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5.

"SPOSTATI, JOSH, SPOSTATI!"

Poco prima che Baldi potesse ferire il ragazzo, Mikayla afferrò quest'ultimo per il braccio, spingendolo verso la parte opposta.

Con uno scattò veloce, Nathan si alzò dalla sedia, terrorizzato.

"VIA DI QUA, VIA, VIA, VIA!"

Il ragazzo dai capelli biondi si diresse fuori dalla classe, correndo. James e Philip lo seguirono senza esitare.

Mikayla e Joshua osservavano il professore senza proferire parola.

"Torna qua, Joshua, e lascia che ti educhi per bene. Dopo toccherà ai tuoi compagni."

Elizabeth afferrò i due ragazzi per mano e cominciò a correre verso l'uscita della classe.

"Perché cazzo non siete scappati subito!?"

Mikayla e Josh non seppero rispondere. La verità era che erano pietrificati dalla paura.

"E-Elizabeth, non lo so, è solo che quando ho visto Joshua in pericolo..."

Ed ancor prima che la Mikayla potesse finire di parlare, Josh la interruppe.

"Non ero in pericolo, idiota! Sarei riuscito a difendermi anche se tu e  Elizabeth non foste intervenute!"

"Hey, fratello, cerca di mostrare un po' di rispetto!" Esclamò Elizabeth, irritata.

Joshua avrebbe voluto rispondere a gran tono, ma decise di evitare. Tutto quello che avrebbe dovuto fare, era cercare di raggiungere l'uscita della scuola e avvertire i carabinieri. Non aveva nemmeno il tempo di afferrare il cellulare e chiamare il 911.

"Ragazzi, di qua!"

Mikayla notò che Nathan li stava chiamando, dall'interno di una classe.

"Seguiamolo!"

Non appena l'ebbero raggiunto, i tre si sedettero a terra, respirando affannosamente.

"Cristo..."

Mikayla frugò tra le tasche.

"Ho dimenticato il cellulare in camera."

"Il mio è scarico."

Elizabeth e Nathan si scambiarono uno sguardo.

"Noi lo abbiamo consegnato al professor  Baldi  prima dell'inizio della lezione."

La situazione era alquanto bizzarra.

Un professore che voleva picchiare i propri alunni, sostenendo di volerli educare?

Sicuramente, era affetto da qualche disturbo mentale. Oppure era solo uno scherzo... si, doveva sicuramente trattarsi di uno scherzo. Non era reale, non POTEVA essere reale.

"Nathan, ti abbiamo cercato ovunque!"

Philip e James arrivarono correndo, e sembrava che anche loro non avessero più fiato in corpo.

Nathan li guardò negli occhi.

"Ditemi che l'uscita è... è..."

Philip lo bloccò.

"No, Nathan. Le porte di uscita sono bloccate."

"Cazzo!"

Il biondo tirò un calcio alla parete.

"Resteremo qui tutta la notte, costretti a dover correre via da un pazzo con una riga di legno! Probabilmente ci ucciderà!"

"Non accadrà, Nathan!" Rispose James. In realtà, non ne era del tutto convinto.

"Ah no? E come dovremmo salvarci, eh? Dimmelo!"

Non passò molto prima che i due cominciarono a litigare. Joshua li osservava, in silenzio, quando non riuscì più a tenere la bocca chiusa.

"ADESSO BASTA!"

Nathan e James si zittirono, e lo guardarono. Elizabeth, Philip e Mikayla fecero lo stesso.

"Statemi bene a sentire, pivelli!" Esclamò Josh, battendo i pugni su uno dei tanti banchi presenti all'interno dell'aula.
" Non so cosa voi abbiate intenzione di fare, né quali tipi di problemi abbia  quello stronzo pelato. Ma sia chiara una cosa: uscirò da qui vivo. Con o senza di voi."

Nota autrice:

C'è qualcosa di strano in questo capitolo ma non capisco cosa, MMMMMMH.

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