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Capitolo uno ( Anche gli angeli fanno il mobbing)


Normalmente le giornate che stravolgono tutto tendono ad accadere quando tutto sembra normale.
Io invece avevo sin da subito la sensazione che sarebbe andato tutto a farsi benedire.
Sul momento non ci avevo fatto caso più di tanto, preferendo concentrarmi sul fatto di essere stato convocato in paradiso e quindi poter uscire dall'inferno, cosa che non capitava dalla fine della seconda guerra mondiale.
Com'è l'inferno, dice? Iniziò subito col dire che sono i classici gironi che Dante aveva descritto nella Divina Commedia, anzi è piu simile alla terra di quanto si pensi. O meglio, in realtà i gironi c'erano, ma la situazione è un po' cambiata allora. È un complesso di uffici dove i dannati lavorano in condizioni simili ai raccoglitori di pomodori, solo che le rivolte lí sono incoraggiate, visto che si risparmia sul personale.
Bello si, ma dopo un po' di secoli puo diventare monotono. Anche se sto cominciando a rimpiangere quella cruenta banalità...
Come non detto, riprendiamo il racconto.
L'ingresso del Paradiso era stranamente affollato, un po' come le vostre poste, con parecchie anime in fila in attesa di essere giudicata, ma la fila non si muoveva.
Con il sopracciglio alzato, mi sporsi e vidi che lo scranno, di solito occupato da San "unico e solo" Pietro, era vuoto.
"È da molto così?" Chiesi ad un anima vicina, confuso.
Quello alzò gli occhi dal libro che stava leggendo e con scrollata di le spalle mi rispose "Sono qui da tre mesi, e davanti a me c'è gente che aspetta da molto più tempo". Questo spiegava perché era da un po' di tempo  che non vedevo nuovi molto la sotto.
Lo ringraziai per la risposta, anche se in verità avevo molte più domande di prima.
"Il signor Lucifero?"chiese una voce dall'alto, distogliendomi dai miei dubbi.
Alzai lo sguardo e vidi un angelo volare verso di me, "E chi se no?" Chiesi, cercando di ridarmi un contegno. Confusione o no, avevo comunque una reputazione da mantenere.
(Scena da aggiungere)
"Ma San Pietro dov'è finito?"
"È in sciopero. Dice che dopo duemila anni ha diritto a qualcosa di più del suo rango. Uno stipendio" disse quello, interrompendosi qualche secondo per fare una smorfia,"E non abbiamo trovato nessuno che possa sostituirlo."
"Ah.." fu l'unica parola che riuscì a dire, prima che tra di noi cadesse un silenzio nervoso.
La mia guida proseguì fino ad una grande porta bianca in oro e avorio, sulla quale erano intagliati i simboli dei quattro apostoli, "I signori la aspettano lì dentro."
Feci un cenno di assenso ed entrai, aprendo le porte.
La sala, se così si poteva chiamare visto che era grande quanto cinque campi da calcio mortali, era... vuota. Apparte quattro persone, era completamente deserta. Inoltre mancava il capoccia, visto che con mia grande sorpresa il trono era vuoto.
Avrei dovuto già alzare i tacchi a quella vista.

"Ti sei preso il tuo tempo" disse Michele, facendo cenno di avvicinarmi al tavolo. Sembrava l'unico che cercasse di essere un po' più cortese (nei limiti degli angeli, ovviamente), gli sltri si erano limitati ad alzare lo sguardo e farmi un cenno.
Mi sedetti, con le gambe sul tavolo, cercando di sembrare rilassato nonostante l'inquietudine crescente.
"Dunque.... Il motivo di questa convocazione? Immagino non sia per una riunione di famiglia improvvisata, anche perché manca il patriarca.."
"Dio è in ferie su Marte" mi interruppe Gabriele, alzando gli occhi dal telefono. Sbattei più volte le palpebre, incredulo sul fatto che l' altissimo andasse in ferie.
"Ah.... La domanda comunque rimane"
"Non sai nulla di quello che accade sulla terra?" Chiese il mio interlocutore, stranamente infastidito.
"Apparte che c'è crisi, potrei saperlo se il vostro giudice delle anime non fosse andato in sciopero" dissi piccato, facendo muovere a disagio i miei fratelli.
Dopo essersi scambiati alcune occhiate, Michele parlò, leggermente... posso dire scazzato? Si, scazzato è il termine migliore che mi viene attualmente in mente.
"Allora, sarò breve e non mi ripeterò: sulla terra regna il caos e gli uomini sono completamente allo sbaraglio. Inoltre i piani per l'apocalisse sono andati a monte e..."
"Se qualcuno non avesse avuto la brillante i idea di affidare i quattro ad un mortale..."disse Gabriele ad alta voce, beccandosi un occhiataccia dagli altri due, che non sembravano particolarmente convolti.
"Di che sta parlando?!" Chiesi interessato, ma Michele si rimise in mezzo.
"Tagliando corto, agli umani serve una nuova guida.... E dovrai essere tu!" Annuncio, come un genio malvagio che stava esponendo il suo piano all'eroe.
"Ma scusa, perché lo devo fare io? Voi siete quattro e più puri di me, ma fatelo voi. E poi a me cosa dovrebbe importare se gli uomini sono allo sbaraglio o no?" ribattei, irritato.
Questi mi avevano chiamato e volevano sfollarmi dall'inferno solo perché non avevano voglia di lavorare? 

"Beh, noi dobbiamo tenere d'occhio il paradiso in attesa di papà e risolvere la questione di San Pietro. E poi tu sei l'incarnazione dei sette peccati e colui che sta a contatto con i peccatori, sei perfetto per risolvere una situazione di crisi. Inoltre potresti riconquistare il favore di Dio, è un offertone."  disse Michele alzando improvvisamente la voce nonostante fossimo tutti vicini.
"Veramente..."
"Perfetto, buona fortuna fratellino" disse, mettendomi una mano sulla fronte. Ebbi a malapena il tempo di urlare prima che tutto diventasse buio.

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