11
Quando fui certa che Chiyoko si fosse allontanata abbastanza, mi decisi ad uscire allo scoperto dal mio nascondiglio improvvisato, togliendo poi le mani dal volto di Nao, la quale subito si voltò verso di me, guardandomi torva.
- Perché l'hai fatto? -
Mi chiese gonfiando le guance e incrociando le braccia al petto.
- Scusa. - Sospirai allungando una mano ad accarezzarle delicatamente il viso. - È solo che sono rimasta sorpresa dal vedere Chiyoko da queste parti. Insomma, che ci faceva da Carrie? -
- Magari anche lei è venuta a portarle dei regali! -
Esclamò la bambina per poi voltarsi e correre verso la piccola casetta di legno.
- Ehi, aspetta! -
Ma ovviamente non mi aspettò ed io fui costretta a correrle dietro, agguantandola per il polso giusto un istante prima che bussasse sulla porta d'ingresso.
Forse mi sbagliavo, ma mi era sembrato che la voce proveniente dall'interno di quella casa non fosse quella di Carrie.
Certo però, bisognava anche dire che le avevo parlato solo un paio di volte e che quando poco prima quella persona aveva parlato io mi trovavo un po' distante...
- Oh, ma che sorpresa! Cosa ci fate qui? -
Trasalii all'udire quella voce e non feci neanche in tempo a voltarmi che Nao mi precedette, riscendendo in fretta e furia i tre gradini che separavano il portico dal terreno e correndo ad abbracciare la ragazza.
- Carrie! -
Esclamò lasciando la bustina di plastica ai suoi piedi e alzando le braccia verso la ragazza, come in attesa che lei la prendesse in braccio.
- Ehi Nao, allora alla fine sei venuta davvero a trovarmi! - Sorrise la ragazza chinandosi e tirando su la bambina, abbracciandola con affetto. - Ma non sei scappata di casa, vero? -
- No no. - Si affrettò a negare la piccola scuotendo energicamente il capo. - Dori mi ha accompagnata per portarti un regalo. -
Quindi si fece rimettere con i piedi per terra e porse all'istante la busta alla ragazza.
- Di che si tratta? -
Domandò Carrie aprendo sorpresa la bustina bianca.
Quasi scoppiai a ridere nel vederla accigliarsi leggermente quando ne tirò fuori una monetina di plastica color rosa fluo. La prima di almeno un'altra trentina.
- Avevi detto di non avercele! -
Spiegò Nao sorridendo con soddisfazione.
- Beh, effettivamente no, non ne ho... -
Mormorò Carrie rigirandosi tra le mani una monetina gialla raffigurante un Pikachu allegro e pimpante, in tutta la sua cicciosità (?) della prima serie. (Prima che Satoshi, o Ash se preferite, lo mettesse a dieta).
- Bisogna fare attenzione a parlare con i bambini. -
Risi io scendendo a mia volta i gradini che mi separavano dalle due.
- Gia, l'ho notato. -
Sorrise Carrie mentre Nao ci osservava leggermente accigliata, non riuscendo a capire di cosa stessimo parlando.
- Ma quindi... - Ripresi a parlare io, lanciando una rapida occhiata al piccolo chalet alle mie spalle. - Tu non sei... Insomma... La tua famiglia non ha problemi con i soldi, vero? -
- No, assolutamente no. - Rispose lei ridendo leggermente nel vedere la mia espressione imbarazzata. - Questa non è casa mia. - Aggiunse quindi indicando la casetta di legno.
- No? -
Ribattei io sorpresa.
- No, qui ci vive la mia vicina, la signora Fujiwara. - Spiegò Carrie. - La mia casa è un po' più distante, oltre quegli alberi, vedi? - Mi spiegò indicando un piccolo sentiero alla mia sinistra, che si inoltrava ulteriormente nella foresta.
Un brivido mi attraversò la spina dorsale nel vederlo, arrivai quasi a chiedermi che Carrie ce l'avesse davvero una casa o se invece vivesse proprio in mezzo al bosco.
Solo allora notai che le sue mani, così bianche da far risaltare ogni singola vena bluastra, erano graffiate e leggermente arrossate sui palmi.
- Tu vivi in un castello, vero? -
Chiese allora Nao, gli occhi che le luccicavano leggermente, come accadeva ogni singola volta che si metteva a parlare di qualcosa che la faceva emozionare.
- Beh, non si tratta proprio di un castello. - Ribattè Carrie stringendosi leggermente nelle spalle. - Si tratta solo di una villa. -
- Una villa con un fossato con i coccodrilli? -
Continuò a insistere la bambina.
- No... - Negò nuovamente Carrie in tono dispiaciuto, quasi avesse voluto mettersi seduta stante a scavare un fossato intorno a casa sua per metterci poi dentro dei coccodrilli solo per fare contenta Nao. - Però ho due mastichini. -
All'udire questa risposta Nao si voltò di scatto verso di me, sorridendomi con un'espressione trionfante.
- Mastini, vorrai dire. -
Dissi allora io rivolgendomi a Carrie.
Per un istante lei mi osservò perplessa, strabuzzando leggermente gli occhi, quasi non avesse capito cos'avessi detto. Quindi tutto d'un tratto, come se si fosse resa conto solo allora della domanda che le avevo fatto, si affrettò ad annuire con il capo.
- Sì certo, mastini. -
Nao si imbronciò nuovamente.
- Almeno la piscina ce l'avete? -
Borbottò mentre con il piede calciava i ciottoli sparsi per il terreno.
- Ehm... No, mi dispiace. - Sospirò scuotendo leggermente il capo. - Però se può consolarti abbiamo delle piccole terme. -
A quella rivelazione non riuscii a fare a meno di strabuzzare gli occhi: avevano delle terme? Com'era possibile!?
- Oh, mi piacciono le terme! - Esclamò Nao rianimandosi nel giro di una frazione di secondo. - Una volta ci sono andata con Kei e Deki! -
- Magari uno di questi giorni, se tuo fratello te lo permette ovviamente, puoi venire da me, così ci andiamo insieme. -
- Sì! -
Esclamò Nao a dir poco in visibilio.
- Ah, ovviamente sei invitata anche tu. -
Aggiunse poi Carrie rivolgendosi a me.
Io, colta alla sprovvista, non sapendo cosa dire mi limitai ad annuire leggermente, mormorando un "grazie".
L'interrogatorio di Nao però non era certo finito. Ricordo che nell'udirle porgere tutte quelle domande alla povera Carrie, pensai che forse quella bambina avrebbe potuto avere un futuro come giornalista.
Ma ad ogni modo ben presto la mia attenzione venne attirata dalla tasca dei miei jeans, dove il mio cellulare aveva appena preso a vibrare.
- Scusate... - Mormorai a bassa voce allontanandomi di alcuni passi dalle due e osservando il numero sul display del telefono, per poi portarmelo all'orecchio. Rabbrividii leggermente nel sentire quella superficie fredda e metallica entrare in contatto il mio orecchio, così lo allontanai di un paio di millimetri. - Hideki? Che c'è? -
Per un istante non udii alcuna risposta e quasi credetti che lui avesse attaccato o che non ci fosse segnale, quando improvvisamente mi sentii sbraitare nell'orecchio.
- C'È CHE SE NON LA RIPORTI SUBITO INDIETRO KEIJI CUCINERÀ ME PER PRANZO! -
Quasi mi cadde il cellulare dalle mani all'udire Hideki urlare, quindi guardai l'ora dal display.
Non mi ero resa conto che fosse già passato tutto quel tempo... Avrei già dovuto riportare Nao indietro da un po'.
- Scusa, ora la riporto, ci metterò mezz'ora. -
- Mezz'ora? -
Ripetè Hideki in un lamento.
Non credo di aver mai provato in tutta la mia vita tanta pena per una persona...
- Scusa. - Ripetei, non sapendo che altro dire. - Proveremo a sbrigarci, a presto! - Quindi attaccai.
- Kei si è arrabbiato? -
Mormorò Nao, non sembrava particolarmente sorpresa, scommetto che si aspettava che qualcuno chiamasse da un momento all'altro.
- Già, sarà meglio andare prima che butti Hideki nel forno. -
La bambina scoppiò a ridere all'udire quelle parole, quindi si voltò verso Carrie, salutandola energicamente con la mano.
Io rimasi ad osservarla per alcuni istanti.
Stava sorridendo, ricambiando il saluto della bambina, ma mi parve quasi di scorgere qualcos'altro oltre quel sorriso, qualcosa che non mi piacque affatto e mi fece accigliare leggermente.
- Ehi Carrie, ti va di venire con noi? -
A quella proposta, sia Carrie che Nao strabuzzarono gli occhi incredule.
- Sul serio? -
Chiesero in coro, facendomi scoppiare a ridere.
- Ma sì, certo. - Replicai annuendo con convinzione. - Probabilmente Keiji avrà preparato solo per quattro, ovvero lui, Hideki e le sue sorelle, ma puoi sempre venire a casa mia. Mia madre non riesce mai a regolarsi con le porzioni. -
Carrie sorrise di nuovo.
Stavolta ricambiai il sorriso.
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