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Capitolo III : Desiderium

« Memento mori, Chloe»

Mentre stringeva il fragile collo della Guaritrice Nicholas si chiedeva come mai non riusciva a fermarsi.
Perché aveva pronunciato quella frase con tanta naturalezza?
« Memento mori » Era come se qualcosa in lui si fosse risvegliato, quel desiderio, quella fame di anime, una fame impossibile da saziare. Lo capisco.
I ricordi riaffiorarono in lui, e la sua mente tornò a Etruria :

Attalo era nato nel cinquecentocinquantasette avanti Cristo.

Aveva diciotto anni quando suo padre, servio Tullio, morì, nel cinquecentotrentanove.
A malincuore dovette lasciare Roma, era cresciuto in quel posto, Non ricordava neanche com'era fatta la sua città d'origine, lui amava Roma,
Con una forte stretta al petto tornò in patria, a Etruria, di preciso a Verucchio, in Emilia.

Durante il viaggio pianse la morte di suo padre, ma non odiava suo "zio" per ciò che aveva fatto, no, credeva che ci fosse ancora una possibilità di cambiare per colui che ormai aveva preso il nome di "Tarquinio il superbo",
Nel frattempo quest'ultimo provvedeva a far cancellare dalla storia i cinque figli di Tullio.

Attalo Vivette come un poveraccio qualsiasi, dovette sopravvivere con tutte le forze che aveva, ma soprattutto doveva prendersi cura di suo fratello Celio di soltanto dieci anni,
le anime servono per saziare quella irrefrenabile sete di potere, ma per mandare avanti il corpo serviva il cibo normale, per metà i Nascosti erano, e lo sono tutt'ora, umani dopotutto.

un giorno uno strano essere dalle sembianze di un corvo si posò davanti all'ormai ventiduenne Attalo, sopra il becco v'era una lettera, il ragazzo non esitò a prenderla e a leggerla, era in latino, la lingua dei nobili, ma suo " cugino" Franciscus era riuscito a insegnargli qualcosa a riguardo, il ragazzo stesso rimase stupito nel vedere che non v'era neanche una parola che non comprendesse, era stupito delle sue abilità linguistiche.

Lesse :

Attalo, tuo padre Tullio ti avrà parlato dei Nascosti.
Lui stesso ne era un membro, e non solo, era il nostro magister.
Il gruppo di Etruria aveva bisogno di un capo, così, io, Aquilino di Etruria, sono stato proclamato nuovo Magister.
Tuo cugino ti ha definito "molto promettente e abile" soprattutto con i pugnali.
Il mio Okrov ti indicherà la via, troverai un passaggio sotterraneo, laggiù v'è un tempio, il nostro covo.
Se vuoi unirti a noi ti offro questa opportunità, l'opportunità di placare quella sete di anime che da sempre perseguita tutti i nostri simili.
Ti aspetto.

Magister Aquilino

Gli offrivano l'opportunità di saziarsi, poteva rifiutare? No, non poteva.

Seguì l'animale tra le case dai muri d'argilla impastati con paglia e sterco e i tetti di cannucce,
Avanzava tra i muri delle case, strisciando nel buio notturno, e finalmente trovò una fila di scale in pietra, lo avrebbero portato nelle profondità della terra, scale in pietra visibili solo agli occhi dei suoi simili.
Il piccolo Celio faticò a tenere il passo del fratello, ma adesso, adesso poteva riposare.

I due fratelli giunsero in quello che parve essere un enorme tempio sotterraneo, ad accoglierli vi trovarono un individuo che affermò di essere il magister Aquilino, poi ci fu l'iniziazione.

« Sei pronto? »

« Sì Magister Aquilino ».

Come in ogni tempio v'era la solita cella divisa in tre sezioni e in ogni sezione era presente la statua di una divinità, ma lì tutte e tre le statue raffiguravano la stessa divinità, Artume, dea della notte, dea della morte.
Le colonne del tempio non erano in architettura tuscanica, ma bensì una tipologia di architettura ignota ai due fratelli.
Come già detto ci fu l'iniziazione, e dopo, attraverso la cella apparve un ragazzo moro, indossava una tunica verde in seta con dei ricami dorati come Aquilino.

« Attalo »

« Cugino! » Non si vedevano da quando Tullio aveva lasciato questo mondo, si abbracciarono.

« Mi dispiace per tuo padre »

« Non dispiacere, il dolore è parte di noi, siamo Nascosti, mio padre me l'ha sempre ricordato »

Suo cugino Franciscus portò il giovane Celio in un luogo sicuro, per Attalo iniziò l'addestramento invece, un addestramento duro ed estenuante.

Il giorno dopo assieme a Franciscus svolse la sua prima missione : Recuperare delle sacre pergamene che gli Oscuri avevano rubato ai Nascosti.
Fu estremamente facile.
Attalo già dopo qualche settimana divenne discretamente abile con l'uso del gladio e qualsiasi tipo di spada, diventò un maestro nell'uso dei pugnali, imparò a pensare come un Nascosto, a muoversi come un Nascosto, ma soprattutto imparò ad agire come un Nascosto, era pronto per uccidere, per nutrirsi.

Tutti quei ricordi, sembravano passati anni, sembrava che la mente di Nicholas avesse vagato nei ricordi per anni, se non per secoli, invece era ancora lì, a stringere il collo di Chloe.
Un dottore stava correndo in soccorso della giovane, Nicholas fu costretto a lasciarla, i suoi muscoli si contrassero. Doveva far male, con cosa l'aveva colpito il dottore? Con un taser.

« Mi dispiace » Decise lei mentre riprendeva un po' di fiato
« Ma d'ora in poi prenderò delle precauzioni » E se ne andò assieme al dottore.

Tornò qualche ora dopo, con un vassoio in mano con sopra del pollo e purè di patate,

« È pronta la cena » Nicholas sgranò gli occhi, il suo battito cardiaco aumentò, aveva bisogno d'altro, con voce roca provò a chiedere « Anime »

« Ne avrai in abbondanza, abbi pazienza »

Posò il vassoio nel comodino alla destra del letto dove era presente il suo "paziente" e lo guardò con fare malinconico,

« Sai, è così buffo. Ricordi il significato della parola "Desiderio"? »

Il giovane si sforzò di ricordare, niente, non ci riusciva.

« Viene dal latino, "Desiderium", la parola ha un significato molto profondo, " Mancanza di stelle". Da piccola sognavo di viaggiare, vedere il mondo, sognavo tante cose, e mio padre tutte le volte mi diceva "Piccola Chloe, soffri di astinenza da stelle! » Sorrise, ma tornò subito seria « Cosa desideriamo noi? Cosa vogliamo di più al mondo? Io e te cosa desideriamo? Nutrici, è triste sapere che una parola tanto bella avvolte possa assumere un significato più triste. Nel mio caso, come nel tuo, soffrire di
" Mancanza di stelle" significa desiderare di nutrirci, di affondare i denti nell'anima di un altro essere vivente, è così triste. »

Nicholas annuì e lei se ne Andò, di nuovo.

Non riusciva ad avere la cognizione del tempo ma immaginò che fuori fosse buio, provò ad addormentarsi ma non riuscì a chiudere occhio, doveva nutrirsi, era più forte di lui, non aveva né mani legate né nient'altro che lo costringeva a restare sdraiato, Chloe aveva detto che avrebbe preso delle precauzioni ma forse...

Si alzò dal letto e provò a sfondare la porta, niente.
La porta resisteva alla forza di uno della sua razza? Con cosa era fatta?
La curiosità lo divorava.

Forse era quella la "precauzione" che Chloe avrebbe preso : quella porta fatta di qualche strano materiale sconosciuto a Nicholas.

Il ragazzo Per il momento non poteva fare nulla se non attendere, sperare e ricordare.

Ricordare.

***

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