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Capitolo 21- Alberi

Task

"Non sta funzionando. Non è abbastanza. Ci vuole più rumore" mi ritrovai insistentemente a pensare, sentendomi particolarmente agitato.

Li infastidiva, ma non faceva nulla di più di questo, non li scacciava e non li distruggeva come tutti speravamo avrebbe fatto.

Cosa potevamo fare per emettere più rumore? Avremmo dovuto urlare fino a sgolarci e quindi ritrovarci con un mal di gola nel giro di dieci minuti? Certo, era una possibilità, ma mi appariva solo e soltanto una perdita di tempo.

Per quanto cercassimo di aumentare il rumore, probabilmente non serviva aumentare la forza, anche perché il chiasso che già stavamo formando non sembrava alzarsi di volume.

-E ora?- gridai, cercando di farmi sentire da Will al di sopra di quel suono che nasceva da ogni colpo dato alle pentole.

Il Vento pareva star cercando un modo per alimentare il disturbo e mi rispose con un semplice agitare di testa a destra e manca, un rapido scuotere tanto frettoloso quanto poco rassicurante : non ci era ancora arrivato, ma stava cercando di farsi venire un idea, sarebbe stata dura però.

Guardai anche gli altri, andando a caccia di una qualche idea nei loro sguardi.

Silver teneva lo sguardo fisso sugli Spettri, dritto davanti a sè, con un che di incomprensibile: non era né spaventata, né agitata... ma neppure troppo sicura, non come con la situazione della bolla, almeno.

Nemes sembrava invece intrisa di quel terrore che l'Acqua non aveva, nettamente spaventata dal fatto che il piano formato che sembrava funzionare, però in parte e non completamente, tanto che non riusciva ad essere portato a termine.

 Guy era pensieroso mentre agiva, come se la sua testa vagasse da tutte le parti per cercare un modo, un po' come me, solo che io lo cercavo negli altri, anche perché sapevo benissimo, lo avevo ben notato, che alcuni di noi erano proprio svegli, mentre lui lo cercava in sé, mordendosi il labbro.

Diana sembrava decisa ad aumentare il rumore, sbattendo con sempre più decisione il mestolo contro il metallo, con neppure una traccia di idea nello sguardo, ma con un volere interno assurdo.

Pandora invece era di lato e si era messa ad asserire qualcosa al Ghiaccio, strappandogli un espressione perplessa, come se asserisse un netto 'ma sei impazzita?'.

Era la stessa domanda che mi porgevo io, ma mentalmente e per motivi probabilmente, e quasi sicuramente, diversi.

Non capivo cosa la portasse a fidarsi di lui con tanta facilità, anche perché quel tipo a me appariva solo e soltanto un pazzo psicopatico con manie assassine, ma se andava bene a lei, cosa che a quanto pareva era proprio tale, noi non potevamo dire nulla, tanto non ci avrebbe ascoltati: con la testardaggine non si poteva affatto combattere, me ne rendevo pienamente conto, siccome lo ero anche io un testardo e quindi lo capivo abbastanza.

Nessuna parola avrebbe potuto fare breccia nella sua mente, chiusa nella convinzione di aver ragione.

L'unica cosa che potevamo fare, in generale, beh... L'unica cosa  era tenerlo d'occhio, evitando così che tradisse le aspettative di una ragazza che sembrava credere più a lui che a sé stessa e che pareva perlopiù aver tolto ogni singola barriera quando lui c'era, cosa confermata dal fatto che gli aveva permesso di stare nella sua stanza.

Se fossi stato in lei, sarebbero state due delle ultime cose da fare, ma non importava più a questo punto.

Ciò su cui la mia testa doveva concentrarsi in questo momento era il capire il modo per aumentare il volume degli strumenti e... nulla, il mio cervello non voleva proprio connettersi.

"Ma cosa gli sta dicendo? Sembra un discorso serio"

Ed in effetti, più li vedevo conversare e più notavo che l'espressione di Pandora diventava seria, come se stesse spiegando un qualche esteso processo o robe simili.

Incontrai lo sguardo di Luxor per qualche istante, il quale mi guardò storto, portandomi ad alzare gli occhi al cielo.

"Madonna, questo è decisamente schizzato. Non solo ha qualche rotella nel punto sbagliato, é perfino costantemente incavolato anche solo se lo guardi. Pazzo schizofrenico" pensai e non potei non pensarlo, mi sembrava che più sarebbe andata avanti e più sarebbe stato insopportabile e... poco affidabile.

Nonostante tutto, però, i due continuavano a parlarsi tra di loro, dicendo chissà che cosa.

Pandora indicò con una mano i lati delle scale e parve tracciare una sorta di cerchio con un dito, uno piccolo all'inizio ed uno più grande in seguito.

"Ma cos...?"  aggrottai e non potei non aggrottare istantaneamente la fronte.

Non riuscivo proprio a capire cosa stessero dicendo, non ci trovavo un minimo di senso e ancora meno riuscivo a comprendere perché lo stesse dicendo solo a lui.

Che volesse metterlo alla prova? Sì, okay, questo era probabile e ci sarebbe anche stato, ma per fare cosa esattamente?

Forse per seccatura nel non riuscire a capire, decisi di ignorare la cosa, cercando ancora ed ancora di giungere ad una conclusione di mio, finendo solo con il rivedermi la viola che tracciava i cerchi nel nulla, incitando il Ghiaccio nel fare qualcosa che proprio non afferravo.

"Ah, e che cavolo. Una delle poche volte che cerco di pianificare qualcosa anche io, non riesco a concentrarmi minimamente. Sarà perché so che Pandora è una ragazza in gamba e che se sta dicendo qualcosa a ... quello... forse un senso generale ci sarà, un po' come quando..."

Il mio pensiero si interruppe di colpo quando vidi Will spostarsi in direzione di Pandora, dicendo qualcosa a sua volta, strappandole un annuire ed un indicare Luxor, parlando e parlando ancora.

E di colpo, la voce di Will insorse, asserendo un -Spostiamoci indietro, ragazzi- che lasciò di stucco un po' tutti noi.

Smettemmo di colpo di 'suonare', eseguendo quello che ci era stato richiesto, mettendoci il più indietro possibile, permettendo invece l'avanzare della ragazza, seguita dall' abbastanza seccato Ghiaccio, ma che in contemporanea non lo pareva poi così tanto.

Non sapevo proprio che pesci pigliare con quel tipo, era un continuo contraddirsi di espressioni più o meno irritate, ogni tanto mischiate ad un ghignare dannatamente irritante o tramutate in un impassibilità assurda ed ancora più fastidiosa, soprattutto nelle occasioni in cui queste venivano utilizzate.

-Sei pronto a provare, quindi? Mi sono spiegata bene o no? Se hai bisogno che ripeta, basta che me lo dici-

-No, ho capito- fu la risposta frettolosa dell'altro -Piuttosto mi chiedo chi diavolo me lo fa fare di aiutarti-

-Umh. Non lo so. Se non vuoi, puoi evitare. Io ho solo detto l'idea, nessuno ti ha obbligato- asserì quella, mezza sorridente, strappando il solito sbuffo a Luxor, il quale però rimase in silenzio.

Il ghiaccio poi prese un grosso respiro, imitando subito dopo il cerchio che Pandora aveva precedentemente tracciato nell'aria, partendo però dal più grande.

Sembrava, soprattutto all'inizio, che non stesse accadendo nulla.

Vidi il formarsi di netto di un cerchio congelato, o più che altro, l'estremità di un cerchio, il quale, ad un movimento in cui il biondo attirava a sé le braccia, si allungava spaventosamente in nostra direzione, andando però a restringersi più diventava lungo, concludendosi poco dopo, davanti a Luxor e a Pandora, con un cerchio molto più ristretto, al quale il ragazzo fece appoggio con una sottospecie di colonna congelata.

Un brivido mi percorse la schiena, quasi ticchettando su di essa come dita impazienti.

La  guardammo tutti, particolarmente sorpresi da quella costruzione così inaspettata.

Sembrava una sottospecie di enorme microfono di ghiaccio, utile a raccogliere e ad amplificare tutti i generi di chiasso, tanto da assordare palesemente chiunque.

-Se questo non dovesse bastare, mi spiace, non mi è venuto in mente nient'altro- asserì Pandora alzando le spalle e girandosi verso di noi, sospirando -Credo però che vi sarà abbastanza utile. O almeno spero. Bisognerebbe provare-

-Vero- confermò Diana -Se non proviamo non possiamo saperlo-

Detto questo, ci piazzammo tutti davanti a quello strumento gigante, impugnando i materiali da cucina.

C'era una tensione nell'aria così folle che mi mozzava il fiato, tanto che mi costrinsi a riprendermi mentalmente, guardando subito gli altri, i quali annuirono e, seguendo il 'tre, due, uno' generale, gettai il primo colpo.

Il rumore che ne nacque fu dannatamente infernale, anche peggio dei precedenti, così tanto che i tappi nelle orecchie che avevamo preso non servirono affatto a proteggere l'udito.

Non in quel caso, che con tutto il tonfo provocato con un sol colpo, perfino la montagna in cui eravamo parve tremare su se stessa.

Tramite quel foro, non potemmo non metterci ad osservare la reazione degli Spettri.

Erano immobili, non pareva aver avuto nessun risultato il colpo.

O almeno, furono immobili fino ad un certo punto, difatti quando stavo per aprire bocca per commentare con un -Non ha funzionato-, li vidi che si ripiegavano  stessi con dei movimenti non dissimili a quelli di una persona presa dagli attacchi d'asma, indietreggiando sempre di più, le braccia scheletriche e nerastre cacciate al di sopra di quelle che dovevano essere le loro orecchie, coperte anche dal mantello, scoppiando di colpo senza lasciare traccia di cadavere, simili a delle bolle di sapone.

Quando l'eco dell'assordante suono sparì, davanti e dietro alla montagna non c'era più nessuno.

Non una figura, non una era rimasta, attorno alla Montagna sul Lago non c'era davvero più anima viva.

Ero rimasto letteralmente senza fiato e non ero l'unico, nessuno parlava, nessuno commentava : tutti erano dannatamente troppo presi dallo shock provocato dall'idea dell'aver avuto risultati per poter commentare.

O almeno fu così fino a che Silver non se ne uscì con un -C'è qualcuno lì...- detto in un filo di voce così lieve e quasi timido da non apparire neppure suo, accompagnato da un fremito.

La frase letteralmente ruppe il clima di sollievo, portando il più totale accalcarsi ai bordi del buco, cercando di visualizzare al meglio quell'unica figura che volava in direzione dell'entrata ad un ritmo spaventoso.

Notai il profilo di delle ali bianche come la neve che, strano ma vero avrei riconosciuto ovunque, poi vidi i capelli verdi e ne ebbi la conferma definitiva, una conferma entusiasta.

Un -Morgan!- urlato, mi uscì di bocca ancora prima che potessi cercare di trattenermi, sbracciandomi in sua direzione come un ossesso, portando subito una serie di voci a seguire la mia, dicendo sempre il nome del guardiano.

Con la più assoluta delle sorprese, vidi poi il ghiaccio creato dal nuovo Elemento che prendeva a squagliarsi come neve al sole, crollando sulle scale con un tonfo, scivolando giù ed andando a gettarsi nell'acqua del lago.

Il guardiano ci raggiunse in fretta e furia, senza però il Dratini, cosa che mi fece presumere un possibile cambiamento di piani o... beh, magari aveva semplicemente notato che andava molto più rapidamente anche senza essere trasportato, non ne avevo idea.

L'uomo, in meno di una decina di secondi, si trovava a volare al di sopra alle nostre teste, cercando di atterrare regolarmente sugli scalini e riprendendo fiato, con la borsa delle erbe curative praticamente sotto braccio.

-Morgan! Finalmente sei tornato!- il tono di Diana era decisamente pieno di felicità, mentre il nominato metteva i piedi per terra, ricacciando all'indietro le ali con un movimento fluido, facendole ripiegare dietro alla sua schiena.

-Sarei stato qui anche da prima, ma... diciamo che lo scudo di Spettri sono stati un bel problema- fece lui, sorridendo alla ragazza che ricambiava al sorriso con entusiasmo, prendendo a salire le scale con ritmo spedito -Però sì, sono tornato, ve lo avevo detto, no? Dovevo solo prendere un po' di queste- diede una leggera pacca alla borsa, mentre noi cominciavamo a seguirlo, salendo le scale a nostra volta per raggiungere le stalle e parlare quindi con più calma... e soprattutto, cosa che sembravano voler fare le ragazze dal primo istante in cui era arrivato, riempirlo di abbracci.

E infatti, appena furono nella stanza principale, iniziarono di colpo, un assaltare affettuoso da parte loro che faceva apparire il tutto tra il divertente e il dolce.

-Sono felice che tu sia qui- asserii quando Diana si staccò dal suo abbraccio, poco dopo gli anche troppi abbracci di Silver e quello di Nemes, imitandola.

-Io invece sono felice che tu lo sia-  sorrise, scompigliandomi i capelli con un rapido gesto di mano, prima di andare a volgere lo sguardo in direzione degli altri, raggiungendo infine Pandora e Luxor.

L'ultimo aveva uno sguardo incomprensibile nei suoi confronti, nessun espressione ghignante, nessun accenno di irritante, nulla.

Pandora invece aveva un aria un po' strana, con un sorriso sulle labbra parecchio spento che mi lasciò perplesso, prima che improvvisamente me ne rendessi conto e mi ricordassi di colpo.

"Il libro. Il fatto che lui morirà..."

Un nodo alla gola: tutto questo mi appariva così strano, improvvisamente.

Il sapere palese che alla conclusione di tutto quello che sarebbe morto... diciamo che diminuiva palesemente la felicità nell'incontro.

Come se il messaggio fosse arrivato a tutti, calò un silenzio estremo, pieno zeppo di tensione.

-Quindi tu sei il nuovo Elemento.- asserì Morgan in direzione di Luxor, il quale non cambiò minimamente espressione, lo sguardo gelido, decisamente non intaccato né da accenni di curiosità, né dalla stessa irritazione che aveva nei confronti di Guy.

L'unica risposta che giunse da parte sua fu un -Mmmh-  sconclusionato a cui io avrei risposto con uno schiaffo o magari sollevandolo da terra con il colletto della maglia se fosse stato per me, ma che mi costrinsi ad ignorare, rotando gli occhi.

Mi dava proprio sui nervi anche solo atteggiandosi in questa maniera.

- Tu sei il loro Guardiano, invece - si limitò ad aggiungere dopo qualche istante.

-Sí. Anche il tuo Guardiano, adesso- asserí - E mi sorprende sinceramente il fatto che il tuo odore si sia acceso soltanto ora. Hai fatto qualcosa per annullarlo in precedenza? Anche perché mi sembra di averti già visto da qualche parte, ma non sentivo nulla, altrimenti mi sarei avvicinato in precedenza-

Silenzio da parte del Ghiaccio. Silenzio ed uno squadrare obliquo.

-Il tuo nome?-

Ancora silenzio, fu Diana ad asserire il nome del biondo, dicendo un -É Luxor. Quello di cui ti ho parlato- che strappò un annuire al Guardiano.

Morgan appariva parecchio incuriosito dal biondo: forse voleva capire con che tipo di personalità si trovava a parlare, oltre a, ovviamente, uno che non rispondeva.

Luxor continuò a non dire molto,  non fino a che non si lasció uscire un sospiro.

-Senti, tu... Anzi. Sentite. Voi tutti mi state terribilmente sui nervi, come io sto terribilmente sui nervi alla vostra compagnia affiatata. Quindi è inutile che tentiate di fare i confidenziali o che cerchiate di approcciarvi per andare d'accordo con me, facendomi domande, magari sperando in un altro alleato. Non lo sono. Io sono solo dalla mia,, di parte, faccio i miei comodi, non  i vostri. É già tanto se sono ancora qui ora che sono libero e sinceramente il motivo non lo capisco nemmeno io. - agitò la mano come per rimuovere la questione -Qualunque cosa facciate, io non vi aiuterò e non vi andrò contro. Mi sono scocciato di mettermi in mezzo-

-Ah sì? Allora che farai? Resterai di parte a guardare?- sbottai inacidito, portandolo ad alzare le spalle rapidamente in risposta.

-Potrebbe essere. Le uniche cose di cui mi accerterei sarebbero che il Buio e lei...- il ragazzo lanciò un occhiata a Pandora - Non vengano uccisi da qualcuno che non sia io-

-In poche parole, mettendola in maniera più comprensibile e meno irritata... Ci proteggerebbe dagli attacchi altrui- interruppe la viola, fermando istantaneamente qualunque ribattere sprezzante, zittendo anche me ed i miei commenti seccati a cui sicuramente ci sarebbe stato un ribattere che mi avrebbe fatto arrabbiare anche di più.

"Okay. Se lo ignoro, potrò farcela in ogni caso. Se dichiara guerra però, lo strangolo"

Il mio parlare con lui si era limitato soltanto a renderlo ancora meno simpatico ai miei occhi e... Nella stanza, da solo con lui, non ero riuscito a reggere nemmeno un minuto.

La sua strafottenza, il suo sarcasmo e il suo mostrarsi costantemente superiore a chiunque mi dava dannatamente sui nervi e forse era anche per questo che non riuscivo a stare calmo quando era nei dintorni.

Aggiungendo poi che era uno che pianificava come uccidere gli altri...

-Quindi, in poche parole stai dicendo che se devi aiutare qualcuno, aiuterai solo loro due?-  chiese Morgan con tono calmo e rilassato, inclinando il capo, ricevendo finalmente una risposta immediata da parte di Luxor.

-Non ho detto questo. Ho detto solo che non voglio che vengano uccisi da persone che non hanno motivazioni per farlo oltre a quella della distruzione del mondo-

-Beh. Allora... Visto che non vuoi che noi veniamo uccisi... Sei praticamente costretto ad aiutarci- asserí con tono sarcastico Guy -Anche perché col mondo distrutto sia lei, sia io, moriremmo e non per mano tua-

Il Ghiaccio strinse leggermente la mandibola -Sí può dire... Di sì-

Sembrava aver lottato parecchio per dire quelle parole, quasi ci avesse sputato sangue nel mentre.

-Bene, allora direi che sarebbe un bene sia per loro che per il tuo orgoglio- iniziò Diana - Se tu dessi le risposte definitive e che non porgessi delle risposte generiche e prive di conclusione quando chiediamo qualcosa. Anche perché quando sono venuta a parlarti, hai continuato in questo modo e non sei stato molto chiaro-

-Se proprio mi tocca-

-Beh. Intanto vorrei un po' di attenzione e ... In secondo punto, dobbiamo decidere come dividerci-

-Dividerci? - il tono di Nemes, a dir poco preoccupato, si fece strada nei pochi secondi di silenzio che seguirono quella frase -Perché dobbiamo dividerci?-

-Dovete distruggere tutti gli Spettri. Fin ora ne avete distrutti alcuni, non tutti. Quelli che hanno sentito il suono. Poi ci sono anche i Demoni e gli Spiriti. Quelli non sono difficili da battere, ma sono molti. Se ci dividiamo, raggiungendo i loro covi, eliminarli dovrebbe essere più rapido. Dobbiamo trovare un modo per espandere il suono a più non posso e... Se non ricordo male, in ogni covo, vi é un albero. Insieme, le varie piante hanno le radici che vanno a percorrere il cuore del mondo, da cui ogni cosa dovrebbe diffondersi.-

-Quindi... Dobbiamo entrare... Negli alberi? E da lì scatenare rumore che dovrebbe sconfiggere tutti gli Spettri?-

-Esatto. É proprio così. Nemes dovrà entrare per prima, permettendo così di creare delle altre entrate negli altri alberi-

-Okay- la vidi sudare freddo e l'istinto mi portò a stringerle la mano per rassicurarla, vedendola annuire con un -Grazie- sottovoce

-I covi sono sei- aggiunse poi il Guardiano, poco prima di portare un immediato -No- alle labbra del Ghiaccio, che lo interruppe.

-Non sono più sei. Ne é nato un altro. Sono sette. Il settimo é il più nascosto ed é quello in cui sono stato nell'ultimo periodo-

Vidi Diana spalancare gli occhi -Sette e non sei?-

-Sí. Sette e non sei-

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