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Capitolo 15

Diana: Allora, hai preso le dita?
Rebecca: Quali dita?!
Diana: Quelle di cadavere scuoiato. Erano in un recipiente su quello scaffale.
Rebecca: Non ho visto dita. Solo cose meno macabre.
Diana: Macabre? Rebecca, sei una strega! Per te niente dovrebbe essere macabro.
Rebecca: Io sono un caso a parte.
Diana: Capisco. Mi passi quel grimorio?
Rebecca: Sì, tieni. Che intendi farci?
Diana guardò sorridendo la sua amica e prese il grande libro. Lo aprì e si mise a sfogliarne le pagine.
Rebecca: Diana, non hai risposto alla mia domanda.
Diana: E non voglio farlo, tesoro.
Rebecca: Sei cattiva.
Diana: No, sono solo me stessa.
Rebecca: Come vuoi.
Diana si fermò e fissò a bocca aperta qualcosa nel volume.
Rebecca: Che c'è? Cos'hai visto?
Diana: C'è... Un appunto.
Rebecca: Sai chi l'ha scritto.
Diana: Probabilmente Serafina. È un... Incantesimo piuttosto complesso.
Rebecca: Hai espresso tutto quello stupore per... Un incantesimo complicato?
Diana: No... Sul retro del foglietto c'è scritto che si tratta di un rituale che può invertire il processo di trasformazione di un Magus.
Rebecca: Scherzi?
Diana: Per niente! Significa che... Possiamo far tornare Giubilea com'era!
Rebecca: Evviva!!
Le due saltellarono per la stanza, contentissime. Il baccano che fecero svegliò Priscilla, che irruppe nella camera con aria stanca e arrabbiata.
Priscilla: Che diavolo succede qui dentro?!
Diana: Stiamo festeggiando, non è ovvio?
Priscilla: E perché?
Rebecca: Abbiamo appena trovato il modo di riportare indietro Giubilea! Non sarà più la sadica Magus che è ora, ma tornerà a essere la nostra eroina.
Priscilla: Dovevate festeggiare proprio a quest'ora della notte? Vi rendete conto che le persone dormono?
Diana: Oh, taci, per la miseria. "Dormant."
Con questa formula, la strega fece addormentare Priscilla, che cadde a terra e iniziò a russare rumorosamente.
Diana: Ops... Non avevo calcolato che sarebbe crollata così.
Rebecca: Riportiamola nella sua stanza... È meglio che si svegli avvolta dalle sue coperte che da strati di polvere.
Diana: Credo che tu abbia ragione.
Le due sollevarono con la mente la ragazza e la adagiarono sul suo letto. Dopodiché, andarono a dormire anche loro. Il mattino seguente le streghe si radunarono nel salone principale per discutere. Elettra fu la prima a parlare.
Elettra: Allora... Da quanto mi ha raccontato Priscilla... Diana e Rebecca hanno scoperto che esiste un sortilegio che può trasformare Giubilea nella strega che conoscevamo. Potete illustrarcelo, ragazze?
Rebecca: Ma certo. Diana...
Diana: Sì, ehm... Ieri notte stavamo riordinando alcune cose mistiche e ci siamo imbattute in un antico grimorio. Fra le sue pagine vi era un manoscritto che recava quest'incantesimo.
Diana porse il foglietto a Elettra, che lo scrutò attentamente e dopo riprese il discorso.
Elettra: Molto bene. Siete in grado di compiere questo rito?
Rebecca: Possiamo provarci.
Diana: Non dire così. Faremo il possibile, Elettra. Ti prometto che riusciremo a cancellare ogni traccia dell'essenza di Magus dal corpo di Giubilea.
Elettra: D'accordo. Allora... Bradamante e Nimue, voi venite con me. Carlotta, Lorena e Priscilla, voi ci seguirete a distanza e vi nasconderete non appena Giubilea si manifesterà dinanzi a noi per affrontarci. Le tenderete un agguato mentre noi la combattiamo. Dobbiamo tenerla impegnata finché Diana e Rebecca non saranno riuscite a portare a termine il rituale. È tutto chiaro?
Tutte: Sì!
Elettra: Allora prepariamoci.
Le streghe presero tutto il necessario per la dura lotta che le aspettava: filtri oscuri, piccoli oggetti per incanalare la magia e altri espedienti, mentre Diana e Rebecca si chiusero in una stanza e ne incantarono la porta serrandola, per poi cominciare l'incantesimo. La prima ragazza formò un triangolo con il proprio sangue e quello della compagna, e quest'ultima sistemò alcune candele su alcuni ripiani. Diana pose al centro della forma un mortaio in cui pestò delle erbe mistiche e poi versò al suo interno il sangue di tutte le streghe, recuperato in precedenza.
Rebecca: Cosa sono quelle verdure dentro il mortaio?
Diana: Non sono verdure. Ti sembra, poi, che abbia dell'olio per condirle?
Rebecca: No, in effetti no. Cosa sono?
Diana: Sono delle erbe dalle molteplici proprietà magiche. Mi servono per assorbire energia dal nucleo terrestre e focalizzarlo sull'essenza di Giubilea insieme alla mia magia.
Rebecca: Questo processo mi sembra parecchio difficile.
Diana: Lo è. Ma possiamo farcela. Forza, cominciamo.
Rebecca si sedette a gambe incrociate davanti alla sua amica. Le due si presero per mano e unirono i loro poteri. Dal contenitore iniziò a uscire del fumo roseo che si diffuse in tutta la stanza.
Diana: Pronta?
Rebecca: No... Ma facciamolo.
Le ragazze misero vicino al recipiente l'appunto per leggere la formula magica.
Diana/Rebecca: "Infernum, dedisti nos amici faciem tribulantis. Nos autem ut conteram vobis vinculum. Revertetur Giubilea. Revertetur Giubilea. Revertetur Giubilea."
Le braccia delle ragazze si riempirono di graffi e i loro visi si erano riempiti di glifi oscuri. Le streghe gridarono dal dolore e tutte le fiamme delle candele si spensero repentinamente.
Rebecca: Diana! Fa male!!
Diana: Lo so, ma... Dobbiamo continuare! Stringimi le mani!! Non mollare!
Diana/Rebecca: "Revertetur Giubilea! Revertetur Giubilea! Revertetur Giubilea!"
Dalla loro bocca iniziò a colare sangue e alcune vipere strisciarono fuori dal mortaio, sibilando. Morsero le gambe delle ragazze, che urlarono ancora.
Rebecca: Oh mio Dio!! Diana!!
Diana: Non possiamo lanciare un altro sortilegio quando ne stiamo già facendo uno! Dobbiamo sopportare i morsi di questi serpenti!!
Rebecca: Non ce la faccio!!
Diana: Devi farcela!
Diana/Rebecca: "Revertetur Giubilea!"
Nel frattempo, Giubilea si teletrasportò ai piedi di un monte e si accomodò su una grossa roccia. Più tardi Elettra, Bradamante e Nimue la raggiunsero, decise a sconfiggerla.
Giubilea: Era ora! Mi stavo stancando. Però sapete far aspettare una donna, ve lo concedo. Ma questo non cambia il fatto... Che quest'oggi morirete.
Elettra: Lo ripeti spesso... Ma siamo ancora tutte qui.
Giubilea: Beh, a questo si può rimediare. "Cadentem."
L'incantesimo della Magus fece crollare una minacciosa valanga dalla montagna, che Bradamante provò a fermare con un campo di forza mistico ma non ci riuscì, e la neve la seppellì.
Nimue: No!!! Come hai osato?!
Nimue corse verso Giubilea con degli strani anelli oscuri che le danzavano intorno.
Nimue: "Densior obscuritas!"
Dagli occhi della ragazza fuoriuscirono dei raggi neri che avvolsero la Magus e la imprigionarono in una morsa mistica apparentemente impenetrabile. Giubilea rimase rinchiusa per un po', ma dopo riuscì a liberarsi, infrangendo la gabbia.
Giubilea: Adesso sono arrabbiata.
Elettra: E questo è solo l'inizio.

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