20
Il viso sporco di terra, gli occhi arrossati dal pianto, i piedi scalzi e scorticati e un piccolo e vecchio zainetto sulle spalle.
La bambina per poco non si prese un colpo quando, aprendo la porta di casa, si ritrovò davanti l'amica in quelle condizioni a dir poco pietose.
Subito si guardò alle spalle, come per accertarsi che nessuno oltre a lei l'avesse vista, quindi l'afferrò per il polso e, facendole segno con l'indice di fare silenzio, la tirò dentro, richiudendo all'istante il portone e conducendola, o meglio, trascinandola su per le scale.
Il bel tappeto di seta si ritrovò irrimediabilmente segnato da tante piccole impronte di fango al passaggio della bambina, ma nè lei nè l'altra vi fecero attenzione.
Durante il tragitto la mora si voltò più volte verso la bionda, osservandola in un misto di perplessità ed apprensione, ma non le fece alcuna domanda, sempre nel timore che qualcuno le potesse scoprire.
Solo una volta che l'ebbe condotta nella sua camera ed ebbe chiuso la porta a chiave diede voce a tutte le domande che avevano iniziato a girarle per la testa dal momento in cui aveva aperto quella porta.
- Midori, ma che ti è successo? -
La bambina, che per evitare di sporcare ancora in giro si era rannicchiata in un angolo con le gambe strette al petto, sollevò lentamente i suoi occhi color del ghiaccio in quelli smeraldo dell'altra, deglutendo leggermente.
- Ho... Ho deciso di farlo... -
Mormorò con un filo di voce.
- Non dirai sul serio!? -
Ribattè l'altra strabuzzando gli occhi incredula, per poi correrle incontro e chinarsi accanto a lei.
- Credevo che stessi scherzando l'altro giorno. -
Aggiunse poi mordendosi leggermente il labbro inferiore, mentre l'altra scuoteva mestamente il capo.
- Te l'ho detto, sono seria. -
- Ma perché? -
- Ecco... - Mormorò chinando leggermente lo sguardo verso il pavimento, sulle labbra un sorriso senza alcuna traccia di gioia. - Ieri sono arrivati due signori... Hanno detto che mi avrebbero adottata. -
- Ma questo è fantastico! -
Ribattè la mora strabuzzando gli occhi, non riuscendo proprio a capire quale fosse il problema.
- No che non lo è! - Esclamò l'altra facendola sussultare. - Loro... Loro sono qui solo temporaneamente... - Disse tirando su con il naso. - Tra un paio di mesi torneranno a casa loro, che da quanto ho capito è da qualche parte vicino Kyoto, quindi se loro mi adottassero io... - E qui scoppiò nuovamente a piangere, seppellendo il viso nel petto dell'amica, la quale presa alla sprovvista si ritrovò a stringerla a sè, accarezzandole dolcemente le schiena.
Sentì un rumore di passi fuori in corridoio, ma non se ne curò più di tanto, dopotutto casa sua era sempre un continuo via vai tra la servitù, i suoi parenti e i colleghi di lavoro del padre e poi aveva chiuso la porta a chiave.
Sollevò leggermente la mano destra, prendendo ad acarezzare i lunghi e sporchi capelli color biondo cenere dell'altra, sentiva gli occhi pizzicarle, quasi fosse anche lei sul punto di scoppiare in lacrime.
- Quindi... - Mormorò con leggera difficoltà, tutta colpa del groppo che le era appena salito in gola. - ...Cosa... Cos'hai intenzione di fare? -
- Lo sai già, no? -
Ribattè la bionda, il corpo scosso da piccoli sussulti.
In un primo momento Carrie credette che stesse piangendo, ma poi, quando Midori si risollevò tornando a guardarla negli occhi, si rese conto che si trattava di tutt'altro: stava ridendo!
- Seguirò le Ghost Rule, no? - Disse lei sorridendo. Carrie sentì un brivido percorrerle la spina dorsale alla vista di quel sorriso. - Hai detto che le Ghost Rule possono risolvere ogni mio problema, per questo me ne hai parlato. Vuoi dirmi che non è vero? -
- No, certo che è vero... - Ripetè la mora osservando l'altra con preoccupazione sempre maggiore. - Ma ti ho detto anche che si tratta di una soluzione drastica... -
- Proprio ciò di cui ho bisogno. - Replicò Midori scoppiando a ridere. - Sono venuta qui per salutarti, Carrie. -
- Ma non avevi intenzione di usare le Ghost Rule proprio perché noi potessimo restare insieme? -
Ribattè l'altra sempre più confusa.
- Ma certo. Quella che ti sta salutando adesso è Midori, infatti. - Replicò la bionda, lo sguardo illuminato da una luce che l'altra non le aveva mai visto prima di allora. - Ma dopo che avrò seguito le Ghost Rule, di Midori non resterà più traccia, no? Tu aspettami Carrie, aspetta fino al momento in cui tornerò da te. -
E così dicendo si rialzò in piedi.
Il viso ancora sporco di fango e rigato dalle lacrime, ma lo sguardo determinato, folle, di chi ormai ha preso una decisione e non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi.
- Ferma! -
Esclamò Carrie agguantandola per il polso prima che lei potesse andare via.
- Che c'è? -
Ribattè Midori voltandosi verso di lei.
Carrie sentì il cuore martellarle nel petto, quasi stesse provando a saltarle fuori dalla gabbia toracica.
Le Ghost Rule erano state tutte una sua idea, la folle idea che una bambina di dieci anni aveva tirato fuori con l'unico scopo di tirare un po' su di morale la sua migliore amica.
Mai avrebbe pensato che Midori avrebbe deciso di prenderla sul serio.
Ma ormai, arrivate a quel punto, era tardi per tornare indietro, no?
Se Midori aveva deciso di seguire le Ghost Rule, allora lo avrebbe fatto anche lei.
- Ho un idea. -
Disse in un sussurro, gli angoli delle labbra sollevati in un piccolo sorriso.
Fu allora che le cose iniziarono a precipitare e pian piano la situazione diventò davvero irrimediabile...
IT's uNiCOrnInA TiME!
Oggi Melly è qui con noi per parlarci di un problema davvero molto comune,
problema che affligge milioni, anzi, miliardi di esseri viventi ogni singolo giorno:
quando lo zucchero filato si appiccica sulla pelliccia.
Melly, insieme ai suoi compagni lamacorni e alpacorni, combatte ogni giorno contro questa piaga e alla fine, dopo anni e anni di esperienza, ha trovato una soluzione!
Niente forbici!
Non serve il bagnetto!
E neanche toglierlo pezzetto per pezzetto!
Bensì, ricorrere ad una leggendaria soluzione di famiglia,
soluzione tramandata tramite proverbio di generazione in generazione ormai da secoli.
La storica legge del...
CHISSENEFREGA
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