24 - Gemelli
Gemelli. Letha e Corey sono gemelli. E non hanno più nemmeno un buon rapporto, a quanto pare, da quando lei ha abbandonato i Collins, dopo la morte del padre, per trasferirsi da sua zia.
«Non riesco a crederci.» Alex, irritato, continua a passeggiare per la sua stanza senza mai fermarsi. Corey, sconvolto, fissa il vuoto. Preoccupata, gli accarezzo un braccio e lui mi rivolge un flebile sorriso. «Ha trovato il tempo per unirsi ai Servizi Segreti, ma non per passare a casa a trovarci.»
Resto in silenzio, non sapendo bene cosa dire.
«Dovremmo parlarle» , propone Corey.
Alex scoppia a ridere. «Ti ricordi almeno come è fatta? Se la incontrassi, probabilmente, nemmeno la riconoscerei. Sono passati anni dall'ultima volta che ci siamo visti.» Il ragazzino si passa le mani fra i capelli. «Tutto ciò è assurdo.»
Corey sospira. «Lo so, questa situazione mi sembra surreale.» Si morde il labbro inferiore. «C'è altro da sapere sulla mia famiglia?» Si volta a guardarmi.
«Ho soltanto visto una fotografia, non ero a conoscenza dell'identità di Letha» , mi difendo.
«Sono gay e ho una cotta per Shaw.»
Corey sbianca e si volta a guardare il fratellino. «Sei impazzito? Il mondo è pieno di ragazzi e tu ti prendi una sbandata per uno squilibrato che lancia coltelli?»
Alex, sorpreso dalla reazione del rosso, schiude le labbra. «Sul serio non ti destabilizza il fatto che io sia omosessuale?»
«Assolutamente no, idiota! Mi destabilizza il fatto che tu abbia dei gusti pessimi! Ti proibisco di uscire con lui.»
«Non puoi farlo!»
«Ragazzi, calmatevi» , tento di tenerli a bada.
«Certo che posso! Vuoi che ci usi come bersagli quando lo porterai a casa per le vacanze di Natale? Trovatene uno normale e basta.»
«Io non ho avuto nulla da ridire sulla tua ragazza!» , protesta il più piccolo.
Quale ragazza? Corey ha fatto conoscere una ragazza alla sua famiglia negli anni passati? Con chi era fidanzato?
«Perché non c'è nulla da ridire su Evie!» Arrossisco vistosamente. Corey, preso dalla foga del momento, nemmeno si è accorto di ciò che ha detto.
«E invece sì! Si veste male!»
Rivolgo ad Alex un'occhiataccia. «Io non mi vesto male!» , mi difendo. «E, anche se fosse, i miei capi di vestiario sono un mio problema!»
«Dal momento in cui inizi a girare per casa mia con delle orribili pantofole pelose e sono costretto a guardarti, diventano anche un mio problema.»
Smettiamo di urlare quando il suono di una sirena inizia a riecheggiare nel corridoio. Confusi, ci rivolgiamo tutti e tre delle occhiate e poi usciamo dalla camera. Leanne, correndo, ci sorpassa. Le trecce le saltellano sulle spalle. Judy, sbuffando, la segue. Anche Selene ci raggiunge e si ferma al mio fianco. Squadra Corey da capo a piedi e poi anche Alex.
«Perché hanno queste facce? Hai raccontato a tutti e due della fotografia? Chi è Letha?»
«Nostra sorella» , le risponde Alex con fare sbrigativo.
La rossa, cercando di non farsi vedere dai due, sorride e si avvicina al mio orecchio. «Pericolo scampato» , sussurra. «Corey è ancora libero.»
Le rivolgo un'occhiataccia. «Smettila» , sibilo, preoccupata dal pensiero che i due fratelli Collins possano sentirci.
«Sbrigatevi!» , ci urla Leanne dall'ascensore. «Dobbiamo raggiungere gli altri! Sono tornati dalla missione!»
Penso subito a Faith e mi faccio spazio fra i miei amici per raggiungere la squilibrata. Anche gli altri mi seguono ed entrano in ascensore. Judy preme il bottone del piano interrato. Una volta arrivati a destinazione, ci ritroviamo faccia a faccia con Gabe. Regge fra le braccia una ragazza con i capelli corvini che pare stia dormendo. Floyd gli corre dietro.
«Wade le ha iniettato uno dei sedativi di Judy» , mi informa mio cugino.
Il proprietario del Delirium gli dà istruzioni per raggiungere una stanza in cui lasciare la povera malcapitata.
«Faith?» , grido.
«E' in infermeria» , mi risponde Gabriel.
Sorrido e inizio a correre. Leanne e Judy si fermano con Shaw. Il biondo rivolge un'occhiata ad Alex che lui, imbarazzato, finge di non notare. Raggiungo con Selene e i Collins l'infermeria e, una volta dentro, ci trovo Adam, Faith stesa su un lettino con Wade accanto, intento a controllare i suoi parametri vitali su un monitor, Léon, Letha e il ragazzo scorbutico incontrato il primo giorno in corridoio, di cui non so ancora il nome.
Alla vista dei fratelli, la rossa sbianca. «Brad, corri ad aiutare Floyd» , manda via lo sbruffone.
Lui annuisce. Mi rivolge un'occhiata divertita e poi, a testa bassa e con un sorrisetto irritante stampato in viso, si fa spazio fra me e Corey, che lo fulmina con lo sguardo, e lascia la stanza. Brad. Dunque, è così che si chiama.
«Chi non muore si rivede.» Mi volto verso Alex. Una vena gli pulsa all'altezza della tempia. Sta cercando di mantenere il controllo, ma so perfettamente che, fra pochissimo, esploderà.
«Vi conoscete?» , domanda, confuso, Léon, indicando prima Letha e poi i Collins.
«Certo che si conoscono» , si intromette Adam nel discorso. «Viviamo qui da qualche giorno, si saranno sicuramente incontrati» , ipotizza.
«In realtà, è stata molto brava ad evitarci» , lo informa Corey. Gli sfugge un sorrisetto. «Ragazzi, vi presento Letha, la mia gemella.»
Léon, rischiando di strozzarsi con la saliva, inizia a tossire. «Mi stai dicendo che sono attratto dalla versione femminile di te? Che schifo, amico!»
«Ci abbandoni perché vivere con noi ti ricorda troppo papà e ti fa soffrire e poi? Stai meglio e, invece di tornare a casa, ti trasferisci nel quartier generale dei Servizi Segreti?» , le domanda Corey, deluso.
«Hai idea di ciò che ha dovuto fare nostro fratello per aiutare mamma a mantenerci tutti? Sei scappata e ci hai lasciati nei guai!» , le urla contro Alex.
Letha si asciuga gli occhi con una mano e si morde il labbro inferiore per non scoppiare a piangere. «Credete che io non faccia nulla per la nostra famiglia? Sono qui per nostro padre! Sono qui per indagare sulla sua morte!» Copiose lacrime iniziano a rigarle le guance. «Probabilmente, la sua morte non è stata un incidente. Qualcuno potrebbe averlo ucciso.»
Ha la voce rotta dal pianto. Alex e Corey si irrigidiscono.
«Ucciso?» Il rosso, barcollando, indietreggia.
Urta uno scaffale e fa cadere a terra una cartella piena di fogli. Preoccupata, mi volto a guardarlo e trattengo a stento l'impulso di corrergli incontro per lasciargli i suoi spazi. La notizia ha travolto anche me. Mi pizzicano gli occhi. Una lacrima mi scende lungo il viso. Non sopporto il fatto che i Collins debbano provare così tanto dolore. Se potessi, me ne prenderei una parte per alleggerirli.
«Fuori di qui! Tutti!» Dal fondo della stanza emerge Ivy. «Andate a litigare da un'altra parte. Quella ragazza ha subito da poco un intervento e ha bisogno di riposare. Resta soltanto tu che sei il suo fidanzato» , si rivolge ad Adam che, imbarazzato, arrossisce. Faith si limita ad osservarci tutti in silenzio. Le sorrido flebilmente e lei fa lo stesso. Wade fa per dire qualcosa, ma Ivy gli punta un dito contro e gli intima di fare silenzio. «Se provi a dire qualcosa di inappropriato, giuro che ti faccio ingoiare un laccio emostatico.»
Léon, spaventato, lascia la stanza con Selene al seguito. I Collins, per rispetto a Faith, fanno lo stesso. Mi avvicino alla mia amica e le bacio la fronte. «Sono felice che tu sia qui» , le dico, commossa per tutta la situazione.
Lei mi sorride e mi accarezza una guancia. «Anche io, ma, adesso, corri da Corey. Ha bisogno di te.»
Annuisco e, dopo averle scompigliato affettuosamente i capelli e aver dato un buffetto sulla guancia ad Adam, raggiungo Léon, Selene, e i Collins.
«Abbiamo tanto di cui parlare» , afferma Letha.
Léon si gratta la nuca. «Credo che io, Selene ed Evie, allora, dovremmo andare. Avete bisogno di un po' di privacy.»
Concordo con lui e rivolgo un'occhiata incoraggiante ad Alex che inizia a seguire, a testa bassa, la sorella che si infila in una stanzetta. Léon dà una pacca sulla spalla a Corey e poi, triste, si avvia verso l'ascensore. Selene lo segue. Li lascio andare via per rimanere con Corey. Gli stringo una mano e non ci diciamo nulla. Ci limitiamo a guardarci. Gli accarezzo i capelli e lui segue con gli occhi il movimento della mia mano.
«Quella di Letha è soltanto una supposizione, lo ha detto anche lei» , cerco di convincere entrambi.
Chiude gli occhi e una lacrima gli scende lungo una gota. Mi affretto ad asciugargliela e lui si spinge in avanti per stringermi con forza. «E se fosse vero?»
Mi mordo il labbro inferiore per non scoppiare a piangere. Soffro per lui, per Alex e per il resto della loro famiglia, ma devo essere coraggiosa. Devo essere qualcuno su cui poter contare. Sarò la roccia a cui potranno aggrapparsi. «In quel caso, te lo giuro, ti aiuterò a trovare il suo assassino e faremo in modo che passi il resto della sua vita a marcire in carcere.»
Si asciuga in fretta le lacrime con il dorso della mano. «Non voglio che papà pensi che io sia un debole.» Forza un sorriso. «Spero che nessuno gli abbia fatto del male, ma, se così fosse, invece, combatterò per fargli giustizia.»
Fiera di lui, con gli occhi lucidi, gli sorrido. «Sei la persona più forte che io conosca e so per certo che tuo padre è orgoglioso dell'uomo che sei diventato.» Mi sposta i capelli dietro alle orecchie. «Corri dai tuoi fratelli e perdona Letha. So che sei in grado di farlo. Non pensare alla sua assenza negli anni passati, ma alla vicinanza che potrà esserci fra voi in quelli futuri.»
Sorride e mi accarezza le labbra con un dito. «Lo farò.»
«Corey!» Riconosco la voce di Alex.
Il rosso rotea gli occhi. «Arrivo!» , urla in risposta. Si volta poi di nuovo a guardarmi. «E tu, invece, va' a riposare, è notte.» Sorride. «E sappi che, domani mattina verrò a cercarti. Abbiamo anche noi delle cose da dirci.»
Arrossisco e annuisco. Alex esce in corridoio. «Devo trascinarti dentro con la forza?» , minaccia il fratello.
Corey sbuffa. Divertita, gli bacio una guancia e poi gli do le spalle e vado via. Raggiungo la mia camera e, stremata, mi tuffo sul mio letto. Selene sta già dormendo. Chiudo gli occhi e prendo sonno anche io.
•••
Schiudo di scatto le palpebre. Sta suonando una sirena. Di nuovo. Nel letto di fronte al mio, Selene non c'è. Che stia accadendo qualcosa di brutto? Un incendio, ad esempio. Allungo la mano verso il mio comodino e prendo il telefono. Sono le nove del mattino. Ho dormito abbastanza. Noto che mi ha chiamata Mark, ben sette volte. Preoccupata dal pensiero che possa essere capitato qualcosa di brutto a Thomas e Christopher, mi accingo a ritelefonarlo, ma mi arriva una chiamata da Selene mentre compongo il numero del commissario e le rispondo.
«Che cosa sta succedendo?» , le domando, terribilmente agitata.
«Corri nell'atrio.» Ha la voce rotta dai singhiozzi.
In preda al panico, mi butto letteralmente giù dal letto. Atterro sulle ginocchia, mugugno per il dolore e mi rialzo. Indosso un cardigan grigio sopra alla canotta nera e delle scarpette da ginnastica sotto al pantalone della tuta, prima di lasciare la stanza. Corro verso le scale e mi sciolgo, durante il tragitto, i capelli che inizio a sistemarmi con le mani. Sono impresentabile. Poco prima di arrivare a destinazione, mi scontro con Corey. Sembra afflitto.
«Che cosa è successo?»
«Nulla di grave» , mi rassicura.
Mi fermo un attimo, sollevata, mi porto una mano sul petto e prendo un respiro profondo. La sua espressione, però, continua a preoccuparmi. «Come è andata ieri?»
Forza un sorriso. «Abbiamo parlato per tutta la notte» , mi informa. «Avevamo parecchio da dirci. Non ci vedevamo da quasi dieci anni, insomma.»
Sconvolta, schiudo le labbra e spalanco le palpebre. Non pensavo che i fratelli Collins non si rivolgessero la parola da così tanto tempo. Mi sorpassa per raggiungere le scale. «Aspetta!» , lo fermo.
«Sì, giusto» , dice. «Io, Letha e Alex, adesso, siamo più uniti di prima. Volevi chiedermi questo, vero?»
Mi viene spontaneo sorridere. «Stai andando a dormire?» Annuisce senza mai voltarsi. «Allora, ci vediamo più tardi, va bene?»
Abbassa il capo. «Sì, va bene.»
«Abbiamo qualcosa da dirci» , gli ricordo.
Resta per un po' in silenzio. «Dimentica quello che è accaduto in questi giorni.» Perdo un battito. Le sue parole mi feriscono. «E' stato soltanto uno sbaglio.»
Inizia a salire le scale. Urlo il suo nome, ma non torna indietro. Mi accascio contro la parete e mi porto una mano sul petto. Chiudo gli occhi e aspetto che il mio respiro torni regolare. Sento delle voci provenire dall'atrio. Delusa, a fatica, mi rialzo. Mi asciugo una lacrima con il braccio e, stordita, raggiungo la fonte delle voci. La maggior parte degli agenti del quartier generale sta circondando qualcuno. Shaw mi nota e dà una gomitata a sua sorella Leanne per farle capire che sono arrivata. La ragazza scuote Judy e Wade che si girano a guardarmi. Continuo, intontita, a prendere dei respiri profondi. La folla mi apre un varco e soltanto allora li vedo. Le gambe quasi non mi reggono. Per l'emozione, scoppio a piangere. Mi sorridono in modo smagliante. Selene, ancorata al braccio di Christopher, singhiozza. Quasi non le sembra vero che il suo ragazzo sia di nuovo a piede libero e, sinceramente, nemmeno a me. Chase, il migliore amico di Thomas, divertito dalla mia espressione sbigottita, sorride. Thomas lascia cadere a terra il suo cappotto e inizia a corrermi incontro. Mi tuffo fra le sue braccia e lui mi solleva dal pavimento. Scoppia a piangere a sua volta e non mi lascia andare. Affondo le unghie nella sua schiena, quasi timorosa che possano portarmelo di nuovo via e gli bagno i capelli con le mie lacrime. Mi mette a terra e continua a stringermi. Nascondo la testa nell'incavo del suo collo e lascio che mi accarezzi la schiena.
«Non ci credo» , mormoro.
Ci allontaniamo per guardarci negli occhi. Sorridiamo pur continuando a piangere. Chris si sbraccia per farsi notare. Gli corro incontro e Thomas mi segue. Lo raggiungo e lo abbraccio. Selene si allontana per farmi spazio. Il poliziotto ha gli occhi lucidi e sorride.
«Sono felice di vederti» , mormora.
«Anche io, Chris, anche io.»
«Ma dove siamo?»
Mi allontano per guardarlo. Thomas mi circonda la base della schiena con un braccio.
«Benvenuti al quartier generale della S.R.D.» , dice qualcuno.
«S.R. cosa?» , chiede il mio capo, perplesso.
Ci voltiamo tutti verso la porta che collega l'atrio al corridoio. E' Dave, il direttore.
«Venite con me, ragazzi. Vi spiegherò un po' di cose e vi mostrerò la vostra nuova stanza.»
-
Salve!
Cosa c'è da dire? Corey sembra uno psicopatico, Letha è imparentata a lui e ad Alex e, finalmente, anche Chris e Thomas sono di nuovo liberi.
In tutto questo, potete trovare Brad nella pagina del cast.
Spero che la storia vi piaccia. Grazie a tutti coloro che stanno continuando a seguirla.
A presto!
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