16~La nuova Jess
Jessika sorseggiò il suo cappuccino caldo e spumoso poi alzò la testa sospirando.
-Guardate che così mi viziate...
-Non importa! -esclamò Camelia sedendosi sul bordo del letto e sprofondando sul morbido piumone arancio.
-Credevamo di averti perso per sempre... -continuò mentre con un dito contrastava la lacrima che prepotentemente voleva scivolarle giù.
-Mamma... non piangere. Adesso sono qui e non andrò mai più via. Rimarrò per sempre con voi.
-La tua camera è così come l'hai lasciata tu... Ho sempre sperato che un giorno tornassi a vivere con noi.
-Grazie mamma...
Fabio Ricci, il padre di Jessika sorrise sotto i baffi.
-I tuoi amici Dante e Romina, non volevano lasciarti più, eh? -disse con voce roca e profonda. Tiziano, da bravo fratello, le accarezzò la testa. -Ci sei mancata...
-Anche voi... e molto. Non farò mai più una stupidaggine simile a questa...
-Io prometto che non ci intrometteremo più nella tua vita privata... -continuò Camelia. -...Mi è dispiaciuto molto che tra te e Virgilio sia tutto finito e per questo ero così arrabbiata e...
-Mamma... lascia stare. -la bloccò Tiziano. -Ormai è acqua passata. Il litigio di quella sera... dovremmo cancellarlo per sempre!
-Io non ricordo un granché... -disse la ragazza pensierosa. -Ed è meglio così... Spero solo di non avervi detto cose troppo cattive.
-Tesoro non preoccuparti. -rispose Fabio. -...è come ha detto Tiziano... è acqua passata.
Jessika si sedette sulla sedia di ferro battuto rivestita da un soffice cuscino a stampa floreale. La famosa piazzetta dov'era solita prendere il caffè con i suoi cari amici era più bella che mai quel pomeriggio. Il vento le soffiò tra i capelli appena freschi di taglio. Aveva tolto via tutte quelle punte rovinate e il biondo platino era scomparso, ricoperto da un bel dorato caldo e intenso.
-Scusi ma lei è la signorina apparsa ieri sera in tv al telegiornale? -le disse un ragazzo arrivandole alle spalle.
-Sì sono io... E lei non è Dante, quel simpatico capellone rosso, che sta sempre insieme a una bellissima ragazza di nome Romina? -rise Jessika alzandosi e abbracciandolo.
-Sì sono proprio io! -esclamò.
-E io sono la bellissima ragazza!
-continuò Romina abbracciando i due amici.
-Mi è mancato molto il nostro rito del caffè... -disse Jessika mentre si sedevano.
-Anche a noi, Jè... -rispose Romina.
-Jè... -sussurrò la ragazza pensando che anche Hego la chiamava così.
-Dove avete seppellito il mio cane?
-Dopo ti ci portiamo... -disse Dante ancora giù per la triste sorte di Akemi.
-Sono molto dispiaciuta di aver dato la colpa a voi... -si scusò Jessika affranta. -...non ricordo molto... solo che vi dicevo cose cattive e...
-Non devi preoccuparti... -la interruppe Romina. -Tutto scordato. Jessika, non eri in te... ti erano capitate così tante cose brutte che sfido chiunque a restare lucida in quelle condizioni!
-Vero. -concluse Dante.
-Ma... ha sofferto?
-No, l'abbiamo portata subito dal veterinario e in base alle sue condizioni, lui ci ha detto che quando quella macchina l'ha investita è morta sul colpo. -continuò Dante.
-Povera cagnetta. Almeno non ha sofferto... -concluse Jessika.
-Ma noi... -sussurrò Romina. -...noi sì. Dopotutto era con noi quando è successo...
-Sì, è vero... ed è anche vero che mi sono infuriata con voi ma... in realtà la colpa non è vostra. Sapevo bene che era molto impulsiva e spesso si gettava per la strada...
-Ma se avessi tenuto un po' più stretto il guinzaglio...
-Avrebbe trascinato via anche te, Romi, quindi... non datevi più pena... è andata così. Anzi devo ringraziarvi di tutto il tempo che avete speso per prendervi cura di lei mentre io... pensavo solo a lavorare... E... scusatemi se spesso sono stata intrattabile... Ho capito che ho fatto così tanti errori... che spesso vi ho trattati male anche se non ve lo meritavate... Vi ringrazio di essere ancora miei amici... Non vorrei perdervi per nulla al mondo.
I due giovani, senza parole sorrisero all'amica ristorati da quelle inaspettate espressioni di affetto. Poi Dante iniziò ad agitarsi vedendo qualcuno in lontananza che veniva proprio verso di loro. Ingoiò l'ultimo sorso di caffè, poi guardò Jessika.
-Mi spiace rovinare questo bel momento ma... Virgilio a ore 14!
-Come? -sobbalzò la ragazza. Sentì poi che era dietro di lei.
-Vi spiace ragazzi? -disse l'ex di Jessika rivolgendosi a Dante e Romina.
I due la guardarono, e lei con un cenno della testa gli fece comprendere che potevano lasciarla sola.
-Siediti... -disse Jessika con il solito imbarazzo che la pervadeva in presenza di Virgilio.
-...Tua madre mi ha detto che eri qui. -disse lui con il viso contratto.
-Grazie per l'interessamento... -riuscì solo a sussurrare lei.
-L'interessamento? ...Jessika io sono impazzito in questi giorni! ...Non sapevo cosa fare... non sapevo dove sbattere la testa...! -esclamò evidentemente agitato. -Vorrei abbracciarti...
-Ti sembrerà strano ma... anch'io lo vorrei... -disse lei trattenendo i singhiozzi.
-Ma non posso...
-Perché...
-Perché ti ho ferita... Ti ho fatto del male... Ti ho abbandonata...
-No Virgi tu non hai fatto niente...
-Oh al diavolo! -non si trattenne più lui. Con uno scatto lanciò indietro la sedia e, presa la ragazza, l'attirò a sé.
-Non farlo più! ...capito? ...non farlo più...
Jessika aprì il cassetto del suo comodino. Trovò subito quello che cercava. Il cuoricino che brillava di un rosso limpido, scivolò lungo il bordo del cassetto. Lo prese e lo infilò in una catenina d'argento. Mirò l'immagine riflessa nello specchio, con un lieve rammarico. Per un periodo era stata anche lei una nomade e anche se all'inizio aveva fatto a botte con quel modo di vivere così disagiato, sapeva bene quanto quell'esperienza l'aveva arricchita. Lo squillo, del suo nuovo telefono regalatole da Tiziano, riportò i suoi pensieri nella stanza.
-Allora? Pronta per il tuo primo giorno di lavoro? -esclamò la voce acuta all'altro capo.
-Prontissima Romina! Sono davvero agitata, ma... sì sono pronta.
-Bene. Volevo assicurarmi di questo e... farti gli auguri per il tuo nuovo inizio...
-Grazie, sei una vera amica.
-Figurati. Lo sai... Ti voglio bene.
-Ti voglio bene anch'io Romi... Forse non te l'ho mai detto ma... Ti voglio davvero tanto bene.
-Ehi quante smancerie questa mattina! -esclamò lei tentando di camuffare la sua commozione. -Facciamo in modo che non lo sappia Dante, sennò si ingelosisce!
-Vero! -rise la ragazza imitando
l'amico.
-A proposito, mi ha detto che i tuoi genitori hanno estinto tutti i tuoi debiti.
-Oh sì... Sono davvero unici, ma... sai visto che resterò qui a vivere, voglio vendere la casa e restituirglieli. E' il minimo che possa fare.
-Brava. Sta' con loro...
-E poi ci sono anche quelli che Giampiero mi ha rubato...
-Già... Che carogna quell'uomo! Permettere che la colpa ricadesse su Virgilio!
-Non so proprio come abbia fatto a rubarmeli! Avrà sbirciato il codice del mio conto corrente! Sai, quando Virgilio mi ha proposto di lavorare con lui ho avuto finalmente il coraggio di tirare fuori questo discorso. Lui non poteva credere alle sue orecchie quando l'ho accusato di aver compiuto quel furto e così, facendo qualche ricerca con il suo computer è arrivato al vero colpevole. Siamo andati insieme a denunciarlo!
-Ha avuto ciò che si merita! -decretò Romina. -...Adesso ti lascio... altrimenti facciamo tardi tutte e due! Un bacio Jè!
-Un bacio Romi!
Fissando ancora il cuoricino regalatole da Hego, sbocciò un sorriso che le sollevò gli zigomi rosati. Sapeva che forse non sarebbe tornata mai con il suo ex, la rossa con i riccioloni infuocati sicuramente se lo sarebbe tenuto stretto, ma era contenta di stare con lui almeno al lavoro. Le era mancato parecchio.
Confezionata in un tailleur cipria, sobrio e molto chic, la ragazza decise di rompere il ghiaccio portando al suo nuovo capo un nerissimo caffè, proprio come piaceva a lui.
-Accidenti se scotta! -esclamò lui fingendo di esserselo rovesciato addosso. Jessika sobbalzò cascandoci in pieno. Poi sorrise sollevata.
-Sei sempre il solito! -rise imbarazzata come se fosse il loro primo incontro.
-Tu invece sei cambiata...
-Davvero?
-Sì Jess. Ascolta.... Cena e ti perdono.
-Cena? E la rossa riccioluta?
-Chi?
-La tua...
-Ah ti riferisci a Lily... Oh... E' finita prima ancora di incominciare...
-Sul serio? Pensavo che...
-Sarà durata sì e no una settimana...
-Non ci credo.
-Ti ho mai detto una bugia?
La ragazza lo guardò sentendo il fuoco dentro sé. Un'esplosione di emozioni trasparirono dal suo viso.
-Allora accetti? -chiese Virgilio alzandosi e andandole incontro.
-Altrimenti sarò costretto a...
-Licenziarmi? ...Non posso perdere il lavoro... E... Virgilio, non posso perdere te... Io ti amo!
Virgilio si portò una mano alla bocca incredulo. Jessika strinse tra le mani il cuoricino che aveva al collo.
-In questi mesi non ho pensato ad altri che te... -continuò commossa. -Ho pensato agli sbagli che ho fatto e ho capito tutte quelle cose che volevi che io capissi... E ora so cosa voglio nella mia vita. E tu ne fai parte.
-Così mi lasci senza parole Jess...
La ragazza le si lanciò al collo incurante della bevanda nera e caldissima che ormai aveva riversato -nuovamente- sul suo nuovo direttore.
-Questa me la paghi! -esclamò lui abbracciandola. Guardò poi il viso di lei. Diverso. Spensierato. Felice come non mai.
-Non so cosa ti sia successo in questi mesi ma... la nuova Jess mi piace ancora di più.
E così sul sorgere di quel nuovo giorno, sorse anche un nuovo amore, più forte, più intenso, più bello di prima!
FINE
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