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Chapter 12 - Disclosure

Quella mattina Konnor si era svegliato presto per andare a trovare Annie alla pasticceria e a darle una mano con alcune consegne.

Entrando nel negozio trovò l'amica seduta a leggere una rivista e sospirare mentre beveva una tazza di caffè, le scompigliò i capelli con fare affettuoso.

- Che stai leggendo con tanto interesse? – chiese sedendosi accanto a lei.

- La vita che vorrei nero su bianco – rispose lei con amarezza.

Konnor scosse la testa, si trattava di un giornale di moda e gossip, Annie adorava quelle riviste, amava sognare di cose che non avrebbe mai ottenuto, la facevano stare con i piedi per terra.

- Dai, sono solo un mucchio di scemenze – rise Konnor – quella gente non sa stare al mondo -

- Questi vestiti sì però! Che roba, loro poi sono tutte magre e stupende, che invidia! – brontolò – guarda qui, vestiti da milioni di sterline per una mostra fotografica ... sembra la vita della famiglia reale ... -

Konnor accostò lo sguardo curioso e si rese conto che l'articolo parlava proprio della galleria d'arte del giorno precedente, si rese conto che fra gli ospiti più illustri c'era anche il tipo che aveva conosciuto, Shane Gould, riportava il nome sotto la foto.

- Che abiti meravigliosi ... guarda lei! Kat Westwood, la trovo incredibile! Il suo stile! E che sorriso bellissimo. Pensa che è solo una ragazzina, sua madre è la scrittrice di quella serie di romanzi di cui sono appassionata -

Kat ... dove aveva già sentito quel nome? Il ragazzo ci riflettè per un istante mentre Annie voltava di nuovo la pagina che ritraeva altri ospiti della serata, una figura longilinea e sinuosa spiccò sotto gli occhi di Konnor. Si sporse ancora e vide la bionda che accennava un debole sorriso, quegli occhi distanti li conosceva bene, non poteva essere lei, sembrava così diversa eppure era lì.

- Da quando ti piacciono le bionde? – rise Annie.

- Questa ragazza ... chi è? – era così basito da non riuscire a parlare.

- Si chiama Yoru Knowles, lei e Kat sono molto amiche, sono spesso insieme qui sulle riviste, ma è molto riservata, non rilascia mai interviste ufficiali, ho letto pochissimo di lei ... so che vanno alla stessa scuola –

Yoru e Kat ... scuola ... Konnor era confuso e senza fiato, poteva essere questo il motivo legato al silenzio della ragazza? Non voleva che scoprisse la sua vera identità, il fatto che lei appartenesse all'alta società? Forse temeva che potesse chiederle dei soldi o forse era già promessa a qualche ricco figlio di papà?

Perché allora se ne andava in giro la notte? Cosa voleva dimostrare? Cosa significavano quegli incontri per lei? La mente di Konnor era in subbuglio e sentiva una strana stretta al petto, una profonda irritazione, lui le aveva detto così tanto di sé stesso, forse anche quelle poche cose che sapeva di lei in realtà erano una menzogna, una maschera, finzione.

- Konnor? Stai bene? – Annie lo fissava preoccupato.

- Sì ... -

- Hai una faccia assurda – dovette notare l'amica.

- Sono in ritardo, meglio che vada, dammi i pacchi e li consegno, ho il turno al ristorante – disse quello sbrigativo.

- D'accordo, ma non ti starai stancando un po' troppo? Ultimamente il signor K ti da orari parecchio serrati, non dovresti prenderti una pausa dai fornelli? –

Sorrise, anche lui era un bugiardo in fin dei conti, forse un punto in comune con quella ragazza ce lo aveva davvero – per ora c'è tanto lavoro, ne approfitto, non preoccuparti per me, io me la cavo. Piuttosto lo sai che fra una settimana esce ... -

Lo sguardo di Annie si rabbuiò all'istante – Sì, lo so ... dovrò resistere solo fino a quando non riprenderà a strafarsi ... è l'unica cosa a cui riesce a essere fedele –

- Se ti scoccia chiamami Annie, davvero lo porto via o chiamo la polizia - la ammonì Konnor.

- Harley è solo un egocentrico bastardo, essere ignorato è quello che lo ferisce più di ogni altra cosa – poi sospirò – basta sognare principi azzurri che mi tirino fuori da questa miseria ... al lavoro o non potrò mai permettermi uno di quei vestiti - rise la ragazza.

Il rosso si unì alla sua risata e dopo aver preso le scatole andò via per le consegne.

Nonostante quello che aveva scoperto gli bruciasse, non riusciva comunque a mollare la presa, si rese conto di non essere capace a togliersi dalla testa quegli occhi, quel viso e i momenti passati con lei. Non era mai stata sua intenzione quella di arrendersi e ora aveva persino un nome completo, fu così che una volta terminati i suoi giri ed entrato al DOM si sedette ad un tavolo e tirò fuori il cellulare. Scrisse Yoru Knowles su google e fu totalmente invaso dagli articoli, erano per lo più reportage di eventi dove era sempre insieme a Kat e a quell'inquietante figuro di nome Shane. Qualche trafiletto parlava anche della sua carriera scolastica, di alcuni premi vinti in competizioni accademiche e il titolo nazionale conquistato con la squadra di nuoto. Era lei, non c'erano più dubbi, anche se in alcune foto dove il suo abbigliamento era sofisticato e il trucco ricercato non somigliava quasi affatto alla ragazza del bosco, ma era certamente la stessa persona. Tutti i vestiti e i flash del mondo non potevano mutare la natura sconfinata di quello sguardo, era questo quello che voleva scoprire Konnor, quanto di vero ci fosse dietro quegli occhi. Lesse che frequentava la Ashbourne Indipendent Hight School, non gli restava che affrontarla a viso aperto, se proprio doveva lasciarla andare per sempre lo avrebbe fatto alle sue condizioni.


Yoru si aggirava stanca e annoiata per i corridoi, i corsi pomeridiani erano sempre i più pesanti, per non parlare dei postumi che soffriva a causa della sera prima. L'immancabile sguardo di Luke Webster non la lasciava neanche libera di fantasticare liberamene, anche se era da tanto tempo che non lasciava andare la sua mente, era ancora intrappolata sul pensiero di Konnor. Possibile che avesse davvero ragione Kat? Possibile che a lei piacesse davvero?

- Ultimamente hai davvero un'espressione impenetrabile Yoru, più del solito almeno, ti è successo qualcosa? – chiese proprio il ragazzo.

Lei scosse le spalle – Non saprei Luke ... ultimamente mi sono ritrovata a capire di non sapere molte cose, non capisco come questo mi faccia sentire –

- Come .. come mi hai chiamato? – il moro era sconvolto, mai in tutti quegli anni lei lo aveva chiamato per nome.

Yoru tornò a concentrarsi sulla lezione, lasciando il ragazzo sbigottito e senza parole, con un leggero rossore sulle guance, o questo fu quello che la bionda tentò di fare, la sua mente ovviamente correva ancora alla ricerca di Konnor nei suoi ricordi.


Quando la campanella decretò la fine delle lezioni tutti fuggirono in fretta dall'aula, anche Yoru non vedeva l'ora di tornare a casa ma quando vide Kat dirigersi tutta sorridente verso di lei dedusse che non sarebbe stato semplice.

- Ho un'idea! Andiamo a quel nuovo cafè che ha aperto due giorni fa! – le propose con il suo solito brio.

- Non sono molto in vena Kat ... lasciami andare a casa – disse la ragazza cominciando a procedere verso l'uscita.

- Ti serve svago! –

- No, a te serve svago, a me serve solo riappropriarmi della mia vita - mise in chiaro la bionda.

- Oh, andiamo! Ho fame e non voglio mangiare da sola! E poi il meteo dice che pioverà per tutta la settimana, dovremmo approfittarne -

Yoru sospirò, non aveva neanche voglia di rispondere. Ma le insidie non erano ancora terminate, all'uscita da scuola vennero raggiunte da Shane che sorrise ad entrambe, con il suo solito fare malizioso

– Mie belle dame, chi si unisce a me per un giretto in centro? Approfitterei delle ultime giornate decenti prima dell'uggioso autunno ... su su, non rintanatevi in casa, non fa bene alla pelle, né allo spirito! –

- Puoi andarci con Kat – rispose prontamente Yoru – aveva tanta voglia di uscire. –

L'epressione dipinta sulla faccia di Kat era di totale allarme adesso

- Ehm, ora che ci penso credo di aver un sacco di lavoro per domani ... -

Ma Shane non la stava ascoltando, tutta la sua attenzione era stata improvvisamente attratta da qualcosa alle spalle delle ragazze. Così anche Yoru e Kat seguirono lo sguardo del loro amico, la prima non ebbe il tempo di metabolizzare ciò che stava vedendo, quella visione era sconvolgente, non poteva essere vero, non poteva essere lì. Eppure la figura di Konnor risaltava a qualche metro da loro, la sua moto era sul cavallino, lui con le braccia conserte fissava Yoru con sguardo lievemente infastidito.

- Che ci fa qui il mio spacciatore? – chiese Shane confuso.

- Il tuo cosa?! – esclamò Kat.

Ma Yoru non rimase a sentirli, un attimo dopo si diresse verso di lui senza che il suo passo cedesse in nessun modo, poi lo fronteggiò, sicura. Per qualche secondo, il nero profondo dei suoi occhi si fuse con il verde brillante prima che la ragazza rompesse il silenzio.

- Sei in divieto di sosta – gli fece notare.

L'espressione irritata di Konnor si addolcì pur non volendo, adesso che lei era lì quel senso di frustrazione si era attenuato di colpo, che ne era stato del suo desiderio di rimettere in riga quella ragazzina?

- Dimmi almeno che hai diciotto anni ... - mormorò con tono arrendevole.

- Ne ho quasi diciannove, sei fortunato – replicò lei con un mezzo sorriso, adesso la sua mente sembrava più rilassata, ora che finalmente lui era davanti a lei.

- Ti devo parlare, c'è un posto dove nessuno mi fisserà come se stesse avendo le allucinazioni? – chiese guardandosi intorno.

- Certo, ti indico la strada, puoi offrirmi un gelato – rispose lei.

Lui le porse il casco della sua ex e lei rise mettendoselo in testa – visto che sei ricca puoi pagartelo da sola ... -

- Deduco che la povertà non renda generosi d'animo come si dice - mormorò Yoru pungente come sempre e quando si strinse a Konnor lui passò una mano su quelle della ragazza che gli cingevano la vita.

- Almeno sei vera ... -

- Grazie per essere venuto, l'ho sperato, anche se non ho osato pensarlo –


Kat era a bocca aperta mentre osservava la sua migliore amica svanire oltre l'angolo della strada, ben stretta alla vita di quello sconosciuto in moto.

- Shane! Q-quel ragazzo ... quel tipo, l'hai visto anche tu? - disse sotto le occhiate confuse degli studenti che avevano assistito a quella scena

- Chi é? Quella moto! E tutti quei tatuaggi, li hai visti Shane? -

- Non sono cieco se è quello che vuoi sapere - aveva commentato il ragazzo, leggermente intrigato riguardo gli ultimi inaspettati avvenimenti - e così anche Kill Bill ha trovato il suo punto debole, chi lo avrebbe mai detto che avesse un debole per i cattivi ragazzi ... a saperlo prima ci avrei provato ... -

- Lui? - Kat era sconvolta - non posso crederci. E' veramente il tuo spacciatore?Che diavolo di storia è mai questa? E che ci fa con Yoru? Shane? -

Shane si pentì di aver parlato tanto, vedeva il panico puro prendere possesso del viso della ragazza, stava aggrappata alla sua giacca con gli occhi ancora puntati sulla strada - Dobbiamo seguirli! Presto, possiamo recuperarli se partiamo subito -

- Seguirli a che fine? - Shane rise, divertito - calmati, andiamo a farci un drink -

- Ti sembra il momento? Yoru è appena scappata con un tipo che sembra uscito da un ghetto! -

- Hai detto bene, è stata lei a salire di sua spontanea volontà su quella moto, quindi dovresti lasciare perdere. Entra in macchina adesso -

Kat non poteva crederci, continuava a vedere il viso sorpreso della sua amica, quello duro dello sconosciuto, si erano scambiati soltanto qualche battuta prima di andar via di tutta fretta

- La rapirà! La porterà nel suo covo di spacciatori per poi chiederci un riscatto! -

Shane sospirò forte mentre guidava la ragazza verso la sua limo - Beh, tecnicamente lo chiederebbe ai Knowles, d'altro canto se li chiedessero a noi potremmo permetterci di spendere qualche milione per Yoru, se lo merita -

- Come fai a scherzare in un momento simile? - urlò la mora, ancora nel panico più assoluto - potrebbe essere chissà dove! Legata in un container, ad urlare il nostro nome mentre noi ce ne stiamo qui a non fare niente -

- Te l'ho sempre detto, Kat ... tutti quei gialli fanno male ad una mente paranoica di natura come la tua -

La ragazza fulminò l'altro con lo sguardo, di rimando ottenne soltanto un sorriso divertito - Dio, avrei dovuto chiamare Wright! Ci saremmo dovuti vedere all'uscita da scuola - Kat si portò una mano alle tempie che avevano iniziato a farle male, lo shock del vedere Yoru fuggire via con quel tipo le aveva fatto dimenticare tutto.

- Dovresti iniziare ad abituarti alla sua assenza, Westwood -

- Perché? - Kat era confusa

- Non lo sai? -

- Sapere cosa? -

- Mio cugino sta cercando di entrare ad Harvard, sembrerebbe che le raccomandazioni dei miei zii non gli vadano a genio, sai com'è fatto ... giusto ed onorevole, vuole farcela da solo. Dovrà seguire un corso in America per quanto ne so -

Kat non riusciva a crederci, rimase ancora più sconvolta di prima - Ma ... no, lui ... - non le aveva detto niente, concluse tra sé e sé con un nuovo peso sul cuore - ti sbagli, me lo avrebbe detto ... -

Shane fece spallucce, segretamente soddisfatto per l'effetto che quelle parole avevano avuto sulla ragazza. Non era certo che Kat non sapesse nulla, ma era consapevole di quella possibilità

- Potrei sbagliarmi, certo. Ho inavvertitamente ascoltato una conversazione tra Wright e mio zio, una conversazione molto animata ... in realtà ammetto di aver origliato -

La Westwood si sentì crollare il mondo addosso ancora una volta, scese dall'auto come un automa, la sua mente era pervasa da pensieri confusi, domande a cui non sapeva rispondere o forse a cui semplicemente non voleva trovare una risposta. Se quello che diceva Shane era vero, e fino a quel momento non aveva motivo per dubitarne, perché Wright l'aveva estromessa dalla sua vita? La detestava ancora ... voleva fargliela pagare? Era così ovvio. Non l'aveva ancora perdonata, forse non sarebbe mai successo e non poteva fargliene una colpa, no?

- Credevo lo sapessi, ti ripeto ... potrei anche essermi sbagliato - commentò Shane una volta che furono entrati all'interno dell'Eclipse, uno dei locali più frequentati di Kensington.

- No, in realtà ha senso. Deve avercela ancora con me, quindi ha pensato che non sarebbe stato necessario avvisarmi - non c'era rabbia nella voce della ragazza, soltanto una muta rassegnazione - forse sta pensando di lasciarmi -

- Stai esagerando. Hai sempre saputo che Wright avrebbe voluto frequentare Harvard, perché ti stai stupendo tanto? -

- Forse perché non ha menzionato che sarebbe partito? Sono la sua ragazza, dannazione. - Kat scosse le spalle, sentiva Shane parlare sommessamente con il cameriere del locale

- Un Martini con vodka Stolichnaya e uno Chanel 75 -

- Arrivo immediatamente da voi -

La ragazza si lasciò guidare dall'altro verso gli eleganti divanetti in fondo alla sala, non riusciva a capire cosa stesse succedendo da un po' di tempo nella sua vita, odiava quel caos che sembrava averla trascinata via dalla sua solita routine.

- Sono affari vostri questi, ma lascia che ti dica una cosa. Non sei stanca di tutti questi problemi? Non sarebbe molto più semplice ammettere che probabilmente c'è qualcosa che non va di fondo? - Chiese Shane dopo un paio di secondi di totale silenzio.

La mora si coprì il volto con le mani, sentiva lo sguardo penetrante dell'altro accarezzarle il viso, così rispose all'occhiata, rimasero a fissarsi per un po', ognuno con i propri pensieri, alla fine Kat sbuffò e gli puntò un dito contro

- E' tutta colpa tua, Shane Gould! -

- In che modo lo sarebbe? - chiese quello, divertito

- Da quando sei scappato via in estate è andato tutto a rotoli! Guarda me e Wright, siamo un casino! E Yoru con quel criminale! Da quando in qua la nostra amica va a zonzo di notte ed intreccia relazioni sentimentali con dei tipi così poco raccomandabili? -

Shane rise, tra il divertito e il confuso - E sarebbe tutta colpa mia? -

- Sì! E' il tuo influsso negativo! Dopotutto sei la prole di Satana, su questo siamo tutti d'accordo - commentò la ragazza - forse dovresti cambiare stato, facciamo continente che è meglio -

- Stai delirando. Perché non ti fai un sorso? - i drink erano appena arrivati e Kat si aggrappò al suo come una donna altrettanto poco raccomandabile, Shane decise di non farglielo notare ma rise appena, tra sé e sé. E così era Yoru la ragazza misteriosa di cui gli aveva parlato il suo nuovo spacciatore due sere prima, interessante ...

- A cosa pensi? Devi dirmi tutto quello che sai su quel tipo! - lo incalzò la ragazza dopo aver finito il suo Chanel in un paio di sorsi

Kat gli faceva paura a volte - Non so niente, l'ho visto soltanto una volta -

- E ti ha portato la coca? Ti fai ancora? Dopo quello che è successo a tuo fratello? - la ragazza era profondamente indignata

- Puoi deciderti su chi vorresti giudicare per primo tra me e il rosso? - Shane portò gli occhi al cielo

- Ok, andiamo per ordine. Dalla situazione più impellente a quella irrecuperabile -

- Ed io sarei irrecuperabile? -

- Come hai fatto a capirlo? - i due si ritrovarono a ridere nonostante la situazione fosse tutt'altro che nella norma, poi Kat tornò seria - Chi è? Come si chiama?Da dove viene? -

- Dovresti chiederlo a Yoru, è la tua migliore amica, no? -

- Lo farò, non appena tornerà a casa, ammesso che succeda! Potrei ritrovarmi a parlare con un suo orecchio gentilmente inviatoci dai suoi aguzzini! - A quel punto Kat afferrò il Martini di Shane e ne bevve un bel sorso sotto le occhiate soddisfatte del ragazzo - dimmi quello che sai! Subito!

Il ragazzo sbuffò - Si chiama Konnor, non so esattamente da dove venga, il mio vecchio pusher viveva nei sobborghi di Chelsea, anche il nostro uomo potrebbe essere delle sue zone. Devo inviare qualcuno dei miei ad investigare? -

- Potrebbe essere pericoloso - commentò Kat che adesso iniziava a sentirsi una di quelle spie dei film - dovremmo farlo noi due il lavoro sporco! -

Shane sospirò profondamente - Ho la mia massaggiatrice che mi attende al Bulgari, ci si vede in giro, Westwood -

- Che cosa? Te ne stai andando adesso? - Kat balzò in piedi - proprio quando il mondo ha bisogno di noi? -

- No, sei tu ad avere bisogno del mondo. Perché non te la cavi da sola una volta tanto? Oppure coinvolgi il tuo ragazzo, io ho da fare adesso. -

Il tono di Shane era secco e freddo, uno sbalzo d'umore fin troppo evidente perfino per Kat che rimase sorpresa da quel cambiamento tanto repentino. Lo vide risalire a passi veloce sulla sua auto prima di partire verso il centro della città.


Wright era tornato a casa da solo quel pomeriggio, a scuola non si parlava altro del tipo sconosciuto che aveva portato via Yoru Knowles a bordo di una moto. Anche lui era decisamente confuso, sapeva che Kat stava andando fuori di testa e si chiese perché non lo avesse già chiamato, forse stava parlando con la loro amica proprio in quel momento.

- Quindi alla fine hai deciso - Wright si riscosse dai suoi pensieri, suo padre era appena entrato nel vasto e lussuoso salotto degli Irwin

- Ti risulta così assurdo l'idea che io possa guadagnarmi qualcosa senza il vostro aiuto? - aveva ribattuto con un certo astio nella voce di fronte al viso cupo di Jonahtan

- Sei sempre stato cocciuto, una caratteristica che hai preso dai tuoi genitori, quindi sappiamo bene quanto sia inutile cercare di farti ragionare. Bene, se vuoi voltare le spalle ad Oxford, la culla dell'intera famiglia Irwin, sei libero di farlo ... suppongo che sarebbe dovuto succedere prima o poi. -

Nessuno dei due era soddisfatto di quella conversazione, Wright non avrebbe voluto mettersi contro il volere della sua famiglia, d'altro canto non poteva soffocare le sue vere aspirazioni. Frequentare Oxford significava avere la strada spianata grazie al cognome che portava, non ci sarebbe stata sfida, non era quello che Wright voleva.

- Come la metterai con Kathleen? -

Wright si stupì di quella domanda, da sempre, suo padre, aveva messo davanti ad ogni cosa le ambizioni personali, relegando gli altri sentimenti in fondo al resto. Wright non aveva una risposta a quella domanda, quello era uno dei punti oscuri della sua vita

- Non le hai ancora detto nulla? -

- Lo farò - disse il ragazzo di fronte al volto sorpreso del padre.

Non poteva rinunciare a Kat, quello era l'unico motivo che lo tratteneva ancora a Kensington, la sua ragazza ... ma le cose erano cambiate tra di loro, il rapporto fermo e sicuro che avevano era stato messo a dura prova negli ultimi mesi, quello era il motivo per cui andar via da lì, anche soltanto per poche settimane, lo preoccupava terribilmente. Avrebbe dovuto fare qualcosa per assicurarsi che Kat sarebbe stata ancora lì al suo ritorno, avrebbe dovuto darle delle sicurezze in più, ulteriori motivi per amarlo.

- Avevo esattamente la tua età quando chiesi a tua madre di accettare la mia proposta di fidanzamento -

Wright si riscosse dai suoi pensieri, fissò il volto serio del padre - Papà ...

- Non devi sentirti fuori posto soltanto perché la maggior parte dei tuoi coetanei è troppo presa dai divertimenti e dalle serate folli per volersi impegnare seriamente con qualcuno. Tu sei diverso Wright. Lo abbiamo sempre saputo. Se Kathleen Westwood è il futuro che vuoi accanto sarebbe meglio che glielo facessi sapere nel vostro presente. -

- Tu ... non pensi che sia troppo presto per lei? - Wright non credeva alle sue parole

- Un fidanzamento ufficiale andrà più che bene. Una cerimonia sobria, dove tutti potranno vedere il vostro legame. -

Era una promessa per un futuro insieme, un modo per dire che nonostante i problemi della vita loro ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altro. Wright si sentiva terribilmente emozionato adesso, ma allo stesso tempo anche impaurito dal futuro. Dopotutto la sua ragazza era cambiata in un modo che non riusciva a spiegarsi ... chi avrebbe potuto dire come avrebbe reagito ad una proposta simile?


- Aspettami in stanza e non spogliarti, voglio farlo io - Shane baciò la donna con trasporto, prima di lasciarla proseguire verso la camera da letto. Nel frattempo si fece un secondo drink, i suoi occhi vagavano lungo la stanza, così bella e allo stesso tempo così vuota nonostante l'avesse personalizzata nel corso delle ultime settimane. Quella stanza lo rispecchiava alla perfezione.

Il telefono della suite suonò, Shane lo prese lentamente portandolo all'orecchio

- Il signor Gould desidera riceverla. -

- Lo faccia salire - sospirò Shane prima di interrompere la chiamata.

Suo padre era di nuovo in Inghilterra, Robert Gould, l'uomo che aveva visto meno di dieci volte nel corso di diciannove anni di vita. Fu proprio quello a bussare lievemente alla porta dopo qualche minuto di attesa. Robert era alto e muscoloso come il figlio, i suoi tratti erano meno affascinanti però ed i colori più scuri, anche il sorriso era del tutto diverso, mite e fiducioso quello del padre, freddo e malizioso quello del figlio.

- Ehi Shane, ti trovo bene - C'era una punta di imbarazzo nella voce dell'uomo mentre entrava all'interno della suite e posava gli occhi sul figlio

- Robert, ti trovo bene anch'io ... ma non mi aspettavo di certo di vederti. C'è qualche problema con il Fashion Mirror? - Chiese l'altro, con un tono pratico e controllato. Poi bevve un sorso di scotch dal suo bicchiere, non aveva intenzione di chiedere al padre se volesse favorire

- Niente affatto. Ho saputo che ti sei sistemato qui, volevo solo passare a vederti -

- Bene, mi hai visto - commentò il ragazzo, aveva stirato le labbra in un sorriso per niente divertito - se non ti dispiace, ho compagnia ... -

- Sì, certo ... non volevo disturbarti - Disse l'uomo, poi si portò una mano sul volto in un gesto stanco - ehm, ci vediamo a casa? Mi farebbe piacere cenare con te, mi tratterrò per qualche giorno -

Shane dovette pensarci un attimo, non era certo di riuscire a sopportare quei due per una serata intera

- Fammi sapere, non voglio che tu ti senta obbligato -

Quello era suo padre, pensò Shane, eppure non lo conosceva affatto ... era come un enorme buco nero e inesplorato per lui. Lo guardò andare via con una strana sensazione al petto.


ANGOLO AUTRICI:

Ecco il nuovo capitolo e finalmete Konnor entra in contatto con il mondo reale di Yoru. I due si confronteranno, nonostante un incredula Kat, cosapemsate che verra fuori da questo incontro? Vi aspettiamo numerosi per commentare queste ultim vicende. Grazie a chi legge e recensice la storia!
A presto

BLACKSTEEL

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