Capitolo 10
Migliaia e migliaia di anni prima
Dio, immerso nel buio e nel nulla, aveva creato la Terra e, lentamente, l'aveva riempita di tutto ciò che oggi vi è su di essa. Le montagne, i fiumi, l'oceano, le vallate, i boschi e le foreste, tutto era stato creato secondo il suo volere.
Anche le prime creature erano state da lui modellate a sua immagine e somiglianza, ma non erano gli uomini le prime creature, no, prima di loro, molto prima, Dio creò delle creature che potessero aiutarlo, che potessero guardare il mondo nascere e morire, insieme a lui.
Queste creature erano bellissime: la loro pelle era pallida come la porcellana e fredda come il ghiaccio, i loro capelli erano neri come la pece oppure del color del mogano, acconciati in onde sinuose o lisci come la seta, i loro occhi erano castani, di un marrone molto chiaro, quasi dorato, e le loro labbra sembravano petali di rosa sbiaditi, erano morbide e carnose. Ma a caratterizzarle, più di ogni altra cosa, erano le ali: avevano delle grandi ali bianche, formate da centinaia e centinaia di piume sottili e lisce, morbide al tatto; quando si alzavano in volo e le ali si aprivano creavano una visione incantevole.
Queste creature erano gli angeli.
Gli angeli vivevano in armonia tra loro e con Dio, in un regno chiamato Paradiso. Un giorno, però, uno degli angeli, Inferius, invidioso del potere del suo creatore e bramoso di averne altrettanto, attaccò il suo creatore cercando di ucciderlo.
Dio, aiutato dagli altri angeli, riuscì a fermarlo e, per punirlo, creò un regno separato dove sarebbero stati mandati tutti gli angeli peccatori: l'Inferno.
Presto, Inferius fu raggiunto da altri angeli e l'Inferno diventò tanto popolato, quanto il Paradiso. Gli angeli che finivano all'Inferno, però, non rimanevano uguali agli altri angeli, essi cambiavano: la loro pelle diventava rosata e calda come il fuoco, i loro capelli si schiarivano, diventavano biondo cenere o arancioni e si riempivano di ricci ribelli, gli occhi, a furia di guardare verso il Paradiso, diventavano azzurri come il cielo e le labbra sottili erano rosse.
Le loro ali, infine, macchiate dal peccato che avevano commesso, si scurivano fino ad essere completamente nere.
Queste creature erano i demoni.
Il tempo passò, passarono i giorni, gli anni... Dio creò le prime creature della Terra e fece in modo che anche loro, come i suoi angeli, avessero la possibilità di scegliere tra il peccato e la salvezza. Gli uomini, così furono chiamati, iniziarono quello che sarebbe stato un lungo cammino di gioie e sofferenze.
Gli angeli e i demoni, inviati sulla Terra per proteggere gli uomini e per tentarli, si incontrarono sempre più spesso e, un giorno, due di loro si innamorarono.
L'angelo, un ragazzo dagli occhi dorati e i capelli lisci e scuri, si chiamava Kai ed era stato mandato sulla Terra per salvare un uomo che era stato aggredito dal suo sovrano.
Il demone, una ragazza dai capelli ricci e rossi come il fuoco e gli occhi blu, si chiamava Hazel ed era arrivata nello stesso posto del ragazzo per convincere il malvagio re di aver fatto l'azione più corretta.
Kai rimase colpito dalla bellezza di Hazel e, una volta terminata la sua missione, lasciò il Paradiso per andare a cercarla.
Quando Hazel vide quell'angelo arrivare, pensò di trovarsi in un sogno, ma non era così, lui era lì davanti a lei e le sorrideva.
I due cominciarono a incontrarsi sempre più spesso: Hazel spiegava a Kai la sua vita all'Inferno, gli raccontava di come lei non avesse commesso nessuno peccato, ma fosse semplicemente nata dall'amore di due demoni e, lui, Kai, le raccontava di com'era bello il paradiso, ma come la cosa ancora più bella di tutte le altre fosse scendere all'Inferno per incontrarla.
I due giovani si innamorarono sempre di più fino a quando, un giorno, sigillarono il loro amore con un bacio.
Inferius, infastidito dal fatto che uno dei suoi demoni avesse trovato l'amore in un angelo, cacciò Hazel dall'Inferno e la ragazza, senza più un posto dove andare, fu costretta a vagare per giorni, davanti alle porte del Paradiso.
Kai, allora, andò da Dio e gli chiese un modo per trascorrere il resto della sua vita con la ragazza che amava.
Dio, felice del fatto che i suoi angeli sapessero amare e vedere oltre alle apparenze, chiese a Kai che cosa fosse disposto a fare per stare con Hazel.
Dopo che il ragazzo gli ebbe risposto che sarebbe stato pronto a dare tutto per lei, Dio prese una decisione: creò un regno separato per i due ragazzi, un regno magico.
Hazel e Kai potevano, così, vivere insieme e governare il loro regno con una parte del potere di Dio.
I due ragazzi erano ammirati da tutti gli angeli, ma anche da tutti i demoni, che vedevano in Hazel la possibilità di una nuova salvezza.
Un demone, però, non vedeva speranza, solo una cieca rabbia e tanta invidia; quel demone era Inferius.
Il demone lanciò una maledizione sui due ragazzi, una maledizione così potente che nemmeno Dio poteva spezzare.
Lentamente, i due ragazzi si indebolirono e la magia del loro regno entrò nelle loro menti, impossessandosi dei loro ricordi e dei loro pensieri.
Gli occhi di Hazel e Kai diventarono neri come il carbone e le loro ali si colorarono d'oro.
Col passare del tempo, i due divennero sempre più deboli e stanchi, non riuscivano a controllare la magia, agivano trasportati da essa, ne erano completamente dipendenti.
Quella magia, nata dall'unione del potere di Dio e di quello di Inferius, era talmente potente da ucciderli e fu così che, un giorno, i corpi dei due ragazzi divennero cenere e raggiunsero Inferius nel suo regno, mentre, le piume dorate delle loro ali si staccarono e caddero dal cielo, diventando quelle che gli uomini chiamano: stelle cadenti.
Un angelo e un demone si erano incontrati, amati e baciati; la magia si era però intrufolata nelle loro menti e li aveva uccisi e le loro piume erano cadute sulle Terra generando sorgenti magiche vive.
Questa era l'origine della magia.
Queste erano le origini.
Icy Oak
Jake si avvicinò alla ragazza che stava ancora sdraiata sul tavolo, gli occhi neri e socchiusi, la fronte pallida e sudata.
Si guardò attorno per assicurarsi che Lars e Balder fossero ancora nell'altra stanza e, quando ne fu certo, prese la mano di Alexis e la strinse nelle sue.
Solo in quel momento, il ragazzo si rese conto di quanto fosse realmente terrorizzato da tutta quella faccenda.
Alexis doveva salvarsi, per forza, avrebbero trovato una soluzione, non si sarebbe consumata anche lei come Hazel.
<<Jake>> Balder entrò nella stanza seguito da Lars e, subito, il ragazzo si allontanò dal tavolo.
<<Avete capito di cosa si tratta? E' davvero così grave?>> Lars fulminò con lo sguardo il figlio e si trattenne dal rimproverarlo per essere così interessato a quella ragazzina.
<<Beh...>> Balder si avvicinò al ragazzo <<io credo che, durante quell'incantesimo, Alexis abbia creato una sorta di collegamento tra lei e la magia... penso... penso che qui vicino ci sia una delle fonti sconosciute della magia e che, da lì, questa abbia trovato il canale aperto da Alexis e si sia impossessata di lei>> Jake strinse i pugni e guardò disperato la ragazza.
<<C'è un modo per salvarla, vero?>> questa volta, Lars non riuscì a trattenersi
<<Jake! E' solo una ragazzina n->>
<<No! Non è solo una ragazzina, è la prescelta! Hai idea di cosa farebbe re Bradley se scoprisse che è morta?>> Lars lo scrutò attentamente per cercare di capire se stesse mentendo o se fosse sincero; Jake era preoccupato per la ragazza o era solo preoccupato del fatto che, senza di lei, Icy Oak non avrebbe ottenuto ciò che aspettava da anni?
Purtroppo, o per fortuna, l'uomo non sapeva leggere i pensieri degli altri come il figlio e si convinse che Jake volesse soltanto il potere, come tutti del resto.
<<D'accordo... allora? Cosa facciamo?>> padre e figlio guardarono verso l'anziano mago che, in un angolo della stanza, guardava il corpo della ragazza, ma come se non lo vedesse davvero.
<<Balder!>> l'uomo sobbalzò al richiamo di Lars e gli lanciò un'occhiata di fuoco <<Che cosa dobbiamo fare?>> Balder sospirò, con l'aria di chi ne ha passate tante, ma sembra comunque no aver mai visto niente del genere.
<<Io credo che se la magia è entrata dentro di lei è perché vuole qualcosa o, ancora più probabile in questo caso, perché non è d'accordo con qualcosa che abbiamo fatto...>> Jake lo guardò incerto
<<Stai dicendo che la magia non voleva che Alexis recuperasse il controllo?>> l'anziano sorrise e, annuendo, si avvicinò al ragazzo.
<<E' esattamente quello che penso>> Jake scosse la testa sempre più confuso; possibile che fosse sempre tutto così complicato?
<<Ma non ha senso>>
<<Oh , sì che ce l'ha... è tutta una questione di punti di vista. Alexis è di Gold Feather e gli spiriti che guidano la sua mente appartengono a quel villaggio e, pertanto, vogliono il bene della loro casa, ma... Alexis è stata portata qui ad Icy Oak, in questo villaggio che da anni è nemico di Gold Feather, per aiutarlo a distruggere Primrose...>> l'uomo fece un giro attorno al tavolo su cui, ancora priva di sensi, giaceva la giovane strega.
<<Avete capito dove voglio arrivare, vero?>> sia Jake che Lars scossero la testa facendo sospirare il vecchio mago <<Gli spiriti guida di Alexis non le permetteranno mai di combattere per il nemico!>> all'improvviso gli occhi di Jake si illuminarono e si colorarono di un rosso acceso
<<Gli spiriti hanno fatto in modo che la magia si impossessasse di lei->>
<<Come Inferius ha fatto con Hazel e Kai>>
<<Così Alexis non può controllare la sua magia e quindi non può aiutare Icy Oak>>
<<Esatto!>> Balder sembrava un bambino che aveva appena ricevuto un regalo, quasi saltellava sul posto tant'era felice che, finalmente, Jake avesse capito la sua teoria.
A seguire questo momento di euforia, però, arrivò il silenzio, rotto solo dal rombo dei tuoni.
I tre maghi si fissavano senza dire niente: Jake era decisamente turbato dalla scoperta, Lars era, più che altro, indifferente e Balder guardava la ragazza come se volesse offrirsi al posto suo.
<<Ma...>> il primo a interrompere il silenzio fu Jake <<se la sua storia è come quella che hai raccontato, allora... lei...>> guardò Alexis con le lacrime agli occhi, incapace di continuare e ben consapevole che il padre lo stesse osservando.
<<Sì... lei morirà>> Balder posò una mano sulla spalla del ragazzo e la strinse con la poca forza che gli era rimasta.
<<Ora basta!>> Lars avanzò infuriato verso la porta <<Io torno al castello, vedete di trovare una soluzione o riferirò a re Bradley che è stata colpa vostra...>> si voltò verso Jake e lo guardò a metà tra l'arrabbiato e il deluso <<colpa di tutti e due>> si girò di nuovo e uscì sbattendo la porta.
Il ragazzo osservò la porta per qualche secondo e poi si sedette accanto alla ragazza; accarezzò la sua guancia pallida e liscia, il contorno delle sue labbra, il suo collo... una lacrima corse lungo la sua guancia e il giovane l'asciugò prima che Balder potesse vederlo.
Era colpa sua, se non avesse fatto fare ad Alexis quell'incantesimo, lei starebbe ancora bene e starebbe girando il castello a piedi nudi, in attesa di trovare un modo per salvare i suoi genitori.
Doveva salvarla.
<<Non c'è niente che possiamo fare?>> Balder ritornò nella stanza con un grosso libro tra le mani e gli sorrise
<<Forse sì, volevo solo levarmi dai piedi tuo padre>> Jake sentì il cuore battere più veloce e le sue labbra si piegarono in un sorriso.
<<Di cosa si tratta?>>
<<Questo libro dice che, in casi come questo, la strega o il mago che cade in uno stato di incoscienza, come Alexis, può essere salvato, dopo che si è svegliato, utilizzando l'essenza di ciò che più desidera>> Jake ragionò qualche secondo per poi lanciare un'occhiata al quadro
<<Ma loro non si sono salvati... Hazel e Kai, intendo...eppure Dio->> Balder lo interruppe ancora prima che potesse finire.
<<Dio non li avrebbe potuti aiutare perché tutto ciò che desideravano era stare insieme e loro, in un certo senso, lo erano>>
<<Quindi dobbiamo capire che cosa desidera Alexis?>> l'uomo annuì
<<E se lo sapessi già?>> Balder lo guardò sempre sorridendo, ma, questa volta, si trattava di un sorriso diverso, era il sorriso di chi la sa lunga, più di quanto si possa immaginare
<<E cosa sarebbe? Sentiamo...>>
<<I suoi genitori>> Balder rise, una risata roca, triste...
<<Ci sono tante cose che devi ancora imparare Jake... la prima di queste è non dare nulla per scontato>>.
I due rimasero in silenzio, seduti ai lati opposti del tavolo di legno; sembravano uno il riflesso dell'altro, a dispetto dell'età: erano due maghi, due uomini forti e coraggiosi, avevano passato momenti difficili e si erano rialzati, avevano lottato e, ora, erano pronti a rifarlo per quella ragazza.
All'improvviso, una delle mani di Alexis si mosse verso quelle di Jake e le strinse debolmente, ma, quando il ragazzo guardò verso di lei ad occhi spalancati, un sussurro lo lasciò perplesso:
<<Klaus>>
Spazio autrice:
Piccolo avviso -> ho deciso di partecipare ha un concorso organizzato da _nuovitalenti_ , la cui finalità è quella di dare una possibilità alle storie meno conosciute e, magari, anche qualche consiglio.
Chiunque sia interessato può visitare il profilo sopra indicato
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