare a nascondino nelle enormi sale della casa, ricordava lo sgomento quando doveva essere lei a contare e a stanare i suoi amici. Odiava farlo, finiva sempre per urlare dalla rabbia, sapeva che Yoru poteva rimanere nascosta anche per ore ed ore consecutive, trovava sempre qualcosa da leggere mentre gli altri la cercavano, Shane, invece, era sempre stato il più diabolico. Non perdeva mai tempo nel cercare nascondigli particolarmente sicuri o lontani, si nascondeva sempre nei posti più impensabili e comodi per poi venir fuori al momento più opportuno, godendosi la sorpresa che appariva sul volto degli altri. Wright, d'altro canto, cercava sempre di aiutare tutti con i suoi consigli, anche a costo di perdere e finire ultimo.
Kat non poteva smettere di pensare a quanto tutto fosse ancora così terribilmente uguale, nonostante fossero cresciuti i loro comportamenti non erano cambiati di una virgola, lei rimaneva sempre la bambina viziata e capricciosa ... quella che cercava le vie più facili per evitare situazioni spinose di cui non voleva occuparsi.
Quella sera si costrinse a mostrarsi felice e rilassata, non voleva che Wright si preoccupasse, ormai mancavano solo due giorni alla sua partenza e c'era una lieve tensione nell'aria. Quando entrò nella villa venne accolta subito da Madeline che la condusse verso la sala da pranzo dove gli altri ospiti erano in attesa della cena.
- Kathleen! Mia cara! - nonna Tiffany era una donna incredibilmente giovanile nonostante i suoi settanta anni, in forma, con un fisico slanciato ed un volto fin troppo fanciullesco, merito di molti ritocchini che aveva fatto nel corso degli anni. Quella sera indossava un vestito rosso, molto elegante, abbinato ad un rossetto dello stesso colore. Aveva i capelli di un grigio metallizzato, lisci e a caschetto, di certo non sarebbe passata inosservata. La ragazza la salutò, mentre la signora l'abbracciava con trasporto
- Ma che giovane bella e di classe! Wright ha dei gusti sopraffini, ma come potrebbe non averli? Dopotutto è mio nipote! - commentò la donna abbracciando anche l'altro che cercò di non mostrarsi troppo imbarazzato di fronte a quei commenti
- Signora Vaussier, la trovo in forma smagliante ... non sembra invecchiata di un giorno - disse Kat sorridendo di fronte al viso soddisfatto della donna
- Ah, devo tutto a tuo padre! Il mio chirurgo di fiducia - poi le fece l'occhiolino prima di iniziare a versare bicchieri di brandy a destra e a manca - Gemma, dov'è Shane? Riesci ancora a governarlo quel ragazzo? -
La bionda fece una smorfia che a Kat ricordò esattamente quella che appariva sul viso del figlio - Non ci riesco più da quando ha imparato a camminare -
Tiffany scosse la testa - Quel ragazzo ... quanti pensieri che ci da! Ha preso le cose peggiori di ognuno di noi, il Signore non avrebbe potuto essere più crudele di così ... -
- Mamma ... - la rimproverò Madeline, la figlia minore.
- Cosa c'è?Adesso non c'è più la libertà di pensiero qui in Inghilterra? - sbottò quella riempiendo un secondo bicchiere di brandy - sempre in ritardo! Sempre su quei dannati tabloid! Credete che sia cieca? Scandali su scandali, per Dio. L'educazione gli manca, ecco tutto. -
Kat e Wright si osservarono appena, da sempre Shane aveva avuto un rapporto pessimo con tutta la sua famiglia, ma con Tiffany era diverso, da ormai diciannove anni aveva avuto l'irritante vizio di paragonare i due cugini, elogiando sempre Wright e screditando l'altro, quello era uno dei motivi per cui Shane stava ritardando. Avrebbe dato a sua nonna una ragione in più per criticare la sua condotta assolutamente disdicevole.
- Tuo marito, invece? Non c'è possibilità di averlo a cena? Ma dove lavora? Ai servizi segreti? - continuò inarrestabile Tiffany lanciando un'occhiata attenta alla figlia maggiore che fece spallucce
- Sta progettando qualcosa di assolutamente inutile ma che gli frutterà parecchi soldi come sempre. Lasciamolo ai suoi affari, è l'unica cosa di cui gli sia mai importato, no? - Gemma bevve un sorso generoso del suo liquore, gli occhi gelidi della donna si posarono adesso sulla coppia di giovani, analizzò Kat passando dai capelli per finire alle scarpe, poi storse il naso e tornò ad osservare la sala. La ragazza si sentì avvampare, nonostante Wright sembrasse non rendersene conto quella situazione la irritava parecchio, soltanto in momenti come quelli pensava davvero a quanto fortunata fosse ad avere la famiglia che si ritrovava. Aveva grande stima di Madeline e George, entrambi si erano sempre mostrati molto affettuosi con lei e Wright, la invitavano spesso a cena, la viziavano in ogni modo possibile ed immaginabile e non l'avevano mai fatta sentire fuori posto, ma Gemma e Tiffany ...
Perché quella donna sembrava detestarla tanto? Si era sempre rapportata nel modo più adeguato possibile con la madre di Shane, eppure non bastava, doveva essere un'antipatia di fondo, qualcosa che Kat non poteva comprendere.
- Allora? Iniziamo questa cena? Il ragazzo non si vede! - disse poi Tifanny e dopo appena qualche istante il campanello risuonò per la sala. Kat sentì una morsa allo stomaco, sapeva che doveva trattarsi di Shane, era l'unico che mancava all'appello. Cercò di rimanere tranquilla e composta mentre il ragazzo faceva la sua entrata in sala con il suo solito aspetto distaccato e freddo, era vestito di tutto punto come sempre, in golfino e pantalone scuro. Sembrava appena uscito da una pubblicità della Ralph Lauren.
- Ti sei degnato alla fine - lo salutò la donna, lasciando che il nipote le facesse gli auguri
- Sono stato parecchio impegnato, sai una vita dissoluta come la mia non si conduce mica da sola - disse il ragazzo sorridendo appena alla volta degli ospiti
- Non c'è da vantartene, Shane. Guarda tuo cugino ... sta andando a studiare Legge ad Harvard! I suoi voti scolastici farebbero impallidire chiunque! E poi ... - la donna si voltò verso Kat a quel punto, sorridendole - ha anche chiesto la mano di questa bellissima donna! Figlia degli Westwood, una delle migliori famiglie di tutta Kensington! -
- Stai facendo un riepilogo delle puntate precedenti, nonna? - la interruppe Shane facendola sbuffare
- Sempre questa indole selvaggia e ribelle, proprio come tua madre! Quando metterai la testa a posto? Pensi che Gemma e Robert possano mantenerti per tutta la vita? Vuoi fare la fine di tuo fratello, forse?-
- Mamma! Adesso basta, non vogliamo rovinare questa bellissima giornata con certi discorsi insensati. Sedetevi e mangiamo! - Madeline alzò la voce, il viso di Shane era cereo, si costrinse a prendere il suo posto a tavola, tra Gemma e Kat, mentre anche gli altri si sedevano.
Trovare un argomento di discussione era difficile a quel punto, lo stomaco di Kat si era chiuso nonostante la tavola fosse imbandita con i cibi più prelibati che il catering potesse offrire, Wright stava iniziando a raccontare dei suoi progetti per il futuro, sapeva che in quel modo la donna avrebbe smesso di tartassare Shane per un po'.
Kat non poté fare a meno di cercare lo sguardo di quell'ultimo, non trovandolo. Il ragazzo stava mangiando apparentemente incurante di tutto quello di cui si discuteva a tavola, sembrava quasi che non fosse neanche lì, Gemma faceva lo stesso.
- Perché non me lo mostri questo anello, tesoro? -
Kat si riscosse dai suoi pensieri, automaticamente allungò una mano verso la donna che le sedeva davanti, ma non era rimasto più nulla del suo vecchio orgoglio nel pavoneggiarsi, quella situazione era fin troppo avvilente per tutti.
Gli occhi chiari e truccatissimi di Tiffany brillarono - Incantevole, sopraffino davvero ... allora a quando la grande cerimonia? - chiese ai due
- Avevamo pensato di attendere fino alla fine di Novembre, il signor Westwood avrà qualche settimana di ferie in quel periodo ed ovviamente ci teniamo tutti ad averlo con noi - rispose Wright - inoltre ci sono ancora delle cose da stabilire, vorremmo che tutto fosse perfetto quindi avremo bisogno di tempo -
- Sarà perfetto! Lo sarà! Avete la mia benedizione, ragazzi. Anzi, vorrei che fosse la mia organizzatrice di eventi personale ad occuparsi della serata! Pauline Carner, la conoscete tutti, no? -
- Oh, sì! Non ha perfino organizzato parecchie feste per le celebrità di Hollywood? - chiese Madeline, esterrefatta - pare che sia una delle migliori in circolazione, ma non devi preoccuparti mamma, sono sicura che qui troveremo qualcuno di adatto -
- No, no! Non sento ragioni, cara mia. Questo ed altro per il mio Wright. I ragazzi meritano il meglio, no? Ah, l'amore ... quello vero e spontaneo è così raro ... Gemma potrebbe concordare - disse la donna ridacchiando appena
La figlia stirò le labbra in un sorriso mellifluo ma non aggiunse nulla. Kat stava cercando di comportarsi come se niente di tutto quello che veniva detto a quel tavolo la toccasse, soltanto quella sera si rese conto che le umiliazioni a cui era stato sottoposto Shane per diciannove anni erano lo specchio di quelle a cui Tiffany aveva sottoposto anche la madre. Quante volte aveva paragonato il matrimonio perfetto di Madeline e George a quello tragico di Gemma e Robert?
- Shane, come mai così silenzioso stasera? Ricordo quella volta in cui portasti una sciacquetta francese al Four Season a cena con tutti noi, finiste a vomitare sul retro dell'Hotel, nell'imbarazzo totale dei commensali -
Il ragazzo rise, improvvisamente divertito - Doveva essere Juliet ... o Jolie? Ah, le francesi! Hanno tutte lo stesso nome - borbottò, confuso prima di tornare al suo arrosto
- Non credo siano le francesi il problema, nipote. Per te tutte le donne sono uguali! Non sapresti riconoscere una principessa da una escort. -
- Che importanza ha riconoscerle? Ciò che conta è che finiscano tutte nelle stesso posto - Shane stava per aggiungere quello che tutti avevano già potuto intuire, fu sua madre a interromperlo
- Shane! Perché non ti metti un po' al piano? Mi piacerebbe moltissimo sentirti suonare, è da molto che non lo fai - lo invitò la donna con un tono adesso gentile.
- Ottima idea, Gemma! Tuo figlio lo preferisco di gran lunga quando non può usare quella sua insolente boccaccia.- convenne la donna
Kat si sentì terribilmente mortificata, si voltò a guardare Wright che teneva lo sguardo basso sul suo piatto, mentre il cugino si sollevava dal suo posto per dirigersi all'enorme Steinway in fondo alla sala. La musica li avvolse qualche attimo dopo, uno dei notturni di Chopin risuonava per la villa, delicato e terribilmente triste come soltanto i suoi spartiti sapevano essere. Kat sentì un groppo alla gola mentre gli altri tornavano a parlare come se niente fosse, come se quella musica così struggente non li toccasse neanche. Tiffany rideva, il suo viso era chiazzato di rosso, il brandy che continuava a bere la rendeva allegra e chiassosa, anche Wright aveva bevuto qualche bicchiere di troppo, si ritrovò a chiacchierare con il padre, Madeline e Gemma stavano parlando di moda adesso, Kat rimase immobile, troppo disgustata per mangiare, i suoi occhi erano puntati sulle spalle di Shane che continuava a suonare, avrebbe voluto alzarsi e urlare al mondo che si sbagliavano, che Shane non era soltanto quello, o che forse, se Shane era davvero soltanto quello non era del tutto colpa sua ...
La serata si prolungò all'infinito o quella fu la sensazione che ebbe Kat, quando finalmente i regali vennero aperti si sentì meglio, quella che doveva essere una cena si era trasformata in una tortura mediavale.
- Stammi bene tesoro, mi raccomando fatti sentire mentre sei in America. Magari passerò a trovarti! - disse la donna piazzando due baci sulle guance del nipote prediletto
- Certo, nonna. Non mancherò, anche se non credo di avere molto tempo per uscire -
- E tu - la donna osservò Shane a quel punto - non è che ti possa chiedere chissà che cosa, vedi soltanto di stare un po' lontano dalle riviste scandalistiche, non imbarazzare ulteriormente i tuoi genitori. Ah, e trovati una ragazza seria come Kat! -
- L'idea è quella, nonna - commentò il ragazzo con un ghigno malevolo sul volto - grazie per i consigli di vita -
La donna gli diede una pacca sulla spalla prima di lasciare la sala ed andare a letto. Ci fu un sospiro di sollievo generale, Madeline scosse la testa improvvisamente spossata
- Ogni anno è sempre peggio -
Gemma concordò - Io vado a casa adesso. Grazie per la serata. Shane, vuoi un passaggio fino al Bulgari? -
- Ho Laurence che mi aspetta fuori. - disse quello
- Oh, saresti così gentile da darmi uno strappo fino a casa? Ho lasciato che Philip andasse via - si intromise Kat rivolgendo un sorriso a Shane che non ricambiò il gesto
- Lo spazio c'è. -
- Se vuoi posso chiamare il nostro autista - propose Wright
- Ma no, a Shane vengo di strada, non c'è problema. Ci vediamo domani. Grazie ancora per la cena, signori Irwin - Kat poggiò un bacio delicato sulle labbra del suo ragazzo prima di seguire Shane oltre la porta.
Si ritrovò quasi a correre per stare al passo dell'altro che continuava a camminare verso l'auto
- Shane? -
- Cosa vuoi Westwood? Credevo stessi cercando di evitarmi in questi ultimi giorni, se sei qui per compatirmi hai sbagliato cugino -
- Non fare lo stronzo. -
- Impossibile. Mi chiedi troppo - commentò quello salendo in auto - Laurence, portaci ad Earl Terrace -
- Stavo per scoppiare lì dentro, non ho idea di come tu abbia fatto a resistere tanto, ma tua nonna si sbaglia - iniziò Kat cercando lo sguardo sfuggente dell'altro
- No, non credo francamente -
- Invece sì. E' stata crudele - ribatté Kat
- Sì, anch'io lo sono. Suppongo che questa caratteristica l'abbia presa da lei. Insieme alla passione per l'alcol, che altro aggiungere? Sono una puttana arrogante e dispotica come mia madre. Incline alle fughe dalla realtà come mio padre ... fortunatamente ho almeno preso il bel aspetto dei Vaussier. Se fossi stato anche brutto non me la sarei mai perdonata -
Kat sospirò - E la modestia da chi l'hai presa? -
- Quella l'ho sviluppata da solo - commentò il ragazzo ridendo appena - perché sei venuta in macchina con me? -
- Volevo assicurarmi che stessi bene - ammise quella dopo un attimo di silenzio, in quel momento le sembrò di percepire ancora più chiaramente il profumo di Shane, era sempre lo stesso ... non doveva pensarci, doveva concentrarsi su qualsiasi altra cosa.
- E perché? -
- Perché mi chiedi? Perché sono tua amica ovviamente - disse quella incontrando lo sguardo intenso dell'altro
- Ma io non voglio un'amica ... non so che farmene di amiche! - disse quello in sincerità, aveva scosso la testa e stava ridendo appena
- E' tutto quello che posso essere e che sarò per te, Shane - chiarì la ragazza sentendosi improvvisamente in difficoltà
- Allora è meglio che tu non sia niente. -
Quelle parole ferirono Kat, il tono usato da Shane era stato gelido, il suo viso non rispecchiava alcun tipo di emozione, era gelido e calmo mentre tornava ad osservare davanti a sé, sistemandosi in modo più comodo sul sedile di pelle nera
- Che cosa? Noi siamo cresciuti insieme! Abbiamo trascorso anni ed anni insieme, come amici ... noi quattro, eravamo sempre noi! Mi hai vista piangere, ridere, hai vissuto ogni istante della mia vita e adesso parli in questo modo? Come puoi dire una cosa del genere? -
- Ma le cose cambiano, Westwood. Stanno già cambiando, soltanto tu sei troppo ottusa da non accorgertene - le fece notare il ragazzo scuotendo appena la testa - te l'ho detto, non sono amico di nessuno io. Spiacente. Non ho bisogno di nessuno, non sono debole né patetico -
- Come me? - concluse la ragazza
- Già. Te l'ho detto cosa voglio da te, ma tu non vuoi darmelo. Adesso dovresti scendere, siamo arrivati ed io non ho altro da aggiungere. Buonanotte. -
Kat si sentì raggelare dentro, si morse le labbra mentre cercava per un'ultima volta lo sguardo ormai lontano di Shane prima di smontare dall'auto e dirigersi velocemente nella sicurezza della sua casa.
Che cosa stava succedendo? Come poteva fermare quella deriva che stava subendo la sua vita? Non lo sapeva, era spiazzata, per la prima volta nella sua vita si sentiva davvero smarrita.
I genitori di Yoru erano partiti da qualche giorno e la scuola era ricominciata al solito ritmo, le novità erano ben poche all'orizzonte, se non altro quelle piacevoli. Kat era di pessimo umore ultimamente, Wright sarebbe partito il giorno seguente di mattina presto e lei lo avrebbe salutato proprio quella sera. Per quanto riguardava Yoru invece aveva altri programmi, una volta uscita da scuola e salutato Wright, sarebbe andata a casa per cambiarsi e recarsi con Konnor alla festa di compleanno di Annie. Proprio mentre stava lasciando l'istituto ricevette un messaggio dal ragazzo: " Un piccolo contrattempo in pasticceria, le sto dando una mano, ti dispiace raggiugerci qui? Ti mando l'indirizzo". La ragazza sorrise e rispose che non avrebbe avuto problemi, ma prima di rimettersi in cammino fu intercettata da Luke.
- Ehi Yoru, hai finito i corsi per oggi? Ti va di fermarti a prendere qualcosa? – chiese puntualmente come ogni martedì.
La ragazza gli dedicò un sorriso, forse perché questa volta aveva una vera motivazione per declinare il suo invito – scusami .... Ho un impegno con il mio ragazzo all'ora di pranzo –
Il giovane sgranò i suoi grandi occhi nocciola in un espressione sorpresa e delusa - Ah, non avevo idea ... -
- E' una cosa recente, ma possiamo vederci domani mattina, dobbiamo finire l'esperimento in laboratorio, ricorda di portare i tuoi dati – replicò la ragazza.
Luke sorrise – certo ... buona giornata Yoru –
Alla fine aveva optato per dei pantaloncini ed una giacca di jeans, aveva preso il regalo per Annie e si era incamminata verso Chelsea, una volta scesa dalla metropolitana aveva scoperto che la pasticceria era parecchio conosciuta. Più di una persona le aveva indicato la strada e non aveva perso molto tempo per trovarla, era un negozietto modesto ma elegante. La porta era di legno chiaro e ai lati due grandi vetrate davano l'affaccio su degli espositori ricchi di specialità dolciarie. Quando la ragazza fece il suo ingresso nel negozio la campanella appesa all'ingresso tintinnò segnalando la sua presenza.
- Arrivo subito! – disse una voce femminile proveniente dal laboratorio della pasticceria.
Yoru si appoggiò ad uno sgabello e attese, dopo qualche minuto comparve dietro il bancone una ragazza molto carina. Aveva i capelli castano ramati e gli occhi grandi e di un nocciola inteso, il volto era coperto di lentiggini che le davano un'aria infantile.
- Sei Annie? – chiese Yoru incerta, la ragazza la fissava quasi a bocca aperta – sto cercando Konnor, mi ha detto di venire qui ... -
Ancora silenzio da parte della pasticcera che scrutava la ragazza davanti a sé come se fosse frutto della sua immaginazione, era evidente che l'avesse riconosciuta e non poteva credere ai suoi occhi.
- E' il tuo compleanno oggi ... tanti auguri ... - continuò a quel punto incapace di fare altro e le porse il pacchetto, poggiandolo sul bancone- tieni, è per te –
Annie sgranò gli occhi – oddio ... tu mi hai fatto un regalo? Ma non dovevi - era incredula – ma tu e Konnor ... -
Proprio in quel momento comparve anche il ragazzo – tutto sistemato di là – disse e poi si accorse della presenza di Yoru nella stanza, la ragazza gli sorrise, lui ricambiò attraversando il bancone e dirigendosi subito da lei a baciarla.
- Sei stata puntuale come sempre – le disse prima di poggiare ancora le labbra sulle sue.
- Konnor ... - la voce ancora parecchio provata di Annie si sollevò da dietro le spalle dei due ragazzi – la ragazza che mi hai detto che avresti portato al mio compleanno ... è Yoru Knowles? –
- Già – rispose il ragazzo con un mezzo sorriso.
- Perché non me lo hai detto!? Insomma ... come vi siete conosciuti voi due? Tutto questo è assurdo – c'era pura meraviglia nel suo tono.
- Ci siamo conosciuti al parco – disse vaga la ragazza – stiamo insieme da poco ... -
Annie era davvero basita, prese il regalo che Yoru le aveva portato e lo aprì, all'interno c'era un bracciale, il cinturino era di cuoio rigido e da lì pendeva un ciondolo a forma di sole, in oro rosa, molto delicato.
- Oddio ... è bellissimo ... Yoru non dovevi – replicò Annie sconvolta.
- Si invece, è il tuo compleanno e poi mi sembra il minimo per la tua gentilezza nell'invitarmi inoltre sono certa che questa giornata diventerà presto poco piacevole, è il mio modo di scusarmi –
A quell'affermazione Konnor rise – andiamo piuttosto, gli altri staranno aspettando –
- Che intendi dire? – chiese la ragazza alla bionda.
- Penso che non farò una buona impressione sul resto del gruppo – buttò lì Yoru.
- Ma che, sono molto alla mano e poi sei la ragazza di Konnor e di certo non puoi essere più sgradevole di Laurell e lei ancora la sopportiamo – rise Annie e a quel punto anche gli altri due si unirono a lei.
Quando i tre arrivarono al DOM gli altri erano già lì, il locale consuetamente vuoto era stato addobbato maldestramente e su un tavolo principale era disposto il cibo per il pranzo. Konnor e Annie fecero il loro ingresso nella sala mentre Yoru rimase appena più indietro, leggermente preoccupata. Non voleva mettere il ragazzo in difficoltà così tentò di ripetersi di essere carina e socievole come avrebbe fatto Kat al suo posto.
- Auguri! – esordirono in coro i gemelli.
A loro si unirono anche Skull e il signor K che come sempre non toglieva mai la sua divisa da cuoco e non accennava comunque a parlare inglese. Fu allora che Yoru emerse dalle spalle di Konnor lasciando che gli altri la vedessero, si limitò a lanciare uno sguardo vago lungo la sala. Notò che appoggiata alla parete c'era una ragazza con l'aria scocciata, aveva dei lunghi capelli corvini, lisci e rasati da un lato. I suoi occhi azzurri la fissarono per un attimo con ostilità, storse il labbro e Yoru passò oltre, verso la figura di un'altra ragazza. Questa era l'esatto opposto della precedente, i suoi capelli erano castani e ricci, tenuti sollevati in uno chignon alto e spettinato, gli occhi erano azzurri ma caldi e comprensivi e la sua carnagione olivastra, rivolse alla bionda un sorriso timido.
Poi fu il turno di concentrarsi su qualcuno che aveva più vicino a sé, Skull la stava osservando, con sguardo indeciso, come se stesse cercando di ricordare qualcosa.
- Ciao a tutti – disse a quel punto la ragazza – sono Yoru –
Il moro sgranò gli occhi – tu ... cazzo sei tu ... -
I gemelli scattarono in piedi per avvicinarsi meglio – ma guarda, ciao ragazza carina – rise Jess.
- Sei quella del parco – riflettè Will – non sei cinese –
La ragazza sorrise brevemente riportando alla mente la scena – no, sono giapponese –
- Non posso crederci – sbottò Skull amareggiato – è quella stronza del parco? Stai con quella stronza? –
Konnor si portò la mano alla fronte – Skull, senti almeno vedi di non essere volgare –
- Ma sentilo! Ti vedevi con quella e non hai detto niente? Dopo quello che ha fatto? – sembrava risentito e incrociò le braccia con un gesto che ricordò molto quello dei bambini capricciosi.
- Beh, di certo la sorpresa è che a Konnor piacciano le bionde tinte adesso ... le more non sono più alla tua altezza? – rise Laurell dal fondo della stanza, Yoru capì immediatamente che si trattava della sua ex – guardala è piatta come uno stecco –
- Ehi – intervenne Annie risentita – ma che modi sono? È la ragazza di Konnor, si può sapere che fine hanno fatto le buone maniere? –
- Non preoccuparti – disse alla fine la bionda interrompendo il suo lungo silenzio – sono io che ho cominciato con il piede sbagliato ... non avrei dovuto romperti il naso, nonostante tu fossi un rozzo maleducato, questo non è un comportamento che si addice alla mia educazione. Quindi spero che possiamo metterci una pietra sopra, Chandler –
Ci fu un intenso silenzio, tutti si guardarono senza dire una parola, gli occhi di Skull si sgranarono appena mentre Yoru accennava un leggero sorriso. Konnor spostò gli occhi verso la bionda e scosse appena la testa, a quanto sembrava la ragazza non aveva affatto dimenticato la notte del parco, forse si era riservata quella piccola vendetta proprio da quel giorno, il ragazzo lo trovò in qualche modo sexy questo spirito vendicativo.
Ad un tratto un rumore turbò quel silenzio colmo di tensione, un gemito, proveniva dalla ragazza con i capelli ricci, aveva le mani premute sulle labbra e il viso rosso, ormai sul punto di prorompere in una fragorosa risata, ma cercava comunque di trattenersi. Fino a quando Will non si avvicinò al suo orecchio circondandole le spalle con un braccio e le sussurrò qualcosa. La ragazza non riuscì più a stare in silenzio e cominciò a ridere forte tanto che le lacrime inumidirono le sue ciglia.
- Ch-an-dler – disse malamente incapace di smettere.
Quello diede il via anche ad un'altra serie di risata provenienti dai gemelli, Skull non era per nulla contento.
- Dannazione Cloe da te non me lo aspettavo un colpo così basso ... - ringhiò.
La ragazza scosse la testa desolata – scu-sa – cercò di dire mentre le risate non si fermarono, così nascose la testa nella spalla di Will.
Konnor era altrettanto divertito – coraggio Skull, mettiamoci una pietra sopra e ricominciamo da zero – rise.
- Con quella avrò sempre da ridire – mormorò l'altro.
- Non era stato un energumeno a pestarti? – si intromise Laurell con un sopracciglio inarcato – da quando ti fai picchiare dalle mocciose? –
- Sono una mocciosa addestrata, non devi sentirti in difficoltà per questo – mormorò Yoru con quella punta di sarcasmo che stava davvero diventando rischiosa, ma che personalmente adorava usare in presenza di Skull.
- Ti odio – bofonchiò quello.
- Andiamo a tavola! – esclamò Annie spingendo la ragazza lontano da loro – lascia perdere quei brontoloni, siediti vicino a noi –
Condusse Yoru nel tavolo dove c'era già seduta la ragazza di nome Cloe, lei sembrò contenta di averla seduta vicine e parlò con voce calda e carezzevole.
- Sono Cloe, piacere di conoscerti, erano tutti impazienti di sapere chi fosse la misteriosa ragazza di Konnor, vi trovo una coppia davvero adorabile – mormorò – io sono la ragazza dei gemelli, sono chiassosi ma li adorerai. –
- Quale dei due? – chiese innocentemente la bionda
- Entrambi – rispose la riccia sorridendo.
Yoru reclinò appena la testa un po' incerta ma comunque sorrise lieta di fare la conoscenza di una ragazza tanto gentile e posata. Jess si infilò subito nella discussione incuriosito dall'aspetto singolare della bionda.
- I capelli sono fortissimi! – rise quello – vai ancora alle superiori ha detto Konnor –
- Sì, frequento l'ultimo anno della Ashbourne –
- Ma guarda abbiamo una riccona qui allora ... - esordì Laurell con il suo solito tono maligno e scostante – stai nei quartieri alti? Che ci fai qui nei bassi fondi allora? –
- A dire il vero sono venuta a conoscere Annie e gli amici di cui Konnor mi ha parlato tanto, sono molto felice di poter passare del tempo con loro, devo dire che mi piacciono abbastanza – riferirì la ragazza – trovo Annie una ragazza molto gentile e una pasticcera favolosa –
Quella storse il muso – e non eri curiosa di conoscere me? –
Yoru reclinò la testa – non saprei, perdonami ma credo mi sia sfuggito il tuo nome –
Lo sguardo della mora si era fatto tagliente mentre incrociava le braccia sul petto – sono Laurell, non ti ha parlato anche di me? – il suo tono era molto più tagliente adesso – non eri curiosa di conoscermi? –
Il volto di Yoru era perfettamente privo di espressione, impenetrabile come sempre, questo rendeva la mora nervosa – no, a dire la verità non mi ha detto molto su di te, forse qualcosa a che fare con il fatto che sei uno spirito libero credo ...-
Laurell assottigliò gli occhi ma non replicò, stava odiando profondamente quella straniera che adesso mangiava alla sua tavola. Sentiva il bisogno di rimettere quella mocciosa in riga e probabilmente avrebbe pensato a un modo perfetto per farle capire chi era sul serio a comandare lì, non doveva illudersi di contare davvero qualcosa. Fu come se Yoru cogliesse quella sfida nei suoi occhi, quella provocazione nello sguardo di Laurell e non si lasciò intimidire, anzi lo fronteggiò con fermezza.
- Che sfrontata puttanella – esordì il signor K nella sua lingua madre attirando l'attenzione di tutti, che lo guardarono senza capire, tutti tranne Konnor ovviamente – lascia perdere figliolo, hai fatto proprio bene a trovarti una ragazza di buona famiglia, le straniere sono sempre affidabili –
- Non è proprio una straniera – rise Konnor continuando in polacco.
Yoru rimase spiazzata – parla solo polacco? – chiese.
- Da sempre – bofonchiò Skull – e da sempre nessuno capisce un cazzo –
- Mi perdoni – proruppe ad un tratto la bionda lasciando tutti un attimo basiti – non parlo polacco ma un russo passabile se questo la mette a sua agio comunque – disse proprio in quella lingua che era tutt'altro che passabile.
Gli occhi del signor K si illuminarono – certo! Sì parlo russo, che meraviglia ... - confermò nella stessa lingua – mi ricordi tanto la mia cara Wanda, Konnor è un ragazzo fortunato, mi chiamo Krzysztof, non essere formale con me –
- D'accordo Krzysztof –
- Che forza, piace anche al signor K suppongo – rise Jess – sei ufficialmente la benvenuta nel gruppo! E nella peggiore bettola in cui mangerai mai in vita tua –
- Maledetti inglesi – bofonchiò ancora l'uomo facendo ridere la ragazza.
Il pomeriggio trascorse sereno e alla fine Konnor riaccompagnò Yoru a casa non prima che lei ricevesse altri inviti da Cloe e Annie di farsi rivedere presto.
- A quanto pare direi che è andata bene – esclamò il ragazzo.
- Già, chi lo avrebbe mai detto – rise lei.
- Non io, alla fine Laurell ha fatto la stronza, ignorala ok? – mormorò il rosso cingendole appena la vita.
- E' una delle cose che so fare meglio, temevo mi chiedessi di essere sua amica ... - rispose con sarcasmo la ragazza sfiorando il viso di Konnor con le dita.
- Non potrei mai ... -
I due si proiettarono entrambi l'uno verso l'altra ad unire le labbra in un bacio, era così ormai da diverse sere, quando si trattava di separarsi diventava complicato, Yoru desiderava passare sempre più tempo con lui.
- Sai ... abbiamo ricevuto un ordine l'altro giorno, dal tuo amico Shane - disse ad un tratto Konnor –è roba costosa, lo sapevi che si fa di coca? –
- Sì –
- Da quanto tempo ? Era roba di cui si occupava Harley ma è davvero giovane il tuo amico, una dipendenza del genere, alla sua età ... è pericoloso, Yoru. –
- Non so da quanto vada avanti, ma Shane è sempre stato molto precoce, dubito che non lo sia stato per questo ... forse ultimamente le cose stanno sfuggendo di mano anche a lui –
- Beh fra non molto dovrò andare a consegnargliela, è in arrivo ... dovreste davvero parlargli –
- Me ne occuperò, sembra che io alla fine debba fare da angelo custode a due bambini davvero infantili ed egoisti ... che ruolo ingrato –
Konnor la guardò senza capire e lei gli sorrise prima di baciarlo ancora e salutarlo con la promessa che si sarebbero sentiti presto ma che non si sarebbero visti il giorno successivo.
Amaramente Konnor constatò che era il giorno in cui al circo aprivano le gabbie e fra le bestie che ne sarebbero uscite c'era quella più imprevedibile di tutte. Harley sarebbe uscito dal ricovero proprio il giorno seguente e certe volte, pensò il rosso, la liberà era la più crudele delle prigioni.
ANGOLO AUTRICI:
La storia va avanti e i problemi aumentano, nuove discussioni fra Kat e Shane, l'imminente partenza di Wright sta creando davvero scompiglio nella testa della nostra cara protagonista! Qualcuno ipotizzare come procederà la vita di Kat? Intanto Yoru rompe il ghiaccio XD eccola che affronta gli amici di Konnor e si inserisce sempre più nella vita del rosso! Cosa ne pensate della banda? E sopratutto chi è il misterioso Harley che sta per tornare in azione? Konnor lo nomina spesso con timore, volete provare a ipotizzare qualcosa? Speriamo che la storia vi entusiasmi sempre più e che vogliate comunicarci cosa pensate! Alla prossima.
Un bacio
BLACKSTEEL
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