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Una telefonata che cambia la vita

Era una pessima giornata, con un cielo terso che preannunciava un terribile temporale; ma un temporale, o meglio una vera e propria tempesta, stava avvenendo nel cuore e nella mente di Cassandra, che si trovava a casa, nel caldo del proprio letto.

Aveva espresso la volontà si non vedere nessuno, e ad eccezione dei suoi genitori, che pure non erano rimasti molto tempo al suo fianco, nessuno era andato a trovarla.

Meglio così, evitiamo inutili e inopportune visite che comporterebbero solamente fastidiose spiegazioni...

Questo pensava Cassandra nel proprio letto, isolata dal resto del mondo, con accanto solo una tazza che fino a qualche minuto prima aveva contenuto una tisana rilassante, che non aveva sortito l'effetto desiderato, mentre fuori pioveva a dirotto.

Nei giorni precedenti si era allontanata da tutti senza un'apparente motivazione, persino dal suo ragazzo, Pietro, a cui non rivolgeva la parola da almeno tre giorni, cioè dal giorno in cui aveva ricevuto quella notizia.

Aveva sentito dei forti dolori addominali e un forte senso di nausea, per questo la madre l'aveva portata in ospedale, dove aveva ricevuto una notizia a dir poco sconvolgente: una di quelle notizie che normalmente farebbero fare i salti di gioia a qualsiasi donna, tranne ad una ragazza a malapena diciottenne, con una vita e tanti sogni davanti a sé.

Circa tre mesi prima Cassandra e Pietro si erano giurati eterno amore concedendosi l'una all'altro, ma avevano usato tutte le precauzioni ed erano stati molto attenti a evitare sorprese di qualsiasi genere.

Amore eterno, come no, chissà cosa accadrebbe se glielo dicessi...
Aspetta! So cosa accadrebbe: prima si chiederebbe come sia potuto accadere, in seguito mi direbbe che non se la sente di avere un figlio a questa età perché è troppo giovane e infine mi lascerebbe senza pensarci due volte...

Questi erano i pensieri che tormentavano Cassandra ed erano sempre più dolorosi e scoraggianti. Lei non aveva detto al suo ragazzo di essere incinta di tre mesi, e il solo pensiero la faceva sentire uno straccio, più di quanto già non lo fosse. Poco dopo si alzò dal letto e si diresse di corsa verso il bagno per vomitare.

Quando tornò dal bagno circa un quarto d'ora dopo, Cassandra sentí il proprio telefono squillare; sul display si trovava la parola Amore: Pietro la stava chiamando.

Lasciò suonare il telefono senza rispondere, concentrandosi solo sulla suoneria, la dolce e nel medesimo tempo triste Stone Cold: la canzone parlava di una ragazza lasciata dal proprio fidanzato a causa di un'altra, e a quelle note Cassandra non riuscí a trattenere le lacrime, segno della sua paura, quella di essere lasciata da Pietro; in questo caso però non sarebbe stata lasciata a causa di un'altra ragazza, bensí a causa del suo stato interessante.

Il telefono squilló tre volte, ma alla quarta la ragazza dovette arrendersi dinanzi alla testardaggine del proprio ragazzo, asciugarsi le lacrime e rispondere alla chiamata: "Pronto? "

"Cassandra? Ciao! " Rispose Pietro, contemporaneamente entusiasta e preoccupato per la sua fidanzata: il fatto che Cassandra non avesse voluto vederlo lo aveva messo in agitazione, ma al suono della voce della ragazza non aveva trattenuto un sospiro di sollievo.

"Come stai? " Chiese Pietro, mentre cercava di non far trapelare la propria ansia.
"Così così a dire la verità. " Rispose Cassandra, sperando di riuscire a staccare presto la chiamata, non voleva assolutamente far scoprire la verità.
"Cosa ti senti? "
"Solo dei dolori allo stomaco, niente di importante, passerà prima o poi."

Pietro tacque per qualche secondo: conosceva Cassandra da anni ed era molto difficile, quasi impossibile che soffrisse di questo problema, inoltre ultimamente non si era presentata alcuna forma virale, quindi come faceva la sua fidanzata a sentirsi così? Forse il giorno precedente aveva mangiato troppo? Difficile, perché a questo punto sarebbe stato inutile chiedere di non vedere nessuno...

"Cassandra, come mai oggi non ti sei fatta né vedere né sentire? Cosa è successo?"
"Gli ultimi giorni sono stati pessimi, e sinceramente sentivo il forte desiderio di non sentire né vedere nessuno."
"Anche me, il tuo adorato e amato Pietro? "
"Sì, anche te. "

Pietro si sentí quasi mancare a quelle parole, pronunciate con una tale freddezza da Cassandra: quel giorno la sua fidanzata non sembrava in sé, e per un attimo, a causa della sua fervida immaginazione, pensò che la ragazza con cui stava parlando al telefono era il clone malvagio della vera Cassandra e che la falsa avesse imprigionato la vera e la stesse nascondendo in uno scantinato buio e freddo, con lo scopo di separare i due innamorati.

"Quindi non volevi neanche me al tuo fianco, pronto ad aiutarti e a sostenerti in caso di necessità? " Domandó lui a quel punto, mentre tentava di scacciare dalla mente l'assurdo pensiero della Cassandra malvagia che intrappolava quella buona.

Non volevo vedere soprattutto te, ma meglio che tu non lo sappia...
Quello avrebbe voluto dirgli Cassandra, ma tutto ciò non avrebbe fatto altro che portare entrambi ad una discussione al termine della quale sarebbe stata rivelata l'inaspettata gravidanza.
"Infatti, non volevo vedere neanche te, nonostante le tue buone intenzioni nei miei riguardi." Rispose allora lei, cercando di smorzare l'acidità del suo tono di voce, cosa che negli ultimi giorni era diventata una costante, un fenomeno irritante anche per lei, eppure piuttosto frequente.

L'istante successivo alle parole di Cassandra, Pietro sentí dall'altra parte un verso molto strano, simile ad un rigurgito, e poco dopo Cassandra parló: "Devo scappare! " Detto ciò staccò la chiamata e corse in bagno per vomitare nuovamente: quella maledetta tisana non aveva fatto per niente effetto, era solo acqua calda.

Mentre vomitava, i sensi di colpa raggiunsero Cassandra, che si sentiva a disagio per aver staccato la chiamata in un modo così brusco, ma allo stesso tempo i ricordi di qualche giorno prima tornarono alla mente della ragazza.

Cassandra aveva dei terribili dolori allo stomaco, e aveva già vomitato diverse volte, ma sua madre, pensando che non fosse nulla di particolarmente grave, non si era preoccupata più di tanto; quando però lo stato della ragazza si aggravó, sua madre la portó al pronto soccorso, e durante la visita, la dottoressa a cui era stata affidata la ragazza riveló la gravidanza di quest'ultima.

Copiose lacrime bagnarono il viso di Cassandra, disperata per la notizia, mentre abbracciava la madre, che però aveva consigliato alla figlia di tenere il bambino, poiché la venuta del piccolo era un dono e come tale non meritava di essere rifiutato.
Ora la paura peggiore della ragazza era che Pietro la abbandonasse, o meglio, che abbandonasse lei e il piccolo.

La ragazza tornò nella propria camera, e poco dopo il telefono squilló nuovamente: era di nuovo Pietro.

"Pronto Pietro?"
"Basta Cassandra, credo che tu mi debba delle spiegazioni: perché mi hai staccato il telefono in faccia?" Chiese Pietro, abbastanza innervosito.
"È avvenuto accidentalmente, per posare il telefono ho interrotto la chiamata, scusami."
"Capisco, ma prima dove sei andata?"
"In bagno a vomitare."  Appena si rese conto di ciò che aveva detto, Cassandra si portò la mano alla bocca: ora era nei guai.

"Non mi hai detto che avevi il vomito, posso capire? " Domandó Pietro, mentre credeva sempre meno alle parole di Cassandra.
"È stato improvviso, ma non è nulla di grave, te lo assicuro. " Rispose la ragazza cercando di non essere troppo fredda e di non far notare il proprio nervosismo.
"Cassandra non ti credo: non vuoi vedere nessuno, stacchi le chiamate e affermi di stare bene quando hai vomitato proprio poco fa, quindi ora voglio sapere qual è il tuo problema. "

"È complicato, non potresti capire..."
"Capirò, posso capire tutto ciò che mi dirai, indipendentemente da che cosa si tratti."
"Ne sei sicuro? "
"Assolutamente sì. "
Cassandra prese un grosso respiro per poi parlare: "Allora capiresti anche che sono incinta ?"

Pietro tacque per chiedere in seguito: "Com'è successo? Abbiamo usato tutte le precauzioni, siamo stati così attenti..." Commentò il ragazzo perplesso e sconvolto.
Ecco che le cose iniziano a mettersi male...
"Non lo so, è successo e basta, evidentemente è accaduto qualcosa di cui non ci siamo accorti. "
"Me ne rendo conto, ma siamo troppo giovani per diventare genitori."
"Lo so, Pietro, lo so. "
Ti prego, non lasciarmi, non lasciarmi per favore, ti scongiuro, non farlo...

Dall'altra parte ci fu solo silenzio, in seguito la chiamata venne nuovamente interrotta, questa volta da Pietro.
Cassandra provò a trattenere le lacrime, non riuscendoci: ormai aveva perso Pietro per sempre...
Eppure dopo circa un quarto d'ora sentí bussare alla porta; aprí e trovò proprio il suo amato di fronte a lei.

Il ragazzo entró nell'ingresso e abbracció Cassandra con tutta la sua forza, in seguito alzò il viso della ragazza e asciugó le sue lacrime per poi baciarla dolcemente: "Pensavi che ti avrei lasciata? Che vi avrei lasciati? Assolutamente no, non lo farò mai; Cassandra puoi stare tranquilla perché di me non ti libererai tanto facilmente. " Disse Pietro, rincuorando la fidanzata e sdrammatizzando un po'.

Detto ciò, i due ragazzi si abbracciarono e, dopo essersi dati un altro bacio, entrarono in casa di Cassandra, entrambi a cuore leggero e pronti al nuovo arrivo.

Numero di parole: 1504
JuliaMalfoy24
-_HugMe-_
Jotheblackcat200
RealArminArlert

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